FLOWER VIBES AL DECÓ: UNA NOTTE DI EMOZIONI TRA LIBERTÀ, PACE, AMORE E MUSICA

BASSANO DEL GRAPPA

SABATO 2 DICEMBRE, LO STORICO LOCALE DECÓ, COMPLETAMENTE RINNOVATO, SARÀ IL PALCOSCENICO DI UN EVENTO STRAORDINARIO:

FLOWER VIBES, UN VIAGGIO EMOZIONANTE NEL CUORE DEGLI ANNI ’60, ’70 E ’80.

 

DECÓ, CELEBRE PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA NIGHTLIFE, SI TRASFORMA PER UNA NOTTE IN UN TRIBUTO AGLI ANNI D’ORO DELLA MUSICA.

 

Decó, celebre punto di riferimento per la musica e la nightlife, sarà il fulcro di un’esperienza unica che rende omaggio agli anni d’oro del rock, del pop e della disco. Il locale, recentemente sottoposto a un completo restyling, vanta un impianto audio di ultima generazione, un sistema di luci all’avanguardia e un ledwall che garantisce un’esperienza visiva straordinaria.

 

La serata inizia con una cena spettacolo a partire dalle ore 20:00, disponibile solo su prenotazione. Dalle 22:30, ingresso gratuito per coloro che desiderano vivere l’entusiasmante club experience.

 

Flower Vibes, il grandissimo show a tema Flower Power, promette un’esperienza indimenticabile con tre momenti chiave:

 

  1. Cena (dalle 20:00): Un’occasione unica per godere delle prelibatezze culinarie dello staff di “La Casa dei Gelsi” e “Tenuta Villa Peggy’s”.
  2. Show e performance (dalle 22:00): Un coinvolgente viaggio musicale attraverso i successi intramontabili degli anni ’60, ’70 e ’80.
  3. Club Experience (ingresso gratuito dalle 22:30): Una selezione musicale per rivivere i ritmi pop, rock e soul che hanno fatto ballare generazioni di appassionati.

 

Flower Vibes presterà particolare attenzione alla scenografia, al servizio bar e agli spettacoli, creando un’atmosfera unica che trasporterà gli ospiti indietro nel tempo.

 

Non si tratta solo di una selezione musicale, ma di un autentico evento a tema. Si consiglia vivamente di adottare un dress code da “figli dei fiori” per immergersi completamente nell’atmosfera suggestiva della serata.

 

Decó apre le sue porte a chi desidera rivivere i momenti nostalgici della propria adolescenza e giovinezza, ma anche ai giovani curiosi di scoprire un modo nuovo, seppur radicato nel passato, di vivere il club e di apprezzare le leggende musicali come Beatles, Janis Joplin, Rolling Stones, Bee Gees, Jefferson Airplane, e molti altri.

 

Per partecipare a Flower Vibes, è sufficiente prenotare il servizio cena dalle 20:00 o approfittare dell’ingresso libero e gratuito dalle ore 22:30.

 

 

Info:

DECÓ, Contrà Gaggion Basso 11, Bassano del Grappa, Italy, 36061

www.decoclub.it

info@decoclub.it
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IN SETTECENTO PER IL TEATRO DI IMPRESA, FÒREMA SPEGNE 40 CANDELINE

Sold out l’evento al teatro Verdi, l’ente di formazione del sistema confindustriale festeggia il suo compleanno con un musical anni Cinquanta. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia. “Evento emozionante, le aziende dovrebbero provare il teatro d’impresa per raccontare il proprio valore, serve anche per il team building”

 

Il Teatro Verdi di Padova completamente sold out, circa settecento persone assiepate tra loggioni e platea. Fra i presenti molti gli imprenditori e manager, rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico e del volontariato, alla serata hanno partecipato anche i dipendenti ed i familiari di Fòrema. L’occasione è stata il grande evento per festeggiare i 40 anni dell’ente di formazione del sistema confindustriale.

Un progetto di teatro d’impresa condotto in collaborazione con la Compagnia Barabao Teatro di Piove di Sacco, nel Padovano, che ha impiegato decine di persone in un lavoro durato sei mesi e culminato nella serata al Teatro Verdi. Barabao è una compagnia di teatro di movimento e creazione ispirata alla pedagogia di Jacques Lecoq (metodo del Teatro di Movimento) che privilegia una modalità di lavoro corale, nella quale tutti sono attori e autori. Per questo, nel musical messo in scena i protagonisti sono i dipendenti di Fòrema, che si sono messi in discussione con questo particolare progetto di narrazione aziendale. 

Lo spettacolo “Fòrema et voilà – 40 anni di esperienza nel mondo della formazione e del lavoro” è stato pensato come una commedia musicale romantica che strizza l’occhio al mondo del musical anni ’50. Il percorso ha avuto l’obiettivo principale di raccontare non solo la storia di una società che si è evoluta nel corso dei suoi primi 40 anni ma anche e soprattutto l’impatto della stessa sull’ecosistema circostante e la sua mission. Le scenografie sono state realizzate ad hoc dall’artista Stefano Reolon, le musiche sono originali a cura di Ivan Di Noia. In scena non solo i tre componenti della Compagnia (Ivan Di Noia, Cristina Ranzato e Romina Ranzato) ma anche 20 collaboratori della squadra Fòrema in veste di attori e attrici. 

“La prima fase del percorso ha visto interviste e approfondimenti condotti dalla Compagnia stessa con alcuni “campioni” rappresentativi della società, seguita poi da una seconda, di conoscenza con la squadra che si è offerta di mettersi alla prova sul palco”, spiega Cristina Maffia, che ha curato il progetto per Fòrema. “I partecipanti hanno seguito diverse sessioni laboratoriali mettendosi in gioco con esercizi teatrali di gruppo, spazio scenico e improvvisazione. Dall’unione di queste due fasi (raccolta materiale e conoscenza delle persone e delle situazioni tipo) è nato un primo canovaccio, poi diventato una sceneggiatura vera e propria grazie non solo al processo di co-creazione con tutti i partecipanti ma anche alla guida della compagnia”.

L’occasione dell’evento teatrale è stata anche utile per fare un primo bilancio dell’anno. Per Fòrema il 2023 si appresta a chiudersi con un fatturato attorno ai sette milioni e mezzo di euro. Enormi i numeri delle ore di consulenza erogate, si stima siano circa 40 mila, mentre le persone formate superano le 27 mila fra aula e formazione online. Tra le professioni più richieste molte afferiscono all’ambito digital, da segnalare che nel corso dell’anno sono stati attivati corsi su chat gpt, sul cloud developer e per la formazione degli energy manager in azienda. Molti dei corsi si sono tenuti nella sede padovana di Fòrema, negli spazi di proprietà dove l’ente oggi eroga i propri servizi: 1.700 metri quadri nel centro direzionale “La Cittadella”, sull’asse dove si stanno localizzando le aziende più innovative del Padovano. Lo spazio è stato acquisito da poco, un investimento da 2,5 milioni di euro che garantirà all’azienda di acquisire valore e di ridare forma agli spazi operativi. 

E tra le varie offerte formative che Fòrema cercherà di valorizzare nel corso del prossimo anno ci sarà anche quella del teatro d’impresa. “Il risultato di quello che abbiamo fatto è stata un’esperienza inedita che attraverso il fil rouge della storia romantica fa incontrare a teatro le due grandi anime di Fòrema: il mondo delle aziende e quello delle persone in cerca di una nuova opportunità”, conclude il direttore generale, Matteo Sinigaglia. “Sempre più spesso, specie in occasioni speciali da ricordare, i nostri clienti ci chiedono interventi di questo tipo. Da giornate di public speaking con il linguaggio teatrale a veri  e propri progetti di Teatro d’Impresa finalizzati a celebrare traguardi e a raccontare alla collettività i valori di un’organizzazione, citiamo il caso di Rasotto Flotte ha compiuto 60 anni quest’anno e il 7 ottobre sono andati in scena con uno spettacolo dedicato. Siamo certi che il teatro di impresa possa rappresentare un ottimo metodo per raccontarsi e per creare team all’interno dell’azienda”.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – IL TEATRO DI IMPRESA

Il Teatro d’Impresa nasce in Canada negli anni ’90: qui in Italia è ancora scarsamente utilizzato e forse, anche per questo motivo, è ricco di potenzialità ancora da scoprire e approfondire . La metodologia mette insieme due linguaggi apparentemente agli antipodi: quello artistico del Teatro e quello concreto del mondo del business. Il connubio si presta a una serie di finalità: da quella puramente formativa a quella celebrativa (come in questo caso). La trasposizione teatrale e le dinamiche tipiche della messa in scena aiutano inoltre i partecipanti dell’organizzazione a vedere da un’altra angolazione le dinamiche vissute nel quotidiano e, spesso, anche a trovare risoluzioni o modalità di comunicazione differenti.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FOREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina. A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, l’ente per la prima volta dovette affrontare un buco di bilancio, la rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Furono assunti dei commerciali, fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. Per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro. Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. 

Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si era chiuso con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno precedente (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

 

Grafì festeggia 46 anni di storia con il passaggio dell’azienda alla seconda generazione

Lo storico studio di comunicazione e marketing di Resana (TV) ha formalizzato qualche giorno fa il passaggio generazionale. Felice Campagnaro passa il testimone ai figli Anita e Dario. “Pronti a nuove sfide, all’insegna del valore dell’unicità”.

RESANA (TV). Ha festeggiato 46 anni di storia con un restyling della sede aziendale. E la formalizzazione del passaggio generazionale. Si tratta dello storico studio Grafì Comunicazione, fondato da Felice Campagnaro con la moglie Gabriella Liviero nel 1977. Agenzia di marketing, digital marketing, comunicazione e casa editrice con una quindicina di lavoratori. I figli Anita e Dario Campagnaro hanno ora preso le redini dell’azienda creata quasi mezzo secolo fa dal padre. Una storia d’impresa che è anche la storia di un intero settore economico, quello della comunicazione e dell’editoria, che in questi 46 anni è cambiato radicalmente grazie alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie.

In 46 anni di storia Grafì ha assistito oltre 4 mila aziende clienti, fornendo servizi di marketing strategico, web marketing, formazione, editoria, foto e video making, comunicazione online e offline. 3 anni fa è iniziato il percorso finalizzato al passaggio generazionale. Un percorso di ricerca, approfondimento e restyling aziendale, atto a rinnovare l’azienda. Qualche settimana fa il passaggio è stato ufficializzato: Felice e Gabriella hanno passato il testimone ai figli Anita e Dario.

“Il futuro del nostro settore è imprevedibile, ma allo stesso tempo molto sfidante – raccontano Anita e Dario Campagnaro – abbiamo voluto fare un sondaggio tra i nostri clienti per capire quali sono le loro esigenze. Il risultato che più ci ha colpito è stato che l’85% delle imprese intervistate è preoccupata dall’enorme concorrenza presente nel mercato. In un mondo così grande ed aperto come quello attuale è comprensibile. Tuttavia questo ci ha fatto riflettere sull’importanza del valore dell’unicità. Ogni azienda, ogni storia imprenditoriale è qualcosa di unico ed è questa la vera forza di un’impresa. Per questo abbiamo deciso di porre l’unicità al centro del nostro lavoro. Valorizzare l’impresa nella sua unicità, realizzare un lavoro unico per ciascuna azienda, evitando i servizi standardizzati. Come un sarto realizza un abito su misura, vogliamo fare la stessa cosa per soddisfare le esigenze dei nostri clienti. Questa è la nostra mission aziendale con cui siamo pronti ad affrontare le nuove sfide che il futuro ci riserva”.

LA STORIA DI GRAFI’

L’avventura inizia nel 1977 quando Felice apre Fotolipress, studio di progettazione per la grafica, avendo alle spalle 13 anni di esperienza in diversi studi di progettazione grafica di Padova. Decide di portarsi il lavoro a casa, come fecero molti artigiani in quel tempo. La sede aziendale è a casa sua, a Castelfranco Veneto zona borgo Padova. La moglie Gabriella Liviero lo aiuta nel lavoro. Gli strumenti su cui realizzare gli allestimenti per la stampa, i modelli grafici di libri, volantini, pieghevoli da predisporre ed inviare alle tipografie, sono realizzati su alcuni lunghi tavoloni luminescenti, su cui ci si piega per lavorare. Le immagini sono sviluppate in una camera oscura e poi incollate sui lenzuoli di progettazione in plastica trasparente necessari per ottenere la lastra di stampa. Il tutto avviene tra le mura di casa, in alcune stanze adibite ad area lavoro tra cui il salotto e il garage. È un lavoro manuale svolto con l’ausilio di alcune particolarissime apparecchiature. L’ingranditore, dispositivo ottico che consente di ingrandire un’immagine. La reprocamera, che consente di ottenere copie fotografiche di dimensione diversa rispetto all’originale, da posizionare all’interno del modello grafico in allestimento. Il bromografo, strumento utilizzato per la fotoincisione in pellicola. Si fa progettazione grafica di collane di libri, cataloghi, volumi, riviste, volantini, brochure. Nel 1980 il trasloco a Resana. La nuova casa diventa anche nuovo laboratorio e il lavoro prosegue ancora tra le mura domestiche.

È il 1989 quando Felice e Gabriella decidono di fare il grande salto. Viene realizzato l’edificio che diventerà la sede di Grafì, in via Castellana a Resana, il luogo dove ha sede ancora oggi l’azienda. Un ambiente ampio dove si può lavorare più agevolmente. L’azienda nel frattempo cresce, i collaboratori sono divenuti ormai una decina. Sono questi gli anni in cui ha inizio la rivoluzione digitaleI primi anni 90 vedono l’avvento dei primi computer Mac, macchine futuristiche che promettevano di risolvere qualsiasi problema. Ma che al momento creano qualche difficoltà, a tutti gli operatori del settore. “È stata una sfida – raccontano Felice e Gabriella – ci siamo resi conto di essere ad una svolta epocale. Molte aziende del settore hanno chiuso, perché per restare al passo coi tempi si doveva fare un salto di qualità, fare investimenti consistenti, acquistare macchinari che potessero interagire con i nuovi computer. Non ci siamo persi d’animo, gli investimenti li abbiamo fatti e abbiamo affrontato le nuove sfide con il massimo impegno”.

Arrivano le prime unità di fotoincisione digitale, il lavoro inizia a cambiare davvero. Grafì fino ai primi anni ’90 realizza la grafica della gran parte dei volantini e flyer delle discoteche del Veneto. Successivamente a metà anni 90 la voglia di esplorare nuove opportunità cresce sempre di più. Lo studio inizia a curare l’immagine di diverse imprese locali artigiane. Grafì dà un grosso impulso alla creazione del Consorzio Il Terrazzo alla Veneziana, un brand in cui confluiscono gli artigiani dei pavimenti alla veneziana. “Un settore artistico meraviglioso fatto di persone che lavorano piegate a terra e realizzano pavimenti artistici incredibili” raccontano dall’azienda. Viene realizzato ed editato il noto volume “Il Terrazzo alla Veneziana” ed il successo è tale che viene tradotto anche in lingua inglese e spedito in tutto il mondo.

Altro settore che Grafì approccia e conosce da vicino è quello della grande distribuzione organizzata (GDO) alimentare. Si progettano e realizzano campagne di comunicazione in tutto il Veneto per alcune importanti realtà del settore, compresi tutti gli accessori per i punti vendita, i pannelli espositori per i supermercati e manifesti, locandine e cartellini segnaprezzo per gli scaffali.

Grafì nel 1996 diventa casa editrice con il nome di Grafì Edizioni. Pubblica libri, di fotografia, di storia locale. Il figlio di Felice, Dario, dopo anni di esperienza su importanti agenzie di Treviso, nel 2006 entra in azienda, occupandosi degli aspetti commerciali, della vendita. Il salto di qualità avviene superando gli intermediari, andando a trovare clienti diretti cui dare il proprio supporto. Gli anni 2000 sono segnati anche da un’altra rivoluzione. L’avvento del web, e di tutto ciò che vi sta attorno. “Abbiamo compreso che quest’area sarebbe diventata la più importante – racconta Dario – ed abbiamo iniziato subito a formarci e studiare per sviluppare nuovi servizi”. Nel 2009 a questi settori si aggiunge anche l’editoria istituzionale. Viene creata È Edizioni, testata dedicata ai giornali comunali, e inizia il lavoro di redazione di notiziari per i comuni del Veneto. In 15 anni sono 550 i numeri pubblicati, con oltre 4,2 milioni di copie distribuite, e 83 i comuni con cui l’agenzia collabora.

Anita Campagnaro entra in azienda nel 2008 e negli anni successivi passa in quasi tutti i reparti dell’azienda dalla presa degli appuntamenti, alla gestione e organizzazione del reparto editoria per poi arrivare alla supervisione della stessa con la gestione completa di Grafì.