UN MASTER PER I TOP MANAGER DEL FUTURO: FOREMA, ASSINDUSTRIA, POLITECNICO DI MILANO E LA SALLE ACADEMY LANCIANO L’INIZIATIVA

Al via il 18 febbraio il percorso “New Strategies for a New Era – blended” rivolto ai migliori manager del Nord Italia. Obiettivo: fornire nuove competenze per portare le aziende del territorio ad un nuovo livello imprenditoriale. Omer Vilnai: “Un percorso di alta formazione per manager in grado trasformare le imprese locali in aziende internazionali”.

 

PADOVA/CITTADELLA. Un master per formare i migliori manager del Nord Italia. Prenderà il via il 18 febbraio e vede tra i promotori Fòrema, Assindustria Veneto Centro, Politecnico di Milano e La Salle Academy. Il titolo del master è “New Strategies for a New Era – blended”. Si svolgerà dal 18 febbraio al 9 luglio, per un totale di 7 moduli formativi. Una ventina i partecipanti a questo evento formativo previsto in presenza a Cittadella (sede Assindustria Veneto Centro) e in parte in modalità on line. Si tratta di un MINI-MBA, percorso formativo incentrato sui fondamenti della gestione aziendale. 

 

Il percorso (già sperimentato da La Salle Academy) è rivolto alla seconda generazione di imprenditori veneti, ovvero ai figli della classe imprenditoriale attuale, che in questa fase storica stanno progressivamente prendendo le redini delle aziende. Per condurle ad una nuova fase di vita, servono strumenti nuovi, competenze multiple su innovazione a digitalizzazione, ma anche sulla gestione d’impresa. Lo scopo di questo master è dar loro queste competenze per trasformare imprenditori locali in manager internazionali.

 

Nel percorso formativo saranno affrontati i principali temi di gestione impresa: risorse umane, marketing, gestione interna e strategia, economia d’impresa, digitalizzazione, sostenibilità, innovazione 4.0, smart working. L’obiettivo è quello di fornire una solida conoscenza per ciascun ambito e perfezionare le competenze per aumentare la propria efficacia come manager. Arrivando poi a migliorare le prestazioni aziendali, in un contesto di rapidi e spesso inattesi cambiamenti come quello attuale. 

 

“Si tratta di un percorso di formazione di primissimo livello – spiega Omer Vilnai, referente della delegazione di Cittadella di Assindustria Veneto Centro – lo scopo è portare le aziende ad un reale miglioramento. Attraverso un importante set di competenze i manager saranno in grado di trasformare aziende a carattere familiare e locale in realtà imprenditoriali internazionali e all’avanguardia. L’obiettivo dunque è quello di dare alla cosiddetta seconda generazione, cioè ai figli dell’attuale classe imprenditoriale, nuovi strumenti e competenze. Per questo è stata scelta la sede di Cittadella, punto di aggregazione di molte imprese familiari per un vasto territorio. Vogliamo arrivare a queste imprese e dare loro gli strumenti per poter compiere un’importante evoluzione”.

 “Ancora una volta siamo in prima linea nel dare qualcosa di veramente innovativo alle nostre imprese – conclude Matteo Sinigaglia, direttore di Fòrema – si tratta di un percorso davvero importante nell’ottica di condurre le imprese ad affrontare con successo le nuove sfide che si trovano oggi ad affrontare. La formazione di nuovi manager è l’unica via per arrivare a questo traguardo”.

 

Il percorso formativo

Il programma Mini MBA è pensato per imprenditori e manager ad alto potenziale che desiderano un quadro concreto nella teoria e nella pratica aziendale di oggi, o manager che vantano esperienza in un campo e vogliono acquisire competenze in altri campi per essere idonei a posizioni di responsabilità aggiuntive. I partecipanti potranno entrare a far parte di un’aula di valore per costruire un solido networking professionale, consolidare le competenze tecniche apprese nel campo, incrementare conoscenza in aree chiave del sapere manageriale, nuovi scenari e nuove opportunità, acquisire best practice in termini di metodi avanzati per la gestione aziendale. Le aziende invece potranno investire sulla formazione manageriale dei propri collaboratori ad alto potenziale con cui stringere un patto di sviluppo professionale ed avere ritorni immediati grazie all’applicazione di idee nuove e strumenti di gestione avanzati. Il corso parte con un modulo dedicato a lettura dati e progettazione soluzioni: economia d’impresa. Si parlerà poi di analisi di scenari economici per l’epoca post-covid e strategia aziendale per la sostenibilità. Il terzo modulo è invece dedicato ai temi della leadership in azienda, all’innovazione e come gestirla. Un modulo sarà dedicato a Digitale e Industria 4.0, in particolare nell’ottica della digital trasformation. Proseguendo nel percorso, si tratteranno i temi della gestione dei cambiamenti, la gestione delle persone nel cambiamento, le nuove opportunità fornite dalla Supply Chain (la gestione della catena di approvvigionamento). L’ultimo modulo si intitola “Soft Skill: diventare smart worker per non subire lo smart working”.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

FÒREMA – Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

 

ASSINDUSTRIA VENETOCENTRO – IMPRENDITORI PADOVA TREVISO – E’ la grande associazione nata dall’unione tra Confindustria Padova e Unindustria Treviso. Un progetto associativo indispensabile per contribuire al rinnovamento del Veneto centrale promuovendo collaborazioni tra gli attori locali, come la Pubblica Amministrazione, gli Enti, le Associazioni, i Sindacati, la Scuola, l’Università e il mondo della Ricerca. Allo stesso tempo Assindustria Venetocentro – Imprenditori Padova Treviso è impegnata nella predisposizione di una nuova generazione di servizi che permettano di realizzare risparmi, agevolare l’innovazione nei diversi ambiti aziendali, promuovere collaborazioni tra imprese, avviare l’apertura del capitale, migliorare le relazioni con il mondo del credito e sostenere i percorsi di internazionalizzazione. In questo modo siamo quotidianamente al fianco di ogni imprenditore. Assindustria Venetocentro è la seconda associazione territoriale aderente a Confindustria. Questi i numeri: imprese associate 3.450 con 166.000 collaboratori, Professionisti Assindustria Venetocentro: 100; Gruppi Merceologici organizzati: 15; Gruppo Giovani Imprenditori Assindustria Venetocentro, Delegazioni territoriali (PD-TV): 10.

 

LA SALLE INTERNATIONAL CAMPUS costituisce un crocevia formativo per l’innovazione digitale e tecnologica, l’apprendimento linguistico e la dimensione internazionale nel cuore della pedemontana veneta. Fondato a Paderno del Grappa (TV) nel 1924, il Campus gode di una lunga tradizione pedagogica lasalliana e rappresenta uno dei più importanti complessi educativi d’Italia con quasi 100 di storia. Fa parte della rete internazionale dei Fratelli delle Scuole Cristiane che coinvolge 70 università e oltre 1000 scuole nel mondo. Con La Salle Academy, la divisione Higher Education del La Salle International Campus, grazie ad una fitta rete di relazioni con centri di ricerca e università internazionali, offre oggi le sue experities a giovani laureati, junior e senior executives e aziende. Le metodologie usate pongono al centro dell’attenzione l’agilità offerta dal digital learning e la necessità di esperienze vissute presso lo straordinario campus immerso nel verde.

 

POLITECNICO DI MILANO – Il Politecnico di Milano (acronimo PoliMI) è un istituto universitario italiano di carattere scientifico e tecnologico, fondato a Milano nel 1863. I campi di studio e ricerca comprendono le tre macro-aree ingegneria, architettura e disegno industriale. l Politecnico è un’università pubblica scientifico-tecnologica che forma ingegneri, architetti e designer. Da sempre punta sulla qualità e sull’innovazione della didattica e della ricerca, sviluppando un rapporto fecondo con la realtà economica e produttiva attraverso la ricerca sperimentale e il trasferimento tecnologico. La ricerca è sempre più legata alla didattica e costituisce un impegno prioritario che consente al Politecnico di Milano di raggiungere risultati di alto livello internazionale e di realizzare l’incontro tra università e mondo delle imprese. L’attività di ricerca costituisce, inoltre, un percorso parallelo a quello della cooperazione e delle alleanze con il sistema industriale. Conoscere il mondo dove si andrà a operare è requisito indispensabile per la formazione degli studenti. Rapportarsi alle esigenze del mondo produttivo, industriale e della pubblica amministrazione, aiuta la ricerca a percorrere terreni nuovi e a confrontarsi con la necessità di una costante e rapida innovazione. L’alleanza con il mondo industriale, in molti casi favorita dalla Fondazione Politecnico e da consorzi partecipati dal Politecnico, consente all’Ateneo di assecondare la vocazione dei territori in cui opera e di essere da stimolo per il loro sviluppo. 48.638 studenti iscritti (a.a. 2021/2022, aggiornamento: ottobre 2021), di cui 7.725 architetti, 4.486 designer, 36.427 ingegneri. Classifica QS 2022 (GIUGNO 2021): 1° posto in Italia, 142° posto nel mondo. 1° università italiana in 10 aree di ricerca. Tra i primi 50 atenei del mondo in 7 aree di ricerca. 7.525 Studenti stranieri iscritti (a.a 2021/2022; aggiornamento: ottobre 2021). Spin-off: 93 società costituite e accreditate dal 2000 a oggi, di cui 73 attive [agg. ottobre 2021]; 2084 brevetti [agg. 31/12/2019]; 791 famiglie brevettuali [agg. 31/12/2019].

BRACCHI, L’AD FERRETTI: “VENDITE SOPRA I 155 MILIONI NEL 2021, ECCO LE SFIDE DEI PROSSIMI ANNI”

L’ingegner Umberto Ferretti da febbraio 2021 è AD del gruppo leader in Europa nel settore della logistica: “Le vendite 2021 si attestano sopra i 155 milioni di euro, in netta crescita sul 2020. Nel 2022 continueremo a tenere d’occhio potenziali acquisizioni e proseguiremo gli investimenti in tecnologia, ecco le sfide che il mondo della supply chain affronterà nei prossimi anni”

 

Umberto Ferretti da inizio 2021 è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Bracchi, colosso bergamasco operante nel business dei trasporti e della logistica. La pandemia non ha fermato la crescita di un settore in prima linea nel gestire i disagi connessi ai lockdown. Bracchi ha vissuto un 2021 di forte ripresa ed espansione: le vendite sono previste chiudersi sopra i 155 milioni di euro (nel 2020 il fatturato è stato di 142 milioni). La previsione per il 2022 è di estendere il portafoglio dei servizi offerti e aumentare gli investimenti a sostegno di un obiettivo di crescita altrettanto sfidante.

Il 2021 è stato un anno di forte innovazione e cambiamento per Bracchi. Sotto la guida dell’AD Ferretti l’azienda ha realizzato un tasso di crescita a due cifre, ben equilibrata su tutti i mercati dove opera, dai trasporti eccezionali, alla logistica fashion, ai servizi per le aziende di e-commerce. Nel 2021 è aumentata anche la forza lavoro: oggi per Bracchi nelle sedi italiane di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e nelle sedi estere di Germania, Polonia e Slovacchia lavorano in totale oltre 600 persone. 

Il nuovo amministratore delegato, Umberto Ferretti, laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano e con un Master in Business and Administration dalla SDA Università Bocconi di Milano, è stato chiamato in azienda a febbraio dello scorso anno dopo aver trascorso 30 anni alla guida di aziende industriali internazionali operanti in business globali in settori quali meccanica di precisione, termomeccanica, chimica farmaceutica, logistica e trasporti.

Ferretti possiede una ampia esperienza sui temi della governance, quale membro di numerosi Consigli di Amministrazione in Italia e all’estero. Ha condotto programmi di miglioramento, sviluppo, turnaround operativi e finanziari interfacciandosi con l’ambito bancario e del Private Equity, possiede significative esperienze in ambito M&A e nelle integrazioni organizzative post acquisizione.

“La nostra crescita è solida e solidi sono i risultati economici che ci attendiamo anche per quest’anno”, spiega Ferretti. “La nostra strategia è definita: continueremo ad espanderci commercialmente, in particolare vendendo spazi logistici, ma contestualmente consolidiamo i rapporti storici con clienti di lungo periodo, tra questi molte multinazionali. Da sempre uno dei maggiori punti di forza di Bracchi è l’alta fidelizzazione dei propri clienti”.

Tra i principiali obiettivi di Ferretti anche un sempre maggior coinvolgimento aziendale sui temi della sostenibilità, qualità e sicurezza, “La crescita di Bracchi è figlia anche di un continuo investimento in mezzi di trasporto, è infatti in costante rinnovamento il nostro parco mezzi in ottica ecologica, LNG, CNG, Elettrico e tutto ciò che va nella direzione della riduzione del carbon footprint. Senza dimenticare le certificazioni ambientali per le quali abbiamo in corso il processo per estendere il riconoscimento a tutti i siti. Entro quest’anno tutta l’azienda otterrà le certificazioni 45001 e 14001, gli standard internazionali su sicurezza e ambiente”.

Per quanto riguarda le prospettive future, Bracchi si prefigge di concentrare nei prossimi anni i propri sforzi sull’innovazione tecnologica, sull’automazione dei processi, in particolare sul fronte della tracciatura delle spedizioni. “Abbiamo messo a bilancio anche investimenti in tecnologie informatiche per rendere sempre più performanti i nostri processi. Il business della logistica sta subendo un interessante rimbalzo”, spiega Ferretti dall’headquarter bergamasco. “Per questo guardiamo con ottimismo al futuro. Monitoriamo con continuità il mercato per valutare opportunità di acquisizioni che estendano il perimetro aziendale e per verticalizzarci in alcuni segmenti specifici. Negli ultimi tre anni abbiamo messo a segno con successo due acquisizioni, intendiamo proseguire su questa strada come parte integrante del nostro modello di business”. 

Ferretti poi analizza il momento storico del settore. “Il ruolo chiave che la logistica riveste per il nostro Paese è emerso chiaramente durante questa pandemia. Oltre alle note carenze infrastrutturali italiane, una grossa difficoltà che attanaglia il mondo delle spedizioni è sicuramente la carenza di autisti”, dice. “Le persone e i talenti sono al primo posto nella nostra strategia aziendale, cerchiamo ingegneri logistici, ingegneri del traffico, autisti e stiamo implementando nuovi modelli di gestione del personale per sostenere i piani di carriera dei giovani potenziali presenti in azienda”. 

Quello della logistica secondo Ferretti è un settore destinato a rivestire un ruolo sempre più centrale, anche in correlazione ad alcuni processi di rilocalizzazione conseguenti alla pandemia. “Realtà come la nostra sono più vicine alle aziende e ai clienti di quanto lo siano i giganti multinazionali, che coi loro servizi standardizzati faticano a rispondere sartorialmente alle esigenze del mercato. Detto questo, stiamo vivendo un momento di svolta per il settore: l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei noli e la dipendenza delle forniture da Paesi lontani, stanno rispostando la produzione in Europa; è in atto il fenomeno del reshoring, che ridisegna il modello della globalizzazione praticato finora. Ci attendiamo dunque come macro-trend un aumento costante di richiesta del trasporto a livello europeo controbilanciato da minori volumi di movimentazione di merci provenienti dal Far East”.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

LA STORIA DI BRACCHI. Bracchi viene fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale. Negli anni ha ampliato la sua presenza affermandosi come realtà di rilievo prima a livello nazionale e poi, con l’ampliamento del proprio network logistico e i primi investimenti nel trasporto marittimo e aereo, in Europa e nel mondo. L’espansione della propria flotta mezzi ed i progetti di logistica integrata e in outsourcing hanno permesso all’azienda di imporsi in settori di nicchia altamente strategici, in cui è leader europeo da oltre 40 anni. All’headquarter di Fara Gera d’Adda (in provincia di Bergamo), dove vengono coordinate tutte le operazioni a livello nazionale ed europeo, si sono presto aggiunte le filiali estere di Bracchi con sede a Lublin in Polonia, Levice e Kostolné Kračany in Slovacchia, dedicati alla logistica e alla distribuzione di ascensori e consumer goods nell’Est Europa, e di Ettenheim in Germania: un polo logistico di 44.000 metri quadri di superficie coperta, dotato delle tecnologie più avanzate e in una posizione strategica per la gestione del traffico europeo. Il 2018 segna un nuovo importante traguardo: l’acquisizione di Bas Group, realtà storica di Bassano del Grappa, nel Vicentino, formata da quattro aziende di trasporti e logistica specializzate nei più vari settori, dal food al beverage, dal fashion all’e-commerce. Logistic Net (Fashion & Lifestyle Supply Chain), Il Corriere (trasporti nazionali), Basped (Parcel to Europe) e BasExpress (Express to Europe), condividono con Bracchi un approccio orientato al cliente e una forte attitudine all’innovazione. Nel 2020 è la volta di Peterlini, azienda con sede in provincia di Parma specializzata nel trasporto tecnico eccezionale fino a 100 tonnellate. Grazie a queste acquisizioni Bracchi consolida la sua leadership ampliando la propria offerta a nuovi business strategici e aree geografiche, operando nei settori industriale, agricolo, ascensoristico, chimico e della cosmesi, fashion, food & beverage, e-commerce, retail & Gdo. Oggi Bracchi lavora su dodici poli logistici e sette filiali regionali per un totale di 300.000 metri quadri di magazzini complessivi, gli occupati sono circa 600 presenti nei diversi stabilimenti. 

NASCE IN VENETO UN NUOVO CONCEPT DI FITNESS CON “SPORT COLLEGE PALESTRE”, IL FRANCHISING DI CLUB “SMART COST_HIGH QUALITY”

La rete di club dedicati al fitness e al benessere della persona “Sport College Palestre” apre il primo Febbraio in zona Guizza a Padova e il primo Marzo a Vigonza. 

Costi accessibili, servizi di alta qualità e un approccio digitale e smart, essenziale in tempi di pandemia. Grazie al genio dell’eclettico direttore artistico Alberto De Gaspari, gli spazi saranno iconici e all’avanguardia, luoghi di aggregazione ed esposizione artistica. Una fusione tra arte, cultura e fitness. Ampio spazio e servizi per i nuovi “nomadi digitali”. Filo conduttore dei club saranno l’arte visiva e il design, oltre al benessere inteso come cura di sé stessi e rispetto per le diversità.

 

PADOVA/VIGONZA. Aprono i primi due club pilota del nuovo network del fitness d’avanguardia. Prenderà il via il primo febbraio “Sport College Palestre Original Fitness” con l’inaugurazione della prima struttura in via Guasti, 12 a Padova (zona Guizza).  

“Sport College” è un format che ricalca quello di un’azienda del mondo della moda. Un club di strutture per il fitness, operanti attraverso professionisti selezionati ed eccellenze del territorio, strategicamente reperibili nei diversi punti di allenamento. Il tutto con un approccio Smart e Digital. E’ infatti possibile acquistare i servizi e gli abbonamenti con un semplice clic da tutte le piattaforme on line @SPORT_COLLEGE_PALESTRE ed anche dalle piattaforme dei brand ambassador selezionati dalla direzione creativa. Velocità e professionalità nell’erogare i servizi sono la caratteristica vincente di questo format. Servizi di alta qualità e innovativi, attrezzature all’avanguardia (tutte Technogym) e il prezzo da palestra low cost. I club “Sport College Palestre” saranno punti di riferimento nel territorio veneto dove trovare servizi selezionati.

Ma non si parla solo di fitness. Le palestre saranno veri e propri spazi esperienziali per la cultura, l’arte e il design. Non solo grazie ad allestimenti ed arredi, curati nei dettagli. Saranno presenti momenti ed aree dedicate alle arte visive, spazi espositivi, performance artistiche ed eventi. Alberto De GASPARI, fortemente voluto dalla Project Manager del gruppo, la milanese Lisa Tavazzani, sarà al timone creativo di “Sport College Palestre”. De GASPARI è l’imprenditore veneto che ha reinventato il concetto del tatuaggio creando un network virtuale prima ancora dei centri tatuaggi “ON THE STREET” con il progetto vincente “Sartoria dell’inchiostro”. 

Nel suo nuovo ruolo di Art Director l’imprenditore supervisionerà lo stile, la comunicazione, l’interior design, la linea di abbigliamento e più in generale la creatività globale del marchio dando ampio spazio all’arte digitale. “Il nostro Art Director plasmerà l’immagine e lo stile delle strutture – spiega Lisa Tavazzani, project manager – luoghi dove arte e cultura troveranno spazio, attraverso esposizioni e performance rivolte ai soci del club”.

La prima apertura ci sarà il primo febbraio a Padova in via Guasti, 12. La seconda è prevista il primo marzo a Vigonza. Altre 4 strutture hanno già aderito e perfezioneranno l’accordo nei prossimi giorni. Entro l’anno dunque il network avrà già 6 strutture al suo interno, con un format ulteriormente replicabile. 

Il progetto “Sport College Palestre” nasce come franchising finalizzato alla riconversione di piccole palestre locali in strutture all’avanguardia ed una gestione di stampo internazionale. Le piccole strutture spesso faticano a fare investimenti per il miglioramento della palestra, ad esempio ad innovare il parco delle attrezzature. I costi di gestione in genere sono molti alti. Difficoltà ancora maggiori ci sono state in questo periodo di pandemia, in cui la palestra deve garantire standard elevati in termini di protocolli di sicurezza. E spesso le piccole strutture non riescono a dare servizi aggiuntivi rispetto a quelli tradizionali. 

Grazie al modello “Sport College Palestre” e alla rete di strutture in franchising i clienti potranno usufruire di strutture moderne con macchinari di ultima generazione ed alte prestazioni (grazie alla partnership con Technogym). Potranno inoltre accedere a diversi servizi convenzionati. Oltre ai personal trainers, presenti in tutti i punti allenamento, ci saranno nutrizionisti in grado di predisporre piani nutrizionali personalizzati. Convenzioni con professionisti dei servizi alla persona (acconciatori ed estetisti) ed anche con chirurghi plastici. Diet food per supportare le diete e pacchetti di integrazione + watt saranno messi a disposizione dei soci grazie alle partnership con i brand e le migliori strutture del settore.

Sarà possibile prenotare consulti con cardiologi e biologi, in modo da avere un quadro complessivo del proprio stato di salute, oltre che con fisioterapisti. In definitiva, un servizio a 360 gradi per il benessere della persona. Grazie alla rete di palestre, alla condivisione delle figure professionali e ad una gestione manageriale dei servizi, ai clienti sarà garantito un prezzo low cost (abbonamenti mensili in fase di lancio a 19,90 € al mese   fino alla standard di 29,90 € al mese).

“L’idea è di allinearsi ad un approccio internazionale per spazi multifunzione e di aggregazione, dove il fitness è il fil rouge del nuovo format” afferma l’art director del progetto Alberto De Gaspari.

Executive account del gruppo Christian di Virgilio. Per informazioni: Info@sportcollegepalestre.com

QUANTARES PRESENTA IL BRACCIALE Q-SPORT PER SS LAZIO, GENOA CALCIO E FIP

Quantares rafforza la sua presenza nel settore dello sport, dopo il bracciale dedicato al Team Italia Squadra Olimpica Nazionale, annunciando l’accordo di licensing con la SS Lazio, con il Genoa Calcio e con la Fip (International padel federation), per il bracciale Q-SPORT personalizzato con i loghi e i colori dei club e delle Federazioni.

Il founder, Fabrizio Rolando: “Dalla tecnologia Quantares nasce il bracciale ad emissioni elettromagnetiche in grado di riequilibrare lo schema posturale, ottimizzando di conseguenza il coordinamento motorio e la prestazione fisica” 

 

 

Quantares srl è nata nel 2014 come start-up innovativa italiana con il fine di sviluppare e commercializzare un dispositivo per il riequilibrio posturale. Gli studi e le esperienze approfondite negli anni hanno portato alla messa a punto di un dispositivo medico sotto forma di bracciale, denominato Q-ON, che è sul mercato dal 2017.

Ulteriori studi e sviluppi hanno portato alla creazione di quella che attualmente può essere definita come una “tecnologia di base” ribattezzate dall’azienda come “HIT” (Holographic Information Transfer) che nasce dall’utilizzo combinato di teorie di fisica quantistica e di nano-tecnologie capaci di attivare processi metabolici specifici, indotti attraverso l’utilizzo di campi elettromagnetici. 

Oggi la start up fattura circa mezzo milione di euro, in crescita a doppia cifra dopo i rallentamenti causati dal Covid. I due founder sono ancora al timone: Fabrizio Rolando che si occupa della parte commerciale e Dario Spera che segue la produzione e la ricerca scientifica. La produzione è stata affidata a laboratori specializzati nelle recenti innovazioni della stampa UV che operano nell’hinterland di Roma. 

Il bracciale Quantares si applica al polso, funziona tramite emissioni elettromagnetiche a bassissima intensità, alimentato sia dall’emissione nell’infrarosso dell’utilizzatore (ossia dal calore corporeo umano) che dalla luce ambientale: accumula “luce” di giorno e la rilascia di notte. Gli effetti generati sono quindi conseguenza di un processo fisico e non chimico: gli impulsi elettromagnetici, sostiene chi li ha provati, generano una migliore coordinazione ed efficienza motoria. 

Grazie al miglioramento degli schemi posturali, anche gli sportivi che desiderano ottimizzare la performance fisica possono utilizzare i dispositivi di Quantares. Proprio per questi motivi Quantares è diventato licenziatario della Società Sportiva Lazio, del Genoa Calcio e della Fip, la Federazione internazionale padel, sport emergente a livello globale, con il bracciale “Q-Sport” personalizzato coi colori sociali, pensato per le tifoserie e i praticanti sportivi. 

Peraltro, la Quantares si era già aggiudicata il premio ASI (era il 2018) per la migliore innovazione tecnologica finalizzata all’attività sportiva, oltre ad altri riconoscimenti nell’ambito delle attività dell’European Enterprise Network destinate alle start up innovative. 

“L’esigenza di un supporto che possa aiutare a recuperare o ad acquisire un ottimo schema posturale è sempre più avvertito da una importante fetta di popolazione”, dice il founder Fabrizio Rolando. “Il nostro bracciale permette un riequilibrio posturale mediante una decontrazione selettiva delle tensioni muscolari bilaterali che determina un miglioramento della propriocezione, evidenziata da miglioramento dell’occlusione mandibolare, riduzione delle dismetrie degli arti inferiori, recupero di più unità motorie e ottimizzazione dell’appoggio plantare. Il sistema agisce mediante impulsi elettromagnetici a bassissima intensità che agiscono meccanicamente, stimolando il sistema nervoso periferico”.

Il dispositivo ha una durata variabile a seconda dell’utilizzo e non oltre i quattro mesi. È disponibile in vendita sugli e-commerce, ma anche in farmacia e parafarmacia al prezzo di lancio di 35 euro (anziché 39 euro). Informazioni e contatti sul web: www.quantares.com.

 

CAORLE WONDERLAND, 750 MILA PERSONE E UN INDOTTO DA OLTRE DIECI MILIONI DI EURO

Ha chiuso i battenti il 9 gennaio il mercatino di Natale più lungo d’Europa. Arrivano i primi bilanci da parte degli enti coinvolti: alberghi sold out prima delle restrizioni Covid, stagione quasi estiva per ristoranti e commercianti (un centinaio hanno aderito all’iniziativa), picco di turisti da Germania e Austria. Il Comune: “Successo per l’iniziativa, stiamo già ragionando sulla prossima edizione”

 

CAORLE. Caorle Wonderland, è tempo di bilanci per il mercatino natalizio più lungo d’Europa. Dal 4 dicembre al 9 gennaio sono passati circa 750 mila visitatori sul litorale, con picchi di circa centomila presenze al giorno nei week end di bel tempo. Successo in particolare nei fine settimana di apertura e chiusura, baciati dal sole, ma invasione anche a Santo Stefano e all’Epifania. I dati arrivano da una stima ottenuta dal numero delle auto in ingresso, riprese dalle telecamere della polizia locale. Una trentina gli alberghi coinvolti, che a ridosso di Natale e Capodanno erano pieni, salvo le disdette causate dal Covid. Da qui, un indotto stimato di oltre dieci milioni di euro per la città.

 

Spente le luci, è dunque tempo di commenti da parte degli attori coinvolti. 

L’assessore al turismo Mattia Munerotto è soddisfatto dell’iniziativa. “Caorle Wonderland ha fatto rivivere il centro storico, quasi fosse estate”, spiega. “I numeri dell’indotto sono enormi. Stando alle stime di Istat, in media un turista che dorme in albergo spende 85 euro al giorno se italiano, 126 se straniero. I giornalieri invece spendono in media sui 25 euro. Con le presenze stimate nel periodo dei mercatini natalizi stiamo parlando di una cifra attorno ai dieci milioni di indotto. In questi giorni stiamo facendo i bilanci dell’iniziativa, sentendo tutti gli enti coinvolti. La nostra volontà è quella di proseguire con l’evento, anche l’anno prossimo Caorle avrà il suo mercatino natalizio”.

Marco Catto, presidente del Consorzio di promozione turistica di Caorle e Venezia Orientale, analizza invece l’accoglienza alberghiera. “C’erano una trentina di strutture aperte, molte delle quali erano completamente piene per le festività tra Natale e Capodanno”, spiega. “Poi sono arrivate le nuove normative anti Covid e abbiamo ricevuto molte disdette. In ogni caso, l’indotto della manifestazione si è vista anche all’estero. Abbiamo visto molti turisti da Germania, Austria e Slovenia senza contare le persone che sono venute a visitarci in giornata. Complessivamente, è stato un successo”.

“I commercianti di Caorle hanno partecipato con entusiasmo a questa iniziativa che ha dato lustro alla nostra località”, è il commento del presidente di Confcommercio Caorle, Corrado Sandrin. “Oltre cento sono stati i commercianti che hanno voluto aderire alla manifestazione facendo in modo che il centro di Caorle ritrovasse lo splendore estivo. Va dato merito agli organizzatori di aver saputo creare un evento che, nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, ha richiamato a Caorle numerosi visitatori che hanno approfittato dell’occasione per fare i propri acquisti presso le attività del territorio. Ringraziamo anche l’amministrazione comunale che, nonostante il poco tempo trascorso dal suo insediamento, ha saputo organizzare quanto di sua competenza per permettere lo svolgimento di Caorle Wonderland. Confcommercio continuerà a sostenere anche in futuro iniziative di ampio respiro che hanno l’obiettivo di far conoscere Caorle anche al di fuori della tradizionale stagione turistica. Da parte nostra, assicuriamo sin d’ora la massima collaborazione in tal senso”.

Infine, il commento di Simone Tomasello, l’organizzatore della manifestazione. “All’inizio sembrava una sfida impossibile, siamo orgogliosi di averci creduto e di aver portato alla città risultati tanto buoni”, dichiara. “Per questo voglio ringraziare l’amministrazione comunale, la Confcommercio, ma anche il Consorzio arenili Caorle e l’ente turistico. Grazie alla collaborazione con le istituzioni è stato possibile donare attimi di serenità alle persone e generare un business per chi vive e lavora a Caorle. In tal senso va evidenziato anche il ruolo avuto da chi ha gestito le casette natalizie, i food truck e tutte le strutture di intrattenimento, come la pista da sci e le giostre giganti che hanno cambiato il volto della città”.

 

Successo dunque per il Natale di Caorle. La cittadina si è vestita a festa per la terza edizione di questa manifestazione, della durata di più di un mese, che di fatto segna la nascita della stagione invernale per la città. Prima del Wonderland, infatti, Caorle viveva solo d’estate. Dopo lo strabiliante successo della seconda edizione (quella pre-pandemia), quando passarono circa mezzo milione di persone, anche la biblioteca e il Museo del Mare sono rimasti aperti (raggiungili col trenino) ed è possibile anche visitare il campanile.

Tra le cose più curiose di questa edizione c’è stata la pista da sci di fondo in riva al mare. Ha suscitato talmente interesse da attrarre anche atleti professionisti, arrivati con la propria attrezzatura per provare l’esperienza unica dello sci di fondo a due passi dal mare. La pista era un nastro di 400 metri realizzato con materiale sintetico. Una scelta fatta dagli organizzatori in ottica green: si poteva scivolare su una superfice sintetica, che però dà le stesse sensazioni della neve e del ghiaccio.

In piazza Papa Giovanni XXIII è stata ospitata invece la fiabesca giostra dei cavalli che girano, ma anche un cinema 3D che ha proposto filmati e persino dei video che raccontavano la città di Caorle. In questa zona c’erano anche le casette di legno (in tutto una settantina quelle allestite) e qualche food truck (una ventina lungo la “Food Land” di via Roma, con specialità da tutto il mondo). 

In Campo Bottani era invece presente il castello per i cani, gestito dal negozio Pet’s Home con annesso il servizio di dog sitting e addestramento per gli amici a quattrozampe. Piazza Mercato è stata invece il teatro per la casa di Babbo Natale, che ora ha lasciato il posto alla Befana. Tra Largo Francesconi e Piazza Pio X invece svettavano le due torri di questo Natale: la Star Tower, la torre alta 37 metri, giostra panoramica d’alta quota. Più basso, ma ugualmente spettacolare, l’albero di Natale di 15 metri. Nella zona di Campo degli Oriondi è stata allestita la pista di pattinaggio su ghiaccio artificiale. Piazza Matteotti ospitava invece il “villaggio dei bambini” con le giostrine con le catenine, il percorso avventura con l’arrampicata, il salterello, il trenino e la gigantesca ruota panoramica che sovrasta il centro storico.