“RISTORANTI DEL RADICCHIO” AL MIGO’ DI TREVISO CON LO CHEF MIGOTTO

Dal 21 al 27 gennaio quinta tappa della rassegna enogastronomica itinerante all’insegna del radicchio igp al ristorante del giovane chef Mirco Migotto. Nel menù rosa di tonno e musetto al fiore di Treviso.  E domenica la cena di galà

Da lunedì 21 gennaio a domenica 27 appuntamento al ristorante Al Migò di Treviso per la nuova tappa di “A tavola nei ristoranti del radicchio”, la rassegna enogastronomica itinerante ideata dal Consorzio ristoranti del radicchio che riunisce le migliori realtà della Marca Trevigiana, con puntate nel Veneziano e nel Bellunese. Da novembre a febbraio, ogni membro ristoratore propone dei menu degustazione che valorizzano la qualità dei radicchi “premiati” con il marchio IGP: il rosso di Treviso e il Variegato di Castelfranco. Dal 2001 il gruppo, presieduto da Egidio Fior, ha anche una madrina d’eccezione, Miss Italia.

Il giovane chef Mirco Migotto è il patron del ristorante Al Migò, a pochi metri dalle mura di Treviso. La sua cucina  miscela tradizione veneta e innovazione, con predilezione per le prelibatezze del mare, cotte e crude. Per la settimana del radicchio, il bel fiore della Marca Gioiosa, Mirco propone un viaggio tra i sapori di terra e di mare. Dopo l’aperitivo di benevenuto, a stupire gli ospiti una delicata rosa di tonno con la “rosa di Castelfranco igp”, un gustoso musetto al radicchio Treviso igp con spuma di patate, sgombro all’olio e nuvola di rafano. Immancabile poi il risotto al radicchio come portata madre impreziosito con tartare di scampi di Sicilia, a cui segue il petto d’anatra rosato con radicchio e salame. Conclude in dolcezza il menù dedicato al prezioso fiore veneto il tiramisù rivisitato dallo chef “Tiramigò”. Domenica 27 appuntamento finale alle ore 20 con la cena di gala.

Ed ecco le prossime tappe della rassegna dei Ristoranti del Radicchio: dal 28 gennaio al 3 febbraio al ristorante da Gerry a Monfumo (la serata di gala è programmata per il primo di febbraio) e dal 4 al 10 febbraio all’Antico Podere dei Conti di Sant’Anna di Susegana. Del gruppo fanno parte anche Agostini Ricevimenti e Dolcefreddo Moralberti di Maserada sul Piave.

CONSORZIO RISTORANTI DEL RADICCHIO Nasce negli anni Settanta come Gruppo di Ristoratori avente per obiettivo principale quello di promuovere i prodotti del territorio trevigiano, il radicchio su tutti. Da Alfredo el toulà, alle Grazie, Dino Marchi, Righetto, L’incontro, Alla Corte, Le Beccherie, Tamburello, da Marian, Monreal, sono i nomi di chi per un po’ ha percorso un tratto di strada insieme e nel Gruppo condividendone lavoro e successi, poi la svolta: una ventina di anni fa nasce il Consorzio Ristoranti del Radicchio che attualmente è composto dai ristoranti Fior, Pasina, Agostini, Albertini, da Gerry,  San Lorenzo,  San Martino, Antico Podere dei Conti, al Migò, Dolcefreddo Moralberti. Il Consorzio ha attivato da una decina d’anni una collaborazione con la casatella che ha acquisito la denominazione DOP il 2 giugno 2008.

TREVISO CREATIVITY WEEK 2019, ANTEPRIMA A LAS VEGAS

Dopo il successo della prima edizione, la delegazione di TCW vola oltreoceano al Ces, la fiera mondiale dell’elettronica e dell’innovazione dall’8 all’11 gennaio per presentare il nuovo programma.  Gianpaolo Pezzato: “Un’importante occasione per far conoscere il nostro progetto agli addetti ai lavori internazionali e creare rete”. Parte così la “road to Treviso Creativity”

 

Treviso Creativity Week è il progetto ideato da Gianpaolo Pezzato e Innovation Future School che unisce creatività, giovani e imprese, finalizzato a concretizzare le idee più innovative nelle categorie Hi-tech&digital, Fashion, food e Forniture (le tre F del made in Italy) e Innovazione sociale e cultura. La prima edizione che si è svolta nel 2018 è stato un successo di partecipazione, che tradotto in numeri significa: 1.500 partecipanti, 60 relatori, 13 eventi tra la Marca Trevigiana e il Veneziano, 80 startup candidate al premio creativity startup e 50 candidature al premio Donna dell’anno. A questi si devono aggiungere le migliaia di persone che hanno seguito la TCW2018 da tutta Italia tramite i social.

Anno nuovo, edizione nuova. Treviso Creativity Week riparte con un programma ancora più strutturato e importante, con un calendario ricco di eventi. La prima novità è l’esordio oltreoceano, infatti la delegazione di TCW debutta al Ces (Consumer Electronics Show), la fiera mondiale dell’elettronica e dell’innovazione che si svolge dall’8 all’11 gennaio a Las Vegas. Con oltre 4.500 espositori, 180 mila addetti ai lavori provenienti da 155 nazioni è una delle più importanti e autorevoli fiere del settore, trampolino di lancio per le start up: qui ogni anno vengono presentati ventimila nuovi prodotti raccontati da 6.500 giornalisti accreditati.

Ed è in questo scenario, precisamente al Padiglione Italia dell’area Europark che sarà presente il progetto TCW con workshop, presentazioni e un diario di bordo che racconta day by day l’esperienza americana. Gianpaolo Pezzato: “Assieme a Nicola Santin, Paolo Ganis e Fabrizio Rovatti presenteremo la nuova edizione della Treviso Creativity Week, il premio dedicato alle start up, la road to, ossia le tappe di avvicinamento alla settimana della creatività e altre novità, tra cui “Penso Futuro” il concorso per le scuole superiori. Essere ospiti di questa fiera internazionale è una grande opportunità per far conoscere il progetto “made in Italy” agli addetti ai lavori e creare rete in un contesto così autorevole e di fama mondiale”.

L’esordio a Las Vegas rappresenta la prima tappa della “Road to Treviso Creativity”, il ciclo di incontri e visit studio che da gennaio a luglio coinvolgerà aziende, scuole e start up del territorio in Italia e all’estero con l’obiettivo di diffondere il verbo della Creativity Week. Anticipiamo che anche la seconda tappa è stata già fissata, e sarà a Londra il 27 febbraio presso l’incubatore partner TechnItalia Lab. Sarà poi il turno di Firenze il 29 marzo e di Ferrara il 12 aprile.

Punta di diamante dell’iniziativa è il Premio Creativity Start up 2019 che premia i progetti più innovativi (iscrizione entro il 15 settembre), tra tutti i progetti presentati ne saranno selezionatri 10 che accederanno alla finalissima del 25 ottobre). E poi, la new entry “Penso Futuro”, il concorso di idee dedicato ai ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia, in palio una Summer Week per perfezionare la loro idea e prepararsi allo speech finale (www.pensofuturo.it).

 

“RISTORANTI DEL RADICCHIO” A SCORZE’ CON LO CHEF STELLATO RAFFAELE ROS

Dal 7 al 13 gennaio quarto appuntamento della rassegna enogastronomica itinerante dedicata al fiore di Treviso al ristorante San Martino di Scorzè, nel Veneziano. Nel menù oca in salmì e Erborinato blu ’61

Lunedì 7 gennaio riparte la rassegna enogastronomica itinerante “A tavola nei ristoranti del radicchio”, ideata dal Consorzio ristoranti del radicchio che riunisce le migliori realtà della Marca Trevigiana, con puntate nel Veneziano e nel Bellunese. Da novembre a febbraio, ogni membro ristoratore propone dei menu degustazione che valorizzano la qualità dei radicchi “premiati” con il marchio IGP: il rosso di Treviso e il Variegato di Castelfranco. Dal 2001 il gruppo, presieduto da Egidio Fior, ha anche una madrina d’eccezione, Miss Italia.

Dopo la recente tappa alle dolomiti nella Locanda San Lorenzo, la nuova tappa targata 2019 ci porta nel Veneziano, precisamente a Rio San Martino Scorzè, nel ristorante stellato San Martino condotto dallo chef Raffaele Ros e la moglie sommelier Michela Berto. Cinque generazioni che tramandano una storia familiare fortemente legata al territorio e alla tradizione, intessuta di dedizione al lavoro e una passione tali da portarli a conquistare nel 2014 l’ambita stella Michelin. E prima ancora, il primo  premio dell’A.I.S. Veneto per la miglior “Carta dei Vini della Ristorazione del Veneto 2013” vinto da Michela. Dal fronte food, Raffaele fa della ricerca di equilibrio nei piatti la sua cifra stilistica, con il suo gusto per l’armonia degli elementi e la sua capacità di esaltare esteticamente le composizioni creando abbinamenti ideali che deliziano tutti i sensi.

Veniamo allora al menù dedicato alla settimana del radicchio. Ad accogliere gli ospiti è una terrina di bollito con verdure e radicchio in agrodolce e crema di cavolfiore, e un tortellino ripieno di oca e radicchio in brodo di oca; immancabile il riso con radicchio IGP, arricchito con pera salata e la chicca del formaggio “Erborinato blu ‘61”, a cui seguono gli gnocchi di patate del Piave al ragù di quinto quarto e radicchio affumicato, come seconda portata, oca in salmì accompagnata a radicchio in forno. A chiudere in dolcezza questo viaggio tra i sapori, il tiramisù rivisitato battezzato “Pausa Caffè”. Ad ogni pietanza la sommelier sarà a disposizione dei commensali per proporre la sua selezione di vini.

Ed ecco le prossime tappe della rassegna dei Ristoranti del Radicchio: dal 21 al 27 gennaio Al Migò di Treviso; dal 28 gennaio al 3 febbraio al ristorante da Gerry a Monfumo (la serata di gala è programmata per il primo di febbraio); infine dal 4 al 10 febbraio all’Antico Podere dei Conti di Sant’Anna di Susegana. Del gruppo fanno parte anche Agostini Ricevimenti e Dolcefreddo Moralberti di Maserada sul Piave.

CONSORZIO RISTORANTI DEL RADICCHIO Nasce negli anni Settanta come Gruppo di Ristoratori avente per obiettivo principale quello di promuovere i prodotti del territorio trevigiano, il radicchio su tutti. Da Alfredo el toulà, alle Grazie, Dino Marchi, Righetto, L’incontro, Alla Corte, Le Beccherie, Tamburello, da Marian, Monreal, sono i nomi di chi per un po’ ha percorso un tratto di strada insieme e nel Gruppo condividendone lavoro e successi, poi la svolta: una ventina di anni fa nasce il Consorzio Ristoranti del Radicchio che attualmente è composto dai ristoranti Fior, Pasina, Agostini, Albertini, da Gerry,  San Lorenzo,  San Martino, Antico Podere dei Conti, al Migò, Dolcefreddo Moralberti. Il Consorzio ha attivato da una decina d’anni una collaborazione con la casatella che ha acquisito la denominazione DOP il 2 giugno 2008.

SETTE LIBRI IN OTTO MESI, I ROMANZI D’IMPRESA DI ZALTRON DIVENTANO UN CASO NAZIONALE

Finale d’anno scoppiettante per lo scrittore bassanese, ai vertici in Italia nella narrazione d’impresa. L’ultima opera è “Il signor Pool Pharma” pubblicato da Cairo. Zaltron: “Dal vino agli abiti da sposa, ecco come racconto il tessuto economico del Nordest”

 

In 25 anni di scrittura professionale, Alessandro Zaltron ha pubblicato quattro romanzi, sei saggi, alcune guide letterarie e una ventina di romanzi d’impresa. Solo nell’ultimo anno ha mandato in libreria sette libri, pubblicati da Piemme, Rizzoli, Salani, Cairo, FrancoAngeli: un vero record fatto di migliaia di pagine e di rapporti consolidati con gli imprenditori che si fidano della sua penna per raccontare le loro vite professionali e i loro sogni personali.

Questo per lui è un momento fondamentale dell’anno. Dopo il romanzo di successo Non ho paura di morire (Salani), scritto a quattro mani con Diego Dalla Palma, e Vino. Il romanzo segreto cofirmato con Roberto Cipresso (Piemme), è appena uscito Il signor Pool Pharma (Cairo), la vita romanzata del pioniere degli integratori in Italia ed è già disponibile on-line (in libreria dal 9 gennaio) un nuovo romanzo d’impresa per FrancoAngeli, Una vita di… Favole, dove Zaltron narra la storia avventurosa di Lucia Daniotti, titolare di uno dei più importanti atelier-laboratorio di abiti da sposa in Italia. Non basta. A giorni sarà in libreria una nuova opera per mano sua dal titolo Dalla pelle al cuore, edita da Rizzoli, dove racconta la storia del Gruppo Mastrotto, la più grande conceria d’Europa.

Pubblicazioni che confermano la leadership di Zaltron a livello nazionale nel segmento della narrativa d’azienda. È l’unico autore così versatile, capace di cambiare tema e personaggi con la velocità geniale di chi sa adattare l’utilizzo della parola ai contesti più diversi. “Ho dedicato la mia intera vita a tessere parole e a raccontare storie”, dice l’autore. “Nelle storie degli imprenditori che ho incrociato vedo l’energia di chi vuole cambiare il mondo. Vedo la forza dei sogni che si realizzano e la potenza di un popolo capace di guardare al futuro con ottimismo”.

Ha perciò ideato Romanzi d’impresa™, nuovo genere letterario che raccoglie le vite di imprenditori e professionisti audaci, orgogliosi, visionari. Il racconto della loro storia scorre come un romanzo, con stile vivace, esalta l’umanità dei protagonisti e valorizza gli aspetti intangibili del loro successo – cioè non misurabili in metri quadri di capannoni, euro di bilanci, numero di pezzi prodotti – ma altrettanto significativi nel tratteggiare l’identità dell’impresa e nell’accrescere la reputazione aziendale.

“La cultura d’impresa è una manifestazione del pensiero e dell’ingegno umano al pari di altre branche del sapere. Per questo da scrittore rendo onore agli imprenditori facendo della loro storia un’opera d’arte. Siamo di fronte a una nuova era per l’imprenditoria a Nordest”, conclude Zaltron. “Dopo le fasi rocambolesche della crescita e la successiva caduta del modello economico, adesso è giunta l’ora di cristallizzare le esperienze in racconti che possano servire a conservare la memoria di quanto accaduto, ma anche essere di esempio per chi volesse intraprendere le stesse strade”.

 

UFFICIO STAMPA VELVET MEDIA / press@velvetmedia.it

 

LA SCHEDA Alessandro Zaltron scrive di professione da oltre 25 anni. Ha pubblicato i romanzi Riceviamo e volentieri (2007), ¡Viva maria! (2012), Guru per caso (2013); i saggi semiseri Crociera e delizia (2012), Manuale per i(n)felici amanti (2013), Le parole sono importanti (2015), Cronache sentimentali (2015), Abbecedario delle sciocchezze da non scriversi (2017); le guide letterarie Di Bassano in Bassano (2003), Piccole memorie dalla Grande guerra (2008), Treviso 101 (2010 e 2013). Le sue opere più recenti sono il romanzo Non ho paura di morire (2018, Salani), scritto assieme a Diego Dalla Palma e Vino, il romanzo segreto (2018, Piemme) firmato con il winemaker Roberto Cipresso. Ha ideato i romanzi d’impresa™, nuovo genere letterario che racconta in maniera avvincente storie di aziende di successo e di valori; alcuni dei 20 volumi editi sono confluiti nell’omonima collana di FrancoAngeli da lui diretta.

 

SETTE LIBRI IN OTTO MESI Il 2018 di Zaltron è stato estremamente proficuo. In aprile esce per Salani Non ho paura di morire, il primo romanzo del famoso image maker Diego Dalla Palma scritto a quattro mani con lui. Il 21 settembre è la volta di Uno di noi, dove è autore del romanzo d’impresa edito da FrancoAngeli che racconta la storia dell’imprenditore padovano Mario Bustreo che ha contribuito, tra l’altro, a realizzare i lampadari del film “Cento sfumature di grigio”. Il 2 ottobre Piemme pubblica Vino. Il romanzo segreto, dieci storie dal passato e dal futuro del vino, più un’impietosa analisi sul mondo attuale del vino scritte da Zaltron, coautore con Roberto Cipresso. Il 22 novembre, un nuovo romanzo d’impresa, questa volta con Giorgio Pizzoni, Il signor Pool Pharma, pubblicato da Cairo, a cui segue un altro quasi subito, l’8 dicembre sotto forma di ghostwriting, Marketing Heroes dell’imprenditore Bassel Bakdounes, la storia mirabolante di Velvet Media, azienda di web marketing passata da 0 a 140 dipendenti in tre anni con ritmo rock’n’roll e l’aiuto della filosofia manga. Ora esce un nuovo romanzo d’impresa per FrancoAngeli, Una vita di… Favole, dove lo scrittore narra la storia avventurosa di Lucia Daniotti, titolare di uno dei più importanti atelier-laboratorio di abiti da sposa in Italia e infine a gennaio sarà in distribuzione l’opera dal titolo Dalla pelle al cuore, edita da Rizzoli, dove racconta la storia del Gruppo Mastrotto, la più grande conceria d’Europa.

IMPEGNO, UMILITÀ E SACRIFICIO: LE TRE REGOLE PER FARE IMPRESA A NORDEST DI VIDALI

Ritratto dell’imprenditore Pierfilippo Vidali che attraverso i suoi richiestissimi “lagoon tour” fa innamorare i turisti di Venezia e delle sue preziose isole

Pierfilippo Vidali è un giovane imprenditore veneto che ha deciso di mettersi in gioco e fare impresa credendo nel proprio territorio.  Comincia a lavorare da giovanissimo subentrando nella gestione del cantiere motonautico del padre a venezia scomparso prematuramente all’epoca. Intuisce subito le potenzialità del settore dei carburanti in laguna e converte l’impianto interno del cantiere di famiglia in un vero e proprio impianto di carburante aperto al pubblico gestito con ottica industriale.  Pochi anni dopo fonda la Lido Energia srl che ben presto diventa la società leader nella laguna di venezia come vendita di litri per carburanti.

Dopo l’esperienza sui prodotti petroliferi Pierfilippo decide di intraprendere una nuova avventura e investire sul mondo del turismo a venezia sua città natale e suo grande amore.  “Venezia è la città più bella del mondo – dice il giovane imprenditore – Tutti hanno diritto di vederla e conoscerla ma rispettandola, ecco l’arrivo del Consorzio Vidali Group, tour operator e consorzio di aziende veneziane che opera nei servizi di navigazione e di incoming nella città lagunare”. E qui il suo entusiasmo e la sua voglia di creare qualcosa che dia un contributo a venezia ha avuto successo.

Qual è la tua “mission”?

”Il mio compito è quello di far innamorare il turista di Venezia, trasmettendo la conoscenza della città che solo un veneziano come me può avere. Murano e la sua arte del vetro, Burano e il suo fascino pittoresco e Torcello con la sua storia e i suoi segreti, ecco alcune delle isole che le nostre escursioni propongono tutti i giorni, ma non solo anche gite enogastromiche o culturali. E le richieste sono in continuo aumento.

Cosa pensi delle critiche? 

Uno stimolo a fare meglio.

Qual è il tuo segreto? 

Nessun segreto, solo voglia di lavorare e di migliorarmi, non senza il grande amore per la mia città.

Che programmi hai in futuro? 

Sicuramente la famiglia, fondamentale per la crescita di ogni uomo.

Che consiglio potresti dare ai ragazzi più giovani di te? 

Non sono di molte parole come persona ma sicuramente potrei riassumere con queste tre parole: studio, impegno e sacrificio.

Svago o hobbies al di fuori del lavoro?

Beh io amo sciare quindi appena posso scappo in montagna nelle nostre Dolomiti a farmi una sciata con gli amici. Lo sport è il mio maestro di vita da cui ho imparato molto, tant’è che se un giorno diventerò genitore sicuramente lo proporrò ai miei figli.

Infine, un motto in azienda che potrebbe calzarti? 

“Prima di ordinarlo impara a farlo”.

 

IL CONSORZIO Il Consorzio Vidali Group nasce nel 2016 unendo società che si occupano di trasporti marittimi con barche, motoscafi e shuttle. Il Consorzio, grazie alla licenza di tour operator, offre pacchetti turistici per conto dei suoi soci, che hanno invece solo la possibilità di noleggiare le barche. La costante crescita del Consorzio, anche grazie alla collaborazione con molte agenzie, permette ai suoi soci di avere sempre più lavoro e personale (attualmente le persone impiegate sono circa una sessantina). Il presidente del Consorzio, il giovane imprenditore veneziano Pierfilippo Vidali, iscritto a Confindustria Venezia, fa parte anche del consiglio di amministrazione di Venice by Boat, società alla quale Actv si appoggia per le tratte minori come quelle notturne o le linee balneari. Sua è la “Lido Energia”, società delle pompe bianche e low cost che vende la maggioranza della benzina che le barche veneziane usano. Dal 2015 ha fatto nascere i Lagoon Tour, visite alle isole veneziane che stanno attirando l’attenzione internazionale, persino dai motori di ricerca cinesi.

 

BIBENDA, L’AMARONE DI TRABUCCHI D’ILLASI E’ IL MIGLIOR VINO D’ITALIA

L’azienda veronese supera una selezione tra trentamila etichette. I titolari: “Merito della nostra storia e della scelta biologica”. Lo studio: un vino con cinquanta aromi e la molecola che fa bene alla salute

 

Più che un vino, è un’emozione. Colore rosso rubino intenso con trame granate, all’olfatto è intrigante per la varietà di profumi, dalla prugna secca al tartufo nero. Il tannino è dolce e inizialmente vellutato per poi, nel finale, asciugarsi un po’. L’Amarone 2010 prodotto dall’azienda agricola Trabucchi d’Illasi, nel Veronese, è stato premiato come il miglior vino italiano. La Rivista Bibenda, dopo aver selezionato 609 vini (su 25.000 che si erano candidati alla degustazione) premiati con i celebri 5 grappoli, ha individuato, tra questi, i dieci migliori vini italiani. Tra di loro, unico tra i veneti, l’Amarone del borgo di Monte Tenda, a Illasi.

“Il nostro Amarone 2010 appartiene da oggi alla storia della viticoltura italiana”, dice Giuseppe Trabucchi, portavoce di una azienda che da quattro generazioni estrae dalla terra veronese i grandissimi rossi della Valpolicella. “Giustamente è stato denominato il vino del cuore – racconta – appellativo meritatissimo perché è un vino che proviene dal cuore di chi coltiva il vigneto e opera in cantina, ossia Aristide Piovan, 28enne simbolo della quarta generazione, che, grazie alla coltivazione biologica certificata dal 1993 e alla passione di tutti i collaboratori dell’azienda, ci sta proiettando in un futuro sempre più internazionale”.

È questo un vino che conferma la qualità dei vini prodotti dall’azienda, che negli anni hanno ottenuto numerosi premi grazie a un terroir coltivato fin dal 1924: 22 ettari a vigneto e sei ad oliveto, che si sviluppano in collina, ad una altitudine media di 200 metri sul livello del mare. Un’azienda nota anche per la propria cantina sotterranea, che è tra le più spettacolari della Valpolicella, meta di migliaia di visite di wine lover e appassionati di architettura. Una struttura di tre piani sotto terra realizzata nel 2002, collegata a quella originaria dell’Ottocento con una galleria: spazi sotterranei per circa 3000 metri quadri con una sala per l’appassimento delle uve, l’officina e il deposito delle macchine agricole. Sopra l’ultimo solaio c’è il vigneto che garantisce isotermia e l’assenza di rumori e vibrazioni: le condizioni ideali per l’invecchiamento.

Ma la qualità del vino passa anche attraverso un recente scoperta. Il professor Gianni Galaverna dell’Università di Parma ha condotto studi approfonditi sui vini Trabucchi d’Illasi, scoprendo che sono ricchi di una molecola molto importante per la salute umana: il resveratrolo. E’ stato mostrato come l’uva Corvina sia più ricca di stilbeni e polifenoli, agenti noti in vitro per le capacità anti tumorali e riscontrando nell’uomo effetti benefici contro il diabete di tipo 2. Lo studio ha evidenziato, infine, la presenza di oltre cinquanta punti olfattivi a definirne la complessità. “Oltre a essere il miglior vino italiano – conclude Trabucchi sorridendo – il nostro Amarone 2010 fa pure bene alla salute”.

 

Ufficio stampa Velvet Media / press@velvetmedia.it

 

LA STORIA DELL’AZIENDA Il professor Alberto Trabucchi subentrò negli anni Cinquanta alla madre, Maria Zamboni, nella gestione dell’azienda, fondata nel 1920 dal padre Marco. Un nome, quello di Trabucchi, che ha fatto la storia nel mondo del diritto civile. Maestro di generazioni di studenti di giurisprudenza, giudice e avvocato alla Corte di Giustizia della Comunità Europea fu per quarant’anni sindaco di Illasi e sostenitore dell’applicazione a tutto il territorio della Valpolicella della denominazione d’origine controllata. Nel 1993 l’azienda ha deciso la conversione al metodo biologico in ossequio ai suoi principi di rispetto del territorio. La Trabucchi d’Illasi oggi produce circa 120 mila bottiglie all’anno nelle tipologie Amarone, Valpolicella e Recioto della Valpolicella; dell’Amarone 2010 premiato da Bibenda saranno commercializzate 15 mila bottiglie. Otto le persone impiegate in azienda, oggi Aristide Piovan è il responsabile del lavoro in cantina e in campagna; Franco Bernabei è l’enologo, è un professionista assai noto in Italia. Informazioni: www.trabucchidillasi.it.

“MARKETING HEROES”, VELVET MEDIA DIVENTA UN LIBRO

“Fare impresa tra manga e rock and roll”. Sabato 8 dicembre Bassel Bakdounes presenta la storia dell’agenzia di marketing veneta: ecco come in cinquanta mesi si passa da zero a diventare una delle società più importanti d’Italia nel social media management

 

L’appuntamento è fissato. Ore 18 di sabato 8 dicembre. La location pure: un locale del centro storico di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano: “Castelli in Aria”. In questa cornice informale Bassel Bakdounes, titolare di Velvet Media, presenterà il suo primo libro: “Marketing Heroes. Fare impresa tra manga e rock’n’roll. La storia di Velvet Media”.

Una pubblicazione che giunge in un momento importante per la società di marketing e comunicazione castellana, che ha raggiunto i 140 dipendenti ed è appena  stata nominata “Leader della crescita 2019”, la lista delle 350 aziende italiane che hanno registrato i record di fatturato tra il 2014 e il 2017, una indagine realizzata da Sole 24 Ore e Statista. Velvet Media è all’87mo posto, grazie ad un tasso di crescita del 75,01% derivato da un fatturato che nel 2014 era di 328.000 euro e nel 2017 si è assestato a un milione e 759 mila euro. Dati che peraltro sono in crescita a doppia cifra nel corso del 2018.

Il libro di Bakdounes in questo contesto diventa una sorta di autobiografia imprenditoriale scritta come fosse una fiaba. O meglio: un manga. Si parte da zero, dalle origini del sogno di eccellere nella vita, di far qualcosa che cambi davvero il mondo. E si finisce dentro un turbinio di avventure fallimentari e di successi, di fragorose cadute e di voli pindarici.  Fino all’intuizione finale. Dopo tante esperienze professionali, Bakdounes capisce che il futuro è nel social media management, fonda Velvet Media Italia e in pochi mesi crea oltre cento posti di lavoro inseguendo il sogno di diventare un eroe del marketing.

E qui inizia tutta una parabola di racconti ed emozioni sviluppate in asincrono temporale. Da un lato, un bambino che ingurgita dalla televisione le storie di Ken il Guerriero e di Holly e Benji. Dall’altro, il professionista che interiorizza le regole della vita e del business attraverso alcuni stili di comportamento insegnati dai manga: la collaborazione dentro al team, l’anelito al migliorarsi, i valori base che devono essere posti prima ancora di far nascere l’azienda. Con un’appendice finale, il corollario al sogno: il progetto di salvare il mondo con la Onlus Save the World e un innovativo modo di usare i motori di ricerca a fin di bene.

“Sono consapevole che perdere la strada, o prendere quella sbagliata, in situazioni di crescita veloce come questa, sia piuttosto facile”, spiega Bakdounes nell’introduzione al libro, scritto in collaborazione con Alessandro Zaltron e con due prefazioni di Sebastiano Zanolli e Cristiano Ottavian. “Ci tenevo a far conoscere che cosa ho imparato in questi anni nella speranza sia di utilità. Farà sorridere il parallelo tra impresa e cartoni animati, forse. Ma i manga fanno parte della mia e nostra identità, sono stati una molla nel creare la visione d’insieme di Velvet e, in quota parte, il suo elemento differenziante. Vanno presi per quel che sono, un po’ come erano i poeti e i cantastorie dell’antichità: servono per darci spunti, esempi di vita, suggerimenti appunto su come sarebbe saggio e giusto comportarsi. Penso infatti che in questo mondo ci sia tanto bisogno di eroi. Noi siamo dei marketers. Penso sia naturale ambire a essere dei Marketing Heroes”.

VELVET MEDIA IN PILLOLE Marketing management, web marketing e new media: sono questi gli ambiti che pongono Velvet Media, agenzia di comunicazione di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, ai vertici nazionali nel settore. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi gestisce il marketing in outsourcing di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 140 persone in continua espansione. In tutto, si stima che l’agenzia abbia generato un indotto di circa cento milioni di euro di investimenti in marketing di vario tipo. Il core business è la gestione della comunicazione aziendale a tutti i livelli: dalla grafica al video maker, dalla fotografia allo sviluppo di siti di e-commerce fino al professionista della lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune società parallele, che hanno sviluppato specializzazioni dal nel mondo dello Sport (Velvet Sport), nell’hotellerie (Velvet Planet) ma anche nella gestione delle reti wi fi e degli influencer sui social (Velvet Touch). Negli ultimi anni in Italia sono state aperte due filiali: a Jesolo, in via Aquileia, e in Trentino Alto Adige a Levico Terme. Con l’apertura delle agenzie sorelle negli Stati Uniti, a Denver, in Thailandia a Bangkok e negli Emirati Arabi a Dubai Velvet agevola il processo di internazionalizzazione delle pmi. La creatività italiana è vincente all’estero come dimostra l’entrata nel network “Worldwide partners global agency”, rete mondiale composta da 64 società di 40 nazioni diverse nella quale Velvet è l’unica rappresentante per l’Italia.

L’OROLOGIO DELL’IMPRENDITORE PREMIATO ALLA BORSA DI MILANO COME ECCELLENZA DELL’ANNO

KEYUM APRE A MIRA, E’ BOOM DI RICHIESTE PER IL SOFTWARE DELLA DIETA PERFETTA

E’ un brevetto europeo, propone 15 mila ricette: forte richiesta anche nel Padovano. Il titolare, Paolo Braghin: “Abbiamo schedato settemila alimenti, riusciamo a proporre diete personalizzate ed equilibrate rispettando i gusti, le esigenze dei clienti in base al proprio stile di vita”. Il contributo dell’università di Bologna

 

L’idea è semplice: ognuno può mangiare quello che gli piace. Con una precisazione. Se non vuoi ingrassare o metterti nelle condizioni di aggravare le tue condizioni di salute con comportamenti poco sani, allora devi stare attento. La novità adesso è che, grazie ad un sofware, ognuno potrà mangiare quello che vuole, ma seguendo l’algoritmo, che magari, nonostante tu sia in dieta, ti permette una sana torta al cioccolato con panna e un primo piatto sfizioso.

È nato a Rovigo il “metodo Keyum®”, grazie al supporto di un software nutrizionale che si basa sulla scomposizione bromatologica, scienza che studia la composizione chimica, le alterazioni e la conservabilità delle sostanze alimentari. In sostanza, sono state catalogate le etichette alimentari di settemila alimenti, reperibili sullo scaffale del  supermercato, ed elaborate oltre quindicimila ricette diverse. Un esempio? Non troverete “un biscotto” ma la tipologia di biscotto di quella marca che vi piace. Il motivo è semplice: la composizione chimica di ogni prodotto cambia di marca in marca.

Un software che negli ultimi cinque anni ha prodotto circa diecimila piani alimentari e che è sempre più richiesto nel Veneziano e nel Padovano. Per questo, il titolare dell’azienda Paolo Braghin ha deciso di aprire una nuova filiale nel Veneziano, precisamente a Marano di Mira in via Caltana 4f. “Registriamo una crescita esponenziale dell’interesse per il nostro metodo”, spiega il fondatore Paolo Braghin, imprenditore dal 1994 ed ex titolare di un centro fitness e tuttora atleta agonista. “In particolare nell’area tra il Veneziano e il Padovano molti atleti e molte persone comuni ci chiedono consulenza. Di qui la decisione di aprire la nuova filiale”.

Il software nutrizionale Keyum® è in grado di elaborare piani alimentari sulla base del modello alimentare mediterraneo e grazie ad un calcolo esatto di tutti i componenti contenuti negli alimenti e nelle ricette: è possibile costruire una dieta personalizzata e su misura. In pratica, l’algoritmo viene impostato con la quantità giornaliera di carboidrati, proteine, grassi e ogni altro nutriente. Poi incrocia questi dati coi cibi scelti e emette come output il menù. “Chi l’ha detto che chi inizia una dieta deve dimenticare le tipicità locali, come Baicoli veneziani, cansuziei, bigoli, riso e bisi, polenta?”, incalza la dottoressa  Elisa Mancini, biologa nutrizionista, responsabile scientifica della piattaforma. “Mantenendo in un primo approccio ciò che più ci piace si  garantirà il risultato senza troppe fatiche; ciò è possibile grazie ad una scomposizione dettagliata e minuziosa di tutti gli alimenti che introduciamo nella giornata”.

Grazie alla revisione scientifica effettuata un paio di anni fa con l’università Alma Mater di Bologna, il software nutrizionale è stato implementato, basandosi esclusivamente su contenuti presenti in pubblicazioni scientifiche internazionali di elevato profilo, con mappe di incompatibilità alimentari per allergie ed intolleranze scientificamente dimostrabili ma anche in presenza stati patologici come ad esempio i disturbi del tratto digerente.

Ufficio Stampa Velvet Media / press@velvetmedia.it

 

KEYUM IN PILLOLE Il metodo Keyum® è stato inventato da Paolo Braghin, il quale ha messo a punto  con l’aiuto di una commissione medico-scientifica un software, unico in Europa, che definisce la dieta su misura mantenendo nel menù i piatti preferiti grazie ad una scomposizione bromatologica di settemila cibi e quindicimila ricette in continuo aggiornamento. Le sede centrale è a Boara Polesine, in provincia di Rovigo, ma ci sono uffici operativi anche a Bologna, a Valli di Chioggia e a Mira, nel Veneziano. La società è nata nel 2013, ad oggi vi lavorano nelle varie sedi una decina di persone. Nel corso degli anni, ha elaborato migliaia di diete per oltre diecimila persone, nel tre quarti dei casi per il mondo femminile. Tra chi segue il metodo, alcuni sportivi famosi nel territorio veneto: citiamo i triatleti Nicola Battocchio, Omar Bertazzo e Michele Aglio; i ciclisti Marcello Pavarin, Liam Bertazzo e Filippo Fortin; ma anche il rugbista Nicola Quaglio e gli atleti di Judo-Karate-Taekwondo Gabriele e Gianni Guglielmo. Dal punto di vista medico-sanitario, grazie alla revisione della piattaforma, che è stata effettuata in collaborazione con docenti dell’università Alma Mater di Bologna, il software è in grado di elaborare programmi nutrizionali anche in presenza 24 allergie ed intolleranze e 18 stati patologici, funziona ad esempio per attenuare e ridurre drasticamente i sintomi del reflusso gastrico, del gonfiore addominale, della stipsi e di alcune forme di mal di testa.

RISTORANTI DEL RADICCHIO, LA STAGIONE INIZIA ALLA PASINA

Fino al 25 novembre menù degustazione dedicato ai radicchi della Marca Gioiosa. L’esordio con Miss Veneto, ecco i piatti in degustazione

 

È arrivato il grande gelo nella Marca Trevigiana e la stagione del radicchio entra nel vivo. Dopo l’anteprima all’Hotel Fior, decolla la rassegna “A tavola nei ristoranti del radicchio” che unisce i migliori ristoranti trevigiani, con un paio di puntate fuori provincia nel Bellunese e nel Veneziano. L’esordio tocca questa settimana allo storico ristorante “Alla Pasina” di Dosson di Casier, che fino al prossimo 25 novembre proporrà ogni giorno menù degustazione dedicato ai radicchi della Marca Gioiosa.

Un’occasione perfetta per provare le delizie di un ristorante che si sta distinguendo grazie alla gestione di Simone Pasin, figlio dei titolari, che con la sua lungimiranza e passione per i vini unite alla decisione di far partire una Academy culinaria ha fatto fare il salto di qualità ad una attività che nata nell’agosto del 1977. Fu allora infatti che suo padre, Carlo Pasin e la mamma Teresa (soprannominata “Pasina”, appunto: e da qui il nome) decisero di aprire la prima osteria. All’inizio si vendevano solo ombrette e cicchetti. In questa terra viveva Giuseppe Maffioli che di Carlo era amico e confidente, tanto che lo definì in un suo libro “Cucina d’amore per chi sa amare la cucina”. Nel settembre del 2000 con l’aiuto del figlio Simone (oggi responsabile sala-cantina), della figlia Nicoletta (chef cucina) il ristorante è stato spostato in una casa rurale di fine Ottocento.

Ed è qui che è stata proposta con una cena di gala, alla presenza di Miss Veneto Diletta Sperotto, per proporre in anteprima il menù che questa settimana sarà possibile degustare. Dopo l’aperitivo di benvenuto nella sala al primo piano del ristorante con il metodo classico brut riserva da uve Chardonnay Alfredo Barollo e il Prosecco brut docg di Conegliano e Valdobbiadene della Tenuta Santomè gli ospiti si sono spostati nella sala principale, arredata per l’occasione con spettacolari candele. Qui è stata servita la cena. Come antipasto cestino di girello di manzo fassona affumicato con radicchio di Castelfranco, cilindro di robiola di capra e marmellata di radicchio e miele. Ma anche tortino di zucca, patate e radicchio di Treviso con crema di topinambur, entrambi i piatti accompagnati da uno Chardonnay Igt della Tenuta Santomè. La scelta dei primi piatti è stata l’occasione per valorizzare il fiore d’inverno: risotto con radicchio di Treviso, zucca e pistacchio, mantecato con Piave vecchio; ravioli ripieni di radicchio Treviso e ricotta di pecora con crema di formaggi d’alpeggio. Entrambe le pietanze sono state abbinate al Frater Rosso, un Merlot doc Piave dei fratelli Barollo. Infine, il trionfo della carne con il filetto di manzo su lettino di radicchio brasato con salsa al vino rosso e ciuffetto di porro fritto, esaltato da Frank, il Cabernet Piave doc di Barollo. Caffè e dolce, con la celebre torta delle miss al cioccolato, velo di zucchero e amarena valorizzati ancora da uno spumante di Santomè, il Prosecco Doc extra dry.

Inizia così la rassegna gastronomica dei Ristoranti del Radicchio. Le luci dei riflettori si accenderanno la prossima settimana, dal 26 novembre al 2 dicembre, sul ristorante Albertini di Visnadello di Villorba; dal 3 al 9 dicembre appuntamento alla Locanda San Lorenzo di Puos d’Alpago, nel Bellunese; dal 7 al 13 gennaio al ristorante San Martino di Scorzè, nel Veneziano; dal 21 al 27 gennaio Al Migò di Treviso; dal 28 gennaio al 3 febbraio al ristorante da Gerry a Monfumo (la serata di gala è programmata per il primo di febbraio); infine dal 4 al 10 febbraio all’Antico Podere dei Conti di Sant’Anna di Susegana. Del gruppo fanno parte anche Agostini Ricevimenti e Dolcefreddo Moralberti di Maserada sul Piave.

CONSORZIO RISTORANTI DEL RADICCHIO Nasce negli anni Settanta come Gruppo di Ristoratori avente per obiettivo principale quello di promuovere i prodotti del territorio trevigiano, il radicchio su tutti. Da Alfredo el toulà, alle Grazie, Dino Marchi, Righetto, L’incontro, Alla Corte, Le Beccherie, Tamburello, da Marian, Monreal, sono i nomi di chi per un po’ ha percorso un tratto di strada insieme e nel Gruppo condividendone lavoro e successi, poi la svolta: una ventina di anni fa nasce il Consorzio Ristoranti del Radicchio che attualmente è composto dai ristoranti Fior, Pasina, Agostini, Albertini, da Gerry,  San Lorenzo,  San Martino, Antico Podere dei Conti, al Migò, Dolcefreddo Moralberti. Il Consorzio ha attivato da una decina d’anni una collaborazione con la casatella che ha acquisito la denominazione DOP il 2 giugno 2008.