BIBENDA, L’AMARONE DI TRABUCCHI D’ILLASI E’ IL MIGLIOR VINO D’ITALIA

L’azienda veronese supera una selezione tra trentamila etichette. I titolari: “Merito della nostra storia e della scelta biologica”. Lo studio: un vino con cinquanta aromi e la molecola che fa bene alla salute

 

Più che un vino, è un’emozione. Colore rosso rubino intenso con trame granate, all’olfatto è intrigante per la varietà di profumi, dalla prugna secca al tartufo nero. Il tannino è dolce e inizialmente vellutato per poi, nel finale, asciugarsi un po’. L’Amarone 2010 prodotto dall’azienda agricola Trabucchi d’Illasi, nel Veronese, è stato premiato come il miglior vino italiano. La Rivista Bibenda, dopo aver selezionato 609 vini (su 25.000 che si erano candidati alla degustazione) premiati con i celebri 5 grappoli, ha individuato, tra questi, i dieci migliori vini italiani. Tra di loro, unico tra i veneti, l’Amarone del borgo di Monte Tenda, a Illasi.

“Il nostro Amarone 2010 appartiene da oggi alla storia della viticoltura italiana”, dice Giuseppe Trabucchi, portavoce di una azienda che da quattro generazioni estrae dalla terra veronese i grandissimi rossi della Valpolicella. “Giustamente è stato denominato il vino del cuore – racconta – appellativo meritatissimo perché è un vino che proviene dal cuore di chi coltiva il vigneto e opera in cantina, ossia Aristide Piovan, 28enne simbolo della quarta generazione, che, grazie alla coltivazione biologica certificata dal 1993 e alla passione di tutti i collaboratori dell’azienda, ci sta proiettando in un futuro sempre più internazionale”.

È questo un vino che conferma la qualità dei vini prodotti dall’azienda, che negli anni hanno ottenuto numerosi premi grazie a un terroir coltivato fin dal 1924: 22 ettari a vigneto e sei ad oliveto, che si sviluppano in collina, ad una altitudine media di 200 metri sul livello del mare. Un’azienda nota anche per la propria cantina sotterranea, che è tra le più spettacolari della Valpolicella, meta di migliaia di visite di wine lover e appassionati di architettura. Una struttura di tre piani sotto terra realizzata nel 2002, collegata a quella originaria dell’Ottocento con una galleria: spazi sotterranei per circa 3000 metri quadri con una sala per l’appassimento delle uve, l’officina e il deposito delle macchine agricole. Sopra l’ultimo solaio c’è il vigneto che garantisce isotermia e l’assenza di rumori e vibrazioni: le condizioni ideali per l’invecchiamento.

Ma la qualità del vino passa anche attraverso un recente scoperta. Il professor Gianni Galaverna dell’Università di Parma ha condotto studi approfonditi sui vini Trabucchi d’Illasi, scoprendo che sono ricchi di una molecola molto importante per la salute umana: il resveratrolo. E’ stato mostrato come l’uva Corvina sia più ricca di stilbeni e polifenoli, agenti noti in vitro per le capacità anti tumorali e riscontrando nell’uomo effetti benefici contro il diabete di tipo 2. Lo studio ha evidenziato, infine, la presenza di oltre cinquanta punti olfattivi a definirne la complessità. “Oltre a essere il miglior vino italiano – conclude Trabucchi sorridendo – il nostro Amarone 2010 fa pure bene alla salute”.

 

Ufficio stampa Velvet Media / press@velvetmedia.it

 

LA STORIA DELL’AZIENDA Il professor Alberto Trabucchi subentrò negli anni Cinquanta alla madre, Maria Zamboni, nella gestione dell’azienda, fondata nel 1920 dal padre Marco. Un nome, quello di Trabucchi, che ha fatto la storia nel mondo del diritto civile. Maestro di generazioni di studenti di giurisprudenza, giudice e avvocato alla Corte di Giustizia della Comunità Europea fu per quarant’anni sindaco di Illasi e sostenitore dell’applicazione a tutto il territorio della Valpolicella della denominazione d’origine controllata. Nel 1993 l’azienda ha deciso la conversione al metodo biologico in ossequio ai suoi principi di rispetto del territorio. La Trabucchi d’Illasi oggi produce circa 120 mila bottiglie all’anno nelle tipologie Amarone, Valpolicella e Recioto della Valpolicella; dell’Amarone 2010 premiato da Bibenda saranno commercializzate 15 mila bottiglie. Otto le persone impiegate in azienda, oggi Aristide Piovan è il responsabile del lavoro in cantina e in campagna; Franco Bernabei è l’enologo, è un professionista assai noto in Italia. Informazioni: www.trabucchidillasi.it.

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