CRESCE MOVENZIA.COM, LA START UP INNOVATIVA DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE CHE RIVOLUZIONA L’AUTOMOTIVE DA TORINO

Oltre duemila noleggi realizzati, fatturato a 2,2 milioni (+250%) i migliori prezzi sui noleggi a medio e lungo termine grazie all’intelligenza artificiale e a una rete di partnership. Il CEO, Giorgio Brizzo: “Il piano è estendere il modello a livello europeo, c’è molta attenzione da parte dei fondi e degli investitori attorno al nostro progetto”

Dinamicità, flessibilità, movimento: questi sono i concetti racchiusi nel nome “movenzia”, scelto da una start up per rivoluzionare il mercato del noleggio auto a lungo termine, riadattato ai modelli di business delle tech company.

Movenzia è stata fondata a Torino nel 2021 da un gruppo di tre founder. Il CEO della start up e sua anima innovativa è Giorgio Brizzo, torinese classe 1995, che proviene dal mondo delle concessionarie, dove ha studiato come innovare un modello di business vecchio di decenni. C’è poi il fratello Sergio, (classe 1989), già founder di una società di digital marketing, ha applicato i suoi paradigmi al mondo dell’automotive. Infine, Giorgio Gorelli (classe 1958, originario di Roma), che vanta una carriera di 35 anni nel settore dell’automotive: ha lavorato in Ford e Fca e vanta esperienze di management a livello internazionale.

Il punto di forza di Movenzia è l’anima digital: applica i meccanismi del digital marketing e della vendita on line ad un mercato come quello del noleggio a lungo termine che usualmente si sviluppa nelle concessionarie. Questo è anche il fattore di innovazione che li sta facendo emergere nel settore dell’automotive. Sono infatti i primi ad aver progettato un ecosistema web totalmente focalizzato sul noleggio a lungo termine per dare la certezza al cliente di aver trovato le migliori condizioni sul mercato.

In un paio d’anni Movenzia ha così realizzato oltre duemila noleggi a lungo termine, il fatturato del 2023 è cresciuto oltre 2,2 milioni di euro, in crescita del 250% sull’anno precedente. La forza vendita conta oltre cinquanta consulenti con un’età media intorno ai 30 anni. Tra i dipendenti dell’area digital marketing&HR la maggioranza è donna. Interessante anche il fatto che il progetto di business sia nato nell’ecosistema dell’automotive torinese, che torna al centro del settore per l’innovazione digitale. Per il momento, la start up sta avendo successo commerciale in tutta Italia, con in testa regioni importanti come Lombardia, Lazio, Campania e Piemonte.

“Orgogliosi di essere torinesi, capitale dell’automotive”, commenta il Ceo Giorgio Brizzo. “Siamo partiti proponendo noleggi a lungo termine, dai 24 ai 60 mesi. Ma adesso ci stiamo sviluppando su concetti di mobilità flessibile più ampi, come gli abbonamenti mensili, così da completare la nostra offerta e rivolgerci a un pubblico sempre più esigente”.

Il modello attuato, oltre ad aver dimostrato di saper crescere rapidamente, è anche scalabile a livello europeo. La start up ha avviato le operazioni in Spagna a partire da Novembre 2023 ed è già attiva per le nuove aperture dei prossimi mesi in Francia e Portogallo.

“Il nostro obiettivo è proporre le migliori soluzioni di mobilità alternativa all’acquisto e lo facciamo con applicazione di intelligenza artificiale a supporto dei nostri consulenti”, conclude Brizzo. “Vantiamo collaborazioni con i più importanti player europei della mobilità, che ci permettono di offrire le migliori condizioni a disposizione sul mercato. Sul nostro portale il cliente può configurare in autonomia la propria offerta, in base ai parametri a disposizione, personalizzandola tra migliaia di diverse opzioni. Grazie anche alla possibilità di richiedere rapidamente tramite WhatsApp una consulenza, è praticamente certo che si possa trovare il miglior prezzo, quello più adatto in base alle proprie esigenze espresse. È infatti sempre possibile infatti aggiungere al canone, sempre uguale dall’inizio alla fine del contratto, servizi aggiuntivi a seconda delle necessità”.

 

 

SCHEDA APPROFONDIMENTO – IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

Si tratta di una formula alternativa all’acquisto che consente a chi desidera un’auto nuova, per motivi personali o professionali, di disporre del veicolo scelto senza doversi far carico dell’acquisto, evitando così la burocrazia e le spese legate alla gestione e al mantenimento dell’auto. Per capire come funziona il noleggio a lungo termine possiamo pensare a un contratto di locazione all inclusive, che prevede il pagamento di un unico canone mensile e fisso in relazione a un arco di tempo e a un chilometraggio definiti in anticipo. È possibile anche anticipare una cifra iniziale oppure scegliere lo zero anticipo. Viene corrisposta un’unica rata mensile, sempre fissa e uguale per tutta la durata del contratto, a copertura di tutti i servizi, rendendo più semplice il cambio dell’auto senza incorrere nei problemi di svalutazione del veicolo nel tempo. Il noleggio a lungo termine di movenzia.com  include, tra l’altro: manutenzione ordinaria e straordinaria; assicurazione RCA, furto, incendio e kasco; gestione delle pratiche burocratiche, gestione di sinistri e multe, soccorso meccanico stradale h24; immatricolazione e consegna.

 

PACCHERI ALLO SCARPARIELLO, LA RICETTA DIVENTA UN TREND: DUE MILIONI DI VISUAL PER CHEF CIRO

Pasta, formaggio e pomodori: il piatto dei calzolai napoletani torna in auge su Tik Tok. La ricetta proposta dallo chef-pizzaiolo napoletano Ciro di Maio, noto per insegnare l’arte della pizza ai detenuti in carcere. Ricetta di riciclo, ha una sua valenza etica. “Lo scarpariello rispecchia l’anima napoletana, io lo servo su un piatto fatto di pane” 

 

Si chiama “scarpariello” ed è la sintesi della cultura napoletana in cucina. È un primo piatto di pasta, è il racconto di una tradizione. Perchè non tutti sanno che lo scarpariello nasce all’inizio del secolo scorso nei Quartieri Spagnoli di Napoli, una delle zone più popolari del capoluogo campano. In quel quartiere, un tempo, puntellato di aziende del settore del calzaturificio, lavoravano gli “scarpari” (calzolai, ndr) coi loro raffinati prodotti artigianali. Furono loro ad ideare, più per necessità che per passione da gourmet, la “pasta del calzolaio”. Ricetta veloce e a basso costo: gli ingredienti di base erano sughi avanzati dal giorno prima (spesso della domenica), pasta (o pane) e formaggio, che arrivava agli “scarpari” dai contadini che non avevano altro con cui pagarli.  

Un secolo dopo la nascita della “pasta del calzolaio” a Napoli non si è ancora affievolita la passione per quella ricetta, che è stata portata alla quintessenza con la scelta dei paccheri e del pomodoro. Si tratta di un sugo a base di pomodorini, arricchito in fase di mantecatura con formaggio grattugiato. Per questo la pasta allo scarpariello è una ricetta “di riciclo”, poiché è possibile recuperare i formaggi avanzati in frigorifero e uniti a qualche pomodoro, che diventa una crema morbida e saporita.

Ebbene, la storica ricetta napoletana sta vivendo una nuova vita grazie a Ciro di Maio, chef napoletano con la passione della pizza che a Brescia ha aperto il suo “San Ciro”, dove propone le ricette della tradizione campana (oltre ad essere impegnato nel volontariato: insegna l’arte della pizza ai carcerati). 

Ciro ha realizzato un video raccontando i “suoi” Paccheri allo Scarpariello (ha scelto pecorino romano dop assieme a grana grattugiato, condimento con basilico, prezzemolo e peperoncino, olio e aglio) e li ha impiattati su una cialda di pane, poi chiusa come fosse una sorta di “pignatta”, la stessa che usavano i calzolai quando si portavano in azienda il lunedì la pasta con gli avanzi della domenica. Sarà stato il suo tono scanzonato, o forse la bellezza della ricetta, o l’acquolina in bocca che ha generato in chi lo guardava. È diventato virale e non cessa di esser visto. 

“Per me è un orgoglio promuovere la tradizione della cucina napoletana da Brescia, dove oggi lavoro”, spiega lo chef Di Maio. “I Paccheri allo Scarpariello sono l’emblema della cucina povera, che però ha dentro tutti i gusti migliori della campania. Quando ho proposto la ricetta, raccontata in stretto napoletano, sul profilo Tik Tok di San Ciro non immaginavo tanto successo. Siamo a 2,1 milioni di visualizzazioni e quasi duemila commenti. Raccontare ai giovani le nostre tradizioni è fondamentale e riuscirci su canali social presidiati dai ragazzini è davvero fonte di speranza per il mantenimento della tradizione culinaria napoletana. Anche perché la bellezza di questo piatto è che è figlio della cultura del riuso degli ingredienti poveri, che uniti insieme creano ricette che il mondo ci invidia”.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: PACCHERI ALLO SCARPARIELLO, LA RICETTA DI CIRO

Gli ingredienti per preparare lo scarpariello (ricetta per 4 persone)

400 g di paccheri 

Pomodorino del Piennolo (600 grammi)

Formaggio grana grattugiato

Pecorino romano dop

Olio extravergine d’oliva dop campano

Sale q.b.

2 spicchi di aglio

Prezzemolo

Peperoncino

Abbondanti foglie di basilico fresco

 

LA PREPARAZIONE Far soffriggere in un fondo d’olio gli spicchi di aglio. Aggiungere i pomodori, il basilico, il prezzemolo, il peperoncino e un pizzico di sale e lasciar cuocere. Lasciar cuocere a fuoco lento il sugo mentre si cuoce la pasta in un’altra pentola. Amalgamare il sugo col formaggio (lontano dal fuoco) e aggiungere la pasta al sugo ottenuto, per l’ultima cottura. Come decorazione, basilico e ancora grana. 

 

SCHEDA APPROFONDIMENTO – LO CHEF CIRO DI MAIO

SCHEDA SAN CIRO Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Le sue prime esperienze nel lavoro sono a 14 anni, poi si iscrive all’Alberghiero, ma a 18 anni lascia gli studi e inizia a lavorare.  Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella) che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina. Il nome del locale è un omaggio ai nonni di Ciro, sia dal lato materno che paterno, figure fondamentali nella sua vita. Suo padre, in particolare, ha dedicato il suo tempo al volontariato e all’aiuto dei giovani tossicodipendenti, collaborando con una comunità per offrire loro una possibilità di uscire dalla droga e ricostruire una vita migliore. Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp. Fondamentale è la pasta: ogni giorno viene scelto il livello esatto di idratazione, in base all’umidità di giornata. In menù ha la pizza verace, ma anche il battilocchio, la pizza fatta da un impasto fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta paglia. Le pizze sono tutte diverse, sono fatte artigianalmente. Ciro lo ripete spesso. “Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”. Molti i vip che lo amano, le pareti del suo ristorante sono piene di fotografie. Tra le altre anche Eva Henger, che è stata a cucinare pizze una sera da lui. Senza dimenticare i giocatori del Brescia Calcio, che quando possono, anche dopo le partite, lo passano a salutare. Ciro ama le iniziative benefiche. Ciro si è dedicato anche alla formazione nel Rione Sanità di Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L’istituto che ha accolto il suo progetto è stato l’Istituto alberghiero D’Este Caracciolo, ha portato a termine delle lezioni online a dei ragazzi che seguono l’indirizzo enogastronomico e l’indirizzo sala e accoglienza. Ma non solo. Ciro si considera oggi un privilegiato e ha deciso di offrire ai meno fortunati la possibilità di trovare lavoro. Infatti, Ciro ha insegnato l’arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie a un progetto sviluppato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere, Francesca Paola Lucrezi. Per alcuni mesi, il pizzaiolo è stato in carcere due volte a settimana, conducendo lezioni teoriche e pratiche sulla preparazione della pizza. Dall’importanza del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e del pomodoro. Sette detenuti, accusati di reati minori e quindi destinati a scontare un breve periodo di detenzione, hanno partecipato alle lezioni, quaranta ore di un corso professionale. Adesso l’obiettivo di Ciro è creare una rete di pizzerie che li aiutino, assumendoli. Lui stesso ha fatto lavorare per alcuni periodi alcuni di questi detenuti. 

 

fòrSAFETY, AL FESTIVAL DELLA SICUREZZA DI FÒREMA SI PRESENTANO I VISORI 3D CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

Padova, imprenditori e responsabili della sicurezza riuniti per discutere su cause degli infortuni, gestione dello stress e “false sicurezze” dei lavoratori. Il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia: “La formazione è necessaria per limitare la strage in corso. Ma attenzione anche al burn-out”. Tra gli strumenti proposti spuntano gli occhiali 3D, nascono i “digital safety corner” per testarli gratuitamente

 

Stando all’ultima relazione annuale Inail, gli infortuni riconosciuti sul lavoro nel 2022 sono stati 429.004, in aumento del 18,2% rispetto ai 363.074 dell’anno precedente. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono stati 606, in calo del 21,7% rispetto ai 774 dell’anno precedente. I dati del 2022 indicano anche un aumento delle denunce di malattia professionale in confronto al 2021 e soprattutto rispetto al 2020, anno in cui il fenomeno risultava ridotto a causa della pandemia. Le patologie lavoro-correlate denunciate sono state quasi 61mila, in crescita del 9,9% rispetto alle oltre 55mila del 2021 e in calo dello 0,9% rispetto alle oltre 61mila del 2019.

Sul tema, il prossimo 22 febbraio è programmato l’evento conclusivo del progetto “Work Ability and Ageing” promosso da Fòrema e Confindustria Veneto Est e finanziato da ULSS 6 Euganea. Una giornata di approfondimento che si terrà dalle dalle 14 alle 18 presso la sede di Fòrema, in via Masini 2 a Padova. 

“Abbiamo deciso di organizzare questo appuntamento per porre la luce dei riflettori sul problema della sicurezza nei posti di lavoro”, dichiara il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia. “Il nostro obiettivo è di focalizzarci anche sul tema del burn-out e dello stress da lavoro, spesso sottovalutato in ufficio. Ma la strada che percorriamo ci porta anche ad utilizzare le ultime innovazioni, come dei visori per la realtà aumentata che fanno vivere scenari realistici a chi, poi, gli infortuni sul lavoro li vive direttamente, in azienda”. 

Il pomeriggio di approfondimento è riservato a datori di lavoro, HSE  (health safety and environment, ndr) manager e RSPP e ASPP interni all’azienda. Queste ultime due sono figure chiave per le aziende: l’ASPP è l’addetto al servizio di prevenzione e protezione, la figura che compone il servizio di prevenzione e protezione (SPP) in appoggio al responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), con specifiche competenze in materia di salute e sicurezza del lavoro.

Il programma del pomeriggio prevede l’analisi di tre grandi aree: le cause comportamentali degli infortuni (relatore: Elena Padovan); la gestione dello stress (relatore: Marta Calligaris) e quindi si ragionerà attorno alla safety mindset, quella tanto pericolosa “sicurezza psicologica” che convince i lavoratori di non correre rischi (relatore Gianluca Celeste).

Con l’occasione, Fòrema presenterà anche un nuovo asset inserito nei propri piani di formazione, dei visori per la realtà virtuale che saranno attivati a breve in “digital safety corner” (tutti i pomeriggi dell’ultimo venerdì del mese, nella sede di Fòrema). In pratica, i datori di lavoro o i referenti sicurezza a vari livelli potranno simulare in 3D con apposite maschere situazioni di reale pericolo per i lavoratori in azienda, ma ovviamente in totale sicurezza.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FOREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina. A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, l’ente per la prima volta dovette affrontare un buco di bilancio, la rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Furono assunti dei commerciali, fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. Per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro. Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. 

Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si era chiuso con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno precedente (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

 

NASCE POSTALMARKET CLUB, L’APP PER I FAN

Sempre più utenti chiedono di partecipare attivamente al processo di selezione delle aziende che fanno parte dell’ecosistema di Postalmarket. L’amministratore delegato, Alessio Badia: “Potranno suggerirci i loro produttori preferiti, operiamo nell’accelerazione dei business online”

Postalmarket è nel cuore degli italiani da generazioni. Era l’Amazon tricolore ben prima che Amazon nascesse, il modello della vendita casa per casa avveniva con ordini fatti via telefono e consegne fatte con le poste. Da allora il mondo è cambiato, il nuovo Postalmarket è prima di tutto un ecommerce che seleziona il meglio del Made in Italy. Ma la passione dei fan, sia quelli di vecchia data che i nuovi, è in continuo aumento. 

“Sempre più clienti ci chiamano per chiedere di poter comperare anche dal nostro sito il loro produttore di fiducia, o gli oggetti della bottega artigiana che conoscono”, spiega l’amministratore delegato, Alessio Badia. “Per questo abbiamo lanciato l’app “Postalmarket Club”, uno spazio dove è possibile segnalarci aziende che rispettano i nostri valori ecosostenibili ed inclusivi. Abbiamo anche pensato ad una piccola gratificazione per i nostri clienti, con dei buoni e dei riconoscimenti per le segnalazioni in linea con la nostra policy. Tutte le informazioni su www.postalmarket.it”. 

La rivista oggi è solo la punta dell’iceberg dell’ecosistema Postalmarket, che opera come vero e proprio acceleratore di ecosistemi digitali, fornendo alle pmi la comunicazione e il supporto ecommerce per farsi conoscere in tutta Italia, e in questo senso va anche la decisione di realizzare l’App. 

“In Italia ci sono circa 500 mila piccole e medie aziende, molte delle quali non hanno ancora iniziato a vendere sul web”, dichiara ancora Badia. “Postalmarket è un canale di vendita che accelera il mondo del business on line. Per questo per noi è utile ascoltare i fan di Postalmarket che ci segnalano le aziende di qualità, ma che magari non hanno esperienza ecommerce: potremo dar loro visibilità e risultati in modo più immediato”.

La rivista dialoga oggi in tempo reale con il marketplace in cui ogni giorno vengono caricati nuovi prodotti: sempre più importante è l’uso dell’intelligenza artificiale nella struttura web di Postalmarket. Oggi Postalmarket lavora con circa quattrocento marchi e propone cinquantamila prodotti sul sito. Dalla nuova fondazione dell’azienda, sulla copertina del catalogo sono passati Diletta Leotta, ClioMakeUp, i The Jackal, Fiorello, Benedetta Parodi e la credibilità della nuova vita del marchio è cresciuta.

“Da tempo la nostra realtà è oggetto di interesse da parte di fondi esteri, il comune obiettivo è quello di proporre la bellezza del made in Italy all’estero attraverso l’ecosistema comunicativo e ecommerce di Postalmarket”, conclude Badia. “Vogliamo espanderci presto in Europa, partendo dagli stati confinanti e arrivando, a poco a poco, a creare un gruppo solido di aziende che propongono l’Italia all’estero. La moda, ma non solo: design, prodotti di bellezza e per la casa, giochi e oggettistica di ogni genere. E poi una enorme varietà di prodotti enogastronomici. Ecco, questo è il Postalmarket che vogliamo portare in Europa”.

ASSET TRA E-SSENCE E NAVIA, SVOLTA NEL COMPARTO DELLA NAUTICA ELETTRICA

Barche green che si guidano con o senza patente, elettriche e sbloccabili via App. Partnership tra due start up della blue economy: Navia fornisce le imbarcazioni progettate ed E-ssence le propone ai business e privati con una innovativa formula di share mobility. I due founder: “Mercato in crescita, il settore che in Italia vale 60 milioni di euro”. Il progetto sarà presentato il 6 marzo allo start up day di Bologna

 

Due start up con la stessa anima, green. Giovani imprenditori con l’obiettivo di rivoluzionare la blue economy e il settore del nautico elettrico in Italia. Nasce dalla partnership tra E-ssence, progetto pensato a Bologna e lanciato nel 2023 in Liguria e Lombardia per il noleggio via app di imbarcazioni a motore solamente elettrico, e Navia, cantiere navale sorto a Roma che sta progettando barche sempre più green tech e con pannelli solari integrati. Navia fornirà le proprie imbarcazioni e si impegnerà a installare in tutti i modelli il pacchetto applicativo E-ssence, che a sua volta promuoverà il business della share-mobility su acqua. Il progetto sarà presentato il 6 marzo alla Bologna Business School durante lo start up day, quando le due aziende terranno un panel. 

Il business attorno al noleggio di barche elettriche, peraltro, è in crescita. Stando alle ricerche più recenti (Fonte: report Mordor Intelligence), il mercato a livello mondiale dovrebbe salire del 5% da qui al 2027, arrivando a 20 miliardi, quello europeo a 6,5 miliardi nello stesso periodo. In Italia al momento sono “solo” 60 milioni di euro, attesa una forte crescita nel 2024.

“Fin dall’inizio, abbiamo compreso l’approccio di Navia nei confronti dell’alta qualità delle loro imbarcazioni; non solo in termini di materiali, ma soprattutto per quanto riguarda l’ingegneria e le prestazioni in mare”, dichiara Leonardo Caiazza, founder di E-ssence. “Grazie a questa partnership, potremo offrire alla nostra clientela un prodotto costantemente all’avanguardia. Siamo due startup che hanno fatto il loro ingresso nel settore della nautica sostenibile contemporaneamente, presentando modelli distinti ma perfettamente complementari. Siamo convinti che questa collaborazione rappresenti una vittoria per entrambe le parti”.

“Questa collaborazione rappresenta per noi un momento decisivo”, commenta Guglielmo La Via, founder di Navia, azienda basata a Roma con headquarter a Sabaudia, vicino alla zona di San Felice Circeo. “Grazie ad E-ssence e al loro innovativo servizio di condivisione di barche elettriche siamo fiduciosi di poter rispondere in modo ottimale alle crescenti esigenze del mercato. Ritengo che il loro modello di business scalabile possa promuovere la visibilità del nostro prodotto presso un vasto pubblico di clienti altamente mirato. Ci impegneremo a realizzare imbarcazioni tech e pensate apposta per il mercato di E-ssence”.

Il modello di business è definito, e totalmente innovativo. Con E-ssence è nato in Italia il primo boat sharing elettrico completamente on line, un modello che in Europa esiste solo in Olanda. I founder della start up sono Michele Lauriola, classe 1990, originario di Manfredonia e ora residente a Montebelluna, nel Trevigiano e Leonardo Caiazza, classe 1989, originario di Parma, dove tutt’ora risiede e con un’importante esperienza lavorativa internazionale. Il sistema che propongono è lo stesso che si usa per i monopattini nelle città, è completamente automatizzato. Si sblocca la barca con l’App sul cellulare, si naviga con l’assistenza di un virtual skipper che suggerisce itinerari e punti d’interesse  da visitare, poi si ormeggia e si blocca. Ma non prima di averla messa in carica: questo è l’unico obbligo per l’utente prima di tornare a terra”.

La start up E-ssence, che ha sviluppato  il software per la gestione delle procedure, dal 2023  mette a disposizione dei propri clienti tre barche: una è ormeggiata nel porto di Mirabello a La Spezia in modalità B2C e la seconda è in gestione ad un operatore sul Lago di Garda, in modalità B2B, come la terza, sul Lago di Bracciano. Queste locations sono confermate nella stagione 2024 a cui si aggiungeranno altre destinazioni dal centro al nord Italia passando per le isole. Come primo esito della partnership con Navia, si raggiungerà l’integrazione della App E-ssence con il modello Navia X, gommone altamente performante, e con il nuovo modello di barca elettrica in fase di progettazione, caratterizzato da elevati  standard ecologici, innovativi pannelli solari e performance stupefacenti ideali per utilizzo nelle Aree Marine Protette.

 

SCHEDA E-SSENCE

I founders della start up E-ssence sono Michele Lauriola, classe 1990 e Leonardo Caiazza, classe 1989. Sono due giovani imprenditori che hanno elaborato la loro idea all’interno della Bologna Business School dove, nel 2023, hanno conseguito un MBA in Green Energy e Sustainable Businesses. La loro iniziativa è stata oggetto di due programmi di incubazione: il BigBo di Pixel e Banca Sella e il Nowtilus curato da Wylab, il sea innovation hub ligure. Il loro modello di business è quello del noleggio a breve termine di barche elettriche, come nelle città avviene per biciclette o monopattini. Basta il cellulare. Si cerca nella mappa dell’app la barca più vicina. Ci si avvicina, si sblocca il timone con un click. E poi si naviga, liberamente, senza patente nautica. La prenotazione può essere fatta anche a distanza di giorni per programmare la vacanza in tempo. Si progetta anche di offrire in sharing l’attrezzatura per fare snorkelling, pacchetti con l’indicazione di itinerari e punti di attrazione subacquea. In più è offerto un servizio meteo e SOS bottom in caso di emergenza. Attraverso l’app il cliente può geolocalizzare le imbarcazioni, prenotare e sbloccare i natanti. È prevista anche l’estensione all’intermodalità, coordinata con aziende che affittano biciclette e auto elettriche. I mezzi che E-ssence mette a disposizione sono navigabili con e senza patente nautica. Nel primo anno di attività molte richieste stanno arrivando dalle 22 aree marine protette italiane, ecosistemi fragili da salvaguardare dove muoversi con barche a scoppio danneggia gli equilibri naturali. Un modello che ben funziona in Austria, in particolare in Carinzia, che è del tutto innovativo in Italia. A livello europeo, ad Amsterdam ci sono dei sistemi simili che uniscono alta tecnologia e una scelta di trasporto totalmente green. E-ssence punta ad essere il riferimento del noleggio elettrico su acqua per questo lavora nella direzione di differenziare la flotta per rispondere alle diverse domande del mercato.

 

SCHEDA NAVIA 

Navia, azienda all’avanguardia nel settore delle imbarcazioni sostenibili, si dedica alla progettazione e produzione di imbarcazioni elettriche avanzate per noleggio e vendita diretta. Navia mira a accelerare l’adozione delle imbarcazioni elettriche nel diporto, offrendo soluzioni performanti e sostenibili; l’azienda è pioniere nell’industria delle imbarcazioni elettriche, con un team orientato verso un futuro sostenibile e tecnologicamente avanzato.

Il team di Navia, guidato da Guglielmo la Via, classe 1990, esperto del mondo nautico e appassionato innovatore, è affiancato da tre soci competenti nel campo dell’energia: Daniele Dell’Ariccia (classe 1991), Giuseppe Mancini (classe 1979) e Leonardo Castelli (classe 1980). Questa diversità di competenze forma un team dinamico pronto a guidare Navia nel futuro della navigazione sostenibile.

Navia si distingue per la sua attenzione scrupolosa ad ogni fase, dalla progettazione alla messa in mare, con un focus su partnership strategiche e rapporti solidi con i clienti. Nel mercato in evoluzione, Navia si afferma come punto di riferimento per la ricerca di tecnologie di ultima generazione, unendo design italiano e innovazione.

Le  barche elettriche Navia risultano essere perfette per la navigazione in aree marine protette, dove l’uso di motori a combustione è interdetto. Questa caratteristica le rende non solo ecologiche ma anche ideali per chi desidera godere delle bellezze delle zone marine più sensibili. L’uso dell’intelligenza artificiale nelle imbarcazioni rende la navigazione di Navia non solo sostenibile ma anche sicura, offrendo un’esperienza marittima immersiva.

CAMPIONATO DEL MONDO DEL MUSETO, VINCE MION DELLA LOCANDA “ALLA SPERANZA”

“Il museto ga da petar”. Nel giorno di Sant’Antonio Abate, protettore dei norcini, eletto a Riese il miglior museto. In gara c’erano 48 norcini da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Sul podio due veneziani. Tra i presenti Sammy Basso, l’assessore regionale Federico Caner, il sindaco di Treviso Mario Conte e il presidente di Coldiretti Giorgio Polegato

 

È cresciuto coi maiali nell’osteria di famiglia, aperta nel 1966 a ridosso delle mura di Castelfranco Veneto. Per oltre trent’anni ha imparato i segreti del museto, istruito prima dal nonno e poi dal padre. Lui rispetta l’ortodossia: una selezione di cotenna e spolpo di testa che non prevede altri tagli; solo sale e pepe e nessun’altra spezia. E poi la passione e qualche segreto nella lavorazione che non rivelerà mai. 

È Davide Mion della storica locanda “Alla Speranza” di Castelfranco Veneto il Campione del mondo del Museto, edizione 2024. Ed essendo trevigiano, ha vinto pure il premio riservato al miglior Museto di Marca. “Sono commosso, dedico questo premio a mia mamma che ora non c’è più e che era l’anima della nostra trattoria”, ha dichiarato mentre il Gran Norcino della Confraternita del Museto, Matteo Guidolin, lo insigniva del premio con la spada realizzata ad hoc per la Confranternita, e ribattezzata “Il Confratello”. “Il Museto è una nostra passione da sempre”, dice ancora Mion, noto sotto le mura per la casetta natalizia nella quale serviva il “Museto da asporto” accompagnato da ombre di vino. “Lo servo sempre come antipasto anche in trattoria, anche se non lo chiedono: e nessuno me lo rimanda mai indietro”.

 

Alla sesta edizione del campionato del mondo si erano iscritti 48 norcini, provenienti da 5 province venete (Treviso 30, Padova 6, Venezia 6, Vicenza 3, Verona 1), in gara anche due aziende da Pordenone. In gara anche l’Antica Osteria Morelli da Pergine Valsugana in rappresentanza del Trentino Alto Adige e dell’azienda Mario Lizzi da Fagagna in rappresentanza del Friuli Venezia Giulia. 

Al secondo posto si è classificato Alessio Marangon, di Cavallino Treporti, in provincia di Venezia e al terzo Manuel Veronese, di Eraclea, che a 15 anni è anche il norcino più giovane che abbia mai partecipato alla competizione. In giuria, sindaco di Treviso Mario Conte, ma anche Cesare De Stefani, Osteria senz’oste e Paolo Manzan di Nonno Andrea. Presenti alla serata anche l’assessore regionale Federico Caner, il presidente di Coldiretti Giorgio Polegato e Sammy Basso. 

Mion entra nell’albo d’oro, dunque, subentrando a Luigi Fabian di Salvarosa di Castelfranco Veneto, che aveva vinto lo scorso anno. Nell’albo d’oro, il Re della Cotica, Pierluigi De Meneghi, rimane in vetta dopo aver vinto due volte (nel 2022 e nel 2020), subentrando al primo vincitore a Luciano Ceccato di Riese Pio X (2018) e ai The Kings of Matcha di Montebelluna (2019). 

 

“Il Museto ga da petar”. Ci sono poche certezze nella vita, ma questa è fondamentale per l’Ingorda Confraternita del Museto che anche per questo evento aveva posto il proprio monito. «Pregasi astenersi se vegetariani, se magri, se tristi». Un sodalizio goliardico nato presso l’azienda vinicola Caneva dei Biasio, trattoria e azienda vinicola di Riese Pio X, e che negli anni ha creato un ecosistema culturale che valorizza l’enogastronomia locale, al museto infatti va abbinato il Raboso frizzante, prodotto autoctono. 

 

Il campionato del mondo di Museto è inserito all’interno delle iniziative di Porcomondo, il festival suin generis. La programmazione degli eventi collaterali prosegue il 19 gennaio alle ore 10 presso l’Istituto Agrario Domenico Sartor, con un convegno dal titolo “Il maiale: un organismo gen-eticamente trasformato”. Il 21 gennaio, a Fagagna, in provincia di Udine, Sant Antoni Fieste dal Purcitar: alle 10.30 appuntamento in sala Asquini al museo della vita contadina. Altro evento il 26 gennaio, alle 20, all’Albergo alla Speranza, a Castelfranco Veneto, con la “disfida del salame”. Sabato 27 gennaio alle ore 20, all’Agriturismo La Penisola, a Campo San Martino (nel Padovano) ecco la trentesima edizione della “Magna Porcatio”. Venerdì 9 febbraio al via il corso per la preparazione della vera focaccia veneta, presso il frantoio Callegari di Maser. Venerdì 16 febbraio allo stesso orario presso Ferrowine (Castelfranco Veneto), Muset & Champagne con la consegna del terzo premio Suin Generis ad Arrigo Cipriani (lo scorso anno fu premiato Pierluigi Pardo, noto giornalista sportivo). Infine, giovedì 17 febbraio a Maser la degustazione con la condotta Slow Food Alto Muson e Brenta.

ROCKOL AWARDS 2023, DANIELA PES VINCE IL PREMIO SPECIALE TICKETSMS

Notte magica per gli appassionati della musica, sono stati assegnati gli Awards di Rockol ai migliori artisti dell’anno. Tra i partner della serata anche TicketSms, tech company del ticketing paperless. Il ceo, Andrea Vitali: “Orgogliosi di innovare l’industria degli eventi musicali”

 

Notte magica alla Santeria Social Club di Milano. Si sono appena conclusi i Rockol Awards, riconoscimenti che a gennaio, da sette anni, offrono agli appassionati di musica l’opportunità di votare e sostenere i loro artisti preferiti, per realizzare le classifiche sui migliori dell’anno precedente. La premiazione si divide in due settori: “Miglior Album Italiano” e “Miglior Live Italiano”, per ogni categoria gareggiano cinquanta artisti selezionati da Rockol, in base ai successi ottenuti nel corso del 2023.

TicketSms, start up innovativa specializzata del ticketing digitale, ha deciso di sposare i Rockol Awards in questa edizione 2023. Oltre alla presenza durante l’evento, è stato deciso realizzare un premio speciale, il Premio Speciale TicketSms, che è andato a Daniela Pes, fenomeno musicale del momento con il suo stile che evoca una techno cosmica dai profumi mistici, già premiata con la Targa Tenco 2023 per il miglior album d’esordio e vincitrice del premio speciale Rockol 2023 quale miglior artista emergente. 

“TicketSms è un’azienda giovane e innovativa, e vediamo questi stessi valori rispecchiati nell’arte di Daniela Pes”, dice Andrea Vitali. “La sua musica, che combina generi tradizionali come il jazz e il folk con elementi di musica elettronica, rappresenta perfettamente una fusione tra passato e presente. Con la sua musica Daniela non solo ha creato un ponte tra diverse epoche musicali, ma ha anche dimostrato come le tradizioni possano essere reinterpretate attraverso l’innovazione e la modernità. La sua capacità di promuovere la cultura locale, con una forte connessione con le radici e l’uso del dialetto nelle sue canzoni, si allinea strettamente con il nostro impegno in TicketSms di sostenere la cultura attraverso la tecnologia. Daniela rende la musica di qualità accessibile a un vasto pubblico, un principio che condividiamo pienamente, dato che in TicketSms ci concentriamo sulla creazione di soluzioni semplici ed efficienti per l’accesso alla cultura e all’intrattenimento”.

“Per noi è un motivo di grande orgoglio aver siglato questa partnership”, dice ancora Vitali. “Questa collaborazione con Rockol non solo rafforza la nostra posizione nel mercato, ma ci permette anche di contribuire in modo significativo all’innovazione dell’industria musicale. Crediamo fermamente nell’importanza di reinventare continuamente il modo in cui i fan vivono la musica e gli eventi. Siamo certi che, anche grazie ad iniziative di questo genere, riusciremo sempre più a innovare il sistema dell’industria musicale. Il nostro sogno, quello di un mondo del ticketing completamente paperless, capace di essere green lungo tutta la filiera, si sta, poco alla volta, realizzando. Anche per questo ci siamo presi l’impegno di piantare un albero ogni diecimila biglietti che vendiamo, stiamo già facendo crescere una piccola foresta”.

TicketSms è nata a Bologna nel 2018, da allora alla guida ci sono i due founder, Andrea Vitali (originario di Fermo) e Omar Riahi (di Catania). Oggi TicketSms ha una quarantina di dipendenti. Oltre all’headquarter in un palazzo storico del centro di Bologna, ha anche aperto nel 2022 una sede di rappresentanza commerciale a Milano e lo scorso anno in Puglia. 

In pochi anni è diventata il punto di riferimento per organizzatori e clienti nel mondo degli eventi musicali: più di mille locali e discoteche convenzionate, quasi quarantamila gli operatori del mondo delle pubbliche relazioni e i promoter registrati. Sono oltre 15 mila gli eventi promossi negli anni dalla piattaforma, utilizzata nel corso del tempo da milioni di persone. 

TicketSms ha reinventato il modo di organizzare gli eventi eliminando la carta e innovando con prodotti di alta tecnologia, garantendo l’ingresso a concerti, club, discoteche, mostre, eventi culturali in modo veloce e semplice. Il biglietto è smart, digital e paperless e consiste in un semplice QR Code inviato sul cellulare attraverso sms certificati, utilizzabili anche in assenza di rete. TicketSms è stato il primo operatore italiano ad aver recepito la normativa sul secondary ticketing in modo totalmente favorevole per gli utenti: chi decide di vendere il biglietto perché non può più assistere all’happening può farlo sulla stessa piattaforma dove l’ha acquistato.

IL VALORE DEL CAPITALE UMANO NELL’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, PUBBLICATO IL LIBRO DI FÒREMA

L’ente di formazione del sistema confindustriale dà alle stampe per il proprio quarantesimo compleanno la più completa analisi del mondo del lavoro in un momento di storico cambiamento. Dagli operai agli imprenditori, l’era digitale si può dominare solo con la formazione continua. Gli autori, Matteo Sinigaglia e Roberto Baldo: “Scuole e aziende devono integrare i propri processi formativi”

 

Correva il 1983 e la formazione, per le aziende, era qualcosa di totalmente innovativo. Fu in quel contesto pionieristico che venne fondata Fòrema. Da allora sono passati quarant’anni e in occasione del proprio compleanno l’azienda del sistema confindustriale veneto ha dato alle stampe un libro, a firma di Matteo Sinigaglia, direttore generale dell’ente, e Roberto Baldo, responsabile della progettazione e attività finanziate, intitolato “Il valore del capitale umano – 40 anni di Fòrema nella formazione e nel lavoro” (stampa Grafica Veneta, edizioni Fòrema, 219 pagine, 14,9 euro, www.forema.it), che ha come obiettivo analizzare l’attuale momento storico del mondo del lavoro alle prese con un cambiamento epocale tra intelligenza artificiale e nuove competenze digitali: percentuali imponenti di lavoratori saranno costretti a cambiare il loro approccio. 

“Il ruolo della formazione e della cultura nelle aziende sarà sempre più importante e si trasformerà”, spiegano Sinigaglia e Baldo. “Le aziende investiranno in formazione auto-organizzata e faciliteranno l’auto apprendimento trasmettendo la capacità e la mentalità per trasformare le competenze dei team. Le persone apprenderanno di volta in volta nuove competenze in base ai progetti da affrontare. Sarà sempre più importante avere un metodo per potersi muovere nella cultura aziendale e farla evolvere, intraprendendo in autonomia percorsi di crescita su misura. Ma non basta. Verrà a costituirsi un ecosistema virtuoso di organizzazioni in cui le persone trasformano i propri talenti calandosi in contesti diversi e diffondendo cultura del cambiamento. La scuola avrà l’obbligo di reinventare se stessa con nuove metodologie e con l’uso di nuove tecnologie”.

I temi trattati nel libro sono otto, articolati in altrettanti capitoli. Si inizia con la visione del capitale umano: l’evoluzione del lavoro e dell’organizzazione, dalla diffusione di nuovi valori nell’impresa al ruolo delle persone nell’era digitale fino alla nascita del “learning ecosystem”. C’è poi un focus sulla preparazione scolastica in Italia per il mondo del lavoro.

“L’invecchiamento demografico e le implicazioni nel sistema educativo convivono in un mondo dove è necessaria la formazione continua in ottica digital”, spiegano gli autori. Interessante poi il capitolo dedicato al “lavoro del futuro”, dove si cita anche Adriano Olivetti per parlare di rischi ed opportunità nella transizione digitale e sostenibile. “Il tema del digitale e di come le competenze stiano cambiando nell’era dell’intelligenza artificiale sarà prioritario per i prossimi anni – incalzano Baldo e Sinigaglia – perchè l’intelligenza artificiale è destinata a cambiare i paradigmi del mondo dell’occupazione a lungo”.

Le competenze, d’altro canto, cambiano e la scuola torna al centro dell’interesse degli autori. Nel testo si parla di nativi digitali che convivono con il digital gap sia tra i banchi che nel modello di formazione continua. Da queste premesse il quinto capitolo, dedicato al collegamento tra il sistema educativo e le imprese: si parla di orientamento, formazione secondaria e terziaria in rapporto alle Università e agli Its. Segue il focus sulla formazione per gli imprenditori, ma anche sui fondi interprofessionali del sistema Confindustria: Fondimpresa e Fondirigenti sono analizzati come motori della formazione continua. Infine, negli ultimi due capitoli si ipotizza lo scenario dell’impresa come “learning organization” nell’era degli hybrid jobs che dovranno generare un nuovo patto sociale. 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FOREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina. A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, l’ente per la prima volta dovette affrontare un buco di bilancio, la rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Furono assunti dei commerciali, fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. Per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro. Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. 

Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si era chiuso con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno precedente (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

CAPPELLA DELLA RICONCILIAZIONE DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO, SABATO L’INAUGURAZIONE A TREVISO

Sabato 23 dicembre inizia la nuova vita della storica chiesa trevigiana. Il progetto architettonico curato da 593 Studio di Castelfranco Veneto in collaborazione con l’artista e scultore Flavio Senoner. Nuovo spazio per le confessioni e recupero di una delle più belle volte del Cinquecento. L’architetto Michele Sbrissa: “Abbiamo cercato un dialogo tra architettura ed il nuovo spirito con cui la Chiesa interpreta il sacramento della Riconciliazione”

 

Il progetto era stato presentato un anno fa. Si trattava di recuperare alcuni affreschi storici, tra i più rari e preziosi della Marca Trevigiana. Ma anche di ridare vita alla Penitenzieria, il luogo delle confessioni, per trasformarla nella nuova Cappella della Riconciliazione. 

Sabato 23 dicembre alle ore 10 sarà il convegno “La riconciliazione, la bellezza della misericordia” presso la sala Frate Sole della Chiesa di San Francesco, a Treviso, a caratterizzare la giornata di inaugurazione della Cappella della Riconciliazione. Tra i relatori, Fra Oliviero Svanera, Fra Andrea Massarin, Damiana Lucia Paternò, funzionario architetto della Soprintendenza. Sarà la prima apertura pubblica dello spazio restaurato grazie al progetto architettonico curato dall’architetto Michele Sbrissa di 593 Studio di Castelfranco Veneto, un progetto realizzato in collaborazione con l’artista e scultore Flavio Senoner, realizzato dalla ditta La Nova arredi sacri di Badoere. La giornata inaugurale proseguirà alle ore 17.30 la Santa Messa, con la benedizione presieduta dal Vescovo di Treviso Michele Tomasi; seguirà alle 20.45 il concerto natalizio del Coro Stella Alpina.

Il restauro ha visto protagonista la storica chiesa trevigiana, completata nel 1270. L’edificio, che ospita i Frati Minori Conventuali, di proprietà del Comune di Treviso, è stato sottoposto ad un intervento unitario, che ha previsto anche il restauro dei paramenti murari delle cappelle adibite a penitenzieria e la ricollocazione di un frammento di affresco raffigurante la Madonna col bambino. La prima parte delle opere, quelle collegate agli affreschi, è stata realizzata tra la primavera e il mese di luglio. Subito dopo, al via i lavori per la Cappella della Riconciliazione che sono terminati a metà dicembre. L’intervento, progettato dall’architetto Michele Sbrissa di 593 Studio, è stato sostenuto da un investimento da parte del Comune di Treviso e della BCC Pordenonese e Monsile.

 

“La realizzazione del progetto ha accolto e concretizzato in architettura lo spirito nuovo assunto dalla Chiesa nei riguardi della Riconciliazione, concepita ormai non più come momento di penitenza, ma come occasione di accostamento fraterno alla condivisione e al perdono, esperienza di rinascita per lo Spirito e la vita di coloro che vi si avvicinano”, spiega Michele Sbrissa, fondatore dello studio 593 di Castelfranco Veneto che recentemente ha anche realizzato la Peregrinatio Corporis di Pio X, il primo viaggio a tappe dell’urna di un pontefice, che si è spostato da Roma a Riese Pio X, per poi transitare per Padova e Venezia prima di tornare a San Pietro.

«Quest’opera è frutto di un grande lavoro di squadra, che ha dato la possibilità di implementare l’accessibilità e la fruibilità di un luogo a cui tutti noi siamo legati per il suo valore storico, architettonico e spirituale», afferma il sindaco di Treviso Mario Conte. «Importanti sono stati anche i lavori di conservazione degli affreschi, che grazie a questo intervento possono tornare agli antichi splendori. Ringrazio Padre Oliviero Svanera per l’attenzione e la sensibilità, ai progettisti di questo intervento, che hanno lavorato in perfetto equilibrio con la straordinaria bellezza del luogo oltre a BCC Pordenonese e Monsile, che ha voluto contribuire a questo intervento che riconosce e valorizza l’immenso valore di questo edificio».

“Treviso per noi è una piazza importante, sia dal punto di vista economico che sociale”, dice Paolo Loris Rambaldini, presidente della BCC Pordenonese e Monsile. “L’impegno della nostra banca, come indicato dallo statuto del credito cooperativo, è focalizzato sul supporto finanziario a privati e imprese, ma anche al sostegno e alla crescita sociale e culturale delle comunità presenti nei territori di competenza. Con questo spirito, affiancando il Comune di Treviso, ci siamo resi disponibili a sostenere il restauro di questa porzione della chiesa di San Francesco, simbolo della città e punto di riferimento per la comunità cristiana trevigiana”.

 

Entrando nel dettaglio delle opere, il luogo della Penitenzieria ha perso i confessionali ed è rinato come spazio di preghiera e silenzio. Il progetto architettonico si configura come un complemento di arredo ligneo, indipendente dalle pareti retrostanti della navata. Il volume risulta incastonato all’interno dei paramenti murari tra le due volte, parzialmente delimitato dall’aula attraverso un piano materico in legno di cirmolo, realizzato secondo un’antica tradizione scultorea, lavorato a sgorbia dall’artista Flavio Senoner. Un’elegante croce di rovere termotrattato, retroilluminata, divide in quattro porzioni questo elemento scultoreo, ricercando una relazione visiva e prospettica con la dimensione monumentale della chiesa e della copertura a carena di nave rovesciata. 

Entrando poi all’interno della navata laterale lo spazio della cappella è definito da una lunga panca laterale, sempre in legno, che accoglie il fedele, e lo prepara al raccoglimento e alla preghiera. Lo spazio è scandito poi da una croce sempre in rovere termotrattato, sospesa tra pavimento e pareti laterali, un limite visivo che disegna la rinnovata parete di fondo. I singoli confessionali predispongono celebrante e penitente al dialogo e alla condivisione.

Centrale nell’intervento è stato infine il recupero degli antichi affreschi, concentrati sulla volta della prima cappella che presenta un apparato decorativo a grottesche di epoca cinquecentesca, una delle rarissime ancora in buone condizioni di conservazione, a testimonianza dell’enorme valore artistico e culturale conservato all’interno delle mura della chiesa di San Francesco.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO – STORIA 593 STUDIO

593 STUDIO è un’eccellenza nel panorama degli studi di ingegneria e di architettura, impegnato in una missione ambiziosa: costruire il futuro attraverso ricerca, sperimentazione e competenza. Fondata a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, su valori solidi come l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione, 593 STUDIO opera nei settori chiave dell’abitare (residenziale), conservare (restauro), lavorare (direzionale) e condividere (pubblico). Con oltre 15 anni di esperienza in Italia e all’estero, il team multidisciplinare di 593 STUDIO affronta con dedizione progetti complessi, dall’ideazione alla direzione operativa. Tra le prime Benefit Corporation nel settore dei servizi professionali in Italia, l’azienda si impegna a restituire valore alla comunità e all’ambiente.  I progetti di rilievo nell’ambito della conservazione del patrimonio storico e sacro, includono l’ampliamento del complesso Santuari Antoniani di Padova, il restauro delle volte della chiesa San Francesco a Treviso, il piano di recupero per l’ex Monastero delle Clarisse a Castelfranco Veneto, la selezione per il laboratorio-concorso Cappella nel Bosco a La Verna oltre che servizi di consulenza in varie diocesi per percorsi partecipativi comunitari e piani di valorizzazione immobiliare. 593 STUDIO promuove l’innovazione anche in ambito accademico e, in collaborazione con gli Istituti Lasalliani e lo IUAV, promuove e co-finanzia dottorati di ricerca pioneristici nella gestione e recupero dei beni religiosi. La ricerca in ambito tecnologico ed ingegneristico viene svolta in collaborazione con l’International University of Applied Science in Germania.

 

SCHEDA APPROFONDIMENTO – LA PEREGRINATIO CORPORIS

Le tappe del rientro della salma di Pio X in Veneto sono state coordinate e gestite dal punto di vista logistico da 593 Studio, società di ingegneria di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, che si è avvalsa del supporto tecnico-organizzativo e del personale sul campo di Castel Monte Onlus. Una sfida epica: trasportare la teca che custodisce il Santo da Roma a Treviso, quindi a Riese Pio X e Padova, per finire sulle acque veneziane. Inoltre, lo studio ha seguito la progettazione e realizzazione di allestimenti liturgici adeguati in cinque chiese diverse, spettacolare il basamento ellittico che ha ospitato l’urna di Pio X nel suo paese natio. Un lavoro che ha comportato un impegno 24 ore su 24 di un team composto da una trentina di professionisti, che hanno accompagnato il Papa per oltre 1500 chilometri, da Roma al Veneto e ritorno, un viaggio durato in tutto 120 ore. Dopo l’evento analogo di Bergamo e il precedente storico del ritorno di Pio X a Venezia, è solo la terza volta nella storia della chiesa che viene organizzata una Peregrinatio Corporis, per la prima volta a tappe.

INVASIONE ANNI NOVANTA, IL GRANDE RITORNO DELL’AMARCORD A MILANO DOPO LA PANDEMIA

Nostalgia canaglia: Jurassic Park e Baywatch, ma anche Spider Man, Mario Bros e i pacchetti delle gommose Morositas il prossimo 23 dicembre ai Magazzini Generali di Milano. Balleranno due generazioni. Sarà un raduno popolare di chi ha amato quegli anni magici, il format è stato battezzato “90 Wonderland Winter Tour”. Gli organizzatori: “Attendevamo questo momento dalla fine del Covid”

È forse l’appuntamento più atteso della quindicesima stagione di 90 Wonderland, il format dedicato agli anni Novanta, che per questo inverno si propone con la sigla di “90 Wonderland – 15th Years Celebration Tour”. Il tour arriva a Milano l’antivigilia di Natale, il prossimo 23 dicembre, nel sito iconico dei Magazzini Generali. “Sarà il nostro grande ritorno a Milano dopo la pandemia, avevamo voglia di festa e di amarcord ed eccoci di nuovo qui, finalmente”, dicono gli organizzatori. “Fino ad oggi abbiamo accolto decine di migliaia di persone ai nostri eventi, l’appuntamento pre-natalizio per noi sarà fondamentale per divertirci assieme sulle note degli anni Novanta come si faceva prima dell’avvento del Covid”. 

La location è una delle più note nel mondo del clubbing a livello nazionale, luogo fondamentale per lo sviluppo eventistico di Milano. Fondato nell’autunno del 1995 in un complesso industriale di inizio ʻ900, al tempo adibito alla connessione ferroviaria. Oggi, Magazzini Generali è un luogo dedicato alla musica di qualità con lo sguardo rivolto alle novità del panorama musicale mondiale. Una location dalle caratteristiche adatte a qualsiasi tipologia di evento, che si vestirà di nostalgici abiti a ridosso di Natale (ingresso 15 euro, infoline 02 5393948, via Pietrasanta 16).

L’atmosfera del prossimo 23 dicembre ai Magazzini Generali sarà invasa dai figuranti di 90 Wonderland, la pista da ballo sarà pervasa da un’iconica celebrazione con il ritmo travolgente dei Green Day e dei Backstreet Boys che farà ballare tutti i presenti. Sul palco, l’incredibile spettacolo vedrà esibirsi Spider-Man e Mario Bros accompagnati da scenografie evocative tratte da Jurassic Park. Non mancheranno le sensazionali ballerine in stile “Baywatch” e l’indimenticabile programma televisivo “Stranamore”, dedicato a chi cerca l’anima gemella. Gli enormi pacchetti di chewing gum Brooklyn saranno protagonisti accanto alle affascinanti Wonder girls.

La data milanese peraltro è molto attesa dal team di lavoro che ha ideato 90 Wonderland, evento che viene portato in circa 150 locali durante l’anno. La direzione è veneta, ed è composta da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza. 

Il format “Winter Tour” che sarà proposto ai Magazzini Generali di Milano è un festival itinerante che toccherà decine di locali e discoteche in tutta Italia, attirando circa decine di migliaia di persone desiderose di ballare e divertirsi. L’evento è capace di unire due diverse generazioni che, per una notte, vogliono rievocare una decade storica di grandi successi musicali.

La mente degli organizzatori è focalizzata sull’entusiasmare il pubblico durante il tour, che si appresta ad entrare nel nuovo anno. “Veniamo a Milano per farvi divertire senza inibizioni con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre”, dichiara Francesco Ciconte, product manager dell’evento. “Siete pronti a vivere un’esperienza che vi lascerà senza fiato? Lasciatevi trasportare in un viaggio senza precedenti, dove il divertimento assume una nuova dimensione. Le luci si abbassano, il sipario si alza. Nei corridoi del tempo, quando il passato si fonde con il presente, abbiamo plasmato qualcosa di straordinario per i nostri primi 15 anni. Non sarà solo un semplice tour, ma un viaggio nel tempo attraverso la nostra incredibile storia. Un’opportunità unica per rivivere i momenti più memorabili, le serate indimenticabili ed i ricordi che hanno plasmato 90 Wonderland in quello che è diventato oggi”. 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

90 WONDERLAND – LA STORIA 90 Wonderland è il più grande party show anni Novanta d’Italia, un format che quest’anno compie 15 anni. La direzione del team di lavoro è curata da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza. La loro passione – e la loro comune età – li hanno fatto ideare il format ancora nel 2008. Nel corso degli anni sono riusciti ad organizzare quasi 400 eventi, in media una ventina ad ogni stagione con picchi di una settantina all’anno in tutta Italia prima del periodo del Covid (record che dovrebbe venir migliorato quest’anno). Va precisato che il team organizzativo dei tre propone anche altri due format, uno dedicato agli anni Duemila (il Duemila Wonderland) e l’altro è il fratello minore del decennio precedente, il “It’s 90 Time – Il party anni 90”. Una macchina da divertimento senza pari, capace di gestire circa 150 serate nel corso dell’anno. 

LE HIT CHE SI BALLERANNO Durante il format di “90 Wonderland” si suoneranno le più belle hit pop, rock e dance anni 90 mixate a raffica,  brani indimenticabili da cantare e i singoli che hanno scalato le classifiche dal 1990 al 2000. Eccone alcune: Green Day Basket Case // Corona The Rhythm Of The Night // Snap Rhythm Is A Dancer // Ice Mc Think About The Way //La Bouche Sweet Dreams // Spin Doctors Two Princes // Datura Yerba Del Diablo // Alexia The Summer Is Crazy// Haddaway What Is Love // Eiffel 65 Blue // Gigi D’agostino L’ Amour Toujours // Vengaboys Boom, Boom, Boom, Boom!! // The Soundlovers Surrender // Aqua Barbie Girl // 883 Hanno Ucciso L’uomo Ragno // The Prodigy Firestarter // Lunapop 50 Special // Captain Hollywood More And More // Mabel Bum Bum // Prezioso & Marvin Tell Me Why // Da Blitz Let Me Be // Dr. Alban It’s My Life // Kim Lukas Let It Be The Night // Robert Miles Children // Take That Back For Good // Red Hot Chili Peppers Californication // Britney Spears Crazy // Gun’s N’ Roses Knockin On Heaven’s Door Ace Of Base All That She Wants // Usura Open Your Mind // Spice Girls Wannabe // Backstreet Boys I Want It That Way // Blur Song 2 // R.E.M. Losing My Religion // Neja Restless // The Chemical Brothers Hey Boy Hey Girl // Modo Einszwei Polizei // Nirvana Smells Like Teen Spirit.