Laureato a Torino il più giovane ingegnere del Politecnico, soli 21 anni.

Si è laureato il 20 luglio scorso il più giovane ingegnere del Politecnico di Torino. 21 anni Roberto Nicola Sollazzo si è laureato in Ingegneria gestionale con tutti gli esami passati al primo appello. Una grande soddisfazione per il giovane appassionato di musica conosciuto nel web come produttore e cantautore con il nome di Soldy (link in fondo pagina)

 

(24-09-2021) Roberto Nicola Sollazzo ex allievo dell’Istituto scientifico Avogrado di Torino, a 21 anni si è laureato in Ingeneria con una tesi dal titolo: “Tecnologia e innovazione: I treni a levitazione magnetica”, relatore la Prof.ssa Rossella Arrigo.

Nella tesi vengono illustrati i materiali usati per la costruzione e la manutenzione dei treni a levitazione magnetica, uno dei mezzi di trasporto più efficienti, innovativi e affascinanti dal punto di vista ingegneristico. Particolare approfondimento viene fatto su Hyperloop, il progetto ideato da Elon Musk e poi ceduto all’italiano Bibop G. Gresta che vanta una sofisticata tecnologia per il trasporto ad altissima velocità (600 Km orari) di merci e passeggeri all’interno di tubi a bassa pressione in cui le varie capsule sono spinte da motori lineari a induzione e compressori d’aria.

Il giovanissimo Roberto, vincitore di borsa di studio in tutti gli anni di frequenza, ha ricevuto oltre 250 proposte di lavoro arrivatogli nelle prime ore subito dopo la pubblicazione dell’avvenuta laurea da parte del portale del Politecnico. Ad oggi Roberto ha scelto di proseguire gli studi per la laurea magistrale e di accettare la proposta di Accenture Spa per uno stage impegnativo e renumerato. (Accenture Spa è l’unica società al mondo in grado di integrare end to end strategia, innovazione e tecnologia, ed è una delle maggiori aziende al mondo che opera nel settore della consulenza direzionale e dei servizi tecnologici. Il gruppo, le cui origini risalgono agli anni ’50, è attivo in oltre 120 Paesi)
Roberto, come nel suo carattere è pronto per questa nuova sfida, lavorare e studiare per raggiungere il prossimo obiettivo nel minor tempo possibile.

https://www.youtube.com/watch?v=Nr6id5-g-8A&ab_channel=Soldy
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IL SETTORE PETROLIFERO SI TINGE SEMPRE PIU’ DI VERDE SECONDO UN NUOVO STUDIO DI PROTOLABS

Il settore dei servizi petroliferi si sta radicalmente ristrutturando per sopravvivere in un mondo che punta a emissioni nette di carbonio a zero, secondo il rapporto pubblicato oggi.

L‘84% degli intervistati italiani a “Decision Time” – un‘indagine di Protolabs che esplora le sfide e le opportunità per il settore europeo dei servizi petroliferi – sta già ridefinendo il loro core business a causa della transizione energetica. La maggioranza vede nella sostenibilità un’opportunità, con l‘80% convinto che sia un modo per differenziarsi e far crescere il proprio business, traendone un vantaggio nei mercati globali.

L’indagine, che ha intervistato più di 180 leader di aziende che operano nel campo dei servizi petroliferi in tutta Europa di cui 31 aziende italiane, ha anche evidenziato la necessità di innovare per sopravvivere. Entro i prossimi 12 mesi, l’81% degli intervistati italiani prevede di implementare la robotica e l’automazione, mentre il 74% di impegnarsi nel Manufacturing-as-a-Service (MaaS) – stampa 3D e produzione on-demand –  per ottimizzare la produzione di componenti.

“L’innovazione e la tecnologia sono caratteristiche fondamentali nel settore dei servizi petroliferi, il che è incoraggiante viste le straordinarie pressioni sul settore”, ha spiegato Bjoern Klaas, vicepresidente e amministratore delegato di Protolabs Europe – La volontà del settore di assicurarsi un futuro a lungo termine porta le aziende a espandendersi in altre industrie e  ampliando le loro capacità. Con la transizione energetica che sta rivoluzionando il settore, combinata ad un settore dai profitti molto più bassi, è imperativo che le aziende continuino a innovare e ad abbracciare il mercato delle rinnovabili”.  

Protolabs, il produttore digitale leader mondiale di prototipi personalizzati e parti di produzione in volumi medi e ridotti, ha completato il sondaggio “Decision Time” nell’estate 2021.  

I risultati indicano anche un chiaro allontanamento dai combustibili fossili, con gli intervistati che si aspettano che la maggior parte del loro portafoglio sia costituito da attività non legate al petrolio e al gas. Klaas ha aggiunto: “Il rapporto ‘Decision Time’ mostra che gli intervistati si aspettano di aver convertito entro i prossimi 5 anni i due terzi dei loro progetti verso attività sulle energie alternative o su attività al di fuori del settore energetico, un incremento di 10 punti percentuali sugli attuali progetti. Anche questo testimonia la volontà di affrontare le sfide del settore”.  

Le opportunità per i servizi petroliferi
Aggregando i dati di tutti i 180 intervistati nei vari paesi europei, il 42% degli intervistati vede l‘energia rinnovabile come la più grande opportunità di transizione energetica per il proprio business nei prossimi due o tre anni, mentre il 22% ritiene che sarà la gestione della CO2 a farla da padrone. In un arco temporale minore, il 31% degli intervistati considera l’innovazione nel recupero del petrolio come la chiave per la crescita nei prossimi 12 mesi.

Klaas ha concluso: “Che il settore dei servizi petroliferi, e il più ampio settore energetico, passerà all’energia rinnovabile è pacifico. Ma questo studio ci illumina sulle tendenze già in atto lungo tutta la supply chain. Le aziende del settore apprezzano il valore della credibilità ambientale, non solo per assicurare la propria reputazione e i propri finanziamenti, ma anche in risposta alla necessità legislativa di ridurre le emissioni e alla necessità competitiva di essere sostenibili all’interno del mercato globale.   Ed è lo stesso per l’industria europea delle batterie: il rapporto “In Charge” all’inizio dell‘estate ha mostrato che il 58% degli intervistati crede che i principi di sostenibilità daranno ai produttori di batterie europei un vantaggio sul mercato internazionale. Dalle due indagini emerge una convergenza: le aziende stanno pianificando di spostare la propria supply chain più vicino alla propria base produttiva entro i prossimi 12 mesi. Questa è una tattica importante quando si considera la necessità di affidarsi all’innovazione, creare un business più flessibile e rivolgersi al Manufacturing-as-a-Service per fornire una modalità produttiva che inizierà una nuova era”.