Il “pulsossimetro” è lo strumento che definisce la presenza di ossigeno nel sangue, sono spariti dal commercio: i medici di base li stanno chiedendo per evitare che i pazienti arrivino in ospedale in dispnea. È boom nelle vendite online, ma i prezzi sono gonfiati. La veneziana I-Tech Medical Division: “Ne abbiamo a disposizione, ma preferiamo regalarli alle istituzioni che venderli”. Le donazioni in tutta Italia
Fino a pochi giorni fa era uno strumento che si vedeva solo in ospedale, quella “molletta” messa al dito dei ricoverati. Oggi è uno dei modi fondamentali per capire in tempo se il Coronavirus sta distruggendo i polmoni. È il pulsossimetro: dispositivo medico che permette di misurare il battito cardiaco e la saturazione di ossigeno nel sangue. Da perfetto sconosciuto a strumento introvabile: dopo esser diventato di moda nei talk show, ora in farmacia non si trova più e online ci sono gli sciacalli che lo vendono a prezzi gonfiati.
Ebbene, a Martellago, nel Veneziano, ha sede la I-Tech Medical Division, azienda leader nella creazione e diffusione di dispositivi elettromedicali. Ad oggi, è tra le due o tre aziende in Italia ad avere ancora pulsossimetri in vendita. Ma è l’unica ad averli pronti oggi: sono programmate consegne per oltre centomila pezzi in queste ore. “In alcuni casi piuttosto di venderli preferiamo donarli”, dicono il presidente Massimo Marcon e l’amministratore delegato Matteo Zennaro. “Per questo abbiamo già contattato le Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, zone molto colpite dal Covid-19, e siamo pronti alla donazione agli ospedali di tutta Italia: abbiamo già consegnato mille saturimetri e duecento termometri digitali a infrarossi. Saranno distribuiti alle Usl o ai medici di base, che stanno implorando di averne il più possibile per permettere ai loro pazienti la misurazione autonoma dei valori di ossigeno nel sangue ed evitare che arrivino in ospedale coi sintomi della dispnea o polipnea. In alcuni casi li regaliamo anche alle associazioni di volontariato che ce ne fanno richiesta”.
E quando qualcosa è necessario, c’è sempre chi ne approfitta. A lanciare l’allarme la I-Tech Medical Division, leader nazionale nella distribuzione di apparati medici (i modelli Fox-200 e Fox-300 sono molto noti tra i professionisti). “Alcuni giorni dopo le nostre prime donazioni, lo strumento è diventato di moda, forse troppo, e abbiamo visto prezzi gonfiati online”, spiega ancora Marcon, alla guida di una azienda con mezzo secolo di storia e una settantina di dipendenti, agenti e informatori medici. Per evitare truffe ai danni dei cittadini, l’azienda ribadisce perciò i prezzi ufficiali dei propri strumenti: “I nostri pulsossimetri, che sono dispositivi medici certificati, hanno un prezzo al pubblico che può avere una forbice da 49 a 69 euro massimi, a seconda del modello”.
I-Tech Medical Division in queste ore peraltro si sta concentrando anche sul fronte dell’informazione: è stata attivata una specifica campagna informativa sui social network per spiegare agli utenti come utilizzare questi dispositivi medici che di solito sono usati solo da professionisti. “Il saturimetro viene posizionato su zone anatomiche ricche di capillari, come il dito indice della mano”, spiegano dall’azienda veneta. “Monitorare i livelli di saturazione dell’ossigeno in tempo reale permette di valutare rapidamente, sia in ambito domestico che durante emergenze sanitarie, la necessità di ricorrere alla ventilazione assistita. Ma anche di valutare l’efficacia delle terapie farmacologiche e dei trattamenti fatti per riportare l’ossigeno a valori normali. È uno strumento salvavita, il nostro obiettivo è che chiunque lo possa utilizzare”.