Il rilancio del Lido di Venezia: il sogno dell’armatore Pierfilippo Vidali

Possibile collegamento diretto tra la terraferma e l’isola, per renderla più accessibile.Trattativa in stato avanzato con l’amministrazione comunale

 

Pierfilippo, giovane armatore veneziano già molto noto grazie all’azienda Vidali Group, con i suoi motoscafi blu trasporta migliaia di passeggeri alla scoperta delle isole della laguna di Venezia. «Il mio obiettivo è far innamorare giovani e meno giovani della nostra laguna, delle nostre tradizioni come la lavorazione del vetro soffiato e dei merletti, della nostra cultura popolare. Ma è
solo il primo degli obiettivi che mi sono proposto di raggiungere, ovviamente sostenuto da un team di seri collaboratori che lavorano con me tutti i giorni e senza il quale non sarebbe possibile raggiungere gli stessi risultati», spiega.
Il secondo obiettivo del giovane è rilanciare il turismo del Lido di Venezia.
«Sono cresciuto al Lido – racconta –, sono stato un bambino e poi un ragazzo sportivo. Correvo sull’arenile tutte le sere, giocavo a golf e a tennis. Il Lido offre molteplici possibilità di fare sport: si pratica calcio, basket, canottaggio e voga, hockey, pattinaggio, nuoto e tanto altro. Ora, da uomo, posso affermare che il Lido è il paradiso dello sport. Ma il Lido è anche spiaggia, fatta di dune naturali, di sabbia fine e dorata, dall’acqua pulita resa tale dalla protezione delle due dighe di San Nicolò e Alberoni; per non parlare poi dei murazzi e degli
stabilimenti balneari caratterizzati dalle tipiche “capanne” e dalle conchiglie sull’arenile.
Il Lido – continua Pierfilippo – è stato anche teatro di numerosi film che hanno fatto la storia del cinema italiano. Ne cito solo due: “Morte a Venezia” di Luchino Visconti e “C’era una volta in America” di Sergio Leone. La prima settimana di settembre l’isola fa da scenario a uno dei festival più conosciuti e rinomati al mondo, la Mostra Internazionale Cinematografica, che, dopo l’Oscar, è la manifestazione cinematografica più antica in assoluto, curata dalla Biennale di Venezia. Il mio sogno è rendere più semplice il collegamento al Lido, per far conoscere a tutto il mondo questa meravigliosa lingua di terra che si allunga per 12 km tra il Mar Adriatico e la laguna di Venezia».

CAORLE DIVENTA LA CAPITALE D’ITALIA DELLO STREET FOOD: ATTESE 100 MILA PERSONE PER GLI CHEF SUPERSTAR, STEVE AOKI E ALTRI 95 ARTISTI

Dal 13 al 18 agosto terza edizione dell’evento che unisce il miglior cibo alla grande musica. Tre palchi vicino al mare, tra gli headliner anche il capitano Gigi D’Agostino e la Dark Polo Gang. L’attesa per gli chef superstar di strada di Italia Uno. La novità del glamping, l’area dedicata ai bambini e quella per gli skater. Gli organizzatori: “L’Italia che ama lo street food guarda a Caorle, è l’evento più atteso dell’estate”

 

Decolla il più importante evento italiano che unisce grandi live a una selezione di piatti stellati, un boutique festival che si celebra vicino al mare nella settimana più calda dell’anno per i vacanzieri, quella di Ferragosto. Dal 13 al 18 agosto esplode la terza edizione dello Street Food Festival di Caorle su un’area di 45.000 metri quadri che riqualifica la zona di Piazzale Olimpia. Una location stupenda, che sarà allestita per creare un’esperienza culinaria e musicale senza precedenti.

“Il nostro obiettivo è far amare la nostra città in riva al mare e far divertire tutti, dai giovani alle famiglie, in un contesto quasi fiabesco”, spiega l’organizzatore, Simone Tomasello, capace di far rinascere l’evento nel 2017 dopo alcuni anni di stop, portandolo dalle 36.000 presenze del 2017 alle 106.000 del 2018. “Questo è il primo anno in cui mettiamo un piccolo biglietto di ingresso, vogliamo garantire servizi e qualità sia musicale che enogastronomica. Caorle per una settimana diventa la capitale d’Italia dello street food, gli addetti ai lavori guardano alla città marittima con attenzione per l’innovativo modello di intrattenimento che sta proponendo”.

L’anima del festival sarà quella degli chef di strada. Quest’anno è record di presenza di punti food: saranno oltre ottanta. Tra questi, anche alcune eccellenze a livello nazionale: Picanhas Cube (vincitore della Street Food Battle di Italia Uno lo scorso anno), Ciccio Smoke & BBQ (finalista nella stessa competizione e segnalato dal Gambero Rosso), Pizza&Mortazza (famoso in tutto il mondo e presente anche al Jova Beach Tour) e le divinità dei panini, il truck dei Rock Burger.

Per l’edizione 2019, poi, l’organizzazione ha deciso anche di alzare l’asticella artistica, ampliando il main stage. Dal punto di vista dei live, sono circa cento gli artisti che si esibiranno tra il palco principale, quello secondario (il “La Calle”) dove si scateneranno i ritmi latini e il van dove sarà installata la consolle del dj per chi vorrà ballare fino a notte fonda.

Tra le superstar musicali attese, martedì 13 agosto programmato lo spettacolo del “Deejay Time Live” con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso; mercoledì 14 sul palco Salvatore Ganacci; a Ferragosto l’attesissima star mondiale Steve Aoki farà impazzire i suoi fan. Nel week end, venerdì molto atteso il live della Dark Polo Gang, Beba & MamboLosco, ma anche lo show di One Two One Two con Wad & Val S. Sabato 18 agosto il format numero uno per il reggaeton, Mamacita e gran chiusura la domenica col capitano Gigi D’Agostino.

L’intrattenimento non mancherà: citiamo tra le altre l’area dedicata agli skateboard e agli amanti dei pattini grazie alla collaborazione con Jesoloskateboardacademy; ma anche lo spazio giochi per i bambini e il luna park con le giostre adrenaliniche per i più coraggiosi. Novità di quest’anno anche l’area glamping, allestita con le tende più cool del momento, ispirate agli standard internazionali: il comfort della camera d’albergo nella praticità della tenda in una location bucolica.

 

LINE UP

Martedì 13 Agosto

Deejay Time con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso

Mercoledì 14 Agosto

Salvatore Ganacci – Edmmaro

Giovedì 15 Agosto

Steve Aoki

Venerdì 16 Agosto

Dark Polo Gang – Beba – Mambolosco

One Two One Two w/ Wad & Val S.

Sabato 17 Agosto

Mamacita / DJs Max Brigante e Andrea Pelizzari, MCs Tormento e Didy

Domenica 18 Agosto

Gigi D’Agostino – Botteghi – Thorn

PREZZI

INGRESSO GIORNALIERO 10€ +1€ ddp

ABBONAMENTO 33€ (5,5€ al giorno) +1€ ddp

FAMILY PACK (mamma + papà + bimbi sotto 1,5 mt di altezza = 1 solo ticket)

INGRESSO GIORNALIERO 10€ +1€ ddp

ABBONAMENTO 30€ +1€ ddp

TICKETING

EVENTO https://www.ticketsms.it/?code=CAORLE

FAMILY: https://www.ticketsms.it/?code=family

CAMPING: https://ticketsms.it/index.php?code=EhjJ6y4w

SIDE ACADEMY, A VERONA IL PRIMO MASTER TRIENNALE PER ARTISTI 3D IN ITALIA

Al via il primo corso italiano per diventare i futuri artisti 3D delle più famose aziende al mondo, da Walt Disney alla Marvel e Dreamworks. Venerdì 26 luglio porte aperte alla Side Academy, è l’Open day

 

Per tutti coloro che sognano una carriera nel mondo 3D l’appuntamento imperdibile è venerdì 26 luglio a Verona, all’Open Day organizzato dalla Side Academy, la prima accademia italiana con un master triennale CGI. Ma cos’è questa “CGI” di cui si sente così tanto parlare, soprattutto dall’America, patria di questo innovativo settore? La computer-generated imagery più nota con la sigla CGI, è un’applicazione nel campo della computer grafica, o più specificatamente, nel campo della computer grafica 3D per la resa degli effetti speciali digitali nei film, in televisione, negli spot commerciali, nei videogiochi di simulazione e in tutte le applicazioni di grafica visiva. I colossi che primeggiano al mondo sono sempre stati oltreoceano, grazie a scuole e corsi di primissimo livello che sfornano miriadi di talenti, ma ora finalmente anche l’Italia porterà il suo contributo, formando i futuri 3d artist “made in Italy” grazie al primo master triennale in CGI.

La Side Academy si trova a pochi passi del centro storico, in una delle zone artistiche e storiche di Verona, all’interno di un edificio costruito nel Cinquecento, che ospitò numerosi personaggi illustri tra i quali anche Luigi XVIII. L’innovativa accademia propone percorsi formativi indirizzati alla formazione di figure professionali altamente specializzate nel settore del cinema, del cinema d’animazione, effetti speciali, advertising e videogame. Molti dei suoi ex studenti sono oggi artisti che lavorano nelle aziende più famose al mondo, dalla Walt Disney alla Marvel fino a Ducati, per citarne solo alcune. I docenti sono “top trainer” del settore, come Sarah Arduini, un autentico genio creativo. Sarah ha lavorato nelle più prestigiose società di VFX a Londra, vincendo insieme al team di MPC, l’Oscar per migliori VFX per il film Jungle Book della Disney e dopo aver dato il suo contributo al film “Legend of Tarzan” continua nella scia “Disneyana” lavorando al film The Beauty & Beast. Conquista il campo Marvel con “Guardians of the Galaxy 2” per poi raggiungere la famosa società Industrial Light & Magic. con “The Last Jedi”, “Star wars” e i dinosauri in Jurassic World.

Oltre all’accademia formativa, nello stabile c’è anche uno studio di animazione, battezzato “Side Animation Studio”, che si occupa di animazione e computer grafica e che cura progetti per molti marchi importanti come Disney, Ducati, Warner Bros, Dc Comics, Panini, Gardaland. L’obiettivo è quello di emergere tra le principali realtà della CGI in Italia, lavorando alla realizzazione di Beatrix, un proprio lungometraggio di animazione 3D. Avere uno studio di animazione ed un’Accademia di 3D permette agli studenti dei vari master di avere un’esperienza diretta col mondo del cinema e dei videogame e testare quindi le proprie capacità lavorando sia durante l’anno scolastico che alla fine del percorso di studio ai progetti in corso. Il genio creativo italiano, così tanto richiesto e invidiato da tutto il mondo, che spesso è obbligato a emigrare all’estero per ottenere una formazione professionale in questo ambito, ha finalmente una palestra per specializzarsi senza dover abbandonare la propria terra.

 

Ufficio stampa: press@velvetmedia.it

 

SYLVIE, E’ TREVIGIANA LA PRIMA DISEGNATRICE IN ITALIA DI ESPERIENZE TURISTICHE PER GLI HOTEL (O PER LE AZIENDE)

Sylvie Scala, originaria di Volpago del Montello, innova il mercato delle vacanze. “Ogni luogo ha una storia emozionante, io la scopro e i residenti lo raccontano alle persone che arrivano dall’estero”. Non solo Prosecco, spuntano nuovi trend: l’avventura tra streghe e marinai a Jesolo e il viaggio con le imprenditrici a Treviso

 

Il turismo negli ultimi anni ha avuto una crescita media globale del 5%, mentre il mercato specifico “esperienziale” è aumentato molto di più: vale ormai circa il 40% delle motivazioni di acquisto dei viaggiatori, che desiderano entrare nell’anima del territorio sentendosi “locali con i locali”. Questo tipo di domanda incontra una buona offerta turistica in Francia, Stati Uniti e Spagna. In Italia, nonostante le potenzialità, invece, questo racconto del territorio è ancora sconosciuto.

Ma ci sono degli innovatori che stanno importando dall’estero queste tendenze, e la trevigiana Sylvie Scala è uno di questi. Originaria di Volpago del Montello, dopo il diploma turistico, ha lavorato nel settore delle agenzie di viaggi e tour operator del 2003. Poi, con due collaboratrici ha dato vita al progetto “Visitmontello”, guidando un team di strutture ricettive, ristoratori e produttori locali. Sono seguiti altri anni di specializzazione nel turismo esperienziale e, dopo un master regionale, è entrata a far parte della squadra di Artes Incoming Tour Operator, pionieri in Italia di questo trend, come progettista, consulente e operatore di turismo esperienziale. Un gruppo, questo, che ha formato oltre trecento professionisti e progettato altrettante “storie di viaggio”, tutte novità assolute.

Adesso, Sylvie è la prima in Italia a proporre dei pacchetti turistici esperienziali pensati ad hoc per strutture ricettive ed aziende a caccia di proposte di intrattenimento per i propri clienti. “Per creare un prodotto turistico di questo tipo serve seguire delle regole”, spiega la disegnatrice di esperienze. “La prima è legare l’attività a qualcosa avvenuto solo in un determinato luogo, quello della struttura ricettiva, intrecciandola agli interessi dei propri ospiti. La seconda è la formula innovativa dello “storyliving”: il turista diventa protagonista di una storia che vive assieme ai residenti del posto, che condividono eventi, personaggi ed emozioni che permeano un territorio”.

Da quando Sylvie ha iniziato a disegnare questi viaggi, ce ne sono già tre che stanno attirando l’attenzione degli addetti ai lavori. Nel Jesolano, “Le streghe e i Marinai di Cortellazzo”. Si tratta di un percorso che permetterà ai turisti di scoprire la storia locale attraverso delle attività guidate che si svolgeranno nei campi di Cortellazzo, dove imparano a raccogliere e distinguere fiori ed erbe spontanee e interpretano i personaggi della leggenda legata alla piena del Piave del 1683. Non solo: sarà attivato un contest fotografico, che verrà condiviso sui social, per dimostrare che Jesolo non è solo mare, ma anche storia leggende e tradizioni contadine. L’attività è stata creata ad hoc per gli ospiti di un albergo quattro stelle di Jesolo.

A Treviso, invece, sta attecchendo un prodotto dedicato alle donne imprenditrici e legato alla città delle acque, simbolo del femminile e della fertilità. L’attività sarà legata al futuro lancio di un film in collaborazione con Officine Veneto, che racconterà Treviso attraverso la storia di una leggendaria rabdomante, e sarà messo in pista a novembre in concomitanza della Borsa internazionale del turismo esperienziale di Venezia.

Nelle colline del Prosecco, infine, sta progettando un tour sensoriale tra cantine dedicato alla storia del nostro vino e alla tradizione locale, pensato in esclusiva per una società di noleggio con conducente e tour operator che verrà commercializzato all’estero presso i suoi clienti stranieri.

MALTA IL MODELLO POSSIBILE DELLA CULTURA MEDITERRANEA DA SCOPRIRE

“MALTA IL MODELLO POSSIBILE DELLA CULTURA MEDITERRANEA DA SCOPRIRE” è il workshop che si terrà a Matera il 13 Giugno 2019 presso la storica sede della Camera di Commercio di Matera a partire dalle ore 9.30.

L’evento è organizzato dalla Camera di Commercio Italo Maltese su richiesta di Malta Enterprise, Agenzia governativa per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, in collaborazione con la Camera di Commercio della Basilicata e con l’Associazione per il Commercio Malta Italia.

L’evento ha come obiettivo quello di creare delle sinergie operative nel settore della cultura e verificare spazi di investimenti ulteriori tra Matera e la Basilicata con Malta.

Perché parliamo di Malta a Matera? Perché la prima è stata la Capitale europea della Cultura 2018 e la seconda lo è oggi. Perché entrambe vivono un momento di crescita di presenze turistiche uniche nel panorama Italiano e mediterraneo. Basti pensare che Malta ha raggiunto il record di oltre 2.6 milioni di turisti nel 2018. Frutto di un lavoro di marketing territoriale in giro per il mondo e valorizzazione estrema dei beni archeologici.

L’occasione sarà anche l’inizio di una più ampia collaborazione di mobilità d’area.

“Malta e l’Italia non sono vicine solo geograficamente – ha dichiarato Mario Galea, CEO Malta Enterprise – Il legame tra i due paesi ha radici profonde e numerose diramazioni che abbracciano la società, l’economia e i cittadini. Dopo Valletta capitale europea della cultura, lo scorso anno, vogliamo cogliere l’occasione del passaggio del testimone a Matera per discutere le opportunità che l’industria culturale offre ai nostri due paesi”

Malta e Matera e la Basilicata nel suo complesso hanno tanto in comune. Un patrimonio artistico culturale inestimabile basti pensare ai Sassi alla città d’Orazio e alla storia dei Cavalieri di Malta. Un mix di culture romana, greca, fenicia che vede oggi una nuova vita attraverso politiche governative orientate ad una visione di business della Cultura.

Il Governo maltese è riuscito a rilanciare le sue bellezze riuscendo in una politica di promozione, riqualificazione ed accessibilità del territorio che hanno generato una fiorente economia, modello che rappresenta una buona prassi replicabile e allo stesso tempo ancora ricettiva di contributi per il miglioramento sempre possibile nell’unione di competenze e strategie tra pubblico e privato. La concretizzazione di un modello che ha reso la cultura non più un velleitario patrimonio ma un concreto e tangibile asset di sviluppo.

Durante la giornata saranno esposte le politiche di incentivi, che hanno permesso a Malta una crescita così esponenziale, e del perché il sistema “industria della cultura” nel suo complesso rappresenta una sfida possibile e sostenibile per i territori: come per le major company cinematografiche americane che scelgono l’isola dei Cavalieri come meta per i loro capolavori.

Ci saranno due panel in cui si entrerà nel dettaglio delle tematiche prima citate: “Performing arts, arti visive e Industrie culturali” e “Patrimonio storico-artistico, Industrie creative” in cui professionisti ed istituzioni italiane e maltesi si confronteranno cercando di capire quali sono i canali vincenti e non per una Cultura come visione di crescita del territorio.

“Le Camere di Commercio Italiane – Stanislao Filice, Vice Presidente della Camera di Commercio Italo Maltese – rappresentano il player ideale per creare la collaborazione tra privati e pubblico nelle azioni di integrazione e sviluppo grazie ad un network operativo mondiale che riesce a modularsi anche sui contesti regionali apportando un beneficio al sistema Italia e dei paesi dove si è presenti: l’industria della cultura è sicuramente arrivata ad avere una configurazione di “sistema” trasversale come pochi altri settori per uno sviluppo reciproco”.

La platea prevede gli interventi di numerose autorità governative ed aziende operanti nel settore Cultura tra cui:

  • H.E Vanessa Frazier Ambasciatrice Repubblica di Malta in Italia
  • Gen. Vito Bardi Presidente Regione Basilicata
  • Mario Galea CEO Malta Enterprise
  • Gian Domenico Auricchio Presidente ASSOCAMERESTERO
  • Michele Somma Presidente Camera di Commercio della Basilicata
  • Raffaello Giulio De Ruggieri Sindaco Comune di Matera
  • Massimo Sarti direttore dell’Istituto di Cultura Italiano a Malta
  • Albert Marshall CEO del Malta Arts Council
  • Noel Zammit CEO di Heritage Malta
  • Roberto Celli CEO della Beni Culturali
  • Francesco Franco Presidente FondItalia
  • Gianpaolo Basile Presidente Associazione per il Commercio Malta Italia
  • Germano Arnò CEO di EM@NEY PLC
  • Rosanna Mani Codirettrice di “Tv Sorrisi e Canzoni”
  • Alberto Tarallo Ref. Italia Industria della cultura Camera di Commercio Italiana a Malta
  • Cristian Contini Galleria d’Arte Contini
  • Edoardo Caliano CODIS
  • Enghelbert Grech Ref. Malta industria della cultura Camera di Commercio Italiana a Malta
  • Antonino Reina FederTerziario Italia Malta
  • Dante Antilli Moderna Industrie Grafiche
  • Bassel Bakdounes Velvet Media

Interverrà a chiusura dell’evento Manuela Arcuri in rappresentanza del mondo dello  spettacolo italiano.

NUOVA SEDE PER VELVET MEDIA A MALTA, L’ANNUNCIO A MATERA

Dopo Stati Uniti, Thailandia ed Emirati Arabi, l’agenzia veneta leader nel marketing digitale si espande ancora. Il CEO Bassel Bakdounes presente il 13 giugno a Matera per il workshop “Malta il modello possibile della cultura mediterranea da scoprire”, dove ci sarà anche l’Ambasciatrice della Repubblica di Malta in Italia H.E. Vanessa Frazier

Velvet Media, agenzia di Castelfranco Veneto leader nel marketing digitale recentemente premiata come una delle aziende col più alto tasso di crescita in Europa dal Financial Times, continua a espandersi. Dopo le aperture delle sedi “sorelle” a Denver negli Stati Uniti, a Bangkok in Thailandia e a Dubai negli Emirati Arabi, inaugura una nuova sede a Malta. Velvet Media, che ha raggiunto i 150 dipendenti in pochi anni grazie alla gestione della comunicazione aziendale a tutto tondo, ha tra le proprie mission l’agevolazione dell’internazionalizzazione delle PMI. Il CEO Bassel Bakdounes: “È molto importante per noi essere presenti sulla bellissima isola di Malta per portare il nostro bagaglio di esperienze e competenze con l’obiettivo di agevolare le aziende del territorio e favorire i rapporti commerciali tra Italia e Malta, proponendo così nuove opportunità di business”.

L’occasione per presentare la nuova espansione di Velvet Media è data dal workshop “Malta il modello possibile della cultura mediterranea da scoprire” che si terrà a Matera il 13 giugno presso la storica sede della Camera di Commercio a partire dalle ore 9.30 e che vede, tra le numerose autorità governative ed aziende operanti nel settore cultura, anche Bassel Bakdounes.

Durante la giornata saranno esposte le politiche di incentivi che hanno permesso a Malta una crescita così esponenziale, e si discuterà sul perché il sistema “industria della cultura” rappresenti una sfida possibile e sostenibile per i territori: come per le major company cinematografiche americane che scelgono l’isola dei Cavalieri come meta per i loro capolavori. Interverrà a chiusura dell’evento Manuela Arcuri in rappresentanza del mondo dello spettacolo italiano.

Due panel attraverso i quali si entrerà nel dettaglio delle tematiche: “Performing arts, arti visive e Industrie culturali” e “Patrimonio storico-artistico, Industrie creative” in cui professionisti ed istituzioni italiane e maltesi si confronteranno. “Le Camere di Commercio Italiane – afferma Stanislao Filice, vice presidente della Camera di Commercio Italo Maltese – rappresentano il player ideale per creare la collaborazione tra privati e pubblico nelle azioni di integrazione e sviluppo grazie ad un network operativo mondiale che riesce a modularsi anche sui contesti regionali apportando un beneficio al sistema Italia e dei paesi dove si è presenti: l’industria della cultura è sicuramente arrivata ad avere una configurazione di “sistema” trasversale come pochi altri settori per uno sviluppo reciproco“.

L’evento, il cui obiettivo è quello di creare delle sinergie operative nel settore della cultura e verificare spazi di investimenti ulteriori tra Matera e la Basilicata con Malta, è organizzato dalla Camera di Commercio Italo Maltese su richiesta di Malta Enterprise, Agenzia governativa per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, in collaborazione con la Camera di Commercio della Basilicata e con l’Associazione per il Commercio Malta Italia.

 

VELVET MEDIA Marketing management, web marketing e new media: sono questi gli ambiti nei quali Velvet Media, agenzia di comunicazione di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, è ai vertici nazionali. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi gestisce il marketing in outsourcing di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 150 persone in continua espansione: per questo è stata premiata come una delle aziende col tasso più alto di crescita in Europa dal Financial Times. In tutto, si stima che negli ultimi due anni l’agenzia abbia generato un indotto di oltre cento milioni di euro di investimenti in marketing. Il core business è la gestione della comunicazione aziendale a tutti i livelli: dalla grafica ai video, dal posizionamento del brand allo sviluppo di siti di e-commerce fino alla lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune società parallele, che hanno sviluppato specializzazioni nel mondo dello Sport (Velvet Sport) e nell’hotellerie (Velvet Planet). Con l’apertura delle agenzie sorelle negli Stati Uniti a Denver, in Thailandia a Bangkok, negli Emirati Arabi a Dubai e a Malta, Velvet agevola il processo di internazionalizzazione delle PMI. La storia di Velvet Media è raccontata nel libro “Marketing Heroes”, nel quale emerge lo stile aziendale basato su manga e rock and roll; uno stile che ha fatto parlare di sé a livello nazionale anche per il management quasi integralmente femminile e per la presenza in organico della manager della felicità per gestire i rapporti in ufficio. Informazioni e contatti: www.velvetmedia.it.

 

 

SCRINIUM E I SEGRETI DEL TESTAMENTO DI MARCO POLO IN MOSTRA A TORINO

Conferenza di presentazione: venerdì 14 giugno 2019, ore 11

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica. Gran Salone dei ricevimenti

 

Scrinium e la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Torino Musei presentano “Ego Marcus Paulo volo et ordino”, l’opera che contiene una fedele riproduzione della pergamena originale, realizzata dall’organizzazione veneziana Scrinium. La replica scientificamente conforme del testamento di Marco Polo sarà presentata a Torino il 14 giugno a Palazzo Madama ed esposta fino al 14 settembre al MAO Museo d’Arte Orientale.  Scritto su una pergamena di pecora nel 1324, il testamento racchiude l’anima del viaggiatore veneziano. La prima edizione diplomatica completa e corretta del testo ne rivela i segreti.

Aveva denaro e beni di ogni natura, comprese alcune merci esotiche, portate dai suoi viaggi nelle lontane terre d’Oriente. E in punto di morte, reso fragile dalla malattia, Marco Polo ha voluto continuare a stupire anche con le proprie disposizioni testamentarie. Donazioni alla chiesa per salvarsi l’anima, la liberazione dello schiavo, l’eredità per la moglie e alle figlie in un momento storico nel quale si lasciava tutto al ramo maschile. Un elenco fatto di proprietà ma anche di oggetti favolosi: bottoni di ambra, stoffe traforate in oro, drappi di seta, redini di foggia singolare, persino il pelo di yak e una “zoia” in oro con pietre e perle del valore di “14 lire di danari grossi”.

Sono questi i segreti del Testamento di Marco Polo, documento che, forse meglio di ogni altro, racconta l’umanità di Marco Polo, epico viaggiatore veneziano che ora svela anche la sua parte più intima, quella che emerge dall’uomo che si appresta a morire. A pubblicare la preziosa reliquia storica, dopo un lunghissimo lavoro, è Scrinium, organizzazione veneziana che ha fatto della conservazione del patrimonio culturale mondiale una missione.

La ricerca del documento è iniziata alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, dove si conserva fin dalla prima metà dell’Ottocento la pergamena su cui Marco Polo (1254–1324), dal suo letto di morte, dettò le sue volontà. Il testamento fu redatto dal prete-notaio Giovanni Giustinian il 9 gennaio 1323, secondo il calendario romano all’epoca ancora vigente nella Repubblica Serenissima che faceva coincidere l’inizio dell’anno con il primo di marzo, e quindi corrispondente al 1324. La pergamena è stata ritrovata all’interno del codice marciano Lat. V, 58-59, che raccoglie anche i testamenti del padre Niccolò e dello zio Matteo, compagni di Marco nel lungo viaggio alla corte di Kublai Khan del 1271. Un documento, questo, che il mondo accademico si è conteso per anni: studiarlo era un onore. Ma i rischi di danni per l’usura erano gravi. Così nel 2016, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la Biblioteca Nazionale Marciana e Scrinium hanno avviato un progetto congiunto per realizzare un clone perfettamente corrispondente all’originale.

“La prima fase è stata quelle delle indagini bio-chimico-fisiche sulla pergamena nel laboratorio di conservazione e restauro della biblioteca veneziana”, spiega Ferdinando Santoro, presidente di Scrinium. “Sono state realizzate le analisi delle caratteristiche chimico-fisiche da parte di un’équipe di specialisti in microbiologia, un approfondito studio paleografico e rilievi ad alto contenuto tecnologico. Contestualmente, il professor Attilio Bartoli Langeli, paleografo di fama internazionale, ha realizzato la prima edizione diplomatica corretta e completa del testo. Il testamento è stato quindi consegnato per il restauro all’Icrcpal, l’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario di Roma. Quindi è intervenuta Scrinium per le fasi di rilievo e le successive riprese ad altissima definizione sui documenti”.

Alla fine, viene realizzata per la Biblioteca Nazionale Marciana la prima replica conforme del documento, di impressionante perfezione, che sarà presentata ufficialmente il 14 giugno a Palazzo Madama, a Torino. Lo stesso giorno sarà inaugurata l’esposizione temporanea, che proseguirà fino al 15 settembre al MAO Museo d’Arte Orientale, sempre a Torino. L’inedita edizione del testamento contiene un’accuratissima riproduzione del documento, certificato con firma autografa del direttore della Biblioteca Nazionale Marciana, insieme alle preziose edizioni diplomatica e interpretativa, curate dal professor Bartoli Langeli, e ad un volume di approfondimento storico-scientifico a cura di Tiziana Plebani con contributi di illustri storici e specialisti della materia.

 

TRIPUDIO DI MUSICA E COLORI IN ARRIVO A SCHIO: E’ L’HOLI PIU’ GRANDE D’ITALIA

Il festival dei colori più partecipato d’Italia sabato 8 giugno farà tappa nell’Alto Vicentino. Gli organizzatori: “Siamo emozionati e felici di portare l’Holi con i suoi messaggi di amore e amicizia a tutto il pubblico di Schio, sarà un esordio incredibile”

L’Holi il festival dei colori, il primo e originale format ideato e portato in Italia da due giovani organizzatori di eventi, il vicentino Marco Bari e il trevigiano Fabio Lazzari, è tornato per travolgere parchi, città e spiagge di musica, colori e tanto divertimento. Cinque edizioni di successo, raffiche di sold out per un totale di mezzo milione di partecipanti, questa la sintesi di un fenomeno di tendenza che ha conquistato, anno dopo anno, grandi e piccini, giovani e famiglie e che non smette mai di stupire grazie alla sua formula d’intrattenimento fatta di pura gioia di stare insieme tra profumate nuvole di colore. Il suo successo dilagante ha attirato addirittura l’attenzione del regista Fausto Brizzi che lo ha inserito nel film “Forever Young”, l’unico Holi ad esser entrato nelle sale cinematografiche. E ora si parte per la grande sesta edizione.

Dopo la grande anteprima a Piazzola sul Brenta ad aprile che ha attirato oltre quattro mila “holi lovers”, la festa dei colori più grande d’Italia ha appena annunciato il nuovo Summer tour con la prima tappa a Sottomarina sabato scorso che ha registrato il primo straordinario sold out di stagione. Ed ecco la novità della sesta edizione, per la prima volta in tutta la splendente carriera del format, l’Holi firma una tappa nella città di Schio. Infatti, sabato 8 giugno all’area concerti Palacampagnola della città vicentina è in arrivo un carico di musica, divertimento e coloratissimi arcobaleni. L’atteso festival dei colori sarà ospitato dal Summer Festival del team Schoolacciami: dalle ore 16 fino alle ore 20 ad ogni ora il vocalist Moova intonerà dal palco scatenati countdown al termine dei quali tutto il pubblico lancerà in aria le polverine colorate, creando così uno spettacolo visivo mozzafiato tra le note della crew dei dj Edoardo Pontecorvi, Bruce Blayne e Carlo Bari. Gli organizzatori: “Siamo emozionati e felici di portare l’Holi con i suoi messaggi di amore e amicizia a tutto il pubblico di Schio, sarà un esordio incredibile”. Mediapartner dell’Holi è Radio Piterpan, che seguirà tutto il tour.

Queste le prossime date annunciate: il 15 sul palco dello Sherwood Festival a Padova, il 14 luglio approda a Rosolina Mare e il 25 agosto a Bibione. A breve altri annunci.

Come funziona il festival è ormai noto a tutti, tanta musica dalla consolle dei dj, il vocalist che annuncia il countdown e alla fine tutti che lanciano in aria o addosso le polverine colorate e via si balla e si canta tutti insieme, ma pochi sanno da dove derivi questo format che ha ispirato i due event manager. Durante la festa indiana denominata “Holi” interi popoli dei villaggi dell’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan si lanciano sacchi di polverine colorate e gavettoni per celebrare la rinascita e l’amore e la definitiva sconfitta del male in favore del bene. La ricorrenza cade i primavera ed è portatrice di messaggi positivi universali, di amicizia, fratellanza e amore. Lazzari e Bari: “Il nostro festival non si riduce ad un evento per divertirsi, ma è un maniera contemporanea, un veicolo per trasmettere i valori genuini di questa antica ricorrenza e soprattutto per manifestare l’anima solidale che sta alla base di tutto e per la quale abbiamo ideato il festival”. Infatti, ciò che distingue l’Holi il Festival dei colori dagli altri format che lo imitano sull’onda della viralità del fenomeno, è lo scopo solidale. Fin dall’esordio del festival, Lazzari e Bari raccolgono fondi per la Fondazione Fratelli Dimenticati che aiuta i bambini audiolesi di un villaggio in India. La Fondazione Fratelli Dimenticati è una onlus di Cittadella, nel Padovano, che finanzia un progetto a Nandanagar, un villaggio nel Nord-Est dell’India dove nel 2006 è stata istituita la Ferrando School, un istituto che accoglie bambini audiolesi con l’obiettivo di intervenire precocemente nella diagnosi e nella cura della sordità attraverso percorsi terapeutici.

COS’E’ L’HOLI – Holi è tra le più antiche celebrazioni indù della stagione primaverile e coinvolge migliaia di persone dall’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan. Conosciuta come la festa dei colori, della gioia, dell’amore e del divertimento, durante i festeggiamenti che durano due giorni, interi villaggi cantano e ballano, lanciandosi polvere colorata e acqua. La festa simboleggia la vittoria del bene sul male, l’arrivo della primavera e l’addio all’inverno. Ma è anche un momento di incontro e di puro divertimento. E’ la giornata in cui si dimenticano i dolori e si perdona. In questa occasione vengono meno anche le rigide strutture sociali: ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini e donne festeggiano e scherzano insieme.

CHE COSA SI FA – Il format consiste nel lanciare in aria polverine colorate e profumate alla fine dei countdown che i vocalist o i dj ritmano dal palco, di solito sono cadenzati uno ogni ora. E si balla e ci si “colora” tutti insieme. Si consiglia di indossare capi di cotone bianchi, le polverine sono naturali e atossiche, sono composte da talco e amido di mais, non contengono nessun metallo pesante, sono 100% eco friendly e si acquistano all’interno dell’area del festival, negli stand ufficiali “Holi”, garanzia della genuinità del prodotto.

PER CHI E’ – Per tutti. Non ci sono limiti di età per partecipare all’Holi il festival dei colori, è aperto a tutti, grandi e piccini. Unica “regola”: aver voglia di divertirsi tutti insieme pacificamente come vuole lo spirito della festa indiana.

LA STORIA – Holi, Il Festival dei colori nasce alcuni anni fa dalle menti di due event manager veneti, Fabio Lazzari e Marco Bari, i primi a portare in Italia il format. L’Holi on tour si ispira alla tradizionale festa indiana e lo mixa con dj set dall’elettronica al rap. Degli esordi di Padova e Vicenza se n’è parlato molto sul web, con le foto del bacio diventate virali su Facebook e su Instagram.  Poi il format è diventato nazionale. Da Macerata a Bologna, passando per Firenze e Roma fino a Venezia e Trieste, ha toccato tutta Italia, dalle spiagge alle città. Il Festival è stato anche protagonista delle riprese del film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi ed il fenomeno del selfie colorato è stato oggetto di studio sociologico. Una vera e propria moda che ha spopolato ovunque e che tappa dopo tappa ha registrato numeri da capogiro: in cinque edizioni ha totalizzato mezzo milione di partecipanti di tutte le età e culture. www.holiontour.it

BRANDO CHIESA, STORIA DEL TATUATORE FIORENTINO DA 700 MILA FOLLOWER CHE HA INVENTATO IL PASTEL GORE

Copiato in tutto il mondo, ha uno stile che mischia animali albini e gli immaginari giapponesi Hentai e Kawaii. “Immagini dolci e mostruose, colorate a pastello: mi sento un eremita, ma così sono uscito dalla depressione per la morte di mia madre”  Firenze è patria di geni e innovatori, di artisti e persone capaci di travalicare il tempo con le loro creazioni. E Brando Chiesa è l’ultimo esponente di questo ecosistema culturale. La sua forma d’arte è quella più moderna, il tatuaggio. Come tela, il corpo delle migliaia di persone che ha tatuato con le immagini nate dalla sua mente: demoni, pipistrelli, teschi. Ma colorati dolcemente e affiancati a figure tipicamente dolci e serene, quasi bambinesche, quelle della cultura Kawaii giapponese che produce figure “amabili”, carine e adorabili. Spesso, però, arriva a quella forma di soft pornografia che ricade dentro lo schema Hentai, che arriva al Kink e allo Shunga: e sono i tatuaggi che più causano interesse e polemiche. Impossibile però descrivere a parole le sue visioni. Meglio guardare il suo profilo Instagram, dove è seguito da oltre 700 mila persone e dove c’è un archivio di oltre cento delle sue opere più spettacolari. I fan combattono tra di loro per accaparrarsi il suo tempo e diventare tela per la sua arte. Ci sono casi persino di emulatori, che vendono i suoi disegni on line o che chiedono ad altri di tatuare le sue immagini.Un successo, quello del fiorentino, che si innesta su una vita non facile. “Ho sempre amato l’arte – spiega Brando, che oggi ha 31 anni – e fin da bambino ho sempre disegnato. Poi ho subito un grave lutto, la perdita di mia madre. Ne è seguita una brutta depressione e solo tatuare mi ha permesso di sopravvivere. Da allora mi sento un po’ come Picasso. Ho cambiato molti periodi nella mia carriera, una volta ero più dark e neo-tradizionale, adesso amo invece di più l’immaginario Animetal. Se non tatuo sto disegnando, la mia è una sorta di vocazione laica, mi sento come fossi un monaco eremita dei tatuaggi”.Di fatto, lo stile pastel gore è stato inventato da lui: creature canine e feline con pelle chiara e occhi rossi luminosi, circondate da elementi che includono maschere tradizionali giapponesi, ramen e fiori di ciliegio. Ma anche volti di donnine che sembrano soavi ma rivelano anime oscure. Il tutto in un equilibrio emozionalmente fortissimo, un mix tra Ero Guro e Seapunk, che Brando adesso vuole continuare a promuovere. Prima di tutto con il suo marchio di abbigliamento. Ma poi anche con numerosi viaggi. Nel mirino ha le visite ai guru mondiali del tatuaggio, per scambiare informazioni e vissuti: Isnard Barbosa e Romeo Lacoste. Sta anche pensando di fare un guest spot al Bang Bang Studio di New York City e collaborare con l’artista britannico Oliver Sykes in alcuni progetti interessanti. A breve andrà anche a Bali con suo fratello per un progetto artistico a Canggu. UFFICIO STAMPA VELVET MEDIApress@velvetmedia.it

 

 

IMPAVIDI VENETI, DOPO IL LIBRO ARRIVA IL DOCUFILM: PRESENTAZIONE ALLA CA’ FOSCARI DI VENEZIA

Da Donadon a Gribaudi, otto (storie imprenditoriali) visioni del futuro  raccontate in un video. Gli ideatori,  Gianpaolo Pezzato e Giampietro Bizzotto: “Giovani, donne, welfare ma anche il coraggio di cambiare: è lo spaccato della nostra miglior impreditoria che impedirà ai giovani di scappare all’estero”

 

Otto storie, otto visioni del mondo, otto volti. È questo il docufilm dedicato agli “impavidi veneti”, quegli imprenditori che hanno il coraggio di cambiare il mondo raccontati nel libro “Impavidi veneti – imprese di coraggio e successo a Nordest” di Gianpaolo Pezzato e Giampietro Bizzotto, edizioni Ca’ Foscari. Dopo due anni di presentazioni e successo, adesso il testo è diventato un video, che sarà presentato in anteprima nazionale il prossimo 6 maggio alle ore 17.30 all’università Ca’ Foscari di Venezia, nell’Aula Baratto.

Il tema della serata sarà quello di “Italia: tra presente e futuro, ne parliamo con gli impavidi”. L’introduzione porterà la firma del magnifico rettore Michele Bugliesi, cui seguirà una tavola rotonda, moderata dal giornalista del Corriere del Veneto Mauro Pigozzo. Sul tema del coraggio delle imprese a Nordest relazioneranno Gabriele Barbaresco, responsabile area studi Mediobanca Spa, Monica Boccanegra, presidente di Ca’ Foscari Alumni, Giorgio Polegato, presidente di Astoria Wine e Alessandro Colle Tiz, di Master Italia Spa. Prima della visione del docufilm è previsto il contributo scientifico del centro Studi Mediobanca e una tavola rotonda in cui ci si confronterà sulle possibili alternative di rilancio del Paese.

Il docufilm, realizzato grazie al supporto di Ca’ Foscari Alumni, IANG – International Advising Network Group, VeNetWork spa e GHEA Consulting, ha una durata di 25 minuti ed inizia invece con delle immagini  spettacolari del Veneto, da Bassano del Grappa a Venezia, passando per Asolo e Valdobbiadene. Segue l’intervista al governatore, Luca Zaia, che ricorda i numeri: “In Veneto ci sono 600 mila partite Iva, generiamo un Pil da 150 miliardi di euro”, dice. “Nell’ottanta per cento dei casi, le aziende hanno meno di 15 dipendenti”. S’inserisce poi il racconto degli impavidi, che spiegano la loro visione del mondo e delle aziende seguendo i filoni proposti: “Italian power”, ossia la forza ancora attuale del made in Italy, i giovani come motore della crescita e i relativi consigli sul futuro del business in aziende dove le persone sono elementi chiave, grazie anche al ruolo delle donne nell’impresa e le scelte strategiche nel welfare.

Le interviste, veloci e frizzanti, hanno coinvolto Alberto Baban di VeNetWork, rete di imprese impegnate nel rilancio dell’economia a Nordest; Matteo Fabbrini, fondatore di Maikii, società che immette nel mercato milioni di chiavette usb coi personaggi della Disney; Ilaria Fabiola Tabone, titolare del Molino Rossetto Livio specializzato nella produzione di farine; Stefano Beraldo, amministratore delegato di Ovs; Roberto Donadon, fondatore di H-Farm e di tutte le realtà parallele; Carla Paroli, titolare di Prandi Italy, azienda che produce attrezzi da taglio; Lauro Buoro di Nice Spa, società leader nell’automazione e, infine, per Keyline, azienda specializzata nelle macchine duplicatrici, ecco Maria Cristina Gribaudi.

“Le loro visioni del mondo, raccontate in pochi minuti, rappresentano davvero il meglio che c’è nell’impavida imprenditoria del NordEst (veneta)”, concludono i due promotori (Gianpaolo Pezzato). “Giovani, donne, welfare ma anche il coraggio di cambiare: è lo spaccato della nostra miglior imprenditoria che impedirà ai giovani di scappare all’estero. Quando sogniamo, quando lottiamo per quello in cui crediamo, quando sfidiamo le regole, quando crediamo nel futuro gli impavidi siamo noi”.

 

IMPAVIDI Nel libro “Impavidi veneti – imprese di coraggio e successo a NordEst” di Gianpaolo Pezzato e Giampietro Bizzotto, edito da Edizioni Ca’Foscari, sono state raccontate le storie degli imprenditori: Elisabetta Armellin, Alberto Baban, Gilberto Benetton, Gianluca Bisol, Philipp Breitenberger, Pierangelo Bressan, Lauro Buoro, Tiziano Busin, Riccardo Donadon, Mariacristina Gribaudi, Remo Pedon, Jacopo Poli, Mariano Roman e Andrea Stella.