NASCONO I SOCIAL MEDIA MANAGER DELLA CULTURA, UN PROGETTO DELLA PROVINCIA DI PADOVA E FÒREMA

Concluso il corso per i nuovi “promoter digitali” del polo museale padovano. Sinigaglia: “Si rinnova la collaborazione tra Provincia di Padova e Fòrema”

Con il ritorno alla zona gialla in Veneto i musei possono riaprire al pubblico, con le adeguate precauzioni. La Provincia di Padova da tempo ha deciso di spingere nella promozione del polo museale padovano, puntando sulle forme di marketing digitale.

Nasce così il progetto “Mus.Net – MUSeum NETwork – Building Bridges between Cultures” frutto di collaborazione tra la Provincia di Padova e Fòrema, società di Assindustria Venetocentro dedicata alla formazione diretta da Matteo Sinigaglia. Si tratta di un progetto finanziato tramite fondi europei (UE-Creative Europe) per la valorizzazione dei musei sul territorio padovano, un centinaio in tutto. Si rinnova attraverso questo progetto la collaborazione tra Provincia e l’ente di formazione Fòrema, finalizzata alla valorizzazione e promozione del territorio locale, della cultura e del polo museale padovano.

 

“Siamo orgogliosi di aver portato a termine questo corso di formazione che ha messo in relazione un ente pubblico come la Provincia e uno privato come Fòrema per raggiungere un comune obiettivo”, dichiara Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Noi abbiamo messo a disposizione le competenze formative, la Provincia un progetto da implementare. Siamo riusciti a formare delle persone, a proporre delle idee per valorizzare la rete museale padovana che tanto indotto genera sul territorio. Ora si tratta di mettere a terra le competenze e i piani sviluppati. In ogni caso, di questa esperienza rimane il dialogo produttivo tra Provincia di Padova e Fòrema, un modello che auspichiamo prosegua nei prossimi anni”.

 

“Sono particolarmente soddisfatto della sinergia realizzata con Fòrema, – ha dichiarato Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova – perché la formazione è fondamentale e strategica in tutti i settori, soprattutto in questo momento particolarmente difficile. La nostra rete museale è un fiore all’occhiello, sono luoghi da vivere, ricchi di arte, storia e cultura ed è giusto farli conoscere con piani di comunicazione adeguati perché la nostra regione fonda la sua ricchezza in questo grande patrimonio sul quale ruotano il turismo, la ricettività e l’accoglienza. I musei della Provincia sono ben inseriti nel contesto ambientale e storico del territorio e offrono dei momenti di svago in assoluta sicurezza. La ripartenza ci sarà se adesso riusciremo a mantenere viva la vitalità intellettuale e la creatività. Auspico che questo progetto sia solo l’inizio di una collaborazione più continuativa e proficua anche in diversi ambiti, un impegno, una sollecitazione e una responsabilità per non ribadire il presente, ma per costruire il futuro”.

 

Il progetto si è concretizzato in un corso di formazione finalizzato a formare operatori capaci di fare una capillare promozione della rete museale di Padova, attraverso gli strumenti digitali e i social network. I social media manager della cultura e dei musei padovani. L’iniziativa si è sviluppata attraverso un corso intensivo on line di 72 ore nel mese di dicembre 2020 per un totale di 3 settimane di formazione. Vi hanno partecipato persone provenienti da esperienze lavorative diverse, sia di tipo amministrativo che commerciale.

A condurre le lezioni è stato Mauro Mazzetto, esperto nell’ambito della comunicazione, nuovi media e organizzazione aziendale. I partecipanti al corso hanno sperimentato la nuova modalità didattica implementata per l’occasione e definita “learning by doing” (imparare facendo), elaborando un piano attuativo di marketing per i musei padovani.

L’approccio non è stato quello della lezione teorica da parte del docente, quanto quello pratico. Per imparare infatti i discenti sono stati chiamati ad elaborare, con l’assistenza di Mazzetto, un proprio progetto di marketing per il polo museale di Padova. Le linee guida su cui si è sviluppato il progetto sono state presentato durante un incontro avvenuto il 3 dicembre cui ha partecipato Alessandra Tormene della Provincia di Padova.

Il corso si è concluso il 23 dicembre con la presentazione del progetto di marketing elaborato dai partecipanti. Un piano da sviluppare nell’arco di un anno e mezzo attraverso alcuni “Open Day” da realizzarsi presso le sedi museali.

 

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

IL DOCENTE: MAURO MAZZETTO Mauro Mazzetto, nato a Venezia, è un esperto nell’ambito della comunicazione, nuovi media e organizzazione aziendale. Ha sviluppato e lavorato in progetti sia in ambito strettamente aziendale fino al socio-culturale nonché in ambito tecnico/produttivo e consulenziale/formativo. Esperto di grafica, video, UX/UI design e linguaggi web collabora con molte aziende ed enti per lo sviluppo di progetti che vanno dal design Thinking, lo sviluppo di prodotto e le campagne di marketing attraverso metodologie ispirate al Growth Hacking.

 

FÒREMA Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

 

SOSTENIBILITA’ NEI BILANCI AZIENDALI, LE CERTIFICAZIONI DI IASE SI PRESENTANO A PADOVA

Si presenta in Veneto la prima certificazione mondiale per i professionisti della governance ecosostenibile, webinar organizzato da Fòrema. Il 25 febbraio sarà presentato anche il caso della Isap Packaging, cartiera veronese. Luca Passadore, amministratore delegato Fòrema: “Oggi l’impresa rimane sul mercato solo se fa rotta verso la sostenibilità e la comunica”

 

Oggi appare evidente che le pmi impegnate in una strategia di sostenibilità ottengono vantaggi di natura economica e sociale. Mentre le grandi aziende hanno progetti in corso da anni, i piccoli imprenditori si stanno affacciando per la prima volta a questo mondo. Se impostata in una dimensione temporale di medio-lungo periodo, la sostenibilità agisce positivamente sul capitale reputazionale delle pmi e sui suoi asset valoriali e sullo stakeholder engagement.

Su questi temi Fòrema, società di Assindustria Venetocentro dedicata alla formazione diretta da Matteo Sinigaglia, ha organizzato un webinar il prossimo 25 febbraio, dalle ore 16 alle ore 18. “Essere sostenibili significa utilizzare una leva di posizionamento e di distinzione nel mercato – spiega Luca Passadore, amministratore delegato Fòrema – ma anche ridurre il profilo di rischio nelle dinamiche finanziarie, diventare un incubatore e un acceleratore di innovazione sotto il profilo del prodotto e del processo produttivo, creare legami proficui con il territorio”.

Al tavolo (virtuale) dei relatori siederanno, oltre allo stesso Passadore, Mario Ambrosi, presidente di Iase Italy, il principale ente internazionale per la certificazione degli standard per gli operatori del settore Esg; Gloria Milan, fondatrice ICDLAB, Innovative communication development, Andrea Rizzi, consulente manageriale Inner, Marco Omboni, direttore marketing e relazioni esterne Isap Packaging; i relatori saranno moderati da Stefano Martello, giornalista e condirettore collana New Fabric Pacini Editore.

Per le piccole e medie aziende venete sarà l’occasione per conoscere la più importate certificazione mondiale sui fattori “Esg”, acronimo di “environmental, social and governance”, tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento.

Infatti, come sostiene Gloria Milan di ICDLAB:  “La dimensione della sostenibilità sta diventando sempre più stringente e riconosciuta dal mercato, questo vale anche per le PMI, il tessuto produttivo del nostro territorio e del nostro paese. La sfida di oggi e di domani è imparare ad essere sostenibili e a comunicare questa scelta di campo in maniera efficace, per capitalizzare i vantaggi economici e sociali che ne derivano”.

E proprio durante la pandemia è nata l’Iase (Associazione internazionale per l’economia sostenibile, ndr), la prima associazione al mondo che certificherà i professionisti con riguardo ai fattori Esg attraverso un percorso online; l’Italia rientra tra gli oltre 25 Paesi che hanno avviato un rapporto di collaborazione con la Iase, la cui sede principale è a Londra. L’associazione, che mira ad essere il principale istituto di certificazione internazionale per tutti i professionisti nel campo dei fattori Esg, avrà inizialmente due tipi di certificazione.

Mario Ambrosi, è il presidente di Iase Italy (la rappresentanza italiana dell’International association for sustainable economy, ndr). “Iase Italy è la filiale nazionale italiana di IASE che certificherà i professionisti con riguardo ai fattori Esg attraverso un percorso online, sfruttando le più innovative tecnologie. L’obiettivo è quello di migliorare gli standard professionali Esg sia in ambito finanziario sia in ambito economico e di business, a livello nazionale e internazionale. Svilupperemo relazioni con tutti gli enti, siano essi del mondo della finanza, piuttosto che del mondo produttivo”.

Entrando nei dettagli degli interventi, Isap Packaging è un’azienda italiana produttrice di packaging e stoviglie monouso (ieri solo in plastica, oggi anche in materiali alternativi), con 250 dipendenti tra gli stabilimenti di Verona e Catania, oltre 15 milioni di euro di investimenti in innovazione di processo e prodotto negli ultimi 3 anni e 31 mercati tra Italia e resto del mondo, è leader nel comparto della ristorazione collettiva.

“Le materie prime utilizzate, le tipologie di prodotti realizzati, le occasioni d’uso più tipiche: tutto sembra collocarci, oggi, al centro della tempesta perfetta”, dichiara Marco Omboni, direttore marketing e relazioni esterne Isap Packaging, azienda veronese. “In realtà per noi la sostenibilità non brilla come la mannaia di una lama sospesa sulla nostra testa, ma come una stella che orienta, e da tempo, il nostro percorso. Perché, a ben pensarci, contenitori per il cibo e le bevande realizzati in Italia, con il materiale di volta in volta più adatto alle condizioni d’uso, insostituibili in caso di emergenza e laddove l’igiene a costi contenuti sia indispensabile, possono invece essere una splendida applicazione del concetto di sostenibilità globale: ambientale, economica, sociale. Rendere concreta questa applicazione è la nostra missione”.

 

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

FÒREMA Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

 

LA PESCA ORA E’ UNA MODA, VILLARI LANCIA IL BASS FISHING WORKSHOP

Sport per i vip negli Stati Uniti, pratica in ascesa in Italia. A Vicenza un dj decide di cambiare vita e dedicarsi da professionista alla pesca del Black Bass. Alessandro Villari: “Non uccidiamo i pesci, le go pro in barca per immortalare la giornata: sempre più giovani appassionati, ormai è cool pescare”

 

Il Bass Fishing è una disciplina sportiva che sta spopolando negli Stati Uniti. Attori, giocatori di Nba e di football, ma anche cantanti e vip: tutti si immortalano con la canna da pesca in mano per poi diffondere su Instagram le loro immagini. L’era del pescatore solitario e povero è ormai retaggio del passato, ora andare a caccia della Black Bass è similitudine di amore per la natura (il pesce viene infatti rilasciato vivo in acqua dopo esser stato pescato), ma anche di stile. Chi va in barca ormai cerca l’outfit perfetto, raccontarsi con video e foto sui social è diventata una mania.

A Bassano del Grappa, nel Vicentino, c’è forse il miglior interprete di questa nuova tendenza, a metà tra costume e sport. Si chiama Alessandro Villari, ha 47 anni e due generazioni di appassionati della movida lo conoscono perché è dj molto noto col nome di “Bad Boy”, oltre che titolare del negozio di abbigliamento Tcb e personaggio iconico anche per i suoi tatuaggi. Da trent’anni pratica il Bass Fishing, la sua è una passione naturale. E da qualche anno è tra i pochi professionisti del settore in Italia (sono circa 200), capaci di gareggiare nei tornei nazionali e internazionali e attrarre l’ammirazione delle decine di migliaia di appassionati.

“Quando si pesca all’aria aperta ci si rilassa e si rompono le convenzioni sociali”, spiega il “bassman”, che è stato tra i primi ad organizzare dei “bass fishing workshop” forte della sua esperienza (vanta una media di 250 giorni all’anno in acqua). “Porto le persone sul lago, a bordo di una barca realizzata appositamente. Usiamo esche al 100% artificiali, mulinelli e canne da pesca per tutti. Senza dimenticare la go pro, per riprendere i momenti delle catture”. La sua patria elettiva è il lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, dove le Bass Boat solcano l’acqua a caccia del Black Bass.

Qui e in altri meravigliosi specchi d’acqua – citiamo ad esempio il Lago di Garda – Villari organizza – dei corsi per i ragazzi che vogliono avvicinarsi alla disciplina. Non solo, in collaborazione con la sede del suo Club di Selvazzano, nel Padovano, della MLF (Major League Fishing) ha organizzato raccolte di fondi, senza dimenticare un’asta di beneficenza nella quale, vendendo la propria attrezzatura personale, ha raccolto 6.500 euro per Vicenza for Children. “In un anno, ho portato 350 giovani alla scoperta del Black Bass e di quello che intendiamo noi per pesca sportiva”, racconta ancora Villari. “Da marzo a novembre la stagione è aperta, anche se poi si pesca tutto l’anno, vivere all’aperto è un toccasana per il fisico e per la mente. Organizziamo anche giornate di conservazione ambientale, per raccogliere i rifiuti dai laghi e dai corsi d’acqua.

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – IL BASS FISHING

Con il termine “bass fishing” si indica una tecnica di pesca sportiva, effettuata con il solo uso di esche artificiali, sia rigide che in gomma, praticata per insidiare il persico trota, che in inglese è chiamato appunto black bass. Negli Stati Uniti, il persico trota è stato insidiato con esche artificiali già a partire dalla fine del XIX secolo. Dal 1967 Ray Scott, un commerciante d’auto, fonda la B.A.S.S. (Bass Anglers Sportsman Society) e organizza i primi “tournament” di bass fishing, che si svolgono dalla barca e che sono espressamente dedicati alla pesca del persico trota con esche naturali. Da questo momento l’ascesa del bass fishing è inarrestabile, facendo nascere tra l’altro una vera e propria industria dedicata, dalla produzione di imbarcazioni specifiche (le cosiddette Bass Boat) a quella dei vari componenti dell’attrezzatura: canne, mulinelli, fili, esche, ecoscandagli, motori elettrici. Una grande rivoluzione nell’attrezzatura consiste nella comparsa delle cosiddette soft baits, ovvero esche in gomma, che dal punto di vista tecnico hanno permesso di pescare in posti (o “spot” come si dice nel gergo del bass fishing) altrimenti irraggiungibili con le classiche esche dotate di ancorette quali hardbait e cucchiaini rotanti e ondulanti. Oggi questa tecnica di pesca è considerata uno sport a tutti gli effetti, tanto che esistono in tutto il mondo diversi tornei di bass fishing, alcuni dei quali anche molto prestigiosi e con premi da capogiro (nel bassmaster classic, che si svolge negli Stati Uniti d’America, il primo premio ammonta a diverse centinaia di migliaia di dollari). Il bass fishing può essere praticato sia da riva, che da natante, dotato di motore elettrico, a scoppio, o nel caso delle bassboat, da entrambi. In tempi recenti sta prendendo molto piede tra gli appassionati anche il famoso belly boat, che in italiano viene chiamato “ciambella”, una sorta di poltrona, che ai lati è dotata di due camere d’aria, mentre fra queste ultime si trova la seduta dove il pescatore si posiziona per pescare.