STYLODESIGN, NASCE LA “SWATCH ITALIANA” DELLE STILOGRAFICHE

La rivoluzione della penna tra artigianalità made in Italy e stampa 3D di ultima generazione. L’idea di due designer decolla da Bassano del Grappa, nel Vicentino. “Oggetti unici, pensati per i manager e gli amanti del lusso creativo”. Boom di acquisti online per la penna top di gamma, costa 550 euro

 

La penna stilografica ha una storia centenaria, il suo fascino è intramontabile come la sua eleganza. Attorno a questo oggetto artigianale c’è un fitto popolo di collezionisti pronto a spendere cifre da capogiro per possedere certi modelli ad edizione limitata. E’ un autentico status symbol, spesso associato a una fascia d’età e di prezzo alte. Ed ecco l’idea nata a Bassano del Grappa, nel Vicentino, che rivoluziona e rinnova il concetto di penna stilografica, legata alla tradizione e alla classicità: unire la maestria artigianale italiana con la tecnologia della stampa 3D di ultima generazione per creare delle penne uniche nel loro genere, per materiale e design.

Si chiama “Stylodesign” ed è la startup nata da due creativi di Bassano del Grappa, nel Vicentino, Mirko Zen e Andrea Costi che grazie alla loro pluriennale esperienza professionale in progettazione e grafica 3D hanno realizzato una serie di penne stilografiche e biro, la cui particolarità ed unicità è l’utilizzo della resina modellata al laser con le più avanzate tecniche di stampa 3D abbinata al metallo nickel free.

Ma quali sono i vantaggi rispetto alla tradizionale penna? “Innanzitutto, la grande libertà creativa grazie agli innovativi software di progettazione, gli stessi che usa la Disney nei suoi colossal al cinema”, spiega Zen. “Abbiamo creato forme articolate ed uniche grazie alla nostra decennale esperienza nella computer grafica. Non solo, ogni elemento, dal tappo all’impugnatura, è interscambiabile e compatibile con gli altri modelli della serie e ciò dona la possibilità ai nostri clienti di mischiare la nostra creatività. Le nostre penne donano poi una esperienza tattile, evolvendo il concetto dell’impugnatura liscia voluta dalla scuola classica”.

Ad oggi hanno già prodotto 500 penne numerate in 20 modelli diversi che si ispirano alle città italiane, da Milano a Firenze fino a Caserta, abbracciando un potenziale target che va dal ventenne al cinquantenne. “Puntiamo la nuova generazione dei manager amanti del lusso e i visionari dell’arte, che vogliono avere oggetti unici sulla propria scrivania. Abbiamo già registrato un picco di vendite sulle penne nostre top di gamma”. Si chiamano Venezia e Perugia e costano 550 euro, ma ormai sono un must negli ambienti imprenditoriali alla ricerca delle nuove frontiere del lusso.

La startup dei due designer è nata nel 2018 dopo un fatto curioso. Entrambi erano lavoratori dipendenti nel ramo della progettazione, una vita passata tra designer e rapporti con architetti, una sera durante una festa di laurea a cui partecipavano, un invitato regalò al festeggiato una classica penna stilografica, ma la sua reazione fu indifferente, nessun entusiasmo, ma solo un grazie annoiato.  Ed ecco che in quell’attimo una lampadina si illuminò a Mirko e ad Andrea che si chiesero come poter rendere più attraente e attuale anche per fasce di età più giovani un oggetto così simbolico e carico di storia. La risposta fu avviare la startup Stylodesign. E così è nata l’evoluzione pop delle penne, una rivoluzione copernicana come quella degli orologi negli anni Ottanta. “Tra gli addetti ai lavori c’è chi ci ha ribattezzato la Swatch delle penne”, chiudono i due. “Paragone che ci rende orgogliosi, la sfida è aperta”.

Giovedì 31 ottobre l’Havana Club in zona Fonderia festeggia la notte delle streghe e delle zucche con un party scottante. Scenografie spettacolari e show mozzafiato a cura di Cristiano&The Jack’s Gang Bang. Alla consolle le guest star della dancefloor  The Cube Guys. Cena su prenotazione

 

Un’atmosfera da “Eyes wide shut” per un Halloween a tinte rosse, è l’evento proposto da Havana Club di Treviso, in zona Fonderia. Si chiama “Jack is Back” ed è una serata bizzarra all’insegna della trasgressione e del divertimento dionisiaco che si prende gioco dei taboo, tra scenografie spettacolari e show d’intrattenimento sexy.

Non ci saranno streghe spaventose o fantasmi agghiaccianti ad accogliere il pubblico, ma un affiatato team di performer seducenti e animatori provocanti da tutta Europa per una serata emozionante, firmata da Cristiano & The Jack’s Gang Bang. Per l’unicità dell’evento sono stati chiamati special guest star della consolle, direttamente da Ibiza a scatenare il popolo della notte ci pensano infatti The Cube Guys. The Cube Guys è un progetto discografico nato nel 2005 dalla collaborazione dei dj produttori Roberto Intrallazzi e Luca Provera, il cui sound è definito progressive-house con incursioni tribal, tech e vocal, in continua evoluzione. Ad enfatizzare l’atmosfera si aggiunge la musica di AndyJ e il ritmo vocale di Cristiano. La serata-evento è anticipata dalla cena su prenotazione (per info: 392.0618593).

L’Havana grazie alle tante novità e originali proposte si propone di diventare la cattedrale della movida dei trevigiani, un punto di riferimento della nightlife del Nordest. Ed oltre ai molteplici format d’intrattenimento internazionali, il locale è ideale anche come sede di cene aziendali, con location ad uso esclusivo, ed eventi culturali.

 

IL LOCALE L’Havana è in Via Fonderia, 111 a Treviso. Sul web: www.havanatreviso.it. Sui social: www.facebook.com/HavanaTV e www.instagram.com/havanatreviso. Telefono: 0422 421217

HAVANA, SABATO APRE LA CATTEDRALE DELLA MOVIDA TREVIGIANA

Quarta stagione consecutiva, Treviso torna a ballare in Fonderia. Sarà un anno da record, presto saranno annunciati dj e format di intrattenimento celebri a livello mondiale. Apre il ristorante Sunset, carne dai cinque continenti tutta la settimana

 

C’era una volta l’Havana. Tra gli anni Novanta e l’inizio dei Duemila era la mecca della movida trevigiana, la cattedrale per gli amanti del djset e della spensieratezza della notte. Poi arrivò l’era del buio, per un decennio nessuno ha più ballato i ritmi di tendenza in Fonderia. Locale chiuso, storia finita. Fino a quattro anni fa, quando una cordata di imprenditori veneti ebbe l’intuizione di rilanciare il locale, di riaprire le porte, di alzare la musica e far divertire la Treviso della notte.

Inizia sabato 5 ottobre la quarta stagione della nuova vita dell’Havana Treviso. Inizia con un restyling completo dei locali, rinnovati nei colori e nelle scelte di design. Molta è la curiosità per le novità introdotte dallo staff. Ma soprattutto è enorme l’attesa per la veste musicale che la direzione artistica, che si compone di volti e pubbliche relazioni che ruotano attorno a club di fama internazionale come “il Muretto” di Jesolo ed agli appuntamenti esclusivi come l’aperitivo della domenica di Terrazzamare, sempre a Jesolo, ha deciso di dare a questa stagione, che si annuncia da record.

I nomi dei dj e dei format di intrattenimento sono infatti celebri a livello internazionale, alcuni di loro arriveranno nel capoluogo della Marca Trevigiana per la prima volta in assoluto. Si tratta di dj che spopolano nelle classifiche, ospiti delle consolle dei più rinomati club al mondo. Ma all’Havana arriveranno anche i party che hanno fatto ballare Ibiza, format di intrattenimento che uniscono scenografie mozzafiato a ritmi infuocati.

Confermata poi la scelta elegante di iniziare la serata con la cena, con un nuovo modo di viverla tra gusto, convivialità, interazione e divertimento. Grande novità di questa stagione sarà infatti la nuova vita del “Sunset”, storico ristorante della Fonderia che riapre i battenti con una nuova gestione e un innovativo concept. Gestito da noti ristoratori trevigiani, il ristorante sarà aperto sei giorni a settimana sia a pranzo che a cena proponendo una cucina unica nel suo genere con carni provenienti dai cinque continenti.

Di fatto, l’Havana diventerà una seconda piazza per Treviso, sarà sede di cene aziendali, con location anche ad uso esclusivo, ed eventi culturali. “La comunicazione di questi giorni, focalizzata sul Gran Galà di apertura – spiegano i titolari – rispecchia lo stile di un locale raffinato, perfetta cattedrale per la movida dei trevigiani che vi si potranno spostare dopo l’aperitivo in centro storico, magari in riva al Sile che solca la città. Serietà, innovazione nell’intrattenimento, qualità dei prodotti, Havana ritorna così ad essere punto di riferimento della nightlife trevigiana dopo la pausa estiva”.

Appuntamento per vedere il sipario aprirsi a sabato 5 ottobre.

 

A VERONA NASCONO I CARTOON 3D DEL FUTURO, SIDE ACADEMY RIVOLUZIONA LA CGI ITALIANA. VENERDì L’OPEN DAY

Al via il primo corso italiano per gli studenti grafici d’elite, alcuni di loro lavoreranno per le più famose aziende al mondo, da Walt Disney alla Marvel e Dreamworks. La storia della docente key artist per il “Re Leone” record di incassi. Il direttore Stefano Siganakis: “Sveleremo i segreti delle animazioni video il prossimo venerdì 20 settembre nell’open day”

Gli effetti grafici speciali e la grafica 3D del futuro nascono a Verona. Dal prossimo ottobre prende infatti il via il primo corso triennale italiano specializzato nella Cgi, ossia quell’ambito della programmazione grafica destinato a realizzare effetti speciali digitali. Per i non addetti ai lavori: sono i cartoni animati dei colossal statunitensi, dalla Disney alla Marvel.

“La svolta che inizieremo a ottobre è molto coraggiosa”, spiega il direttore Stefano Siganakis. “Apriremo per la prima volta in Italia un corso triennale dedicato a chi vuole imparare a sviluppare le immagini 3D più evolute che esistono sul pianeta. Prima di noi, nessuno aveva avviato un progetto tanto ambizioso. Ed è per questo che i nostri ragazzi vanno a studiare all’estero. Da oggi, l’eccellenza del 3D parla italiano”.

La sede della Side Academy si trova a pochi passi del centro storico di Verona, all’interno di un edificio del Cinquecento, che ospitò numerosi personaggi illustri tra i quali anche Luigi XVIII, che qui vi fu incoronato. L’innovativa accademia propone percorsi formativi indirizzati alla formazione di figure professionali altamente specializzate nel settore del cinema, del cinema d’animazione, effetti speciali, advertising e videogame.

Infatti, molti dei suoi ex studenti sono oggi artisti che hanno curato progetti nelle aziende più famose al mondo, di Walt Disney, Marvel fino a Ducati. I docenti sono “top trainer” del settore, come Sarah Arduini, che ha lavorato nelle più prestigiose società di VFX a Londra, vincendo insieme al proprio team l’Oscar per migliori VFX per il film “Jungle Book” della Disney. La docente peraltro è al centro della cronaca cinematografica in questi giorni: ha infatti svolto il ruolo di «key artist» per la Moving Picture Company che è responsabile degli effetti speciali del “Re Leone”, già oggi record di incassi.

Per tutti coloro che vogliono conoscere il magico nel mondo 3D e vedere da dietro le quinte come nascono le animazioni dei cartoon, Side Academy propone una opportunità: l’appuntamento è venerdì 20 settembre  a Verona, all’Open Day organizzato nella sede di Side Academy, in via del Fante.

Nell’occasione, sarà possibile anche vedere uno studio di animazione, battezzato “Side Animation Studio”, che si occupa di animazione e computer grafica e che cura e ha curato, progetti per molti marchi importanti come Disney, Ducati, Warner Bros, Dc Comics, Panini, Gardaland. “L’obiettivo è quello di emergere tra le principali realtà della CGI in Italia – incalza il direttore – e per questo abbiamo iniziato un nuovo progetto, stiamo lavorando alla realizzazione di Beatrix, un lungometraggio “made in Verona” di animazione 3D”.

Il motivo? Avere uno studio di animazione ed un’Accademia di 3D permette agli studenti dei vari master di avere un’esperienza diretta col mondo del cinema e dei videogame e testare quindi le proprie capacità lavorando sia durante l’anno scolastico che alla fine del percorso di studio ai progetti in corso. Conclude Siganakis: “Il genio creativo italiano, così tanto richiesto e invidiato da tutto il mondo, ha finalmente una palestra per specializzarsi senza dover abbandonare la propria terra”.

CAORLE DIVENTA LA CAPITALE D’ITALIA DELLO STREET FOOD: ATTESE 100 MILA PERSONE PER GLI CHEF SUPERSTAR, STEVE AOKI E ALTRI 95 ARTISTI

Dal 13 al 18 agosto terza edizione dell’evento che unisce il miglior cibo alla grande musica. Tre palchi vicino al mare, tra gli headliner anche il capitano Gigi D’Agostino e la Dark Polo Gang. L’attesa per gli chef superstar di strada di Italia Uno. La novità del glamping, l’area dedicata ai bambini e quella per gli skater. Gli organizzatori: “L’Italia che ama lo street food guarda a Caorle, è l’evento più atteso dell’estate”

 

Decolla il più importante evento italiano che unisce grandi live a una selezione di piatti stellati, un boutique festival che si celebra vicino al mare nella settimana più calda dell’anno per i vacanzieri, quella di Ferragosto. Dal 13 al 18 agosto esplode la terza edizione dello Street Food Festival di Caorle su un’area di 45.000 metri quadri che riqualifica la zona di Piazzale Olimpia. Una location stupenda, che sarà allestita per creare un’esperienza culinaria e musicale senza precedenti.

“Il nostro obiettivo è far amare la nostra città in riva al mare e far divertire tutti, dai giovani alle famiglie, in un contesto quasi fiabesco”, spiega l’organizzatore, Simone Tomasello, capace di far rinascere l’evento nel 2017 dopo alcuni anni di stop, portandolo dalle 36.000 presenze del 2017 alle 106.000 del 2018. “Questo è il primo anno in cui mettiamo un piccolo biglietto di ingresso, vogliamo garantire servizi e qualità sia musicale che enogastronomica. Caorle per una settimana diventa la capitale d’Italia dello street food, gli addetti ai lavori guardano alla città marittima con attenzione per l’innovativo modello di intrattenimento che sta proponendo”.

L’anima del festival sarà quella degli chef di strada. Quest’anno è record di presenza di punti food: saranno oltre ottanta. Tra questi, anche alcune eccellenze a livello nazionale: Picanhas Cube (vincitore della Street Food Battle di Italia Uno lo scorso anno), Ciccio Smoke & BBQ (finalista nella stessa competizione e segnalato dal Gambero Rosso), Pizza&Mortazza (famoso in tutto il mondo e presente anche al Jova Beach Tour) e le divinità dei panini, il truck dei Rock Burger.

Per l’edizione 2019, poi, l’organizzazione ha deciso anche di alzare l’asticella artistica, ampliando il main stage. Dal punto di vista dei live, sono circa cento gli artisti che si esibiranno tra il palco principale, quello secondario (il “La Calle”) dove si scateneranno i ritmi latini e il van dove sarà installata la consolle del dj per chi vorrà ballare fino a notte fonda.

Tra le superstar musicali attese, martedì 13 agosto programmato lo spettacolo del “Deejay Time Live” con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso; mercoledì 14 sul palco Salvatore Ganacci; a Ferragosto l’attesissima star mondiale Steve Aoki farà impazzire i suoi fan. Nel week end, venerdì molto atteso il live della Dark Polo Gang, Beba & MamboLosco, ma anche lo show di One Two One Two con Wad & Val S. Sabato 18 agosto il format numero uno per il reggaeton, Mamacita e gran chiusura la domenica col capitano Gigi D’Agostino.

L’intrattenimento non mancherà: citiamo tra le altre l’area dedicata agli skateboard e agli amanti dei pattini grazie alla collaborazione con Jesoloskateboardacademy; ma anche lo spazio giochi per i bambini e il luna park con le giostre adrenaliniche per i più coraggiosi. Novità di quest’anno anche l’area glamping, allestita con le tende più cool del momento, ispirate agli standard internazionali: il comfort della camera d’albergo nella praticità della tenda in una location bucolica.

 

LINE UP

Martedì 13 Agosto

Deejay Time con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso

Mercoledì 14 Agosto

Salvatore Ganacci – Edmmaro

Giovedì 15 Agosto

Steve Aoki

Venerdì 16 Agosto

Dark Polo Gang – Beba – Mambolosco

One Two One Two w/ Wad & Val S.

Sabato 17 Agosto

Mamacita / DJs Max Brigante e Andrea Pelizzari, MCs Tormento e Didy

Domenica 18 Agosto

Gigi D’Agostino – Botteghi – Thorn

PREZZI

INGRESSO GIORNALIERO 10€ +1€ ddp

ABBONAMENTO 33€ (5,5€ al giorno) +1€ ddp

FAMILY PACK (mamma + papà + bimbi sotto 1,5 mt di altezza = 1 solo ticket)

INGRESSO GIORNALIERO 10€ +1€ ddp

ABBONAMENTO 30€ +1€ ddp

TICKETING

EVENTO https://www.ticketsms.it/?code=CAORLE

FAMILY: https://www.ticketsms.it/?code=family

CAMPING: https://ticketsms.it/index.php?code=EhjJ6y4w

SIDE ACADEMY, A VERONA IL PRIMO MASTER TRIENNALE PER ARTISTI 3D IN ITALIA

Al via il primo corso italiano per diventare i futuri artisti 3D delle più famose aziende al mondo, da Walt Disney alla Marvel e Dreamworks. Venerdì 26 luglio porte aperte alla Side Academy, è l’Open day

 

Per tutti coloro che sognano una carriera nel mondo 3D l’appuntamento imperdibile è venerdì 26 luglio a Verona, all’Open Day organizzato dalla Side Academy, la prima accademia italiana con un master triennale CGI. Ma cos’è questa “CGI” di cui si sente così tanto parlare, soprattutto dall’America, patria di questo innovativo settore? La computer-generated imagery più nota con la sigla CGI, è un’applicazione nel campo della computer grafica, o più specificatamente, nel campo della computer grafica 3D per la resa degli effetti speciali digitali nei film, in televisione, negli spot commerciali, nei videogiochi di simulazione e in tutte le applicazioni di grafica visiva. I colossi che primeggiano al mondo sono sempre stati oltreoceano, grazie a scuole e corsi di primissimo livello che sfornano miriadi di talenti, ma ora finalmente anche l’Italia porterà il suo contributo, formando i futuri 3d artist “made in Italy” grazie al primo master triennale in CGI.

La Side Academy si trova a pochi passi del centro storico, in una delle zone artistiche e storiche di Verona, all’interno di un edificio costruito nel Cinquecento, che ospitò numerosi personaggi illustri tra i quali anche Luigi XVIII. L’innovativa accademia propone percorsi formativi indirizzati alla formazione di figure professionali altamente specializzate nel settore del cinema, del cinema d’animazione, effetti speciali, advertising e videogame. Molti dei suoi ex studenti sono oggi artisti che lavorano nelle aziende più famose al mondo, dalla Walt Disney alla Marvel fino a Ducati, per citarne solo alcune. I docenti sono “top trainer” del settore, come Sarah Arduini, un autentico genio creativo. Sarah ha lavorato nelle più prestigiose società di VFX a Londra, vincendo insieme al team di MPC, l’Oscar per migliori VFX per il film Jungle Book della Disney e dopo aver dato il suo contributo al film “Legend of Tarzan” continua nella scia “Disneyana” lavorando al film The Beauty & Beast. Conquista il campo Marvel con “Guardians of the Galaxy 2” per poi raggiungere la famosa società Industrial Light & Magic. con “The Last Jedi”, “Star wars” e i dinosauri in Jurassic World.

Oltre all’accademia formativa, nello stabile c’è anche uno studio di animazione, battezzato “Side Animation Studio”, che si occupa di animazione e computer grafica e che cura progetti per molti marchi importanti come Disney, Ducati, Warner Bros, Dc Comics, Panini, Gardaland. L’obiettivo è quello di emergere tra le principali realtà della CGI in Italia, lavorando alla realizzazione di Beatrix, un proprio lungometraggio di animazione 3D. Avere uno studio di animazione ed un’Accademia di 3D permette agli studenti dei vari master di avere un’esperienza diretta col mondo del cinema e dei videogame e testare quindi le proprie capacità lavorando sia durante l’anno scolastico che alla fine del percorso di studio ai progetti in corso. Il genio creativo italiano, così tanto richiesto e invidiato da tutto il mondo, che spesso è obbligato a emigrare all’estero per ottenere una formazione professionale in questo ambito, ha finalmente una palestra per specializzarsi senza dover abbandonare la propria terra.

 

Ufficio stampa: press@velvetmedia.it

 

BRANDO CHIESA, STORIA DEL TATUATORE FIORENTINO DA 700 MILA FOLLOWER CHE HA INVENTATO IL PASTEL GORE

Copiato in tutto il mondo, ha uno stile che mischia animali albini e gli immaginari giapponesi Hentai e Kawaii. “Immagini dolci e mostruose, colorate a pastello: mi sento un eremita, ma così sono uscito dalla depressione per la morte di mia madre”  Firenze è patria di geni e innovatori, di artisti e persone capaci di travalicare il tempo con le loro creazioni. E Brando Chiesa è l’ultimo esponente di questo ecosistema culturale. La sua forma d’arte è quella più moderna, il tatuaggio. Come tela, il corpo delle migliaia di persone che ha tatuato con le immagini nate dalla sua mente: demoni, pipistrelli, teschi. Ma colorati dolcemente e affiancati a figure tipicamente dolci e serene, quasi bambinesche, quelle della cultura Kawaii giapponese che produce figure “amabili”, carine e adorabili. Spesso, però, arriva a quella forma di soft pornografia che ricade dentro lo schema Hentai, che arriva al Kink e allo Shunga: e sono i tatuaggi che più causano interesse e polemiche. Impossibile però descrivere a parole le sue visioni. Meglio guardare il suo profilo Instagram, dove è seguito da oltre 700 mila persone e dove c’è un archivio di oltre cento delle sue opere più spettacolari. I fan combattono tra di loro per accaparrarsi il suo tempo e diventare tela per la sua arte. Ci sono casi persino di emulatori, che vendono i suoi disegni on line o che chiedono ad altri di tatuare le sue immagini.Un successo, quello del fiorentino, che si innesta su una vita non facile. “Ho sempre amato l’arte – spiega Brando, che oggi ha 31 anni – e fin da bambino ho sempre disegnato. Poi ho subito un grave lutto, la perdita di mia madre. Ne è seguita una brutta depressione e solo tatuare mi ha permesso di sopravvivere. Da allora mi sento un po’ come Picasso. Ho cambiato molti periodi nella mia carriera, una volta ero più dark e neo-tradizionale, adesso amo invece di più l’immaginario Animetal. Se non tatuo sto disegnando, la mia è una sorta di vocazione laica, mi sento come fossi un monaco eremita dei tatuaggi”.Di fatto, lo stile pastel gore è stato inventato da lui: creature canine e feline con pelle chiara e occhi rossi luminosi, circondate da elementi che includono maschere tradizionali giapponesi, ramen e fiori di ciliegio. Ma anche volti di donnine che sembrano soavi ma rivelano anime oscure. Il tutto in un equilibrio emozionalmente fortissimo, un mix tra Ero Guro e Seapunk, che Brando adesso vuole continuare a promuovere. Prima di tutto con il suo marchio di abbigliamento. Ma poi anche con numerosi viaggi. Nel mirino ha le visite ai guru mondiali del tatuaggio, per scambiare informazioni e vissuti: Isnard Barbosa e Romeo Lacoste. Sta anche pensando di fare un guest spot al Bang Bang Studio di New York City e collaborare con l’artista britannico Oliver Sykes in alcuni progetti interessanti. A breve andrà anche a Bali con suo fratello per un progetto artistico a Canggu. UFFICIO STAMPA VELVET MEDIApress@velvetmedia.it

 

 

ASOLO, LA MOSTRA CHE CELEBRA WOODSTOCK E I SUOI MITI TRA ARTE, MUSICA E CINEMA

Dal 23 febbraio fino al 12 maggio ad Asolo si celebra il rock degli anni sessanta nella mostra “Woodstock: freedom” nelle sedi del Museo e della Torre Civica. In esposizione film, fotografie, lettori mp3, testi, multimedialità e dischi in vinile, tra cui Electric Ladyland di Jimi Hendrix con la copertina censurata fino ad arrivare alle opere di Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Indiana e Robert Rauschenberg

 

A cinquant’anni da quel famoso 15 agosto 1969 il mito di Woodstock sarà raccontato al Museo e alla Torre civica di Asolo attraverso la mostra “Woodstock: freedom”, uno straordinario percorso che abbraccia cinema, musica e arte per rivivere un periodo rivoluzionario che cambiò la vita di un’intera generazione di giovani. Organizzata dalla Città di Asolo – Assessorato alla Cultura, dal Museo Civico e dall’agenzia MV Eventi su progetto di Matteo Vanzan, l’esposizione inaugura sabato 23 febbraio alle ore 18 presso la Sala Consiliare asolana e sarà un viaggio emozionale e multimediale che vuole far immergere il visitatore nelle atmosfere degli anni sessanta per comprendere le motivazioni storiche e sociali che portarono 500.000 ragazzi a vivere i tre giorni di peace&music sotto l’inno di Richard P. Havens: Freedom!

“Woodstock” – afferma Matteo Vanzan – “è una mostra poliedrica che ha l’obiettivo di far comprendere le ragioni della nascita di un mito attraverso una parte propedeutica fatta di film, fotografie, lettori mp3, testi, multimedialità e dischi in vinile tra cui Electric Ladyland di Jimi Hendrix con la copertina censurata – stampa Track con scritte blu – e l’edizione italiana di Good times Bad times Communication Breakdown dei Led Zeppelin, fino ad arrivare alle rivoluzioni della pittura degli anni sessanta con opere quali Jackie Kennedy di Andy WarholCompagni Compagni di Mario SchifanoLove di Robert Indiana e Light di Robert Rauschenberg, il vincitore della Biennale di Venezia del 1964”.

Fin da subito Woodstock é stato un affare di soldi. Gli organizzatori dal capitale illimitato Michael Lang, John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld scrissero a chiare lettere sul New York Times di essere in cerca di “interessanti opportunità di investimento e business”. Scelsero quindi i maggiori artisti della loro epoca (invitando anche Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan, The Doors e Led Zeppelin, che rifiutarono) per presentare un cartellone in grado di attirare la folla dei grandi raduni internazionali: Jimi Hendrix, Janis Joplin, Joe Cocker, The Who, Creedence Clearwater Revival, Carlos Santana e molti altri ancora. Woodstock altro non era che un’iniziativa commerciale: la “Woodstock Ventures”. È quindi impossibile capire le ragioni della nascita del mito Woodstock senza rivivere le rivoluzioni che sconvolsero la società degli anni sessanta. A essere messo in crisi fu, in primo luogo, il modello della famiglia borghese diffusosi negli anni cinquanta. Il sistema di valori dei padri venne rifiutato dai figli e il conflitto tra le generazioni esplose. La rivolta giovanile promosse un nuovo stile di vita attraverso non solo l’attivismo politico, ma anche mediante un cambiamento radicale nell’abbigliamento, nei comportamenti sessuali, nel modo di concepire la libertà personale e l’uguaglianza tra le persone. I giovani furono i protagonisti di una trasformazione generazionale che inneggiò all’amore libero, alla pace e alla fratellanza attraverso le note di Bob Dylan, i film con Marlon Brando e la letteratura beat degli anni cinquanta con opere simbolo come “Howl” di Allen Ginsberg e “On the road” di Jack Kerouac. Registi, cantanti, scrittori e pittori ispirarono, e raccontarono, il clima di un’epoca che ebbe come fuoco d’artificio finale la tre giorni di peace&music. A creare il mito furono proprio quei ragazzi stesi sull’erba e nel fango, cullati dalle schitarrate di band che fecero grande la storia del rock. Ci si dimenticò della guerra, delle contestazioni e delle rivolte studentesche chiudendo la porta per immergersi finalmente nell’utopia di una società senza più catene.

“E’ con rinnovato entusiasmo che Asolo, Città dai Cento Orizzonti, – afferma il Sindaco Mauro Migliorini – accoglie negli spazi del proprio Museo un importante evento dedicato al mito di Woodstock e con esso a quei turbinosi anni Sessanta; le due mostre precedenti: la prima dedicata a Andy Warhol e di seguito quella sulla Pop Art italiana, con particolare attenzione alla figura di Mario Schifano, hanno certamente fatto da corollario a quest’ultimo progetto che si dislocherà non solo nelle sale del Museo, ma anche della Torre Civica. Una mostra trasversale, strutturata per coinvolgere il pubblico, sempre più numeroso e partecipe agli eventi del Museo. L’augurio è che anche questa mostra possa creare un momento di riflessione e di dialogo in grado di coinvolgere tutti noi emotivamente. Un ringraziamento particolare va ai privati che hanno creduto e sostenuto il progetto, ai prestatori, ai curatori e a tutti i collaboratori che hanno permesso di raggiungere questo importante obiettivo”.

“Siamo convinti che il ruolo del Museo di Asolo”, sottolinea Gerardo Pessetto, Assessore alla Cultura del Comune di Asolo – sia quello di continuare a progettare e valorizzare il proprio patrimonio e le proprie collezioni ma anche, grazie alla collaborazione con partner esterni, di farsi conoscere come luogo straordinario di cultura sul territorio nazionale. La città è tradizionalmente chiamata ad una vocazione di grande apertura artistica e culturale, vista come cruciale occasione di crescita e di sviluppo; credo che anche questa mostra così coraggiosa, volta a raccontare insieme al mito di Woodstock, le contestazioni studentesche e degli operai nel Sessantotto o la guerra del Vietnam, attraverso musica, cinema e arte, possa essere una bella scoperta sia per chi quegli anni li ha vissuti sia per i giovani che ne hanno colto da subito la forza espressiva.”

“Con la mostra dedicata al mito di Woodstock – sottolinea Cristina Mondin, direttrice del Museo – concludiamo un ciclo di eventi che ben hanno raccontato gli anni Sessanta in Italia e all’estero. Arte e musica animeranno le sale del Museo e della Torre Civica coinvolgendo lo spettatore in una mostra che non sarà solo visiva, ma sensoriale. Il Museo di Asolo ha come compito principale non solo quello di continuare a valorizzare il proprio patrimonio artistico, ma anche di farsi conoscere come promotore di cultura sul territorio nazionale, non temendo di presentare eventi artistici che apparentemente non hanno legami con il luogo e il territorio, ma che hanno l’obiettivo di catturare l’attenzione dei più giovani e promuovere quindi la cultura a 360 gradi”.

La mostra è stata resa possibile grazie al prezioso supporto degli sponsor Settentrionale Trasporti, Rosso Gioielleria, Fabris&Associati, Calzaturificio Scarpa, Allianz Assicurazioni, Studio Bacchin e Associati, del Rotary di Treviso  e da Tenuta Amadio.

Ufficio Stampa: press@pkcommunication.it

Info 

Inaugurazione: sabato 23 febbraio 2019 alle ore 18.00 presso la Sala Consiliare, in piazza D’Annunzio 1, Asolo. L’evento, che sarà accompagnato da un volume, avrà i seguenti orari: venerdì: 15.00 – 19.00; sabato, domenica: 10.00 – 19.00.

23 FEBBRAIO 2018 – 12 MAGGIO 2019

Asolo (tv), museo civico – via Regina Cornaro 74. Ingresso: intero 10 €; ridotto 8 €; ingresso famiglie 25 € (2 adulti e 2 minori). Visite guidate su prenotazione

TREVISO CREATIVITY WEEK 2019, ANTEPRIMA A LAS VEGAS

Dopo il successo della prima edizione, la delegazione di TCW vola oltreoceano al Ces, la fiera mondiale dell’elettronica e dell’innovazione dall’8 all’11 gennaio per presentare il nuovo programma.  Gianpaolo Pezzato: “Un’importante occasione per far conoscere il nostro progetto agli addetti ai lavori internazionali e creare rete”. Parte così la “road to Treviso Creativity”

 

Treviso Creativity Week è il progetto ideato da Gianpaolo Pezzato e Innovation Future School che unisce creatività, giovani e imprese, finalizzato a concretizzare le idee più innovative nelle categorie Hi-tech&digital, Fashion, food e Forniture (le tre F del made in Italy) e Innovazione sociale e cultura. La prima edizione che si è svolta nel 2018 è stato un successo di partecipazione, che tradotto in numeri significa: 1.500 partecipanti, 60 relatori, 13 eventi tra la Marca Trevigiana e il Veneziano, 80 startup candidate al premio creativity startup e 50 candidature al premio Donna dell’anno. A questi si devono aggiungere le migliaia di persone che hanno seguito la TCW2018 da tutta Italia tramite i social.

Anno nuovo, edizione nuova. Treviso Creativity Week riparte con un programma ancora più strutturato e importante, con un calendario ricco di eventi. La prima novità è l’esordio oltreoceano, infatti la delegazione di TCW debutta al Ces (Consumer Electronics Show), la fiera mondiale dell’elettronica e dell’innovazione che si svolge dall’8 all’11 gennaio a Las Vegas. Con oltre 4.500 espositori, 180 mila addetti ai lavori provenienti da 155 nazioni è una delle più importanti e autorevoli fiere del settore, trampolino di lancio per le start up: qui ogni anno vengono presentati ventimila nuovi prodotti raccontati da 6.500 giornalisti accreditati.

Ed è in questo scenario, precisamente al Padiglione Italia dell’area Europark che sarà presente il progetto TCW con workshop, presentazioni e un diario di bordo che racconta day by day l’esperienza americana. Gianpaolo Pezzato: “Assieme a Nicola Santin, Paolo Ganis e Fabrizio Rovatti presenteremo la nuova edizione della Treviso Creativity Week, il premio dedicato alle start up, la road to, ossia le tappe di avvicinamento alla settimana della creatività e altre novità, tra cui “Penso Futuro” il concorso per le scuole superiori. Essere ospiti di questa fiera internazionale è una grande opportunità per far conoscere il progetto “made in Italy” agli addetti ai lavori e creare rete in un contesto così autorevole e di fama mondiale”.

L’esordio a Las Vegas rappresenta la prima tappa della “Road to Treviso Creativity”, il ciclo di incontri e visit studio che da gennaio a luglio coinvolgerà aziende, scuole e start up del territorio in Italia e all’estero con l’obiettivo di diffondere il verbo della Creativity Week. Anticipiamo che anche la seconda tappa è stata già fissata, e sarà a Londra il 27 febbraio presso l’incubatore partner TechnItalia Lab. Sarà poi il turno di Firenze il 29 marzo e di Ferrara il 12 aprile.

Punta di diamante dell’iniziativa è il Premio Creativity Start up 2019 che premia i progetti più innovativi (iscrizione entro il 15 settembre), tra tutti i progetti presentati ne saranno selezionatri 10 che accederanno alla finalissima del 25 ottobre). E poi, la new entry “Penso Futuro”, il concorso di idee dedicato ai ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia, in palio una Summer Week per perfezionare la loro idea e prepararsi allo speech finale (www.pensofuturo.it).

 

TRA TIRAMISU’ E STORIA LOCALE, A CONEGLIANO SI DISCUTE DEL FUTURO DEL TURISMO

Treviso creativity week entra nel vivo. Nella sede dell’ex convento di San Francesco riflettori sull’indotto del turismo enogastronomico per l’economia locale. Premio donna trevigiana dell’anno, sono già migliaia i voti on line. Grande attesa per le premiazioni di sabato

 

Treviso Creativity Week, la dieci giorni di eventi iniziata lo scorso 11 ottobre e che proseguirà fino al 20, ormai è giunta al giro di boa. Domani infatti l’iniziativa troverà base a Conegliano, nella stupenda cornice dell’ex convento di San Francesco, dove dalle 18 alle 19.30 si discuterà di “Food e cultura, come valorizzare queste leve”.

L’organizzatore dell’evento, Gianpaolo Pezzato, spiega gli obiettivi dell’incontro. “Questa tappa intende continuare a sviluppare le riflessioni in merito a come innovazione, cultura e turismo possono creare delle nuove opportunità di sviluppo al territorio ed alla comunità. In particolare il focus della tavola rotonda sarà su come valorizzare il mix tra food, cultura e turismo al fine di attivare (o riattivare) nuove opportunità e dinamiche imprenditoriali”. Al tavolo dei relatori ci saranno Elisa Dilavanzo, titolare delle cantine Maeli di Baone, nel Padovano, Mara Manente (direttrice Ciset), Federico Capraro (vicepresidente Ascom Confcommercio Treviso), Giorgio Polegato (Presidente Coldiretti Provincia di Treviso), Gianluca De Nardi (EcorNaturaSì) Francesco Redi (twissen e Tiramisù World Cup) e Gaia Maschio (Assessore al Turismo e Cultura di Conegliano). Modera l’incontro la giornalista del Gazzettino Elisa Giraud.

Ma l’attenzione attorno alla Treviso Creativity Week continua ad essere altissima sul fronte delle start up (il 19 l’esito del bando) ma anche su quello del premio per la donna trevigiana dell’anno. Le votazioni popolari on line sul sito www.trevisocreativityweek.it hanno registrato un boom superiore alle aspettative, superando quota cinquemila voti unici. Il parere del popolo del web, dove emergono le personalità più capaci di comunicare on line, sarà poi pesato dalla giuria di qualità, che deciderà a chi assegnare il riconoscimento di 700 euro da destinare a sostegno della causa per la quale è stato riconosciuto il premio. Il nome della vincitrice sarà comunicato nella mattina di sabato 20 ottobre nel corso dell’ultima tappa, in programma presso il salone del Palazzo dei Trecento di Treviso.

 

UFFICIO STAMPA PK COMMUNICATION / press@pkcommunication.it

 

CONTATTI La Treviso Creativity Week è la settimana della creatività e del business organizzata da Innovation Future School, con il patrocinio della Regione, della Provincia e della Camera di Commercio, dall’11 al 20 ottobre in una dozzina di sedi diverse della Marca Trevigiana e del Veneziano.  Per info: segreteria@trevisocreativityweek.it. Web: www.trevisocreativityweek.it.

CALENDARIO Giovedì 18 nella sede del Fablab Treviso presso  UNIS&F Lab di Unindustria  “A spasso tra creatività e tecnologia”. Venerdì 19 giornata piena: la mattina è dedicata a far incontrare gli studenti con imprese e startup, gli studenti stessi dovranno votare la loro startup preferita assegnando il primo premio “Innovation for Student”, mentre nel pomeriggio dopo la tavola rotonda su come sta evolvendo il rapporto tra Manifattura e terziario spazio alla finalissima del Premio Creativity Startup. Il giorno dopo, il 20 ottobre si conclude all’insegna delle donne e del premio Donna Trevigiana dell’anno.