PADOVALAND ACQUISISCE L’AREA DA INTERPORTO, OPERAZIONE DA 1,3 MILIONI

Lo storico parco acquatico si prepara alla stagione estiva: per la prima volta arriva la sabbia, sarà inaugurata la nuova attrazione “Jungle Beach”. Accordo tra Comune di Padova, Interporto e l’azienda che gestisce l’area. “La struttura è tra le più grandi d’Italia: oltre 160 mila metri quadrati compreso il lago”

Padovaland ha comprato da Interporto Padova Spa l’area del parco acquatico sulla quale insisteva il proprio diritto di superficie. Un’operazione da 1,3 milioni di euro che garantisce continuità al business e permette agli attuali proprietari di proseguire con l’attività e realizzare nuovi investimenti nell’ottica di migliorare l’accoglienza delle decine di migliaia di persone che ogni estate cercano refrigerio in piscina. 

È questo il risultato della procedura avviata da Interporto e Amministrazione Comunale per mettere a valore l’area e consentire all’impresa che gestisce il parco acquatico di investire in questa area di grande importanza dal punto di visto ricreativo e naturalistico.

Dalla prossima stagione, che aprirà a giugno, infatti, sarà a disposizione del pubblico una nuova attrazione acquatica, che sarà battezzata “Jungle Beach”. Non solo, per la prima volta saranno introdotte delle aree con sabbia, per rendere l’oasi padovana sempre più una sorta di piccolo litorale a ridosso del centro cittadino. Adesso l’area complessiva raggiunge i 162.000 metri quadri, comprende anche il lago della zona industriale e il suo contorno verde, è previsto un piano di ulteriori investimenti nei prossimi anni per migliorare ancora la fruibilità  e l’intrattenimento. 

“Gestiamo l’area ormai dal lontano 1989, sono 36 anni che Padovaland è sinonimo di divertimento e relax per le estati dei padovani e di tutto il Nord Italia”, commenta Johnny Pozzi, titolare dell’azienda che gestisce lo spazio. “Con questo passaggio nulla cambia per i visitatori, che troveranno anzi una struttura migliorata. Per noi, invece, è una svolta storica. Ora che siamo i proprietari della zona potremo sbloccare degli investimenti che porteranno Padovaland ad ingrandirsi e a fornire nuove attrazioni e spunti di intrattenimento, un’operazione che ci vedrà protagonisti di nuovi investimenti per i prossimi anni”.

“Grazie a quest’operazione abbiamo permesso di valorizzare economicamente un’area di grande interesse seppur estranea alle finalità istituzionali dell’ente, con benefici diretti condivisi insieme a Interporto”, commenta l’assessore al commercio e alle attività produttive del Comune di Padova Antonio Bressa. “Ma soprattutto abbiamo dato modo all’impresa che gestisce il parco acquatico di continuare a investire sul futuro dell’area, considerando che solo con un orizzonte a lungo termine è possibile realizzare interventi di qualità destinati a migliorare sempre più l’esperienza di chi frequenta Padovaland. A beneficiare di questa svolta saranno quindi soprattutto i tantissimi cittadini che troveranno già dalla prossima estate un luogo ancora più bello e accogliente e con la certezza della presenza di una gestione che si è affermata in tanti anni di esperienza”.

Dopo gli interventi strutturali degli scorsi anni in ottica del rispetto delle norme di sicurezza e il rifacimento delle reti di approvvigionamento e delle pompe per il risparmio e il riuso dell’acqua, l’attesa per questa nuova stagione è alta. Il parco è stato uno dei primi a nascere in Italia,  fondato al tempo da Enrico Pozzi ed ora gestito dal figlio Johnny. Un’assoluta novità al tempo, tanto che gli scivoli e le attrazioni furono fatte arrivare dalla Spagna, pioniere di questa nuova tipologia di intrattenimento. 

Oggi il parco acquatico è diventato un luogo di attrazione turistica, anche dall’estero. Molti sono i visitatori di Padova che passano alcune ore, soprattutto nel periodo del solleone estivo, a bordo piscina. Si conferma poi la presenza dei gruppi organizzati di giovani, molti anche dall’estero tramite gruppi organizzati.

All’interno del parco, in attesa delle novità del 2025 che saranno annunciate nelle prossime settimane, vi sono cinque grandi strutture scivolanti per adulti, un toboga (“serpentone” bianco dotato di cinque corsie che partono da varie altezze) per un totale di 20 scivoli a disposizione dei clienti. Tra questi il Kamikaze (la cima del parco dalla quale si può scivolare verso l’acqua), la Treccia (la più veloce discesa di tutto il parco, composta da quattro tubi chiusi che scendono attorcigliati tra loro), la “Pista Blanda” (scivolo con quattro corsie affiancate, ideale e amato da chi piace sfidarsi e gareggiare con i propri amici), il “Twin Slide” (due semplici tubi neri per una veloce scivolata al buio, per i più piccoli).

In ottica green, gli ombrelloni sono stati tutti realizzati con ombrello in paglia, per una sensazione di freschezza e maggior naturalità. Infine spazio anche ai cani con una “dog area” particolarmente curata (utilizzabile su prenotazione). Non un’area cani comune, ma piccole zone private recintate con sdraio ed ombrellone, dove poter lasciare libero il proprio cane.

Infine, da segnalare che si rinnova la partnership con Aliper. I punti spesa raccolti nei 90 punti vendita del marchio daranno la possibilità ai clienti di ottenere un ingresso agevolato.

Per maggior informazioni: www.parcopadovaland.it

ELVIA98, IL DISPOSITIVO ANTI-STRAGI DIVENTA BREVETTO (E PIACE AI TAXISTI)

I dati: un morto sulle strisce pedonali italiane ogni 18 ore. Si presenta l’ultima versione di “Elvia98”, dispositivo luminoso che rende i pedoni “veggenti” capaci di capire se il guidatore sta frenando, il primo taxista ad averlo adottato è veronese. L’appello dell’inventore Angiolino Marangoni: “Dobbiamo spiegare la sicurezza stradale nelle scuole”

Pedoni, è strage sulle strade italiane. Nel 2024 ne sono stati investiti e uccisi 475, uno ogni 18 ore, il 7,9% in più rispetto all’anno precedente: 313 uomini e 162 donne; più di uno su due, il 53%, aveva più di 65 anni; 15 le vittime minorenni. È quanto emerge dall’ultimo report curato da Associazione sostenitori e amici della polizia stradale in collaborazione con Sapidata. 

Analizzando le singole regioni, quella dove gli utenti più deboli della strada hanno avuto le conseguenze peggiori è la Lombardia con 79 decessi, seguita dal Lazio con 59 e dalla Campania con 53; seguono Emilia Romagna (41), Toscana (38), Sicilia (37) e Veneto (34). L’Ufficio studi Asaps rileva che molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro, le strisce pedonali dei centri urbani. I casi di pirateria stradale sono oltre 50, quasi il 10% di tutti gli investimenti mortali. 

Oltre che con l’educazione stradale, come si può intervenire? La risposta viene dall’imprenditore veronese Angiolino Marangoni, noto per le sue innovative invenzioni salvavita. Negli ultimi mesi Marangoni ha perfezionato il proprio brevetto europeo, noto col nome di “Elvia98”. Si tratta di un dispositivo luminoso che di fatto rende “veggenti” i pedoni, che potranno capire se l’automobilista sta frenando o se è distratto.

“Voglio che le persone possano capire se l’automobilista si ferma o meno”, spiega Marangoni. “Molto si è fatto per la sicurezza stradale, ma nessun dispositivo interviene in caso di distrazione, che capita sempre quando l’automobilista non frena, magari traendo in inganno il pedone convinto di esser stato visto. Vogliamo spiegarlo nelle scuole, tutti devono poter sapere se mentre attraversano le strade rischiano di venir investiti”.

Tra i primi ad adottarlo Denis Soso, taxista veronese professionista che è anche una sorta di ambassador del dispositivo. “La sicurezza stradale è fondamentale, in particolare per i professionisti della guida come noi che sono impegnati tutto il giorno in città”, spiega Soso. “Ritengo che proteggere i pedoni e chi cammina nei centri urbani sia fondamentale e un dispositivo come questo, che genera attenzione sui veicoli e sui loro movimenti, è fondamentale”. 

Infatti, tutti i veicoli sono dotati di circa venti luci, ma nessuna è stata progettata per comunicare direttamente col pedone che sta attraversando la strada. Ricordiamo che dal 2020 è obbligatoria la frenata automatica d’emergenza, la sua omologazione ha solamente migliorato il livello dei veicoli e non certo risolto il problema delle stragi sulle strisce pedonali. Elvia98 è un kit universale che si adatta ad ogni veicolo, composto da due dispositivi luminosi collocati sotto le targhe anteriore e posteriore e collegati ad un box di governo. Elvia98 entra in azione appena il guidatore tocca il freno, in automatico davanti si accende una scritta verde lampeggiante “Salvavita pedone”. In questo modo la persona che è in procinto di attraversare la strada, vedendo la scritta a led, capisce le intenzioni del guidatore e agisce di conseguenza. Non basta: al momento della frenata si attiva anche la targa posteriore che accende le parole “Ostacoli pericolo”, cosicché il guidatore in coda evita un’azione di sorpasso, spesso con conseguenze fatali. 

In questi giorni in cui è entrato in vigore il nuovo codice della strada Marangoni oltre a presentare l’ultima versione del suo dispositivo ha iniziato anche una campagna di sensibilizzazione verso le istituzioni, ha infatti scritto lettere al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’europarlamentare veronese Paolo Borchia. In questi giorni ha infatti anche depositato una nuova richiesta di omologazione e approvazione da parte del ministero, è in attesa di risposte. 

“Il mio obiettivo è quello di sanare un vuoto normativo”, conclude Marangoni. “Ho chiesto l’omologazione del dispositivo “Elvia98” o di un prodotto tecnologicamente simile senza mai ottenere risposte. Si è lavorato con l’alcol lock ma sembra che a nessuno interessi la sicurezza dei pedoni. Basterebbe così poco per renderli “veggenti” e salvarli dalle auto. Vorrei iniziare a parlarne nelle scuole, è fondamentale che i ragazzi sappiano i rischi a cui vanno incontro. Le nuove generazioni  devono poter conoscere le tecnologie salvavita che il Governo ignora”. 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DELL’INVENTORE ANGIOLINO MARANGONI

Angiolino Marangoni, imprenditore veronese classe 1950, è un self-made man. A vent’anni lavora in un’industria calzaturiera e inizia la sua carriera nel settore con delle invenzioni nella lavorazione del sughero. Il successo della sua azienda decolla invece nel mondo del calcio: deposita brevetti come il primo macchinario per la demarcazione dei campi che utilizza un colore ecologico e atossico (nota la sua idea di trasformare da bianche a tricolore le linee in occasione dei mondiali di Italia ‘90), il carrello per trasportare le porte da calcio in sicurezza, le porte da calcio antinfortunistiche antiribaltamento  e i ganci  per attaccare le reti ai pali delle porte, usate in passato dalla società calcistica Hellas Verona ACD Golfo Paradiso e Chievo Verona Bottagisio. Citiamo anche il brevetto dell’apparecchiatura per la stabilizzazione e la movimentazione delle porte da calcio. Nel 2017 ecco la prima versione di “Elvia98”, il brevetto europeo sul kit salvapedoni e salva automobilisti che abbraccia quattro rami d’applicazione: Elvia cars, transport, device ed educational. Tra i Comuni che lo hanno adottato in passato per gli scuolabus si citano Vigasio e San Martino Buon Albergo nel Veronese. In periodo Covid, Marangoni aveva realizzato delle mascherine trasparenti pensate per il mondo dei non udenti, che erano in difficoltà nel non vedere le labbra delle persone, coperte dalla mascherina mentre parlavano. Informazioni e contatti: www.marangonisicurezzastradale.com

DALL’INCENDIO IN AZIENDA AL MULETTO CHE PERDE IL CONTROLLO, IL CORSO SULLA SICUREZZA ORA SI FA CON LA REALTÀ VIRTUALE

Fòrema lancia un’innovativa offerta formativa dedicata alla sicurezza sul lavoro, acquistati visori tech che permettono di vivere i rischi estremi in azienda in totale sicurezza, c’è anche il salto nel vuoto. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia: “L’apprendimento e l’addestramento ai casi di crisi è più efficace, la tecnologia è di supporto alla formazione”

Fòrema ha acquistato alcuni visori e le licenze per 15 scenari interattivi attraverso i quali i lavoratori possono vivere in prima persona situazioni di rischio e sperimentare in totale sicurezza le corrette procedure di prevenzione e gestione delle emergenze. 

Grazie a una partnership con VirtualSafetyLab.com, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni immersive, l’ente di formazione del sistema confindustriale veneto ha introdotto l’utilizzo di visori per la realtà virtuale all’interno dei propri corsi, portando l’apprendimento a un livello di coinvolgimento e realismo senza precedenti. La tecnologia sviluppata si distingue per il suo elevato grado di realismo e per la sua capacità di creare scenari formativi personalizzabili in base alle specifiche esigenze di ogni settore industriale. 

“Siamo convinti che l’innovazione tecnologica possa giocare un ruolo fondamentale nel rendere la formazione sulla sicurezza sul lavoro più efficace e coinvolgente”, dichiara l’amministratore delegato di Fòrema, Matteo Sinigaglia. “Ora possiamo offrire ai nostri clienti un’esperienza formativa unica, in grado di aumentare significativamente la consapevolezza dei rischi e la capacità di intervento dei lavoratori. In un contesto economico e sociale che pone sempre maggiore attenzione alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, questa nuova offerta formativa rappresenta un valore aggiunto concreto per le aziende del sistema Confindustriale”.

Dal ruolo del preposto che deve spiegare i metodi concreti per la sicurezza in azienda alla gestione di incendi e di sversamenti chimici, dall’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale alle dinamiche di evacuazione, ogni scenario è progettato per massimizzare l’apprendimento attraverso la simulazione attiva. Si possono sperimentare le situazioni più pericolose, dal rischio chimico alla caduta dall’alto in un cantiere, dall’esplosione al rischio di tagliarsi una mano o di morire intossicati. 

I corsi Fòrema che utilizzeranno i visori per la realtà virtuale copriranno un’ampia gamma di tematiche legate alla sicurezza, tra cui prevenzione incendi ed evacuazione con simulazioni immersive per apprendere le procedure corrette in caso di incendio e le vie di fuga. Ma anche utilizzo in sicurezza di macchinari e attrezzature per l’addestramento pratico virtuale sull’uso sicuro di specifici macchinari, con la possibilità di commettere errori senza incorrere in pericoli reali. Focus anche sulla gestione delle emergenze con simulazioni di situazioni di emergenza (infortuni, incidenti ambientali) per testare la capacità di reazione e l’applicazione dei protocolli. Ma non basta, ci sono corsi anche per il riconoscimento dei rischi ambientali e per le procedure di primo soccorso.

Numerose aziende hanno già scelto questa innovativa metodologia per la formazione in materia di sicurezza, con corsi aziendali erogati direttamente in sede. Il riscontro è stato estremamente positivo: i partecipanti hanno apprezzato il coinvolgimento emotivo e la possibilità di mettere alla prova le proprie reazioni in ambienti simulati, acquisendo competenze fondamentali in modo efficace e stimolante.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FÒREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina. A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, l’ente per la prima volta dovette affrontare un buco di bilancio, la rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Furono assunti dei commerciali, fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. Per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro. Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Tutto ciò la rende una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. 

Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si era chiuso con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno precedente (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

Al via .atonAcademy, il lavoro del futuro è il tech sales

Le stime: in UE serviranno 20 milioni di professionisti ICT entro il 2030, il mercato del tech in Italia vale quasi 80 miliardi ma mancano adeguate figure professionali. Aperta la ricerca di appassionati del settore tech con propensione alla vendita. Per tutti un percorso formativo gratuito e per i più meritevoli la possibilità di assunzione. Il CEO Giorgio De Nardi: “L’umanesimo guida da sempre la visione positiva del futuro di Aton, la nostra accademia è una bottega rinascimentale innovativa che prepara i professionisti di domani”

Il settore digitale continua la sua corsa, tuttavia le aziende si scontrano con una carenza di candidati, in particolare in ruoli strategici come il Tech Sales e il Business Development, figure chiave per l’espansione e il posizionamento sul mercato. Per rispondere a questa esigenza, Aton – tech company trevigiana che affianca le aziende nella trasformazione digitale sostenibile delle vendite omnichannel, dei processi di tracciabilità e supply chain – lancia la terza edizione di .atonAcademy, un programma di formazione gratuito con concreta opportunità di assunzione, per chiunque sia interessato a costruire o accelerare una carriera nel mondo del Tech Sales e del Business Development.

Il Tech Sales, in Aton, si occupa dello sviluppo del business cercando nuove opportunità, lavora su progetti innovativi, collabora con grandi clienti nazionali e internazionali ed è il punto di riferimento per la loro crescita. Il Business Development guida l’espansione aziendale, lavora in sinergia con il Tech Sales nella generazione di nuove opportunità, sviluppa strategie di marketing e costruisce relazioni strategiche.

La richiesta di Tech Sales e Business Development continuerà a crescere nei prossimi anni, trainata dalla trasformazione digitale e dalla necessità delle aziende di posizionarsi in un mercato sempre più competitivo. Chi investe oggi in queste competenze avrà un vantaggio concreto nelle professioni del futuro. 

Stando al recente report di World Economic Forum, entro il 2030, il 50% delle professioni richiederà competenze digitali avanzate, aumentando la richiesta di esperti in vendite tech B2B, strategie commerciali e sviluppo di nuovi mercati. Ma esiste un gap di personale: secondo le analisi della Commissione Europa, l’UE punta a raggiungere 20 milioni di specialisti ICT entro il 2030 e si prevede che il numero effettivo sarà solo 12 milioni, evidenziando una forte carenza di figure specializzate come Tech Sales e Business Development. Facendo focus sul mercato italiano, il settore digitale in Italia ha superato i 78,7 miliardi di euro (fonte: Rapporto di Anitec Assinform – Il digitale in Italia 2024), con una crescita del 2,1% nel 2023 e previsioni di ulteriore espansione. 

Questa evoluzione porta le aziende a investire sempre più in capacità relazionali, vendite complesse e strategie di crescita B2B. E saranno appunto queste le figure professionali al centro della terza .atonAcademy, battezzata “Masterclass Tech Sales & Business Development”. Il progetto torna con un nuovo percorso formativo gratuito, in collaborazione con Guilds42, associazione no profit di promozione sociale che disegna percorsi di formazione digitale.

Per la prima volta, .atonAcademy affianca ai suoi “maestri d’arte” due coach professionali esterni, offrendo ai partecipanti un supporto esclusivo nello sviluppo delle competenze trasversali.  Gaspare Civiero, fondatore e amministratore di Delivera e creatore di “Sales Excellence Podcast” porterà in .atonAcademy le migliori best practice su negoziazione e sales strategy. Moira Casonatto, executive coach certificata in business e life coaching, aiuterà le persone ad accedere alle proprie risorse ed interpretare al meglio il proprio ruolo professionale.

Il progetto .atonAcademy si ispira al modello rinascimentale delle botteghe dei maestri d’arte e offre una combinazione unica di formazione, affiancamento ed esperienza in azienda. Nel corso della prima edizione di .atonAcademy sono state rilasciate 750 certificazioni a 270 partecipanti. Nella seconda edizione dell’Academy, dedicata all’User Support Internazionale, realizzata lo scorso anno tra maggio e giugno, le certificazioni sono salite a 1.340, gli iscritti erano più di 500. 

“Registriamo sempre più interesse per la nostra azienda” dichiara il CEO, Giorgio De Nardi. “La conferma arriva dal numero di curriculum che ci vengono inviati, solo quest’anno quasi tremila. Il nostro modo di fare impresa e di porci al mondo del lavoro è quello di una Società Benefit e B Corp, che opera nell’ottica di migliorare l’ecosistema in cui vive, sia dal punto di vista economico che sociale. Iniziative come queste vanno nella direzione di formare le persone che si rivolgono a noi, puntando sulle competenze strategiche che saranno fondamentali per avere successo sul mercato”.

“Siamo orgogliosi di lanciare questo terzo percorso formativo, dopo due edizioni che si sono concluse con l’assunzione di 7 nuovi collaboratori”, spiega il chief people and culture officer di Aton, Stefano Negroni. Ci siamo ispirati alla bottega rinascimentale dove i professionisti del settore affiancano e formano i nuovi Michelangelo, Raffaello e Leonardo da Vinci dell’IT. Forniamo le competenze più ricercate sul mercato. Per noi è importante dal punto di vista etico e sociale, ma non solo: ci permette di trovare anche le figure professionali da inserire nella nostra azienda con un processo di selezione basato solo sul merito”. 

Informazioni più dettagliate sulla .atonAcademy e sul percorso “Masterclass Tech Sales & Business Development “, sono disponibili sul sito https://aton.com/atonacademy

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

.ATONACADEMY “MASTERCLASS TECH SALES & BUSINESS DEVELOPMENT “

Il nuovo percorso formativo di .atonAcademy per diventare Tech Sales o Business Development si svolge in modalità online da remoto e ha una durata complessiva di 9 settimane.  

Si tratta di un percorso formativo gratuito e aperto a tutti (senza limiti d’età, background o residenza) ispirato al modello delle botteghe rinascimentali, per attrarre giovani e professionisti. Il percorso è progettato per essere accessibile anche a chi già lavora, offrendo sessioni di formazione online serali. Non è solo un corso didattico, c’è la possibilità concreta di assunzione: alla fine infatti i partecipanti più meritevoli potranno ricevere un’offerta di lavoro in Aton.

Il percorso che unisce formazione teorica, pratica sul campo e mentorship, è strutturato in 3 fasi:

FASE 1 | 18 marzo – 6 aprile

Certificazioni di Eccellenza
Sono previsti dei moduli formativi online, per acquisire le basi dei ruoli Tech Sales e Business Development, da concludere entro il 6 aprile.
Al termine del percorso a ciascun partecipante verranno rilasciate certificazioni e un attestato Aton per arricchire il proprio CV. 


FASE 2 | 15 aprile – 30 maggio

Esperienza aziendale “La Bottega”
I candidati che supereranno con successo la prima fase di formazione e il test di selezione potranno accedere alla “Bottega virtuale”. Sei settimane di formazione pratica aziendale, con sessioni online serali, permettendo anche a chi lavora di partecipare.
I partecipanti lavoreranno su progetti reali guidati dai professionisti (maestri d’arte) Aton ed esperti del settore in qualità di Professional Coach, sviluppando competenze come sales strategy, direct marketing e gestione efficace delle relazioni commerciali.
Durante la Bottega, i partecipanti avranno l’opportunità di sperimentare entrambi i ruoli, Tech Sales e Business Development, per capire quale sia più in linea con le proprie attitudini.

FASE 3 | dal 30 maggio in poi

Visita in azienda e opportunità di assunzione
Al termine dell’esperienza in Bottega i candidati saranno invitati a presentare il progetto di persona presso la sede Aton. Un’occasione per visitare l’azienda, incontrare i maestri d’arte e i compagni di questo percorso e partecipare a colloqui con la possibilità di ottenere un contratto di lavoro in Aton, anche in full remote.

Biografie Professional Coach

Gaspare Civiero è fondatore e amministratore di Delivera, società di consulenza specializzata nel miglioramento strategico, organizzativo e tecnologico, del processo commerciale e marketing. Prima della creazione di Delivera, Gaspare ha dapprima conseguito una laurea in Ingegneria Gestionale e successivamente costruito una carriera manageriale ricoprendo varie posizioni a responsabilità crescente all’interno di aziende di dimensioni e settori diversi, sia in Italia che all’estero. Le esperienze più rilevanti tra quelle ricoperte da Gaspare nelle diverse fasi della sua carriera sono state in KPMG, Unox, Oracle, Forgital e Cerved.

Moira Casonatto è consulente, manager, Business e Life Coach certificata. Laureata in Economia e Commercio, conta una significativa esperienza decennale nei settori Supply Chain e Lean Manufacturing. Specializzata nella progettazione di percorsi formativi personalizzati, affianca aziende e professionisti nella crescita personale e professionale. Promuove un approccio strategico, puntando alla valorizzazione delle persone e allo sviluppo del loro potenziale. Appassionata di triathlon, infonde nel lavoro costanza e determinazione, accompagnando persone e team verso il raggiungimento degli obiettivi.

LA STORIA DI ATON 

Aton leader in Italia nei servizi e soluzioni per l’innovazione e trasformazione digitale delle imprese, con headquarter a Villorba, nel Trevigiano, operativa nel settore dei servizi digitali e informatici per le imprese. Sviluppa soluzioni per la trasformazione digitale sostenibile delle vendite omnichannel e dei processi di tracciabilità e supply chain aziendale. Offre servizi di supporto internazionali in quattordici lingue e copertura h24, 365 giorni all’anno.  

Fondata da Giorgio De Nardi nel 1988, la sua missione è crescere insieme all’ecosistema di collaboratori, clienti, partner, ambiente e comunità, realizzando profitti etici e sostenibili in tutto il mondo.   

Il Gruppo Aton, composto anche dalle aziende “Blue Mobility” (soluzioni IT per la logistica e la rete vendita delle pmi) e “Aton AllSpark Iberica” (joint venture spagnola di Aton e Allspark, azienda IT specializzata nel mercato fashion retail), nel 2024 ha chiuso il fatturato in crescita (+3%) a 23,3 milioni di euro.  A partire da gennaio 2025 è entrata a far parte del Gruppo Aton anche Teksmar, azienda IT con focus nel retail. 

Oggi il Gruppo occupa 270 persone che lavorano per 750 clienti in tutto il mondo che operano principalmente in questi settori: 39% nell’industria dei beni di largo consumo (tra i clienti citiamo Granarolo, Segafredo, GranTerre); 42% nella grande distribuzione organizzata e nel fashion (Aspiag, Unicomm,Bata, Salewa, Gant); 19% nel mondo dell’energia (SHV, Liquigas, Univergas).  

Dal 2018 Aton è certificata Great Place to Work. Nel 2021 è diventata Società Benefit e ha integrato nel proprio statuto obiettivi sociali (people), ambientali (planet) oltre che economici (prosperity). Nel 2023 è entrata a far parte della community mondiale delle aziende certificate B Corp che si impegnano in un percorso di miglioramento continuo nella sostenibilità del loro business. L’azienda presenta ogni anno un report di impatto.  

La visione strategica dell’azienda nasce dal fondatore e CEO Giorgio De Nardi, affiancato dal board, l’organo collegiale di gestione, composto dagli executive team leader delle funzioni aziendali e da un consulente esterno: ambito finanziario con Tania Zanatta; vendite Gianluca Palmisano; persone e cultura aziendale Stefano Negroni; prevendita e sviluppo del business Giovanni Bonamigo; industria del software .one Piero Pescangegno; progetti di integrazione Giovanni Pozzobon; servizi di assistenza Marco Arrigoni; coach del personale Moira Casonatto.  

Il business si sviluppa attraverso consulenza, servizi e la piattaforma software .one, offerta in modalità SaaS (Solution as a Service). Le app di Aton, integrate in .one e sviluppate da un team interno di 35 sviluppatori, coprono tutti i canali di vendita – dai negozi fisici al dettaglio e all’ingrosso all’e-commerce B2B e B2C, fino alle reti vendita – garantendo anche la tracciabilità dei prodotti.

L’azienda propone software e servizi di gestione dei processi legati alle vendite, con particolare attenzione ai canali di distribuzione: dall’e-commerce al punto vendita fisico, passando per Sales Force Automation, CRM e relazione con i clienti. Sul fronte della supply chain Aton mette a disposizione software e servizi per il monitoraggio e la gestione dei prodotti nel loro ciclo di vita, garantendone la tracciabilità grazie alla tecnologia RFID: soluzioni di track&trace adottate anche in contesti delicati, come ad esempio nelle missioni di pace internazionali grazie a collaborazioni strategiche con organizzazioni intergovernative a carattere mondiale.  

Un team in continua crescita di 150 professionisti del software realizza progetti per i clienti tramite analisi, consulenza e disegno di soluzioni, integrazione dati, project e service management, governo da remoto di software e hardware con piattaforme di enterprise mobility management, affiancamento sul campo e formazione, supporto multilingua a utenti e sistemi software e hardware.   

Con le attività di assistenza tecnica hardware, Aton opera in ottica green contribuendo all’allungamento del ciclo di vita di un parco di decine di migliaia di dispositivi in un’ottica di economia circolare, riducendo la quantità di rifiuti tecnologici.  

Columbia presenta HIKE DRY: protezione e sostenibilità, per esplorare senza limiti

Columbia migliora l’esperienza dell’escursionismo grazie a HIKE DRY, la nuova collezione pensata per gli appassionati dell’outdoor che esigono performance senza compromessi

Columbia migliora l’esperienza dell’escursionismo grazie a HIKE DRY, la nuova collezione pensata per gli appassionati dell’outdoor che esigono performance senza compromessi. Innovazione tecnologica, protezione dagli agenti atmosferici e sostenibilità si fondono in una linea all’avanguardia, progettata per affrontare qualsiasi avventura con il massimo del comfort. Al centro di questa rivoluzione troviamo due tecnologie chiave: OutDry™ Extreme e Omni-Tech™ Eco, soluzioni d’eccellenza che garantiscono impermeabilità, traspirabilità e un ridotto impatto ambientale. 

OutDry™ Extreme: la barriera definitiva contro gli elementi 

Progettata per sfidare le condizioni più estreme, OutDry™ Extreme rappresenta un passo in avanti radicale nel mondo dell’abbigliamento tecnico. A differenza dei tradizionali sistemi a membrana interna, questa tecnologia posiziona la barriera impermeabile direttamente all’esterno, eliminando la necessità di ulteriori strati protettivi. Il risultato? Una protezione immediata, senza compromessi sulla traspirabilità. Grazie alla sua struttura composta da trilioni di micropori per metro quadrato, OutDry™ Extreme assicura una ventilazione ottimale, mantenendo il corpo asciutto anche nelle condizioni più difficili. Le cuciture sigillate esternamente impediscono qualsiasi infiltrazione d’acqua, mentre l’interno in tessuto morbido garantisce un comfort superiore. Il design è completato dalla finitura Matte ODX, che unisce estetica contemporanea e funzionalità avanzata. 

Omni-Tech™ Eco: sostenibilità e performance senza compromessi 

Con Omni-Tech™ Eco, Columbia risponde alla crescente domanda di materiali eco-compatibili senza sacrificare le prestazioni tecniche. Questa innovativa tecnologia impiega un guscio esterno realizzato in 100% poliestere riciclato, trattato con un rivestimento DWR privo di PFAS, che mantiene la sua efficacia anche dopo numerosi lavaggi e migliora la resistenza all’abrasione del 30%. L’elemento distintivo di questa soluzione è la membrana, composta per almeno il 25% da materiali di origine vegetale derivati da fondi di caffè riciclati. Un’idea rivoluzionaria, che combina protezione dagli agenti atmosferici, eccellente traspirabilità e una scelta responsabile per il pianeta. A completare la struttura, la fodera interna in poliestere riciclato, progettata per offrire morbidezza e massimo comfort a contatto con la pelle. 

La collezione HIKE DRY incarna l’equilibrio perfetto tra innovazione, prestazioni e attenzione all’ambiente. Tra i modelli di punta, spiccano capi studiati per garantire una protezione ottimale in qualsiasi condizione climatica, consentendo agli esploratori di spingersi sempre più lontano. 

Esplorare senza limiti non è mai stato così sostenibile. 

Extreme Whistler Peak™ Shell 

Whistler Peak™: protezione avanzata per ogni condizione climatica. Lo shell Whistler Peak™ di Columbia è progettato per offrire massima protezione e comfort in qualsiasi situazione. Realizzato in 100% nylon riciclato, integra la tecnologia OutDry™ Extreme, che garantisce impermeabilità e traspirabilità senza bisogno di strati aggiuntivi. Le cuciture termosaldate e le ventilazioni ascellari bidirezionali assicurano un’ottima regolazione della temperatura e mantengono il corpo asciutto anche sotto forti piogge. Il design è completato da un cappuccio regolabile, polsini e orlo personalizzabili, per una vestibilità su misura. Pensato per affrontare le condizioni più impegnative, 

Whistler Peak™ offre anche rinforzi resistenti all’abrasione per una maggiore durabilità e dettagli  riflettenti per una visibilità ottimale. Una scelta ideale per gli esploratori più esigenti. 

Giacca impermeabile Reign No Shine™ 

Reign No Shine™: protezione e comfort anche sotto la pioggia. La Reign No Shine™ di Columbia è la compagna ideale per affrontare il maltempo durante le escursioni. Grazie alla tecnologia OutDry™ Extreme e alle cuciture termosaldate, offre una protezione impermeabile e traspirante, mantenendo il corpo asciutto e fresco anche sotto la pioggia battente. Il design è pensato per il massimo della praticità: il cappuccio, i polsini e l’orlo regolabili permettono una vestibilità personalizzabile, mentre le tasche con cerniera rivestite in PU tengono al sicuro gli oggetti essenziali. Inoltre, la ventilazione sotto le ascelle migliora la circolazione dell’aria, garantendo un comfort ottimale in ogni avventura outdoor. 

Giacca Boulder Falls 

Boulder Falls™: protezione impermeabile con un’anima sostenibile. La Boulder Falls™ di Columbia è la compagna perfetta per ogni attività outdoor, anche sotto la pioggia. Grazie alla tecnologia Omni-Tech™ Eco, offre un’impermeabilità totale con cuciture termosaldate e un’ottima traspirabilità, mantenendo il corpo asciutto e protetto. Il design è studiato per garantire il massimo comfort: la fodera in mesh favorisce una ventilazione costante, mentre gli elementi regolabili – cappuccio, orlo e polsini – permettono una vestibilità personalizzata. Realizzata con materiali ecosostenibili, questa giacca combina un guscio esterno in 100% poliestere riciclato con una membrana contenente il 25% di materiale vegetale derivato da fondi di caffè, offrendo un perfetto equilibrio tra funzionalità, comfort e rispetto per l’ambiente. 

Con la collezione HIKE DRY, Columbia alza gli standard della performance outdoor, unendo innovazione tecnologica e sostenibilità per un’esplorazione senza compromessi. 

Informazioni su Columbia 

Columbia, marchio di punta della Columbia Sportswear Company di Portland, Oregon, crea abbigliamento, calzature, accessori e attrezzature innovative per gli appassionati di outdoor dal 1938. Columbia è diventato un marchio leader a livello mondiale incanalando la passione per la vita all’aria aperta e lo spirito innovativo in tecnologie e prodotti performanti che mantengono le persone calde, asciutte, fresche e protette tutto l’anno. 

Per saperne di più, visitare il sito web dell’azienda all’indirizzo: www.columbiasportswear.it 

Glip insegna all’Università come la luce influisce sull’umore (e sul lavoro)

La luce è quella parte delle radiazioni elettromagnetiche che viene recepita dai nostri occhi. Di giorno i fotorecettori che ci fanno vedere i colori sono i coni, di notte invece si attivano i bastoncelli e vediamo solo toni di grigio. Nella retina si trovano anche cellule fotosensibili alla luce azzurra, sono quelle che sopprimono la secrezione della melatonina, l’ormone responsabile del sonno. È così che una luce giusta aiuta a regolare il ritmo circadiano e quindi un ciclo di sonno-veglia. Non solo. La scienza ha dimostrato che la luce incide sulle funzioni cognitive di ciascun individuo. Questo significa che la luce può aiutare a essere più energici o più tranquilli, più vigili o più rilassati a seconda delle necessità.

“Da tempo si parla di Human Centric Lighting (HCL) ovvero di come ottimizzare l’impatto biologico ed emotivo della luce sugli esseri umani attraverso progetti di illuminazione che mettano il benessere delle persone al centro”, spiega Alessandro Piovesan, ceo di Glip, azienda specializzata in produzioni sartoriali di illuminotecnica del Trevigiano. “L’obiettivo è supportare il ritmo circadiano e la salute psicologica attraverso una combinazione di fonti di luce naturale e artificiale. Non è facile: le persone hanno orari di lavoro, ritmi e bisogni diversi e, a seconda del compito da svolgere, possono richiedere configurazioni di illuminazione diverse. Noi stiamo lavorando in tal senso ad un progetto pilota per l’illuminazione della metropolitana di Roma, si tratta di dare alle persone la sensazione della continuità della luce tra interno ed esterno”.

L’azienda sta collaborando anche con l’Università Iuav di Venezia. Rohan Sottana, recentemente entrato nella proprietà di Glip, ha infatti partecipato a delle lezioni all’interno del Laboratorio di Interior design del Corso di laurea triennale in Design del prodotto, della comunicazione visiva e degli interni tenuto dalla docente Silvia Codato. L’obiettivo è quello di creare un ponte tra l’università e le aziende, permettendo agli studenti di mettere in pratica con progetti concreti i concetti teorici dell’HCL. In particolare, saranno coinvolti gli studenti del terzo anno che nel primo semestre 2025-26 saranno impegnati nei tirocini obbligatori.

“L’Università Iuav di Venezia da sempre cerca di collaborare con le aziende, l’obiettivo è quello di fornire agli studenti degli spazi occupazionali e di implementazione della conoscenza teorica”, spiega Silvia Codato. “In quest’ottica l’idea di mantenere e sviluppare il rapporto con Glip serve a spiegare concretamente i principi dell’illuminotecnica e studiare le ultime tecnologie, che per i ragazzi, che in futuro si occuperanno di design del prodotto e di illuminazione di spazi, è fondamentale”.

“L’illuminazione nella progettazione di un ambiente riveste un ruolo determinante nella definizione dell’atmosfera complessiva”, conclude Sottana. “La luce, infatti, è in grado di influenzare anche le sensazioni e lo stato d’animo di chi vive lo spazio. Anche per questo sta nascendo un nuovo mercato. Inizialmente lo Human Centric Lighting crescerà nei segmenti di ufficio, sanità e istruzione. Poi i settori più rilevanti saranno quelli legati alla formazione e al residenziale. Per questo mettiamo al centro dei progetti di Glip il tema del rapporto tra la luce e l’uomo”.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

LA STORIA DI GLIP Glip (il nome è l’acrostico di “Global Lighting Partner”) inizia nel 1996. L’attuale CEO, Alessandro Piovesan l’ha fondata quando aveva 17 anni col sostegno del padre Mirto. E così, iniziando dal proprio garage, è stato il pioniere italiano della tecnologia led; oggi l’azienda è specializzata in produzioni sartoriali di illuminotecnica. Glip oggi opera su circa 3.000 metri quadri di spazi produttivi nell’headquarter di Quinto di Treviso, nel Trevigiano con sedi commerciali italiane tra Lombardia (Milano e Bergamo), Roma e Torino. Glip è un unicum nel settore dell’illuminotecnica per la capacità di gestire internamente l’intero iter di produzione delle lampade, persino sul livello di progettazione del chip che serve a far funzionare i sistemi. Glip difende il proprio know con alcuni brevetti specifici e ha anche capacità di piccola carpenteria, con una officina per la lavorazione degli estrusi di alluminio. Nel 2023 il fatturato si era chiuso a 3,1 milioni di euro, il 2024 ha portato l’asticella a 4,4 milioni (+40%). In azienda lavorano una trentina di professionisti. Il 2025 rappresenta un anno di svolta: l’azienda infatti è diventata Srl, nella proprietà è entrato Rohan Sottana come nuovo socio col ruolo project manager senior. Nel corso del 2024 l’azienda ha ottenuto le certificazioni ISO14001 e ISO45001  e che sta lavorando per l’ottenimento della certificazione ISO9001 entro il 2025.

I PROGETTI DI GLIP Oggi in Glip si progettano sistemi di illuminazione a tecnologia Led per interni ed esterni, adatti ad ogni tipo di installazione, da quella residenziale al retail, dal museale all’hospitality. Dall’ideazione del concept alla progettazione tecnica all’avanguardia, legata alla ricerca e selezione delle materie prime, fino alla realizzazione e agli accurati test sui prodotti, il ciclo di produzione è completamente interno. Tra i progetti più interessanti che Glip ha portato a termine ce ne sono in navi di superlusso e nel segmento residenziale luxury; importanti interventi anche nelle sedi di fondazioni e musei, senza dimenticare centri direzionali, intere lottizzazioni che avevano bisogno di un arredo urbano innovativo e tutto il mondo della ristorazione e dell’ospitalità, con interessanti interventi in hotel 5 stelle. Decisivo il ruolo di Glip anche nel donare luce ai negozi del fashion e ad alcune catene di supermercati. Tra i lavori iconici, che hanno reso Glip celebre, c’è stata l’operazione di re-lamping del megastore di Benetton, che fu il primo in Italia ad essere illuminato solamente a led. Era il 2008. Durante il Covid l’azienda era riuscita a progettare una lampada con capacità di sanificazione dell’aria presente nell’ambiente, capace di eliminare i batteri. Un progetto portato a termine in poco tempo, che aveva risposto all’emergenza grazie alle competenze artigianali presenti in azienda e che arrivava ad usare polveri di titanio. Da segnalare anche il premio “Venetian Smart Lighting Award” con il prodotto Diapason.

I SERVIZI DI GLIP Dall’ideazione del concept alla creazione del prototipo, dal singolo pezzo alla produzione in serie, Glip ingegnerizza e realizza svariate tipologie di corpi illuminanti e installazioni luminose in Italia e all’estero. I servizi di Glip vanno dall’ideazione del concept alla creazione del prototipo fino all’assemblaggio, con lo studio di soluzioni illuminotecniche su misura. L’azienda si occupa di supporto tecnico nello studio del concept, calcolo illuminotecnico, moodboard, supporto in gara d’appalto per la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, stima dell’investimento e del risparmio energetico. Ma prima ancora fornisce i servizi basilari per la realizzazione del prodotto: lo studio del prototipo 3d, il customer care service e l’assistenza tecnica. 

SCOPRI LA COLLEZIONE ICONS DI COLUMBIA PER LA PRIMAVERA/ESTATE 2025

La collezione SS25 Icons di Columbia celebra l’individualità e lo spirito dell’esplorazione. Ispirata ai paesaggi mozzafiato dell’Oregon Outback e ai toni polverosi del deserto di Alvord, incarna la forza e la libertà dei cavalli selvaggi, riflettendo l’energia autentica della natura. Per la primavera 2025, Columbia reinterpreta questo territorio remoto e suggestivo, lontano dall’immaginario verdeggiante tipico dello stato.

Le tonalità della collezione evocano il passaggio dal giorno alla notte nell’Alvord Desert, un paesaggio unico dominato dal Playa, un vasto letto di lago asciutto incorniciato dalla catena montuosa delle Steens Mountain. Nonostante il clima estremo, questo deserto ospita una straordinaria biodiversità, tra cui ginepri, arbusti di artemisia e i leggendari Kiger Mustangs, simbolo della regione.

Progettati per adattarsi a ogni esigenza, i capi genderless combinano design sofisticati e dettagli funzionali, esprimendo il delicato equilibrio tra luce e oscurità. La collezione si distingue per colori freschi, tessuti innovativi e motivi dinamici, offrendo un mix perfetto di praticità e stile.

Giacca Challenger Anorak 

La giacca a vento Challenger™ Anorak  di Columbia è leggera, resistente e progettata per affrontare le intemperie. Grazie alla tecnologia Omni-Shield™, respinge pioggia e macchie, offrendo protezione in qualsiasi condizione. Facile da riporre e pratica da indossare, è ideale per le avventure all’aria aperta. Il cappuccio regolabile, i polsini elasticizzati e il fondo regolabile garantiscono una vestibilità personalizzata e il massimo comfort in ogni situazione.

Pile cropped Helvetia™ II

Il pile Helvetia™ II di Columbia è versatile e funzionale. Questo pile unisce comfort e stile, ed è disponibile in versione maschile e femminile. Il trattamento idrorepellente senza PFAS garantisce protezione dall’acqua nel rispetto dell’ambiente. La cerniera a mezza lunghezza e la tasca pettorale con chiusura a zip aggiungono praticità, mentre l’orlo regolabile con cordoncino (nella versione femminile) e i polsini rifiniti assicurano una vestibilità perfetta. Ideale per le avventure all’aria aperta o per un look casual in città.

Pile Backbowl™ II

Perfetto per ogni attività, il pile Backbowl™ II  di Columbia, offre calore e comfort sia in città che sui sentieri.

Il collo alto e l’orlo elasticizzato garantiscono una protezione ottimale dal freddo, mentre le tasche scaldamani con cerniera e la bordatura stretch su collo, polsini e fondo assicurano praticità e una vestibilità avvolgente. Un capo versatile, ideale per il tempo libero e le avventure all’aria aperta. 

T-shirt Explorers Canyon™

Perfetta per il tempo libero e ogni avventura, la T-shirt Explorers Canyon™ unisce comfort e stile casual. Realizzata in 100% cotone morbido, offre una vestibilità comoda e versatile, ideale sia per esplorare la natura che per un look rilassato in città. Ispirata alla bellezza dell’outback e alla libertà dei cavalli selvaggi, è un vero omaggio allo spirito d’indipendenza e alla voglia di esplorare.

Pantaloni Challenger™

pantaloni Challenger™ di Columbia sono perfetti per affrontare giornate ventose grazie alla loro resistenza a vento, pioggia e macchie. Leggeri e facili da ripiegare, offrono massima praticità e flessibilità, con una coulisse regolabile in vita per una vestibilità comoda. La tasca con cerniera sulla coscia permette di tenere al sicuro gli oggetti essenziali, mentre la tecnologia Omni-Shield™ assicura protezione dalle intemperie. Ideali per passeggiate, escursioni o momenti di relax all’aria aperta.

Informazioni su Columbia

Columbia, marchio di punta della Columbia Sportswear Company di Portland, Oregon, crea abbigliamento, calzature, accessori e attrezzature innovative per gli appassionati di outdoor dal 1938. Columbia è diventato un marchio leader a livello mondiale incanalando la passione per la vita all’aria aperta e lo spirito innovativo in tecnologie e prodotti performanti che mantengono le persone calde, asciutte, fresche e protette tutto l’anno.

Per saperne di più, visitare il sito web dell’azienda all’indirizzo: www.columbiasportswear.it