SETTE LIBRI IN OTTO MESI, I ROMANZI D’IMPRESA DI ZALTRON DIVENTANO UN CASO NAZIONALE

Finale d’anno scoppiettante per lo scrittore bassanese, ai vertici in Italia nella narrazione d’impresa. L’ultima opera è “Il signor Pool Pharma” pubblicato da Cairo. Zaltron: “Dal vino agli abiti da sposa, ecco come racconto il tessuto economico del Nordest”

 

In 25 anni di scrittura professionale, Alessandro Zaltron ha pubblicato quattro romanzi, sei saggi, alcune guide letterarie e una ventina di romanzi d’impresa. Solo nell’ultimo anno ha mandato in libreria sette libri, pubblicati da Piemme, Rizzoli, Salani, Cairo, FrancoAngeli: un vero record fatto di migliaia di pagine e di rapporti consolidati con gli imprenditori che si fidano della sua penna per raccontare le loro vite professionali e i loro sogni personali.

Questo per lui è un momento fondamentale dell’anno. Dopo il romanzo di successo Non ho paura di morire (Salani), scritto a quattro mani con Diego Dalla Palma, e Vino. Il romanzo segreto cofirmato con Roberto Cipresso (Piemme), è appena uscito Il signor Pool Pharma (Cairo), la vita romanzata del pioniere degli integratori in Italia ed è già disponibile on-line (in libreria dal 9 gennaio) un nuovo romanzo d’impresa per FrancoAngeli, Una vita di… Favole, dove Zaltron narra la storia avventurosa di Lucia Daniotti, titolare di uno dei più importanti atelier-laboratorio di abiti da sposa in Italia. Non basta. A giorni sarà in libreria una nuova opera per mano sua dal titolo Dalla pelle al cuore, edita da Rizzoli, dove racconta la storia del Gruppo Mastrotto, la più grande conceria d’Europa.

Pubblicazioni che confermano la leadership di Zaltron a livello nazionale nel segmento della narrativa d’azienda. È l’unico autore così versatile, capace di cambiare tema e personaggi con la velocità geniale di chi sa adattare l’utilizzo della parola ai contesti più diversi. “Ho dedicato la mia intera vita a tessere parole e a raccontare storie”, dice l’autore. “Nelle storie degli imprenditori che ho incrociato vedo l’energia di chi vuole cambiare il mondo. Vedo la forza dei sogni che si realizzano e la potenza di un popolo capace di guardare al futuro con ottimismo”.

Ha perciò ideato Romanzi d’impresa™, nuovo genere letterario che raccoglie le vite di imprenditori e professionisti audaci, orgogliosi, visionari. Il racconto della loro storia scorre come un romanzo, con stile vivace, esalta l’umanità dei protagonisti e valorizza gli aspetti intangibili del loro successo – cioè non misurabili in metri quadri di capannoni, euro di bilanci, numero di pezzi prodotti – ma altrettanto significativi nel tratteggiare l’identità dell’impresa e nell’accrescere la reputazione aziendale.

“La cultura d’impresa è una manifestazione del pensiero e dell’ingegno umano al pari di altre branche del sapere. Per questo da scrittore rendo onore agli imprenditori facendo della loro storia un’opera d’arte. Siamo di fronte a una nuova era per l’imprenditoria a Nordest”, conclude Zaltron. “Dopo le fasi rocambolesche della crescita e la successiva caduta del modello economico, adesso è giunta l’ora di cristallizzare le esperienze in racconti che possano servire a conservare la memoria di quanto accaduto, ma anche essere di esempio per chi volesse intraprendere le stesse strade”.

 

UFFICIO STAMPA VELVET MEDIA / press@velvetmedia.it

 

LA SCHEDA Alessandro Zaltron scrive di professione da oltre 25 anni. Ha pubblicato i romanzi Riceviamo e volentieri (2007), ¡Viva maria! (2012), Guru per caso (2013); i saggi semiseri Crociera e delizia (2012), Manuale per i(n)felici amanti (2013), Le parole sono importanti (2015), Cronache sentimentali (2015), Abbecedario delle sciocchezze da non scriversi (2017); le guide letterarie Di Bassano in Bassano (2003), Piccole memorie dalla Grande guerra (2008), Treviso 101 (2010 e 2013). Le sue opere più recenti sono il romanzo Non ho paura di morire (2018, Salani), scritto assieme a Diego Dalla Palma e Vino, il romanzo segreto (2018, Piemme) firmato con il winemaker Roberto Cipresso. Ha ideato i romanzi d’impresa™, nuovo genere letterario che racconta in maniera avvincente storie di aziende di successo e di valori; alcuni dei 20 volumi editi sono confluiti nell’omonima collana di FrancoAngeli da lui diretta.

 

SETTE LIBRI IN OTTO MESI Il 2018 di Zaltron è stato estremamente proficuo. In aprile esce per Salani Non ho paura di morire, il primo romanzo del famoso image maker Diego Dalla Palma scritto a quattro mani con lui. Il 21 settembre è la volta di Uno di noi, dove è autore del romanzo d’impresa edito da FrancoAngeli che racconta la storia dell’imprenditore padovano Mario Bustreo che ha contribuito, tra l’altro, a realizzare i lampadari del film “Cento sfumature di grigio”. Il 2 ottobre Piemme pubblica Vino. Il romanzo segreto, dieci storie dal passato e dal futuro del vino, più un’impietosa analisi sul mondo attuale del vino scritte da Zaltron, coautore con Roberto Cipresso. Il 22 novembre, un nuovo romanzo d’impresa, questa volta con Giorgio Pizzoni, Il signor Pool Pharma, pubblicato da Cairo, a cui segue un altro quasi subito, l’8 dicembre sotto forma di ghostwriting, Marketing Heroes dell’imprenditore Bassel Bakdounes, la storia mirabolante di Velvet Media, azienda di web marketing passata da 0 a 140 dipendenti in tre anni con ritmo rock’n’roll e l’aiuto della filosofia manga. Ora esce un nuovo romanzo d’impresa per FrancoAngeli, Una vita di… Favole, dove lo scrittore narra la storia avventurosa di Lucia Daniotti, titolare di uno dei più importanti atelier-laboratorio di abiti da sposa in Italia e infine a gennaio sarà in distribuzione l’opera dal titolo Dalla pelle al cuore, edita da Rizzoli, dove racconta la storia del Gruppo Mastrotto, la più grande conceria d’Europa.

“MARKETING HEROES” TRA I BEST SELLER DI AMAZON

“Fare impresa tra manga e rock and roll”, sabato sera in centinaia alla presentazione del libro di Bassel Bakdounes che racconta la storia di Velvet Media, agenzia di marketing veneta. C’erano anche decine di giovani per il contest creativo dedicato al nuovo progetto di formazione

 

L’attesa era forte per la presentazione del libro dedicato alla crescita verticale di Velvet Media, agenzia di marketing e comunicazione di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, capace di assumere oltre centoquaranta persone in poco più di tre anni. E la location scelta, i “Castelli in Aria” di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, non è bastata a contenere tutti quanti.

Centinaia di persone si sono accalcate sabato sera per assistere alla presentazione di  “Marketing Heroes, in molti non sono neppure riusciti ad entrare tanta era la calca. Fare impresa tra manga e rock’n’roll. La storia di Velvet Media”. Protagonista della serata Bassel Bakdounes, Ceo di Velvet Media, che è stato accompagnato con domande e analisi dal socio fondatore di Velvet Media, Eddy Bizzotto, ma anche da Sebastiano Zanolli, consulente di direzione del gruppo Otb e Diesel. Alla presentazione c’era anche lo scrittore di romanzi dedicati alle imprese, Alessandro Zaltron. Ha moderato il dibattito Mauro Pigozzo, giornalista; da segnalare anche l’intervento di Gianfranco Giovine, vicesindaco di Castelfranco Veneto.

Una presentazione, quella di sabato, che ha confermato la potenza della comunicazione mediatica di Velvet Media. Mentre i relatori parlavano, infatti, le vendite sono decollate molto velocemente: il libro di Bakdounes in poche ore è finito al sesto posto tra i best seller di Amazon, in fianco ai testi che raccontano di Steve Jobs o di Elon Musk.

L’amministrazione comunale aveva peraltro patrocinato l’iniziativa perché contestualmente alla presentazione del libro è stato presentato il progetto della Velvet Academy. Si tratta di un team di lavoro che ha come fine organizzare percorsi di formazione rivolti sia ai clienti di Velvet Media sia ai dipendenti dell’azienda.

“Non ci aspettavamo un successo di questo genere”, ha commentato Bakdounes a margine della presentazione del suo libro, che si muove tra due livelli. Da un lato la biografia imprenditoriale e i passaggi chiave che hanno portato l’agenzia al successo. Dall’altro il racconto viene ritmato da una decina di racconti manga, dai quali l’autore ha tratto ispirazione per il business e per la gestione dell’impresa. Un libro che ha pure una edizione limitata in cofanetto e che è valorizzato da scelte grafiche e di impaginazione eleganti e in stile rock and roll.

“Ci tenevo a far conoscere che cosa ho imparato in questi anni nella speranza sia di utilità”, chiude Bakdounes. “Farà sorridere il parallelo tra impresa e cartoni animati, forse. Ma i manga fanno parte della mia e nostra identità, sono stati una molla nel creare la visione d’insieme di Velvet. Vanno presi per quel che sono, un po’ come erano i poeti e i cantastorie dell’antichità: servono per darci spunti, esempi di vita, suggerimenti appunto su come sarebbe saggio e giusto comportarsi. Ma noi siamo dei marketers. E penso sia naturale ambire a essere dei Marketing Heroes”.

Ufficio stampa Velvet Media / press@velvetmedia.it

 

VELVET MEDIA IN PILLOLE Marketing management, web marketing e new media: sono questi gli ambiti che pongono Velvet Media, agenzia di comunicazione di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, ai vertici nazionali nel settore. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi gestisce il marketing in outsourcing di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 140 persone in continua espansione. In tutto, si stima che l’agenzia abbia generato un indotto di circa cento milioni di euro di investimenti in marketing di vario tipo. Il core business è la gestione della comunicazione aziendale a tutti i livelli: dalla grafica al video maker, dalla fotografia allo sviluppo di siti di e-commerce fino al professionista della lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune società parallele, che hanno sviluppato specializzazioni dal nel mondo dello Sport (Velvet Sport), nell’hotellerie (Velvet Planet) ma anche nella gestione delle reti wi fi e degli influencer sui social (Velvet Touch). Negli ultimi anni in Italia sono state aperte due filiali: a Jesolo, in via Aquileia, e in Trentino Alto Adige a Levico Terme. Con l’apertura delle agenzie sorelle negli Stati Uniti, a Denver, in Thailandia a Bangkok e negli Emirati Arabi a Dubai Velvet agevola il processo di internazionalizzazione delle pmi. La creatività italiana è vincente all’estero come dimostra l’entrata nel network “Worldwide partners global agency”, rete mondiale composta da 64 società di 40 nazioni diverse nella quale Velvet è l’unica rappresentante per l’Italia.

 

 

IMPEGNO, UMILITÀ E SACRIFICIO: LE TRE REGOLE PER FARE IMPRESA A NORDEST DI VIDALI

Ritratto dell’imprenditore Pierfilippo Vidali che attraverso i suoi richiestissimi “lagoon tour” fa innamorare i turisti di Venezia e delle sue preziose isole

Pierfilippo Vidali è un giovane imprenditore veneto che ha deciso di mettersi in gioco e fare impresa credendo nel proprio territorio.  Comincia a lavorare da giovanissimo subentrando nella gestione del cantiere motonautico del padre a venezia scomparso prematuramente all’epoca. Intuisce subito le potenzialità del settore dei carburanti in laguna e converte l’impianto interno del cantiere di famiglia in un vero e proprio impianto di carburante aperto al pubblico gestito con ottica industriale.  Pochi anni dopo fonda la Lido Energia srl che ben presto diventa la società leader nella laguna di venezia come vendita di litri per carburanti.

Dopo l’esperienza sui prodotti petroliferi Pierfilippo decide di intraprendere una nuova avventura e investire sul mondo del turismo a venezia sua città natale e suo grande amore.  “Venezia è la città più bella del mondo – dice il giovane imprenditore – Tutti hanno diritto di vederla e conoscerla ma rispettandola, ecco l’arrivo del Consorzio Vidali Group, tour operator e consorzio di aziende veneziane che opera nei servizi di navigazione e di incoming nella città lagunare”. E qui il suo entusiasmo e la sua voglia di creare qualcosa che dia un contributo a venezia ha avuto successo.

Qual è la tua “mission”?

”Il mio compito è quello di far innamorare il turista di Venezia, trasmettendo la conoscenza della città che solo un veneziano come me può avere. Murano e la sua arte del vetro, Burano e il suo fascino pittoresco e Torcello con la sua storia e i suoi segreti, ecco alcune delle isole che le nostre escursioni propongono tutti i giorni, ma non solo anche gite enogastromiche o culturali. E le richieste sono in continuo aumento.

Cosa pensi delle critiche? 

Uno stimolo a fare meglio.

Qual è il tuo segreto? 

Nessun segreto, solo voglia di lavorare e di migliorarmi, non senza il grande amore per la mia città.

Che programmi hai in futuro? 

Sicuramente la famiglia, fondamentale per la crescita di ogni uomo.

Che consiglio potresti dare ai ragazzi più giovani di te? 

Non sono di molte parole come persona ma sicuramente potrei riassumere con queste tre parole: studio, impegno e sacrificio.

Svago o hobbies al di fuori del lavoro?

Beh io amo sciare quindi appena posso scappo in montagna nelle nostre Dolomiti a farmi una sciata con gli amici. Lo sport è il mio maestro di vita da cui ho imparato molto, tant’è che se un giorno diventerò genitore sicuramente lo proporrò ai miei figli.

Infine, un motto in azienda che potrebbe calzarti? 

“Prima di ordinarlo impara a farlo”.

 

IL CONSORZIO Il Consorzio Vidali Group nasce nel 2016 unendo società che si occupano di trasporti marittimi con barche, motoscafi e shuttle. Il Consorzio, grazie alla licenza di tour operator, offre pacchetti turistici per conto dei suoi soci, che hanno invece solo la possibilità di noleggiare le barche. La costante crescita del Consorzio, anche grazie alla collaborazione con molte agenzie, permette ai suoi soci di avere sempre più lavoro e personale (attualmente le persone impiegate sono circa una sessantina). Il presidente del Consorzio, il giovane imprenditore veneziano Pierfilippo Vidali, iscritto a Confindustria Venezia, fa parte anche del consiglio di amministrazione di Venice by Boat, società alla quale Actv si appoggia per le tratte minori come quelle notturne o le linee balneari. Sua è la “Lido Energia”, società delle pompe bianche e low cost che vende la maggioranza della benzina che le barche veneziane usano. Dal 2015 ha fatto nascere i Lagoon Tour, visite alle isole veneziane che stanno attirando l’attenzione internazionale, persino dai motori di ricerca cinesi.

 

BIBENDA, L’AMARONE DI TRABUCCHI D’ILLASI E’ IL MIGLIOR VINO D’ITALIA

L’azienda veronese supera una selezione tra trentamila etichette. I titolari: “Merito della nostra storia e della scelta biologica”. Lo studio: un vino con cinquanta aromi e la molecola che fa bene alla salute

 

Più che un vino, è un’emozione. Colore rosso rubino intenso con trame granate, all’olfatto è intrigante per la varietà di profumi, dalla prugna secca al tartufo nero. Il tannino è dolce e inizialmente vellutato per poi, nel finale, asciugarsi un po’. L’Amarone 2010 prodotto dall’azienda agricola Trabucchi d’Illasi, nel Veronese, è stato premiato come il miglior vino italiano. La Rivista Bibenda, dopo aver selezionato 609 vini (su 25.000 che si erano candidati alla degustazione) premiati con i celebri 5 grappoli, ha individuato, tra questi, i dieci migliori vini italiani. Tra di loro, unico tra i veneti, l’Amarone del borgo di Monte Tenda, a Illasi.

“Il nostro Amarone 2010 appartiene da oggi alla storia della viticoltura italiana”, dice Giuseppe Trabucchi, portavoce di una azienda che da quattro generazioni estrae dalla terra veronese i grandissimi rossi della Valpolicella. “Giustamente è stato denominato il vino del cuore – racconta – appellativo meritatissimo perché è un vino che proviene dal cuore di chi coltiva il vigneto e opera in cantina, ossia Aristide Piovan, 28enne simbolo della quarta generazione, che, grazie alla coltivazione biologica certificata dal 1993 e alla passione di tutti i collaboratori dell’azienda, ci sta proiettando in un futuro sempre più internazionale”.

È questo un vino che conferma la qualità dei vini prodotti dall’azienda, che negli anni hanno ottenuto numerosi premi grazie a un terroir coltivato fin dal 1924: 22 ettari a vigneto e sei ad oliveto, che si sviluppano in collina, ad una altitudine media di 200 metri sul livello del mare. Un’azienda nota anche per la propria cantina sotterranea, che è tra le più spettacolari della Valpolicella, meta di migliaia di visite di wine lover e appassionati di architettura. Una struttura di tre piani sotto terra realizzata nel 2002, collegata a quella originaria dell’Ottocento con una galleria: spazi sotterranei per circa 3000 metri quadri con una sala per l’appassimento delle uve, l’officina e il deposito delle macchine agricole. Sopra l’ultimo solaio c’è il vigneto che garantisce isotermia e l’assenza di rumori e vibrazioni: le condizioni ideali per l’invecchiamento.

Ma la qualità del vino passa anche attraverso un recente scoperta. Il professor Gianni Galaverna dell’Università di Parma ha condotto studi approfonditi sui vini Trabucchi d’Illasi, scoprendo che sono ricchi di una molecola molto importante per la salute umana: il resveratrolo. E’ stato mostrato come l’uva Corvina sia più ricca di stilbeni e polifenoli, agenti noti in vitro per le capacità anti tumorali e riscontrando nell’uomo effetti benefici contro il diabete di tipo 2. Lo studio ha evidenziato, infine, la presenza di oltre cinquanta punti olfattivi a definirne la complessità. “Oltre a essere il miglior vino italiano – conclude Trabucchi sorridendo – il nostro Amarone 2010 fa pure bene alla salute”.

 

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LA STORIA DELL’AZIENDA Il professor Alberto Trabucchi subentrò negli anni Cinquanta alla madre, Maria Zamboni, nella gestione dell’azienda, fondata nel 1920 dal padre Marco. Un nome, quello di Trabucchi, che ha fatto la storia nel mondo del diritto civile. Maestro di generazioni di studenti di giurisprudenza, giudice e avvocato alla Corte di Giustizia della Comunità Europea fu per quarant’anni sindaco di Illasi e sostenitore dell’applicazione a tutto il territorio della Valpolicella della denominazione d’origine controllata. Nel 1993 l’azienda ha deciso la conversione al metodo biologico in ossequio ai suoi principi di rispetto del territorio. La Trabucchi d’Illasi oggi produce circa 120 mila bottiglie all’anno nelle tipologie Amarone, Valpolicella e Recioto della Valpolicella; dell’Amarone 2010 premiato da Bibenda saranno commercializzate 15 mila bottiglie. Otto le persone impiegate in azienda, oggi Aristide Piovan è il responsabile del lavoro in cantina e in campagna; Franco Bernabei è l’enologo, è un professionista assai noto in Italia. Informazioni: www.trabucchidillasi.it.

“MARKETING HEROES”, VELVET MEDIA DIVENTA UN LIBRO

“Fare impresa tra manga e rock and roll”. Sabato 8 dicembre Bassel Bakdounes presenta la storia dell’agenzia di marketing veneta: ecco come in cinquanta mesi si passa da zero a diventare una delle società più importanti d’Italia nel social media management

 

L’appuntamento è fissato. Ore 18 di sabato 8 dicembre. La location pure: un locale del centro storico di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano: “Castelli in Aria”. In questa cornice informale Bassel Bakdounes, titolare di Velvet Media, presenterà il suo primo libro: “Marketing Heroes. Fare impresa tra manga e rock’n’roll. La storia di Velvet Media”.

Una pubblicazione che giunge in un momento importante per la società di marketing e comunicazione castellana, che ha raggiunto i 140 dipendenti ed è appena  stata nominata “Leader della crescita 2019”, la lista delle 350 aziende italiane che hanno registrato i record di fatturato tra il 2014 e il 2017, una indagine realizzata da Sole 24 Ore e Statista. Velvet Media è all’87mo posto, grazie ad un tasso di crescita del 75,01% derivato da un fatturato che nel 2014 era di 328.000 euro e nel 2017 si è assestato a un milione e 759 mila euro. Dati che peraltro sono in crescita a doppia cifra nel corso del 2018.

Il libro di Bakdounes in questo contesto diventa una sorta di autobiografia imprenditoriale scritta come fosse una fiaba. O meglio: un manga. Si parte da zero, dalle origini del sogno di eccellere nella vita, di far qualcosa che cambi davvero il mondo. E si finisce dentro un turbinio di avventure fallimentari e di successi, di fragorose cadute e di voli pindarici.  Fino all’intuizione finale. Dopo tante esperienze professionali, Bakdounes capisce che il futuro è nel social media management, fonda Velvet Media Italia e in pochi mesi crea oltre cento posti di lavoro inseguendo il sogno di diventare un eroe del marketing.

E qui inizia tutta una parabola di racconti ed emozioni sviluppate in asincrono temporale. Da un lato, un bambino che ingurgita dalla televisione le storie di Ken il Guerriero e di Holly e Benji. Dall’altro, il professionista che interiorizza le regole della vita e del business attraverso alcuni stili di comportamento insegnati dai manga: la collaborazione dentro al team, l’anelito al migliorarsi, i valori base che devono essere posti prima ancora di far nascere l’azienda. Con un’appendice finale, il corollario al sogno: il progetto di salvare il mondo con la Onlus Save the World e un innovativo modo di usare i motori di ricerca a fin di bene.

“Sono consapevole che perdere la strada, o prendere quella sbagliata, in situazioni di crescita veloce come questa, sia piuttosto facile”, spiega Bakdounes nell’introduzione al libro, scritto in collaborazione con Alessandro Zaltron e con due prefazioni di Sebastiano Zanolli e Cristiano Ottavian. “Ci tenevo a far conoscere che cosa ho imparato in questi anni nella speranza sia di utilità. Farà sorridere il parallelo tra impresa e cartoni animati, forse. Ma i manga fanno parte della mia e nostra identità, sono stati una molla nel creare la visione d’insieme di Velvet e, in quota parte, il suo elemento differenziante. Vanno presi per quel che sono, un po’ come erano i poeti e i cantastorie dell’antichità: servono per darci spunti, esempi di vita, suggerimenti appunto su come sarebbe saggio e giusto comportarsi. Penso infatti che in questo mondo ci sia tanto bisogno di eroi. Noi siamo dei marketers. Penso sia naturale ambire a essere dei Marketing Heroes”.

VELVET MEDIA IN PILLOLE Marketing management, web marketing e new media: sono questi gli ambiti che pongono Velvet Media, agenzia di comunicazione di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, ai vertici nazionali nel settore. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi gestisce il marketing in outsourcing di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 140 persone in continua espansione. In tutto, si stima che l’agenzia abbia generato un indotto di circa cento milioni di euro di investimenti in marketing di vario tipo. Il core business è la gestione della comunicazione aziendale a tutti i livelli: dalla grafica al video maker, dalla fotografia allo sviluppo di siti di e-commerce fino al professionista della lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune società parallele, che hanno sviluppato specializzazioni dal nel mondo dello Sport (Velvet Sport), nell’hotellerie (Velvet Planet) ma anche nella gestione delle reti wi fi e degli influencer sui social (Velvet Touch). Negli ultimi anni in Italia sono state aperte due filiali: a Jesolo, in via Aquileia, e in Trentino Alto Adige a Levico Terme. Con l’apertura delle agenzie sorelle negli Stati Uniti, a Denver, in Thailandia a Bangkok e negli Emirati Arabi a Dubai Velvet agevola il processo di internazionalizzazione delle pmi. La creatività italiana è vincente all’estero come dimostra l’entrata nel network “Worldwide partners global agency”, rete mondiale composta da 64 società di 40 nazioni diverse nella quale Velvet è l’unica rappresentante per l’Italia.

L’OROLOGIO DELL’IMPRENDITORE PREMIATO ALLA BORSA DI MILANO COME ECCELLENZA DELL’ANNO

KEYUM APRE A MIRA, E’ BOOM DI RICHIESTE PER IL SOFTWARE DELLA DIETA PERFETTA

E’ un brevetto europeo, propone 15 mila ricette: forte richiesta anche nel Padovano. Il titolare, Paolo Braghin: “Abbiamo schedato settemila alimenti, riusciamo a proporre diete personalizzate ed equilibrate rispettando i gusti, le esigenze dei clienti in base al proprio stile di vita”. Il contributo dell’università di Bologna

 

L’idea è semplice: ognuno può mangiare quello che gli piace. Con una precisazione. Se non vuoi ingrassare o metterti nelle condizioni di aggravare le tue condizioni di salute con comportamenti poco sani, allora devi stare attento. La novità adesso è che, grazie ad un sofware, ognuno potrà mangiare quello che vuole, ma seguendo l’algoritmo, che magari, nonostante tu sia in dieta, ti permette una sana torta al cioccolato con panna e un primo piatto sfizioso.

È nato a Rovigo il “metodo Keyum®”, grazie al supporto di un software nutrizionale che si basa sulla scomposizione bromatologica, scienza che studia la composizione chimica, le alterazioni e la conservabilità delle sostanze alimentari. In sostanza, sono state catalogate le etichette alimentari di settemila alimenti, reperibili sullo scaffale del  supermercato, ed elaborate oltre quindicimila ricette diverse. Un esempio? Non troverete “un biscotto” ma la tipologia di biscotto di quella marca che vi piace. Il motivo è semplice: la composizione chimica di ogni prodotto cambia di marca in marca.

Un software che negli ultimi cinque anni ha prodotto circa diecimila piani alimentari e che è sempre più richiesto nel Veneziano e nel Padovano. Per questo, il titolare dell’azienda Paolo Braghin ha deciso di aprire una nuova filiale nel Veneziano, precisamente a Marano di Mira in via Caltana 4f. “Registriamo una crescita esponenziale dell’interesse per il nostro metodo”, spiega il fondatore Paolo Braghin, imprenditore dal 1994 ed ex titolare di un centro fitness e tuttora atleta agonista. “In particolare nell’area tra il Veneziano e il Padovano molti atleti e molte persone comuni ci chiedono consulenza. Di qui la decisione di aprire la nuova filiale”.

Il software nutrizionale Keyum® è in grado di elaborare piani alimentari sulla base del modello alimentare mediterraneo e grazie ad un calcolo esatto di tutti i componenti contenuti negli alimenti e nelle ricette: è possibile costruire una dieta personalizzata e su misura. In pratica, l’algoritmo viene impostato con la quantità giornaliera di carboidrati, proteine, grassi e ogni altro nutriente. Poi incrocia questi dati coi cibi scelti e emette come output il menù. “Chi l’ha detto che chi inizia una dieta deve dimenticare le tipicità locali, come Baicoli veneziani, cansuziei, bigoli, riso e bisi, polenta?”, incalza la dottoressa  Elisa Mancini, biologa nutrizionista, responsabile scientifica della piattaforma. “Mantenendo in un primo approccio ciò che più ci piace si  garantirà il risultato senza troppe fatiche; ciò è possibile grazie ad una scomposizione dettagliata e minuziosa di tutti gli alimenti che introduciamo nella giornata”.

Grazie alla revisione scientifica effettuata un paio di anni fa con l’università Alma Mater di Bologna, il software nutrizionale è stato implementato, basandosi esclusivamente su contenuti presenti in pubblicazioni scientifiche internazionali di elevato profilo, con mappe di incompatibilità alimentari per allergie ed intolleranze scientificamente dimostrabili ma anche in presenza stati patologici come ad esempio i disturbi del tratto digerente.

Ufficio Stampa Velvet Media / press@velvetmedia.it

 

KEYUM IN PILLOLE Il metodo Keyum® è stato inventato da Paolo Braghin, il quale ha messo a punto  con l’aiuto di una commissione medico-scientifica un software, unico in Europa, che definisce la dieta su misura mantenendo nel menù i piatti preferiti grazie ad una scomposizione bromatologica di settemila cibi e quindicimila ricette in continuo aggiornamento. Le sede centrale è a Boara Polesine, in provincia di Rovigo, ma ci sono uffici operativi anche a Bologna, a Valli di Chioggia e a Mira, nel Veneziano. La società è nata nel 2013, ad oggi vi lavorano nelle varie sedi una decina di persone. Nel corso degli anni, ha elaborato migliaia di diete per oltre diecimila persone, nel tre quarti dei casi per il mondo femminile. Tra chi segue il metodo, alcuni sportivi famosi nel territorio veneto: citiamo i triatleti Nicola Battocchio, Omar Bertazzo e Michele Aglio; i ciclisti Marcello Pavarin, Liam Bertazzo e Filippo Fortin; ma anche il rugbista Nicola Quaglio e gli atleti di Judo-Karate-Taekwondo Gabriele e Gianni Guglielmo. Dal punto di vista medico-sanitario, grazie alla revisione della piattaforma, che è stata effettuata in collaborazione con docenti dell’università Alma Mater di Bologna, il software è in grado di elaborare programmi nutrizionali anche in presenza 24 allergie ed intolleranze e 18 stati patologici, funziona ad esempio per attenuare e ridurre drasticamente i sintomi del reflusso gastrico, del gonfiore addominale, della stipsi e di alcune forme di mal di testa.

RISTORANTI DEL RADICCHIO, LA STAGIONE INIZIA ALLA PASINA

Fino al 25 novembre menù degustazione dedicato ai radicchi della Marca Gioiosa. L’esordio con Miss Veneto, ecco i piatti in degustazione

 

È arrivato il grande gelo nella Marca Trevigiana e la stagione del radicchio entra nel vivo. Dopo l’anteprima all’Hotel Fior, decolla la rassegna “A tavola nei ristoranti del radicchio” che unisce i migliori ristoranti trevigiani, con un paio di puntate fuori provincia nel Bellunese e nel Veneziano. L’esordio tocca questa settimana allo storico ristorante “Alla Pasina” di Dosson di Casier, che fino al prossimo 25 novembre proporrà ogni giorno menù degustazione dedicato ai radicchi della Marca Gioiosa.

Un’occasione perfetta per provare le delizie di un ristorante che si sta distinguendo grazie alla gestione di Simone Pasin, figlio dei titolari, che con la sua lungimiranza e passione per i vini unite alla decisione di far partire una Academy culinaria ha fatto fare il salto di qualità ad una attività che nata nell’agosto del 1977. Fu allora infatti che suo padre, Carlo Pasin e la mamma Teresa (soprannominata “Pasina”, appunto: e da qui il nome) decisero di aprire la prima osteria. All’inizio si vendevano solo ombrette e cicchetti. In questa terra viveva Giuseppe Maffioli che di Carlo era amico e confidente, tanto che lo definì in un suo libro “Cucina d’amore per chi sa amare la cucina”. Nel settembre del 2000 con l’aiuto del figlio Simone (oggi responsabile sala-cantina), della figlia Nicoletta (chef cucina) il ristorante è stato spostato in una casa rurale di fine Ottocento.

Ed è qui che è stata proposta con una cena di gala, alla presenza di Miss Veneto Diletta Sperotto, per proporre in anteprima il menù che questa settimana sarà possibile degustare. Dopo l’aperitivo di benvenuto nella sala al primo piano del ristorante con il metodo classico brut riserva da uve Chardonnay Alfredo Barollo e il Prosecco brut docg di Conegliano e Valdobbiadene della Tenuta Santomè gli ospiti si sono spostati nella sala principale, arredata per l’occasione con spettacolari candele. Qui è stata servita la cena. Come antipasto cestino di girello di manzo fassona affumicato con radicchio di Castelfranco, cilindro di robiola di capra e marmellata di radicchio e miele. Ma anche tortino di zucca, patate e radicchio di Treviso con crema di topinambur, entrambi i piatti accompagnati da uno Chardonnay Igt della Tenuta Santomè. La scelta dei primi piatti è stata l’occasione per valorizzare il fiore d’inverno: risotto con radicchio di Treviso, zucca e pistacchio, mantecato con Piave vecchio; ravioli ripieni di radicchio Treviso e ricotta di pecora con crema di formaggi d’alpeggio. Entrambe le pietanze sono state abbinate al Frater Rosso, un Merlot doc Piave dei fratelli Barollo. Infine, il trionfo della carne con il filetto di manzo su lettino di radicchio brasato con salsa al vino rosso e ciuffetto di porro fritto, esaltato da Frank, il Cabernet Piave doc di Barollo. Caffè e dolce, con la celebre torta delle miss al cioccolato, velo di zucchero e amarena valorizzati ancora da uno spumante di Santomè, il Prosecco Doc extra dry.

Inizia così la rassegna gastronomica dei Ristoranti del Radicchio. Le luci dei riflettori si accenderanno la prossima settimana, dal 26 novembre al 2 dicembre, sul ristorante Albertini di Visnadello di Villorba; dal 3 al 9 dicembre appuntamento alla Locanda San Lorenzo di Puos d’Alpago, nel Bellunese; dal 7 al 13 gennaio al ristorante San Martino di Scorzè, nel Veneziano; dal 21 al 27 gennaio Al Migò di Treviso; dal 28 gennaio al 3 febbraio al ristorante da Gerry a Monfumo (la serata di gala è programmata per il primo di febbraio); infine dal 4 al 10 febbraio all’Antico Podere dei Conti di Sant’Anna di Susegana. Del gruppo fanno parte anche Agostini Ricevimenti e Dolcefreddo Moralberti di Maserada sul Piave.

CONSORZIO RISTORANTI DEL RADICCHIO Nasce negli anni Settanta come Gruppo di Ristoratori avente per obiettivo principale quello di promuovere i prodotti del territorio trevigiano, il radicchio su tutti. Da Alfredo el toulà, alle Grazie, Dino Marchi, Righetto, L’incontro, Alla Corte, Le Beccherie, Tamburello, da Marian, Monreal, sono i nomi di chi per un po’ ha percorso un tratto di strada insieme e nel Gruppo condividendone lavoro e successi, poi la svolta: una ventina di anni fa nasce il Consorzio Ristoranti del Radicchio che attualmente è composto dai ristoranti Fior, Pasina, Agostini, Albertini, da Gerry,  San Lorenzo,  San Martino, Antico Podere dei Conti, al Migò, Dolcefreddo Moralberti. Il Consorzio ha attivato da una decina d’anni una collaborazione con la casatella che ha acquisito la denominazione DOP il 2 giugno 2008.

 

DAL PROSECCO A TRUCKPOOLING, COSI’ LOGISTIC NET SFIDA I GIGANTI DELL’E-COMMERCE

el Vicentino uno dei poli logistici più importanti del Triveneto. Le specializzazioni: dal fashion alla cosmesi, dall’editoria alla ricambistica. L’amministratore delegato, Matteo Vaccari: “Le sinergie con Bracchi Group ci stanno offrendo opportunità di business incredibili”. Le eccellenze green e i magazzini 4.0 che funzionano via wi fi

 

Settantacinquemila metri quadri di magazzino. Tre sedi diverse tra il Vicentino e il Padovano. La capacità di spedire oltre un milione di colli all’anno in tutta Europa, dal Prosecco alle griffe dell’alta moda, passando per ricambista, libri e cosmetici. È questo il ritratto di Logistic Net, azienda con sede a Bassano del Grappa che si sta imponendo all’attenzione nazionale come uno dei poli logistici più innovativi e in crescita, anche in forza della recente acquisizione da parte del gruppo Bracchi. L’amministratore delegato dell’azienda è Matteo Vaccari. “L’azienda è nata quasi per scommessa da tre amici”, dice. “Da allora sono passati 12 anni e siamo cresciuti in maniera esponenziale diventando una realtà a cui molti guardano anche per le specializzazioni che siamo riusciti a perfezionare. Tutto grazie a standard di servizio elevati e a magazzini 4.0”.

 

IL PROSECCO L’eccellenza di Logistic Net è testimoniata dalla leadership nel mercato del Prosecco Docg. Appena finito l’imbottigliamento, Logistic Net gestisce lo stock a magazzino a temperatura controllata, eseguendo tutte le lavorazioni necessarie (cerallaccatura, sigillatura, etichettatura, creazione espositori e quanto altro possa servire) e infine si occupa della parte distributiva, ovunque nel mondo, grazie anche alla qualifica di “deposito fiscale” con certificazione AEOF. Ad oggi viene gestita la movimentazione di oltre venti milioni di bottiglie di vino e circa dieci milioni di bottiglie di birra. Tuttavia le difficoltà delle aziende sono collegate spesso più all’e-commerce che non alla movimentazione dei pallet interi. Ormai i clienti sono abituati ad ordinare online magari sei bottiglie differenti, e come su Amazon, per esempio, a ricevere in casa propria tutto in poche ore: un target difficilissimo da soddisfare. Logistic Net evade il 98% degli ordini ricevuti entro le ore 14 già nello stesso giorno.

TRUCKPOOLING Per rispondere alle esigenze di consegnare ai privati è nato Truckpooling.it, sito comparatore e creatore di spedizioni che permette di scegliere il miglior corriere per convenienza o servizio, sia in Italia che all’estero. La piattaforma è stata sviluppata in versione “mobile” per un veloce uso anche su smartphone o tablet. Sono stati poi inseriti una serie di servizi accessori: l’assicurazione della merce trasportata o il pagamento in contrassegno anche all’estero, utile per chi, ad esempio, compra online e vorrebbe pagare al momento del ricevimento. Senza dimenticare la novità assoluta dei punti di ritiro o raccolta: chi non può attendere il corriere a casa può consegnare o ritirare il proprio pacco in uno dei tanti esercizi convenzionati, dal tabacchino al bar. La forza di Truckpooling è l’offrire un costante servizio di assistenza, spesso carente o addirittura nullo nelle varie proposte low cost.

IL MAGAZZINO AUTOMATIZZATO Logistic Net riesce a mantenere alti standard anche grazie ad un moderno magazzino automatizzato di tipo shuttle, per una capacità di circa quattromila posti pallet, il più grande nel Veneto. Si tratta di una struttura dove i pallet vengono posizionati e prelevati grazie a “navicelle” controllate via wi-fi da tablet. Si tratta di un sistema di stoccaggio intensivo nel quale una navetta con motore elettrico si sposta su binari all’interno dei canali di stoccaggio, sostituendo le tradizionali scaffalature portapallet ed i carrelli elevatori, riducendo notevolmente i tempi di manovra e consentendo il raggruppamento delle referenze per tunnel. Un solo operatore può in questo modo movimentare contemporaneamente fino a quattro navette, che hanno una autonomia di dieci ore l’una, si muovono ad una velocità di novanta metri al minuto e possono gestire tipologie di pallet di diverse larghezze e dimensioni. Le navette collocano il carico in modo intelligente mediante sensori di rilevamento, eliminando gli spazi vuoti nei tunnel di stoccaggio.

FASHION, LA STIRERIA E LE CONSEGNE IMPOSSIBILI Logistic Net ha anche un servizio di stireria a Tombolo, nel Padovano: qui l’azienda sviluppa servizi di logistica integrata con le attività di stiro, controllo qualità e ricondizionamento capi. La location si sviluppa su una superficie di diecimila metri quadrati e gli impianti di produzione sono capaci di imbustare 3.900 capi all’ora e lavorare 25.000 capi al giorno. Il tutto in un distretto strategico, quello del Padovano, collegato alla Riviera del Brenta con la propria storia di produzione di capi e di calzature di alta gamma che consentono di mantenere alto il valore del “made in Italy” in tutto il mondo. Nello specifico la gestione inizia dopo lo scarico dai camion: i capi vengono divisi per modello, taglia e colore prima di essere estratti dalle loro buste, stesi sugli appendini e controllati. Quindi è il momento della stiratura, che avviene in un tunnel a quattro camere: un sistema di trasporto automatico conduce i capi nel tunnel dove, attraverso getti di vapore e l’azione di pressione di alcuni rulli, vengono stirati e ricondizionati con un trattamento igienizzante e deodorante, poi lasciati ad evaporare e ad arieggiare. Infine, si procede con la fase di imbustatura, re-packaging e messa a stock per la consegna finale al negozio o al privato in caso di ordini e-commerce.

AZIENDA GREEN Logistic Net è una delle prime aziende italiane ad utilizzare veicoli “pure electric”. Grazie all’accordo con Etropolis, società specializzata in mobilità green, per le movimentazioni interne e tra i vari magazzini: l’azienda sta utilizzando gli scooter elettrici “Retrò Lithium” e le e-bike modello “Urban”. L’utilizzo di questi veicoli permette ai dipendenti dell’azienda bassanese di muoversi all’interno dei magazzini con velocità, sicurezza ed efficacia, a costo zero e soprattutto senza alcuna emissione inquinante. Ma il magazzino di Logistic Net è “green”, oltre che per la mobilità, anche per quanto riguarda i carrelli elevatori e i transpallet che sono dotati di una nuova tecnologia di batterie con ricarica degassing, e quindi atossici. Senza dimenticare che l’utilizzo degli shuttle per la gestione dei pallet garantisce una riduzione molto significativa delle immissioni.

LIBRI E COSMETICA A SCHIO A settembre di quest’anno Logistic Net ha deciso di ampliarsi e di creare un nuovo polo logistico. Questa a volta a Schio (nel Vicentino). Un magazzino di 15.000 metri quadrati, già preso a modello per la gestione della spedizione di prodotti per la cosmesi, dagli shampoo alle tinte per capelli, passando per creme e altri prodotti di bellezza. Ma non solo: l’altro segmento di azione è legato all’editoria dei libri illustrati di alta qualità che hanno bisogno di precisione, cura nel packaging e velocità di distribuzione. Dal nuovo magazzino si consegnano libri e cosmetici in tutta Europa, con ritmi di oltre tremila colli al giorno, ossia 35 milioni di pezzi movimentati in un anno.

 

LA STORIA DI LOGISTIC NET Logistic Net nasce nel 2006 a Mussolente, nel Vicentino. Nel corso degli anni sono stati effettuati vari traslochi per arrivare a gennaio 2015 nell’headquarter di Bassano del Grappa e complessivamente a otto magazzini: da meno di mille metri quadri di area coperta l’azienda è passata ad oltre settantamila. Dieci anni fa vi lavoravano solo i tre imprenditori fondatori, oggi sono operative più di cento persone tra collaboratori e dipendenti. L’azienda, specializzata nella logistica in outsourcing, gestisce circa 2.500 ordini al giorno, movimentando un milione di colli e venti milioni di bottiglie all’anno. Le specializzazioni sono il segmento fashion e le strategie di logistica in outsourcing, con gestione per il cliente dalla fase di acquisto on line alla consegna a domicilio.

GRUPPO BRACCHI La storia del polo logistico di Bassano del Grappa e di Logistic Net passa anche attraverso una serie di acquisizioni. Nel 2011 Logistic Net viene partecipata da Bas Group entrando a far parte di un gruppo di cinque aziende: Bassanosped, Il Corriere, Ribosped e Bas Express. Queste aziende coprono coi loro servizi l’intera supply chain logistica, dal magazzinaggio al trasporto. In tutto, vi lavorano circa 250 persone per un fatturato di circa 35 milioni di euro. Da metà maggio del 2018 Bas Group è stata a sua volta acquisita da Bracchi, società con sede in provincia di Bergamo, leader nella logistica tecnica nel settore degli ascensori, scale mobili, macchine agricole e movimento terra, componentistica elettromeccanica, nella farmaceutica e nella cosmesi; gruppo che nel 2017 ha registrato un fatturato di oltre 90 milioni di euro ed occupato circa 220 dipendenti nelle quattro sedi in Italia, Polonia, Slovacchia e Germania.

GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE, ECCO COME FRENARLO

Il 14 novembre focus mondiale su questa grave patologia. Aurora Modeo, biologa nutrizionista del team scientifico Keyum: “Un’alimentazione bilanciata e un controllo della formulazione dei pasti rappresentano la cura essenziale del diabete di tipo 2 e un fondamentale supporto alla terapia farmacologica nel diabete di tipo 1”

 

Dal 1991, il 14 novembre di ogni anno, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Diabete, istituita dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo scopo è quello di sensibilizzare e di informare l’opinione pubblica sul diabete, una patologia grave e diffusa che può essere prevenuta e curata grazie all’adozione di un corretto stile di vita nel caso del diabete di tipo 2, combinato con interventi farmacologici nel diabete di tipo 1.

Nel 2017, in Emilia-Romagna oltre 244 mila persone hanno avuto una diagnosi di diabete 1; tale patologia e le complicanze ad essa associate sono, ancora oggi in Regione un’importante causa di ricovero ospedaliero. Nello stesso anno, nella Regione Veneto, circa 300 mila individui hanno avuto una diagnosi di diabete, di cui circa 15.000 di diabete tipo 1 e la maggior parte dei rimanenti, una diagnosi di diabete tipo 2. Accanto a questi casi, si stima che circa 100 mila persone hanno la malattia senza saperlo.  Tale patologia cronica è in costante crescita, in particolare nel Veneto, ogni anno si registrano 200 nuovi casi di diabete tipo 1 e 20 mila di diabete tipo 2.

Sull’argomento interviene la dottoressa Aurora Modeo, biologa nutrizionista del team scientifico Keyum, un software unico in Europa che definisce la dieta su misura senza rinunciare ai propri piatti preferiti: “In condizioni normali la glicemia misurata sul plasma venoso, dopo almeno 8 ore di digiuno, deve essere inferiore a 100 mg/dl; valori uguali o superiori a 125 mg/dl consente di formulare una diagnosi di diabete; valori compresi tra 100 e 125 mg/dl definiscono una condizione non di diabete ma “anomala glicemia a digiuno”, o pre-diabete. Il diabete di tipo 2 – sottolinea l’esperta- oltre che differire sostanzialmente da quello di tipo 1, si manifesta il più delle volte in maniera improvvisa con un marcato aumento della sete, l’eliminazione di una maggiore quantità di urina, una perdita di peso più o meno marcata malgrado l’aumento della fame e dell’apporto calorico e una riduzione della forza fisica“.

Il diabete di tipo 2, talvolta, non viene diagnosticato al suo insorgere per l’assoluta mancanza di ogni sintomatologia. Si calcola infatti che almeno un terzo di tutti i pazienti diabetici non sappia realmente di esserlo e giunge alla diagnosi solo dopo l’insorgenza di una complicanza come, per esempio, un infarto del miocardio, un ictus o dopo l’esecuzione di test di routine. Lo screening per la diagnosi di diabete e pre-diabete dovrebbe essere effettuato in tutti i soggetti adulti, anche se privi di sintomi, qualora siano in sovrappeso e portatori di uno o più fattori di rischio come ipertensione (valori uguali o superiori a 140/90 mm/Hg), iper-trigliceridemia (maggiore a 150 mg/dl), pregresse malattie cardiovascolari.

“Intraprendere una dieta controllata e sana – spiega la biologa nutrizionista  – serve soprattutto a mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue mediante un corretto apporto di tutti i nutrienti necessari alla salute dell’organismo. Non a caso, le linee guida internazionali International Diabetes Federation Guideline Development Group, suggeriscono di intraprendere diete a basso indice e carico glicemico per ottenere un miglior controllo dei valori glicemici. Fondamentale è valutare il carico glicemico del pasto, parametro che stabilisce l’impatto dell’alimento o della ricetta sulla glicemia e il conseguente rilascio di insulina nel sangue grazie alla combinazione dell’indice glicemico e della quantità di carboidrati presenti nell’alimento o nella ricetta. Keyum grazie al supporto di una commissione medico-scientifica e un team d’informatici di alto livello ha implementato il suo software, inserendo i valori dell’indice glicemico e del carico glicemico potenziale per oltre 7000 alimenti reperibili in commercio e per 15000 ricette. Il biologo nutrizionista con il supporto del software Keyum® indica il carico glicemico potenziale di ogni singolo pasto (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena) inserito nel piano nutrizionale personalizzato elaborato per ogni cliente. Risulta quindi un approccio di elevato interesse funzionale al mantenimento della salute sia dei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2, obesità, sindrome metabolica, ma anche diretto a persone in salute come importante strumento di prevenzione di patologie future. Per tutti i soggetti non diabetici, la maggior conoscenza della malattia potrebbe ridurre ed evitare i rischi ma anche favorire una migliore gestione del carico glicemico dei pasti determinando grandi giovamenti per la propria salute”.

Un’alimentazione bilanciata – conclude la dottoressa Modeo – e un controllo della formulazione dei pasti rappresentano la cura essenziale del diabete di tipo 2 e un fondamentale supporto alla terapia farmacologica nel diabete di tipo 1″.

 

KEYUM IN PILLOLE Il metodo Keyum® è stato inventato da Paolo Braghin, il quale ha messo a punto  con l’aiuto di una commissione medico-scientifica un software, unico in Europa, che definisce la dieta su misura mantenendo nel menù i piatti preferiti grazie ad una scomposizione bromatologica di settemila cibi e quindicimila ricette in continuo aggiornamento. Le sede centrale è a Boara Polesine, in provincia di Rovigo, ma ci sono uffici operativi anche a Bologna, a Valli di Chioggia e a Mira, nel Veneziano. La società è nata nel 2013, ad oggi vi lavorano nelle varie sedi una decina di persone. Nel corso degli anni, ha elaborato migliaia di diete per oltre diecimila persone, nel tre quarti dei casi per il mondo femminile. Tra chi segue il metodo, alcuni sportivi famosi nel territorio veneto: citiamo i triatleti Nicola Battocchio, Omar Bertazzo e Michele Aglio; i ciclisti Marcello Pavarin, Liam Bertazzo e Filippo Fortin; ma anche il rugbista Nicola Quaglio e gli atleti di Judo-Karate-Taekwondo Gabriele e Gianni Guglielmo. Dal punto di vista medico-sanitario, grazie alla revisione della piattaforma, che è stata effettuata in collaborazione con docenti dell’università Alma Mater di Bologna, il software è in grado di elaborare programmi nutrizionali anche in presenza 24 allergie ed intolleranze e 18 stati patologici, funziona ad esempio per attenuare e ridurre drasticamente i sintomi del reflusso gastrico, del gonfiore addominale, della stipsi e di alcune forme di mal di testa.