NOSTALGIA CANAGLIA, A NOVEMBRE AD ASSISI IL RADUNO NAZIONALE DELL’AMARCORD

Il prossimo 18 novembre party-evento alla discoteca “Pocoloco” a Rivorto di Assisi. Jurassik Park e Baywatch, ma anche Mario Bros e giganteschi pacchetti delle gommose Morositas. Si balla con le hit anni Novanta, dai Nirvana a Corona. Sarà il primo raduno in Umbria di due generazioni diverse, i giovani di oggi (e quelli di un tempo), attese migliaia di persone. Il format è stato battezzato “90 Wonderland Winter Tour”

Entra nel vivo la quindicesima stagione di 90 Wonderland, e per festeggiare è stato ideato un nuovo format collegato al mondo degli anni Novanta. Il prossimo 18 novembre party-evento alla discoteca “Pocoloco” a Rivorto di Assisi. La cena spettacolo inizia sulle 21.30, il menù costa 35 euro. L’ingresso in serata varia dai 15 ai 20 euro. L’adunata nazionale degli amanti degli anni Novanta si celebrerà in una location che ha debuttato nella nightlife umbra nel corso del 2004 affermandosi come uno dei club più raffinati ed eleganti. La struttura presenta un’unica area open-space che inizia la serata come ristorante per trasformarsi poi in discoteca. Fulcro della discoteca è il grande bancone bar posizionato al centro del locale. Come situazione club la serata di punta è quella del venerdì con una interessante programmazione house.

Ma il prossimo 18 novembre sul palco, a guidare i festeggiamenti, ci saranno i figuranti di 90 Wonderland. La pista da ballo sarà pervasa da un’iconica celebrazione degli anni ’90, con il ritmo travolgente dei Green Day e dei Backstreet Boys che farà ballare tutti i presenti. Sul palco, l’incredibile spettacolo vedrà esibirsi Spider-Man e Mario Bros accompagnati da scenografie evocative tratte da Jurassic Park. Non mancheranno le sensazionali ballerine in stile “Baywatch” e l’indimenticabile programma televisivo “Stranamore”, dedicato a chi cerca l’anima gemella. Gli enormi pacchetti di chewing gum Brooklyn saranno protagonisti accanto alle affascinanti Wonder girls.

La data umbra peraltro è molto attesa dal team di lavoro che ha ideato 90 Wonderland, evento che viene portato in circa 150 locali durante l’anno. La direzione è veneta, ed è composta da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza.

Sarà una serata dedicata alla nostalgia canaglia quella che si svolgerà nella suggestiva location a pochi chilometri da Assisi, per rivivere la storica decade della musica. Alle console, un mix esplosivo di successi pop, rock e dance, brani che hanno dominato le classifiche durante l’epoca d’oro della musica. Ogni canzone inviterà i presenti a cantare a squarciagola e a rivivere i ricordi più emozionanti. Lo spettacolo sarà completato da effetti speciali e una super video sigla, promettendo un’esperienza di musica e spettacolo senza precedenti.

Il format “Winter Tour” che sarà proposto nel Bolognese è un festival itinerante che toccherà circa decine di locali e discoteche in tutta Italia, attirando circa decine di migliaia di persone desiderose di ballare e divertirsi. L’evento è capace di unire due diverse generazioni che, per una notte, vogliono rievocare una decade storica di grandi successi musicali.

La mente degli organizzatori è focalizzata sull’entusiasmare il pubblico durante il nuovo tour. Francesco Ciconte, product manager dell’evento. “Torniamo in giro per tutta l’Italia per farvi divertire senza inibizioni con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre”, dichiara. “Siete pronti a vivere un’esperienza che vi lascerà senza fiato? Lasciatevi trasportare in un viaggio senza precedenti, dove il divertimento assume una nuova dimensione. Le luci si abbassano, il sipario si alza. Nei corridoi del tempo, quando il passato si fonde con il presente, abbiamo plasmato qualcosa di straordinario per i nostri primi 15 anni. Non sarà solo un semplice tour, ma un viaggio nel tempo attraverso la nostra incredibile storia. Un’opportunità unica per rivivere i momenti più memorabili, le serate indimenticabili ed i ricordi che hanno plasmato 90 Wonderland in quello che è diventato oggi”. 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

90 WONDERLAND – LA STORIA 90 Wonderland è il più grande party show anni Novanta d’Italia, un format che quest’anno compie 15 anni. La direzione del team di lavoro è curata da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza. La loro passione – e la loro comune età – li hanno fatto ideare il format ancora nel 2008. Nel corso degli anni sono riusciti ad organizzare quasi 400 eventi, in media una ventina ad ogni stagione con picchi di una settantina all’anno in tutta Italia prima del periodo del Covid (record che dovrebbe venir migliorato quest’anno). Va precisato che il team organizzativo dei tre propone anche altri due format, uno dedicato agli anni Duemila (il Duemila Wonderland) e l’altro è il fratello minore del decennio precedente, il “It’s 90 Time – Il party anni 90”. Una macchina da divertimento senza pari, capace di gestire circa 150 serate nel corso dell’anno. 

LE HIT CHE SI BALLERANNO Durante il format di “90 Wonderland” si suoneranno le più belle hit pop, rock e dance anni 90 mixate a raffica,  brani indimenticabili da cantare e i singoli che hanno scalato le classifiche dal 1990 al 2000. Eccone alcune: Green Day Basket Case // Corona The Rhythm Of The Night // Snap Rhythm Is A Dancer // Ice Mc Think About The Way //La Bouche Sweet Dreams // Spin Doctors Two Princes // Datura Yerba Del Diablo // Alexia The Summer Is Crazy// Haddaway What Is Love // Eiffel 65 Blue // Gigi D’agostino L’ Amour Toujours // Vengaboys Boom, Boom, Boom, Boom!! // The Soundlovers Surrender // Aqua Barbie Girl // 883 Hanno Ucciso L’uomo Ragno // The Prodigy Firestarter // Lunapop 50 Special // Captain Hollywood More And More // Mabel Bum Bum // Prezioso & Marvin Tell Me Why // Da Blitz Let Me Be // Dr. Alban It’s My Life // Kim Lukas Let It Be The Night // Robert Miles Children // Take That Back For Good // Red Hot Chili Peppers Californication // Britney Spears Crazy // Gun’s N’ Roses Knockin On Heaven’s Door Ace Of Base All That She Wants // Usura Open Your Mind // Spice Girls Wannabe // Backstreet Boys I Want It That Way // Blur Song 2 // R.E.M. Losing My Religion // Neja Restless // The Chemical Brothers Hey Boy Hey Girl // Modo Einszwei Polizei // Nirvana Smells Like Teen Spirit.

ASSISTENTI DI STUDIO ODONTOIATRICO, AL VIA PROGETTO PILOTA IN VENETO

TREVISO/VICENZA. 60 posti disponibili per un corso gratuito abilitate all’esercizio della professione di ASO. Quello che un tempo era definito il lavoro di assistente alla poltrona negli studi dentistici. Un’opportunità unica per giovani sotto i 25 anni. Si tratta infatti di un progetto pilota a livello italiano, per la prima volta offerto a titolo completamente gratuito ai partecipanti. L’iniziativa è promossa da APRI Formazione, Fondazione Centro Produttività Veneto (CPV), ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) Veneto, e riconosciuto dalla Regione Veneto. Il progetto è finanziato da Fondoprofessioni, Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua negli Studi Professionali e nelle Aziende collegate.

 

Il percorso formativo, riservato a giovani under 25, risponde ad un crescente fabbisogno di Assistenti di Studio Odontoiatrico. Ha una durata di 800 ore, 400 ore di formazione teorico/pratica e 400 ore di tirocinio presso selezionati studi odontoiatrici. La durata è di un anno circa. Partiranno due diversi corsi, da 30 partecipanti ciascuno, uno a Vicenza l’altro a Treviso. Le domande devono essere presentate dai candidati entro il 21 novembre. Il corso prenderà il via entro fine anno. Tutte le informazioni e i moduli d’iscrizione sono presenti sui siti di CSV (www.csv.org) e di Apri Formazione (www.apriformazione.eu).

 

A seguito dell’approvazione di uno specifico dispositivo di legge (DPCM 9 febbraio 2018 e successivo DPCM 9 marzo 2022), è stata definita a livello nazionale la figura dell’assistente alla poltrona qualificata con l’acronimo di ASO (Assistente di Studio Odontoiatrico) e con essa i relativi requisiti formativi e professionali. Regioni e Province Autonome sono state delegate dallo Stato ad organizzare specifici corsi di formazione per qualificare l’ASO. La Regione Veneto ha quindi promosso la nascita di percorsi formativi in tutto il territorio regionale. Società ed enti di formazione hanno dunque organizzato corsi di abilitazione per ASO. Finora in Veneto si sono formati 4 mila assistenti alla poltrona, in un percorso formativo della durata di un anno e con costi sostenuti dal partecipante stesso.

 

Con questo nuovo progetto pilota sperimentale, si offre l’opportunità a 60 giovani under 25 di effettuare il percorso gratuitamente. E di essere al tempo stesso inseriti nel team di lavoro di uno studio odontoiatrico. Stando alle stime ANDI il fabbisogno di questa figura è crescente. Le motivazioni stanno nell’aumento della mole di lavoro e degli studi odontoiatrici, alla necessità di gestire il turnover del personale di assistenza (molti studi rimangono aperti oltre le 8 ore giornaliere) e, in parte, al ricambio generazionale in corso in questi anni anche sul fronte degli assistenti.

 

“Si tratta di un’ulteriore opportunità in ambito sanitario, per una figura professionale fondamentale per gli studi odontoiatrici, e che va ad aggiungersi ai corsi di formazione già attivi sul territorio regionale – spiega il dottor Dario Danella, presidente di ANDI Treviso – come ANDI stiamo cercando di far conoscere queste iniziative alle giovani generazioni e notiamo anche un aumento di interesse da parte del genere maschile per questa figura professionale un tempo appannaggio quasi esclusivo delle donne. In questa specifica iniziativa, invitiamo i giovani a partecipare alla selezione per poter accedere a questo percorso formativo di alto livello e a titolo gratuito. Ringraziamo Fondoprofessioni che contribuisce a finanziare il progetto”.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

CORSO IFTS PER LA QUALIFICA DI ASSISTENTE STUDIO ODONTOIATRICO (ASO)

Questo percorso IFTS (Istruzione e formazione tecnica superiore) si focalizza sulle Tecniche di Gestione dell’Assistenza allo Studio Odontoiatrico, culminando con il conseguimento della qualifica di Assistente di Studio Odontoiatrico (ASO). Il progetto mira a rispondere alle esigenze espresse dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) Regionale per garantire un coordinamento sistemico dei percorsi formativi, essenziali per le assunzioni, di Assistenti allo Studio Odontoiatrico (ASO). Al momento, l’offerta formativa per gli ASO risulta onerosa per i candidati, creando difficoltà nella stabilizzazione del reclutamento e causando interruzioni temporali nel personale, con conseguenti difficoltà per gli studi dentistici nel fronteggiare il fabbisogno di personale. L’Assistente di Studio Odontoiatrico (ASO) è un operatore specializzato nell’assistenza durante le procedure odontoiatriche. Il suo ruolo comprende l’accoglienza dei pazienti, l’accompagnamento alla poltrona, la gestione della relazione durante la cura e l’assistenza sul piano pratico-operativo e psicologico. Si occupa anche della strumentazione dello studio: dell’organizzazione e della sterilizzazione degli strumenti e della preparazione per gli interventi, contribuendo all’efficienza e alla sicurezza dello studio odontoiatrico. Si tratta di un percorso gratuito di formazione e tirocinio per Tecniche di Gestione dell’Assistenza allo Studio Odontoiatrico. I destinatari del percorso sono giovani, residenti o domiciliati in Veneto, fino all’età di 25 anni non compiuti al 30 novembre 2023, in possesso di diploma di istruzione secondaria di secondo grado. I partecipanti selezionati saranno assunti presso gli studi odontoiatrici che aderiscono al progetto, attraverso un contratto di apprendistato di I livello al momento dell’avvio dell’attività formativa. I partecipanti al termine del percorso conseguiranno la qualifica di Assistente di Studio Odontoiatrico (ASO) riconosciuta dalla Regione del Veneto e valida a livello nazionale.

Questa iniziativa rientra nel quadro del Programma Regionale Veneto FSE+ 2021/2027, Priorità 2 – Istruzione e Formazione, Obiettivo Specifico f) Eso 4.6 – DGR n. 782 del 27 giugno 2023, intitolato “Specialisti per il domani – Percorsi di Specializzazione Tecnica Superiore (IFTS) 2023-2024” (Cod. Progetto: 69-0002-782-2023).

Tutte le informazioni e i moduli d’iscrizione sono presenti sui siti di CSV (www.csv.org) e di Apri Formazione (www.apriformazione.eu).

 

ANDI Treviso

È la sezione provinciale di ANDI, acronimo di Associazione Nazionale Dentisti Italiani, un sindacato di categoria che accoglie a livello nazionale oltre 28.000 dentisti associati, svolgendo non solo attività prettamente sindacali, ma anche culturali, scientifiche e sociali. Fondata nel 1946 con l’intento di rappresentare i dentisti italiani nel dialogo con organismi nazionali ed internazionali, ANDI è cresciuta sino a diventare l’associazione di categoria più rappresentativa d’Italia. Oggi ANDI si pone quale punto di riferimento ed interlocutore principale per quanti operano, sia direttamente che indirettamente, nell’universo dentale, concretizzando relazioni e vie di comunicazione privilegiate con istituzioni, produttori e utilizzatori, media e opinione pubblica. Le attività svolte da ANDI muovono da una solida base valoriale fondata sul benessere e sull’importanza della salute della persona. In provincia di Treviso sono 530 i dentisti associati ANDI (su di un totale di 800 dentisti operanti nella Marca). Si occupano non solo del sorriso dei propri pazienti, ma lavorano anche per diventare un punto di riferimento costante nel tempo per i cittadini. Lo scopo è quello di soddisfare i bisogni di tutte le persone che ogni giorno si rivolgono loro, dando risposte efficaci all’esigenza di benessere della comunità. Costante inoltre è l’impegno degli associati nel territorio, al fine di sviluppare un rapporto umano e fiduciario tra il medico e il paziente con un servizio di cure al cittadino che sia completo, aggiornato e sicuro, perché basato sulla presa in carico complessiva della persona e il mantenimento della salute del cavo orale nel lungo periodo. La sezione trevigiana ha una sede fisica in via Bressa a Treviso ed un sito internet www.andi-treviso.it

FORMAZIONE, FÒREMA FESTEGGIA I 40 ANNI

Dall’era dei fondi sociali europei alla lean per le aziende, l’ente di formazione del sistema confindustriale spegne 40 candeline. Un evento teatrale, un libro e una storia composta da decine di migliaia di persone che hanno trovato lavoro grazie alla società padovana. Il presidente, Enrico Del Sole: “Viviamo un’era di profondi cambiamenti, serve accelerare sulle competenze”

 

Correva il 1983 e la formazione, per le aziende, era qualcosa di totalmente innovativo. Erano gli anni ruggenti della locomotiva Nordest, si usciva di classe e si entrava in fabbrica. Il mestiere lo si imparava con le mani sporche di olio, a forza di lavorare si diventava tanto bravi da poter coordinare qualcun’altro, o persino da poter aprire la propria azienda. Sembra un’altra era. 

Era il 1983 quando fu fondato l’embrione di Fòrema. Nata a Padova in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, nel corso degli anni Fòrema ha cambiato pelle più volte, evolvendo sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista dell’offerta formativa. Dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, sostenibilità e transizione energetica e servizi per il lavoro. 

L’ente di formazione oggi segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà (acquisti recentemente) che sono collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, oggi è guidata dal direttore generale Matteo Sinigaglia ed il presidente è Enrico Del Sole.

In occasione dei 40 anni, Fòrema ha deciso di organizzare un evento speciale, il prossimo 30 novembre, un progetto di teatro d’impresa condotto in collaborazione con la Compagnia Barabao Teatro che culminerà nella serata al Teatro Verdi. Ma non solo: è stato dato alle stampe un libro, a firma di Matteo Sinigaglia e Roberto Baldo, responsabile della progettazione e attività finanziate, intitolato “Il valore del capitale umano”, che ha come obiettivo raccontare questi quarant’anni. Ma anche di guardare al futuro.

“Il ruolo della formazione e della cultura nelle aziende sarà sempre più importante e si trasformerà”, dichiara il presidente, Enrico Del Sole. “Le aziende investiranno in formazione auto-organizzata e faciliteranno l’auto apprendimento trasmettendo la capacità e la mentalità per trasformare le competenze dei team. Le persone apprenderanno di volta in volta nuove competenze in base ai progetti da affrontare. Verrà a costituirsi un ecosistema virtuoso di organizzazioni in cui le persone trasformano i propri talenti calandosi in contesti diversi e diffondendo cultura del cambiamento. La scuola avrà l’obbligo di reinventare se stessa con nuove metodologie e con l’uso di nuove tecnologie”.

Il viaggio per arrivare a queste prospettive è stato lungo. E ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. L’epoca della formazione definita dalle istituzioni, che gli imprenditori dovevano “solamente lavorare e lavorare”. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina.

“A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, che erano stati congelati per circa un anno e mezzo tra un triennio e l’altro, ci trovammo con un brutto buco in bilancio”, spiega. “La rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Assumemmo dei commerciali, spiegavamo alle aziende che la formazione era fondamentale per la crescita. Fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. Ogni azienda aveva le sue specifiche esigenze, noi trovavamo il consulente perfetto per ogni bisogno imprenditoriale”. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. “Abbiamo cercato di far capire a tutti che la formazione è uno strumento di sviluppo per le aziende”, spiega. “Ma soprattutto per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro: non eravamo più uno strumento per gli associati, ma una vera e propria azienda”. 

Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza, superato nel 2019 con la successiva divisione tra i due enti.

“Molte cose sono cambiate nel corso degli anni”, conclude Del Sole. “Ma la nostra bussola valoriale non è destinata a mutare. La mission di Fòrema è abilitare le persone nelle aziende alla trasformazione culturale e guidarle all’auto-organizzazione e all’auto-apprendimento, facilitando l’individuazione e il raggiungimento degli obiettivi aziendali creando un ecosistema virtuoso tra scuola e mondo del lavoro”.

INVASIONE ANNI NOVANTA, VICENZA CAPITALE ITALIANA DELL’AMARCORD

Nostalgia canaglia: Jurassic Park e Baywatch, ma anche Spider Man, Mario Bros e i pacchetti delle gommose Morositas il prossimo 11 novembre alla discoteca Nordest di Caldogno. Balleranno due generazioni. Sarà un raduno popolare di chi ha amato quegli anni magici, il format è stato battezzato “90 Wonderland Winter Tour”. Gli organizzatori tornano a casa: sono vicentini

Inizia la quindicesima stagione di 90 Wonderland, e per festeggiare è stato ideato un nuovo format collegato al mondo degli anni Novanta, il “90 Wonderland – 15th Years Celebration Tour”. Il format arriva in Veneto il prossimo sabato 11 novembre, alla Discoteca Nordest, una delle ultime vere discoteche rimaste in Veneto: siamo a Caldogno, nel Vicentino.  Qui hanno ballato generazioni di giovani, l’offerta musicale è oscillata dal liscio alla dance. L’ingresso è fissato a 12 euro, 20 euro con la cena. 

L’atmosfera del prossimo 11 novembre al alla Discoteca Nordest sarà invasa dai figuranti di 90 Wonderland, la pista da ballo sarà pervasa da un’iconica celebrazione degli anni ’90, con il ritmo travolgente dei Green Day e dei Backstreet Boys che farà ballare tutti i presenti. Sul palco, l’incredibile spettacolo vedrà esibirsi Spider-Man e Mario Bros accompagnati da scenografie evocative tratte da Jurassic Park. Non mancheranno le sensazionali ballerine in stile “Baywatch” e l’indimenticabile programma televisivo “Stranamore”, dedicato a chi cerca l’anima gemella. Gli enormi pacchetti di chewing gum Brooklyn saranno protagonisti accanto alle affascinanti Wonder girls.

La data vicentina peraltro è molto attesa dal team di lavoro che ha ideato 90 Wonderland, evento che viene portato in circa 150 locali durante l’anno. La direzione è veneta, ed è composta da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza.

Sarà una serata dedicata alla nostalgia canaglia quella che si svolgerà nella suggestiva location vicentina, per rivivere la storica decade della musica. Alle console, un mix esplosivo di successi pop, rock e dance, brani che hanno dominato le classifiche durante l’epoca d’oro della musica. Ogni canzone inviterà i presenti a cantare a squarciagola e a rivivere i ricordi più emozionanti. Lo spettacolo sarà completato da effetti speciali e una super video sigla, promettendo un’esperienza di musica e spettacolo senza precedenti.

Il format “Winter Tour” che sarà proposto nel Vicentino è un festival itinerante che toccherà decine di locali e discoteche in tutta Italia, attirando circa decine di migliaia di persone desiderose di ballare e divertirsi. L’evento è capace di unire due diverse generazioni che, per una notte, vogliono rievocare una decade storica di grandi successi musicali.

La mente degli organizzatori è focalizzata sull’entusiasmare il pubblico durante il nuovo tour. “Torniamo in giro per tutta l’Italia per farvi divertire senza inibizioni con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre”, dichiara Francesco Ciconte, product manager dell’evento. “Siete pronti a vivere un’esperienza che vi lascerà senza fiato? Lasciatevi trasportare in un viaggio senza precedenti, dove il divertimento assume una nuova dimensione. Le luci si abbassano, il sipario si alza. Nei corridoi del tempo, quando il passato si fonde con il presente, abbiamo plasmato qualcosa di straordinario per i nostri primi 15 anni. Non sarà solo un semplice tour, ma un viaggio nel tempo attraverso la nostra incredibile storia. Un’opportunità unica per rivivere i momenti più memorabili, le serate indimenticabili ed i ricordi che hanno plasmato 90 Wonderland in quello che è diventato oggi”. 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

90 WONDERLAND – LA STORIA 90 Wonderland è il più grande party show anni Novanta d’Italia, un format che quest’anno compie 15 anni. La direzione del team di lavoro è curata da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza. La loro passione – e la loro comune età – li hanno fatto ideare il format ancora nel 2008. Nel corso degli anni sono riusciti ad organizzare quasi 400 eventi, in media una ventina ad ogni stagione con picchi di una settantina all’anno in tutta Italia prima del periodo del Covid (record che dovrebbe venir migliorato quest’anno). Va precisato che il team organizzativo dei tre propone anche altri due format, uno dedicato agli anni Duemila (il Duemila Wonderland) e l’altro è il fratello minore del decennio precedente, il “It’s 90 Time – Il party anni 90”. Una macchina da divertimento senza pari, capace di gestire circa 150 serate nel corso dell’anno. 

LE HIT CHE SI BALLERANNO Durante il format di “90 Wonderland” si suoneranno le più belle hit pop, rock e dance anni 90 mixate a raffica,  brani indimenticabili da cantare e i singoli che hanno scalato le classifiche dal 1990 al 2000. Eccone alcune: Green Day Basket Case // Corona The Rhythm Of The Night // Snap Rhythm Is A Dancer // Ice Mc Think About The Way //La Bouche Sweet Dreams // Spin Doctors Two Princes // Datura Yerba Del Diablo // Alexia The Summer Is Crazy// Haddaway What Is Love // Eiffel 65 Blue // Gigi D’agostino L’ Amour Toujours // Vengaboys Boom, Boom, Boom, Boom!! // The Soundlovers Surrender // Aqua Barbie Girl // 883 Hanno Ucciso L’uomo Ragno // The Prodigy Firestarter // Lunapop 50 Special // Captain Hollywood More And More // Mabel Bum Bum // Prezioso & Marvin Tell Me Why // Da Blitz Let Me Be // Dr. Alban It’s My Life // Kim Lukas Let It Be The Night // Robert Miles Children // Take That Back For Good // Red Hot Chili Peppers Californication // Britney Spears Crazy // Gun’s N’ Roses Knockin On Heaven’s Door Ace Of Base All That She Wants // Usura Open Your Mind // Spice Girls Wannabe // Backstreet Boys I Want It That Way // Blur Song 2 // R.E.M. Losing My Religion // Neja Restless // The Chemical Brothers Hey Boy Hey Girl // Modo Einszwei Polizei // Nirvana Smells Like Teen Spirit.

SE NON LA FAI GODI SOLO A METÀ, CIRO PRESENTA LA SUA “PIZZA SCARPETTA”

Ciro di Maio lancia a Brescia la sua nuova pizza. Pomodorini siciliani, olio pugliese, bufala campana e basilico lombardo. Il pizzaiolo napoletano che aiuta i carcerati: “La pizza deve lievitare naturalmente almeno 48 ore, e se piove fuori l’impasto va bilanciato. Ecco i segreti della mia Pizza Scarpetta con le orecchie”

 

L’idea è nata quasi per caso, vedendo un cliente che usava il cornicione della pizza per fare la scarpetta con il pomodoro che era scivolato sul piatto. Adesso, la “Pizza Scarpetta” è uno dei piatti più venduti alla pizzeria “San Ciro”, gestita a Brescia dal napoletano Ciro di Maio, celebre per il proprio impegno in carcere a favore dei detenuti e per la propria storia personale che lo ha portato da Frattamaggiore alla Lombardia.

La ricetta della nuova pizza di Ciro è semplicissima, ma proprio per questo la selezione degli ingredienti è fondamentale. In sintesi, è una pizza con pomodorini datterini passati in padella e fatti insaporire con basilico, e decorata in uscita con bufala fresca dop e olio dop. Il datterino è siciliano, quello più rosso e saporito, che ha un pizzico di sapidità in più rispetto al ciliegino. L’olio è quello estratto a freddo della dop Terra di Bari. La bufala è quella dop campana, la migliore. Infine, il basilico fresco, raccolto ogni giorno dall’orto bresciano del fornitore di Ciro.

“Durante la preparazione, proponiamo anche una salsina di pomodoro”, spiega Ciro. “Poi con i succhi del datterino, cotto a fiamma lenta per mantenere le sue caratteristiche organolettiche, la parte liquida della mozzarella e l’olio messo dopo cottura si crea una sorta di sughetto che scivola via dall’impasto e si ferma sul piatto. Il cornicione alto e leggero è perfetto dunque per fare la scarpetta, la più gustosa che si possa immaginare”.

Perché l’impasto stesso della pizza di Ciro è studiato per essere altamente digeribile, ci sono clienti affezionati che fanno decine di chilometri solo per mangiare la sua pizza. “Quando si fa un impasto, serve guardare fuori dalla finestra”, spiega Ciro. “Se piove o c’è umidità, serve tenerne conto. Noi procediamo con lo stesso stile imparato a Napoli dai maestri pizzaioli, serve una lunghissima lievitazione, minimo di due giorni, senza aggiungere lievito se non in percentuali minime, praticamente inesistenti. Usiamo il metodo antico, con la pasta di riporto dal panetto precedente, così lievita meglio. L’impasto è fondamentale, lo stiamo scoprendo anche con la Pizza in Teglia. L’importante è che la pizza abbia sempre le orecchie, segno che è fatta mano: il circolo non può mai essere perfetto”.  

È questa l’ultima iniziativa di Ciro Di Maio, nato nel 1990 a Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Nel 2015 decide di cercare nuove opportunità trasferendosi in Lombardia. Così è cominciata l’avventura di “San Ciro”, la sua pizzeria a Brescia. Il nome del locale è un omaggio ai nonni di Ciro, sia dal lato materno che paterno, figure fondamentali nella sua vita. Suo padre, in particolare, ha dedicato il suo tempo al volontariato e all’aiuto dei giovani tossicodipendenti, collaborando con una comunità per offrire loro una possibilità di uscire dalla droga e ricostruire una vita migliore.

Ciro si considera oggi un privilegiato e ha deciso di offrire ai meno fortunati la possibilità di trovare lavoro. Nei primi mesi dell’anno, infatti, Ciro ha insegnato l’arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie a un progetto sviluppato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere, Francesca Paola Lucrezi. 

Per alcuni mesi, il pizzaiolo è stato in carcere due volte a settimana, conducendo lezioni teoriche e pratiche sulla preparazione della pizza. Dall’importanza del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e del pomodoro. Sette detenuti, accusati di reati minori e quindi destinati a scontare un breve periodo di detenzione, hanno partecipato alle lezioni, quaranta ore di un corso professionale.

 

SCHEDA SAN CIRO Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Le sue prime esperienze nel lavoro sono a 14 anni, poi si iscrive all’Alberghiero, ma a 18 anni lascia gli studi e inizia a lavorare.  Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella) che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina. Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp. Fondamentale è la pasta: ogni giorno viene scelto il livello esatto di idratazione, in base all’umidità di giornata. In menù ha la pizza verace, ma anche il battilocchio, la pizza fatta da un impasto fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta paglia. Le pizze sono tutte diverse, sono fatte artigianalmente. Ciro lo ripete spesso. “Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”. Molti i vip che lo amano, le pareti del suo ristorante sono piene di fotografie. Tra le altre anche Eva Henger, che è stata a cucinare pizze una sera da lui. Senza dimenticare i giocatori del Brescia Calcio, che quando possono, anche dopo le partite, lo passano a salutare. Ciro ama le iniziative benefiche. Oltre al lavoro in carcere per formare i detenuti a diventar pizzaioli, Ciro si è dedicato anche alla formazione nel Rione Sanità di Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L’istituto che ha accolto il suo progetto è stato l’Istituto alberghiero D’Este Caracciolo, ha portato a termine delle lezioni online a dei ragazzi che seguono l’indirizzo enogastronomico e l’indirizzo sala e accoglienza.

 

L’orto d’inverno ed i preparati naturali per la cura, il corso al via presso Naturalpina Dolomiti a Belluno

L’evento previsto sabato 11 novembre. 6 ore di formazione per professionisti ed hobbisti sull’orto autunnale ed invernale. Docente l’agroecologa Corinna Raganato. L’iniziativa tra le attività dell’Accademia Botanica dell’azienda agricola Naturalpina di Alice Pedon.

 

Sabato 11 novembre 2023 presso l’Herbarium e gli orti di Naturalpina Dolimiti (via Giamosa, 150) a Belluno si terrà il corso “L’orto d’inverno ed i preparati naturali per la cura”. Un evento formativo teorico-pratico di orticoltura che illustra metodi per la gestione dell’orto domestico nella stagione autunno-inverno. Nel corso della giornata saranno presentati curiosi rimedi per la cura delle piante da autoprodurre in casa. Il corso è rivolto sia ad orticoltori esperti, sia a principianti assoluti. Fornisce conoscenze su alcune tecniche per coltivare in sintonia con la natura, secondo le regole dell’agroecologia, la scienza che applica i principi ecologici all’agricoltura con lo scopo di renderla più sostenibile.

L’evento rientra nelle attività formative dell’Accademia Botanica creata dall’azienda agricola Naturalpina Dolomiti di Alice Pedon. Il corso ha una durata di 6 ore e si svolgerà sabato 11 novembre 2023 in giornata unica, con il seguente orario: 10.00-13.00; pausa picnic; 14.00-17.00

Tra gli argomenti del corso: la fertilità del terreno, come mettere a riposo l’orto d’inverno, pulizia dell’orto e tecniche di copertura/occultamento, i sovesci invernali, tecniche di incorporazione di fertilizzanti freschi, come affrontare le principali avversità quali afidi, cimici, lumache, bruchi, l’utilizzo di piante utili alla difesa e i preparati casalinghi.

Docente del corso è l’agroecologa Corinna Raganato, agrotecnica laureata in Scienze Ambientali all’Università Cà Foscari di Venezia. Il suo lavoro consiste nell’affiancare gli agricoltori e le agricoltrici nella progettazione e realizzazione di aziende agroecologiche, ovvero realtà in cui la produzione di alimenti è realizzata secondo i principi dell’agroecologia.

“La dottoressa Raganato guiderà il percorso formativo rivolto a tutti, esperti e principianti assoluti – spiega Alice Pedon di Naturalpina Dolomiti – illustrerà le principali tecniche agroecologiche di coltivazione dell’orto nella stagione invernale. Si forniranno ricette naturali per preparati, decotti e macerati per la cura delle piante”.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a accademia@naturalpinadolomiti.it oppure visitare il sito www.naturalpinadolomiti.it

 

 

BOS INAUGURA LA NUOVA SEDE COL SUMMIT ITALIANO SULLA SICUREZZA

L’azienda vicentina, specializzata in videosorveglianza, festeggia gli oltre vent’anni di attività con un nuovo headquarter da 2.200 metri quadri in Val Liona. Organizzata una tavola rotonda con i top player nazionali nel settore della sicurezza. Il titolare, Leonardo Borinato: “L’obiettivo deve essere l’integrazione tecnologica degli impianti professionali, la sfida sono le nuove normative sulla cybersecurity”

 

Il 26 ottobre sarà ricordata come una data storica per BOS Italy. È stata inaugurata la nuova sede, in Val Liona, nel Vicentino, a pochi passi da dove l’Impresa di BOS è stata fondata nel 2001. L’evento ha visto la partecipazione dei top player del mercato, aziende italiane che si sono confrontate sul tema della sicurezza. 

La nuova sede è stata progettata con un’architettura contemporanea, che si inserisce con rispetto nel paesaggio circostante (siamo in un piccolo comune, sui Colli Berici). Due i volumi principali: una palazzina ad uso uffici di 600 metri quadri su due piani, lo show room e un moderno magazzino di 1.600 metri quadri. Sul tetto è installato un impianto fotovoltaico da 50 Kw, in ottica green per rispondere ai fabbisogni della struttura: scelte progettuali e materiali impiegati garantiscono il massimo risparmio energetico. La nuova sede BOS Italy non è recintata ed il giardino fronte strada è accessibile come verde pubblico, con panchine e alberi, in modo da poter essere utilizzato come area di svago e relax per il personale, i clienti, i residenti.

“Siamo orgogliosi dei nostri primi 22 anni di storia, la nuova sede è l’emblema dello sforzo di crescita che abbiamo portato avanti”. Queste le parole dell’amministratore delegato, Leonardo Borinato, che ha fondato l’azienda nel 2001: dopo aver subito un furto in casa, voleva dotarsi dei sistemi di sicurezza migliori. “Oggi siamo di fronte ad un nuovo passaggio nella maturità di posizionamento del marchio BOS nel mercato della videosorveglianza e della sicurezza professionale. Il nostro spirito di intraprendenza ci porterà a migliorarci ulteriormente per garantire che la tutela della sicurezza con la videosorveglianza ai nostri partner. Perché ci teniamo ai nostri clienti e a tutti gli utilizzatori finali dei nostri impianti, nostri connazionali”.

Il mercato globale della sicurezza elettronica, peraltro, è in un periodo di boom. Cresce la domanda di videoanalisi nei luoghi pubblici, aumenta l’impiego nei settori difesa e trasporti, aumenta fortemente la domanda di integrazione tra impianti tecnologici, ci si sta avviando alle smart city grazie all’integrazione di tecnologie che garantiranno città più sicure grazie alla gestione di dati di analisi e loro metadati.

Per fare il punto del mercato a livello nazionale, nel giorno dell’inaugurazione BOS ha organizzato un workshop per analizzare il settore della sicurezza in Italia. Grazie alle aziende presenti, tra le principali leader italiane nella produzione di dispositivi di sicurezza per impianti di antintrusione, videosorveglianza, controllo accessi, domotica, dispositivi per la centralizzazione degli impianti e per il controllo e la sicurezza stradale, è stato possibile toccare varie tematiche riguardanti la progettazione e la distribuzione delle apparecchiature, l’installazione, l’integrazione e la conformità degli impianti. 

È inoltre stato affrontato il tema della cybersecurity, sempre più presente nella gestione di reti dati aziendali e domestiche. I prodotti BOS Italy rispondono ai requisiti del National Defense Authorization Act (NDAA) degli Stati Uniti e ne sono conformi al 100%. Questo garantisce una maggiore protezione contro lo spionaggio e gli attacchi da parte di hacker e la maggior sicurezza agli utilizzatori degli impianti e ai cittadini. Il tema è peraltro al centro dell’attenzione delle aziende: la Polizia Postale ha registrato un incremento del 138% di attacchi in un anno ad infrastrutture IT di aziende, privati e PA in Italia. Erano oltre 5000 i casi nel 2021 e quasi 13.000 nel 2022. Da marzo di quest’anno, poi,  la cyber security è entrata per la prima volta nel testo del Codice per gli Appalti, BOS Italy è pronta a supportare le necessità del maggior standard di sicurezza, con possibilità di impiego dei propri prodotti in qualsiasi ambito: civile, ministeriale e militare.

“Per noi è stata una giornata indimenticabile, festeggiare la nuova sede con questo evento è stato entusiasmante”, conclude Borinato. “Per i professionisti riuniti ad affrontare questi temi, ciascuna con la propria competenza, è stata un’esperienza che potrà senz’altro gettare le basi per una più proficua collaborazione a sostegno degli obiettivi comuni di difendere il valore della sicurezza. È emerso come valore condiviso la cultura dell’italianità di fare impresa. Le aziende italiane che si sono incontrate in BOS sono tutte favorevoli a sostenere l’integrazione tecnologica di impianti di tipo professionale, anche alla luce dello sviluppo delle nuove tecnologie che continueranno ad evolvere”.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

LE AZIENDE PRESENTI ALL’EVENTO Le aziende presenti all’evento sono state di fatto le più importanti del settore sicurezza a livello nazionale: Arteco Global Surl; Bettini Srl; Combivox Srl; EEA Srl; Elmax Srl; Euklis Srl; GPS Standard Srl; Kblue Srl; Ksenia Spa; Point Security Software Srl; Select Srl; Targa System Srl; Venitem Srl, con mediamente 20 anni di storia, stanno individualmente sostenendo, con progettazione e sviluppo di hardware e software in Italia, la tutela di spazi abitativi residenziali, luoghi di lavoro o commerciali, spazi pubblici.

LA STORIA DI BOS La storia di BOS Italy inizia nel 1999, grazie all’intuito di Leonardo Borinato, allora giovane appassionato di tecnologia. A seguito di un furto subito nella propria abitazione, decise di installarsi il sistema antifurto in autonomia. Al tempo, era ancora studente universitario, già diplomato in elettrotecnica ed elettronica. A seguito di tale installazione iniziarono ad arrivare richieste da parenti, vicini ed amici, grazie alla collaborazione con l’azienda del padre. Nel maggio del 2001 l’apertura della partita ditta individuale, la “Borinato Security di Borinato Leonardo” che iniziò a non occuparsi più della vendita ed installazione di sistemi di sicurezza all’utenza finale ma di rivendita all’ingrosso ad installatori delle province di Vicenza e Padova. Ufficio e un piccolo magazzino furono ricavati all’interno degli uffici dell’azienda di famiglia e a breve fu inserito un collaboratore che si occupasse dell’assistenza tecnica telefonica, delle spedizioni e ordini ai fornitori mentre Borinato si occupava della parte commerciale. La svolta nel 2002, quando venne siglato un contratto di collaborazione esclusiva con una azienda australiana di antintrusione e videosorveglianza. È del 2003 la prima comparsa pubblica ad una fiera di settore a Padova, che sancì la scelta di orientarsi esclusivamente al settore della videosorveglianza. Nel 2004 dopo aver visitato IFSEC, una delle maggiori fiere internazionali di settore, a Birmingham, fu presa la decisione di voler entrare in contatto con i principali produttori mondiali, principalmente asiatici, per l’approvvigionamento dei prodotti e la strutturazione di un catalogo. Sempre nel 2004 la partecipazione a Fiera Sicurezza a Milano consentì l’apertura di collaborazioni per la distribuzione a livello nazionale, attraverso strutture specializzate in sicurezza. L’attività ebbe un boom nel triennio 2006/2009 e proseguì con andamenti altalenanti mentre cresceva l’esperienza imprenditoriale. Dal 2015 una svolta strategica e operativa iniziò a dare maggiore valore al servizio di consulenza professionale offerto. Vennero inoltre creati dei rapporti solidi con i produttori con linee guida per la ricerca e sviluppo, la fornitura, il controllo tecnico effettuati in azienda. Nel corso del 2020 sono state portate a termine più operazioni con lo scopo di elevare l’immagine aziendale, migliorandone operatività e valore, anche con un aumento del capitale sociale e l’ottenimento della certificazione ISO:9001, che ancora oggi poche aziende del settore hanno. L’esercizio 2020 è stato caratterizzato dalla pandemia mondiale COVID 19 che ha fortemente mutato il modo di fare mercato. Dopo un iniziale momento di stallo “imposto” dall’epidemia, grazie alle iniziative già in programma dal 2019 l’azienda è riuscita subito a ripartire ed imporsi sul mercato nella commercializzazione di prodotti tecnologici per la misurazione della temperatura denominati “termoscanner”, strumenti impiegati per contribuire ad affrontare la pandemia, favorendo la ripresa di riavvicinamento sociale, nel rispetto delle regole che venivano indicate. Nel 2021 vengono avviati i lavori di costruzione della nuova sede BOS Italy. Nel corso del 2022 l’azienda è diventata membro ufficiale del consorzio ONVIF che racchiude in sé i maggiori produttori a livello mondiale di apparecchiature per videosorveglianza, certificando i propri prodotti. Anche grazie alla certificazione ONVIF per BOS è stato possibile essere selezionati da due main contractor: Leonardo Spa e Gemmo Spa, aggiudicatari di due lotti di un bando CONSIP per un ammontare di € 25.000.000 (poi raddoppiati a seguito del PNRR) di cui buona parte è costituita dalla fornitura di prodotti BOS. BOS Italy è diventato fornitore autorizzato di Leonardo Spa per quanto riguarda i dispositivi di videosorveglianza per molti progetti in realizzazione e per altri grandi impianti in definizione. A fine 2022 è iniziata una revisione dei valori e del posizionamento del brand, ma la linea imprenditoriale rimane sempre la stessa: BOS è un prodotto ad uso professionale che non viene venduto online.

NASCE TWILO, LA START UP A TRAZIONE FEMMINILE CHE INNOVA IL SEX TECH

Andreina Serena Romano aveva un sogno: fondare un’azienda capace di realizzare oggetti che potessero dare piacere ma che fossero anche di design. Oggi Twilo ha un brevetto registrato, vende in tutta Italia e si appresta a rivoluzionare il mercato del sex tech dal proprio headquarter di Taranto. La Ceo: “I nostri giocattoli sono adatti a tutti”

 

Il mercato dei sex toys fino a qualche anno fa era di nicchia, un settore quasi “proibito”. Pochi prodotti, qualità bassa. Mancava una linea made in Italy, realizzata lungo un’unica filiera da un’azienda focalizzata sulla bellezza delle linee e del design. 

È per questo motivo che Andreina Serena Romano, classe 1982, originaria di Potenza, ha deciso di studiare il mercato dei sex toys, fino a scoprire una nuova opportunità di business. Era il 2016, nel 2017 aveva già depositato il primo brevetto innovativo. Nel corso degli anni, le sue idee e le sue produzioni si sono moltiplicate, adesso la sua azienda, Netingerie Srl, che ha lanciato il brand Twilo (acrostico che sta per “Twist” e “Love”) è composta dalla quasi totalità da donne e ha sede a Taranto, in Puglia. La sfida è quella di rivoluzionare il mondo del sext tech.

 

Il mercato nel quale si inserisce è in forte espansione. Entro il 2026, secondo l’Osservatorio «Global Sexual Wellness Market», raggiungerà i 125,1 miliardi di dollari (+12,4% sull’anno precedente, erano “solo” 62 miliardi nel 2020). Secondo le stime dell’Osservatorio Dafne, in Italia questo mercato vale invece 600 milioni di euro, in crescita grazie ai nuovi e-commerce che garantiscono velocità e anonimato. 

Opportunità, queste, che si appresta a cogliere Twilo con oggetti di design che puntano tutto sulla tecnologia: a breve arriverà anche una App per il loro controllo da remoto. Il modello sex tech proposto sta ottenendo riscontri anche nell’ambito degli innovatori di professione. Lo scorso anno Twilo ha infatti vinto la quinta edizione dell’Oscar dell’Innovazione, il “Premio Angi” che è stato consegnato a Roma dall’Associazione nazionale giovani innovatori.

 

“Il nostro obiettivo è unire design, tecnologia e piacere, sviluppando consapevolezza verso se stessi per cambiare il modo di parlare e vedere la sessualità”, spiega Andreina. “Siamo certe che il piacere sessuale sia parte integrante della salute generale. Non ci rivolgiamo solo alle donne, i nostri prodotti possono essere usati anche dagli uomini o in coppia: la libertà è l’unica regola che conosciamo. Tutti i prodotti sono creati con materiali sostenibili, esclusivi e tecnologici, a partire da una gamma di preservativi vegani, dove il lattice è solo di origine vegetale. Twilo, nel corso degli anni, ha presentato sex toys sviluppati con forme e caratteristiche in grado di attivare nel modo più efficiente possibile i centri del piacere e soddisfare i bisogni sessuali degli uomini e delle donne”. 

 

Non più falli realistici e vibratori classici, quindi, ma oggetti che presentano forme accattivanti. Dispositivi personali discreti che, attraverso sensori, circuiti e vibrazioni, permettono di vivere un’esperienza indimenticabile d’amore da soli o in compagnia. Qualche esempio? 

“DIANA XXI”, il potente vibratore che unisce la stimolazione interna con quella del clitoride attraverso programmi diversi di vibrazione e aspirazione. Oppure “TITO IX”, il mini stimolatore discreto, silenzioso, colorato e resistente all’acqua che si può nascondere in borsa; è l’ideale per la stimolazione di capezzoli e clitoride. O ancora “AUGUSTO XVII”, realizzato in materiale morbido e soffice che accompagna i movimenti, da utilizzare su tutto il corpo, con 10 vibrazioni diverse e più di un’ora di divertimento.

Non solo, Twilo ha deciso di lanciare la prima collezione luxury in Italia di gioielli del piacere che comprende collane con catene intercambiabili e proiettili che vibrano, bracciali con charmes vibranti, orecchini con palline pendenti e collane per smartphone. Senza dimenticare Amorello, linea di preservativi vegani venduti “in abbonamento”, con consegne cadenzate regolarmente. 

“La nostra è una sfida per il piacere e contro i tabù, di ogni tipo”, conclude Andreina. “Crediamo che la gioia intima del piacere debba essere il più possibile diffusa, e non è una questione di maschio, femmina o di coppia. Ognuno deve trovare la propria dimensione. La sfida tecnologica poi ci emoziona: stiamo pensando a sex toys che siano attivabili a distanza, via App, per una complicità che supera le barriere dello spazio. Abbiamo anche dei nuovi brevetti da presentare. Siamo solo all’inizio della nostra sfida”. 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

 

CHI È ANDREINA SERENA ROMANO Andreina Serena Romano è nata nel 1982. Ottiene un BA in International Business alla Nottingham Trent University e un master in Politiche di sviluppo del made in Italy, è vicepresidente nazionale di Confinternational, associazione dedicata all’espansione delle micro e piccole imprese Italiane nel mondo. Nel 2018, fonda Atomica (www.spazioatomica.it), spazio di consulenza e supporto all’innovazione tecnologica con una divisione interna dedicata esclusivamente al mondo del design e della moda e Twilo, il brand italiano di device tecnologici per il piacere sessuale (www.twilo.it) che fa capo alla società Netingerie Srl, di cui oggi è amministratore unico. Appassionata di made in Italy e innovazione nel settore tessile, nel 2019 lancia la prima Fashion Tech Week Italiana, “Pow-Wow”, un evento sull’innovazione e il futuro nell’industria della moda (www.fashiontechweek.it) unico in Italia. È anche ceo di Heroes Srl, ecosistema internazionale basato su una rete di professionisti in diversi settori e la partecipazione a community e reti di impresa importanti. Heroes Srl è anche la società promotrice di Heroes, meet in Maratea (goheroes.it), il più importante festival del Mezzogiorno su Innovazione, futuro e impresa. 

 

ORDINE DEGLI INGEGNERI, PARTNERSHIP PER LA FORMAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI TRENTO

Firmato l’accordo di collaborazione coi dipartimenti di Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Ingegneria industriale e Ingegneria e Scienza dell’Informazione di UniTrento. La Presidente degli oltre 2.500 ingegneri trevigiani, Eva Gatto. “La formazione è strategica, un asset decisivo per affrontare le sfide tecnologiche”. I professionisti tornano in aula con gli studenti

 

I Dipartimenti dell’area dell’ingegneria dell’Università di Trento allargano i confini e aprono alla collaborazione con l’Ordine degli ingegneri di Treviso. La firma dell’accordo quadro (il medesimo accordo è stato siglato anche l’Ordine degli ingegneri di Belluno) è avvenuta in Rettorato, a Trento. Presenti i tre Direttori di Dipartimento di dipartimento (Oreste Bursi per l’Ingegneria civile, ambientale e meccanica, Alessandro Pegoretti per l’Ingegneria industriale, Paolo Giorgini per l’Ingegneria e Scienza dell’Informazione), la Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Belluno, Eleonora Dalla Corte e la Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Treviso, Eva Gatto. La firma è avvenuta alla presenza del Rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian. 

La nuova convenzione definisce le priorità per l’aggiornamento destinato ai professionisti già in attività. L’intesa perfezionata consente di porre le basi per la co-progettazione di iniziative di formazione in ambito civile, ambientale, industriale e informatico. Gli ingegneri potranno scegliere o progetti di formazione ad hoc o persino partecipare a specifici segmenti di corsi universitari, tornando in aula sedendosi vicino agli studenti, o nei laboratori di ricerca. 

Durante l’incontro in Rettorato si  è discusso anche del valore aggiunto che porta con sé la possibilità di uno scambio reciproco di esperienze, sia per arricchire la didattica universitaria e renderla più completa, sia per offrire nuovi spunti per le attività di ricerca. 

“Il nostro obiettivo è quello di fornire strumenti per potenziare la capacità di innovazione tecnologica e organizzativa dei nostri iscritti, favorendone la competitività a livello nazionale e internazionale”, spiega Eva Gatto, Presidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Treviso che raduna oltre 2.500 professionisti. “Per fare questo è necessario investire nello sviluppo e nell’aggiornamento di competenze culturali-tecniche e scientifiche di alta qualità, progettate in ambito accademico fianco a fianco con chi già opera nel settore e promuovere iniziative di formazione continua ancora più efficaci che permettano un aggiornamento professionale spendibile e al passo con le evoluzioni tecnologiche”.

Per gli ingegneri, del resto, la formazione continua è un obbligo normativo necessario per mantenere le proprie capacità professionali a un livello adeguato allo sviluppo della tecnologia, della legislazione, e dello stato dell’arte della cultura. E adesso potranno farlo tornando in aula. 

«Questo accordo permetterà anche ai professionisti di offrire all’Università un contributo prezioso di competenze e esperienza sul campo, utile a formare gli ingegneri di domani”, conclude Gatto. “La presenza degli Ordini professionali consentirà, alla formazione accademica, un avvicinamento alle esigenze del mondo professionale e lavorativo”.

 

LOGISTICA E SOCIAL MEDIA, I MILITARI CONGEDATI TORNANO IN CLASSE CON FÒREMA

I corsi a cura dell’ente di formazione di Confindustria Veneto Est per ricollocarsi nel mondo del lavoro. Selezionati tre percorsi formativi, uno dedicato al magazzino 4.0, uno alla gestione del social media marketing e l’ultimo per qualificare gli energy specialist. Davide Luvisetto, project manager in Fòrema: “Dopo anni di servizio, aiutiamo i militari ad integrarsi nel mondo del lavoro”

 

Tre corsi, che hanno visto la partecipazione di decine di militari in congedo. Per loro, l’opportunità di formarsi per una nuova vita lavorativa dopo il servizio nell’Esercito. È questo il programma progettato da Fòrema, ente di formazione del sistema confindustriale veneto, in collaborazione con il Ministero della Difesa. Selezionati tre percorsi formativi, uno dedicato al magazzino 4.0, uno alla gestione del social media marketing e l’ultimo per qualificare gli energy specialist. I corsi si stanno tenendo in questi giorni a Padova, l’ultimo sarà attivato a novembre e in tutto hanno partecipato una sessantina di militari.

“I corsi sono stati pensati nell’ambito delle attività di “Sostegno alla Ricollocazione Professionale” rivolto ai militari congedati e in servizio dell’Esercito, Marina e Aeronautica Militare, al fine di agevolarli nella ricerca di un’occupazione dopo il servizio prestato”, spiega Davide Luvisetto, project manager in Fòrema. “Per definire questi programmi siamo partiti da esperienze del passato, che ci avevano permesso di capire le priorità e le esigenze reali, Fòrema ha una lunga esperienza nella progettualità finalizzata alla riqualificazione professionale. Questo progetto pone al centro dell’attenzione i nostri militari che, dopo anni di servizio, cercano di concretizzare le loro competenze nel mondo del lavoro”.

Entrando nel dettaglio dell’offerta formativa, per quanto riguarda il corso di Logistica e gestione del magazzino 4.0, il corso si è tenuto dal 23 ottobre con 18 partecipanti. La premessa è che il comparto della logistica è diventato sempre più strategico per l’economia globale e locale. Nuove competenze iniziano a svilupparsi ed a essere richieste. Non più solo lean management, gestione logistica e ottimizzazione della gestione fisica delle merci, ma anche capacità di orientamento tra le performance aziendali, nozioni di big data e iot, ecopackaging e sperimentazione di materiali innovativi. Il corso si articola in sessanta ore dedicate a “logistica e magazzino 4.0” e 16 ore per il” corso carrellisti”. Parteciperanno 18 persone nelle aule messe a disposizione da Fòrema presso la struttura in via Masini Edoardo Plinio, a Padova.

Per il progetto formativo dedicato al mondo dei social media, già portato a termine, va detto che il settore del marketing è in continua e costante evoluzione. Figure come il social media manager, web designer e digital media marketing sono estremamente ricercate poiché accrescono il valore aziendale, implementando strategie di marketing efficaci ed efficienti e contaminando quotidianamente l’organizzazione apportando continua innovazione. La posizione di social media manager garantisce un’occupazione nel lungo periodo ed un rapido avanzamento di carriera vista la crescita esponenziale di utenti social. Il corso di sessanta ore si è concluso 20 ottobre con 18 partecipanti, che hanno frequentato gli uffici padovani di Fòrema.

Infine, il corso in Energy Specialist che parte il prossimo 13 novembre, stessa durata e stesso numero di partecipanti degli altri. L’energia rappresenta uno dei fattori più importanti per lo sviluppo economico e sociale del mondo moderno; la richiesta di energia è in costante crescita. Per affrontare questa sfida, molte nazioni stanno cercando di ridurre la loro dipendenza dalle fonti di energia fossile e di passare a fonti di energia rinnovabile. La transizione richiede investimenti significativi in infrastrutture e tecnologie, nonché un cambiamento culturale. Nei prossimi cinque anni, sarà cruciale il contributo di lavoratori con competenze green, con una richiesta stimata di circa tre milioni di nuovi lavoratori in grado di gestire soluzioni e sviluppare strategie ecosostenibili. Si stima che le figure più richieste saranno EGE (esperti in gestione dell’energia), Energy manager ed ESG specialist, figure trasversali con competenze energetiche, di sostenibilità ambientale, sociale e di governance aziendale. Il corso ha l’obiettivo di fornire le competenze base nella conoscenza del mondo dell’energia, del suo impatto sull’ambiente e di come viene utilizzata in modo efficiente nell’ambito industriale, domestico e dei trasporti.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

IL PROGETTO “SBOCCHI OCCUPAZIONALI”

La formazione è una delle attività attraverso le quali si concretizza il “Progetto Sbocchi Occupazionali”, coordinato dal Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti (Segredifesa) e sviluppato dai Comandi Militari Esercito, presenti in ogni regione, a livello nazionale e finalizzato a promuovere la ricollocazione professionale del personale militare, una volta terminato, senza demerito, il periodo di servizio nelle Forze Armate. Il progetto rappresenta un atto tangibile volto a garantire un’occupazione a chi ha servito la Nazione in uniforme per diversi anni.

Le altre attività del progetto che realizzano il processo di transizione dei volontari dalla vita militare al mondo del lavoro sono l’informazione, l’orientamento individuale, il monitoraggio dei Concorsi nel Pubblico Impiego, l’incontro con le offerte lavorative del mondo imprenditoriale. Queste attività vengono condotte in tutte le Regioni del Territorio Nazionale attraverso i Comandi Militari dell’Esercito nei quali si incardinano le “Sezioni Sostegno alla Ricollocazione Professionale” e che includono, nel loro organico, gli Orientatori Professionali della Difesa. Per la realizzazione del progetto “Sbocchi Occupazionali” il Comando Forze Operative Nord in data 1 luglio 2014 ha sottoscritto una Convenzione Operativa con l’Assessorato  all’Istruzione, alla Formazione, al Lavoro e alle pari opportunità della Regione del Veneto. Le riunioni periodiche che si svolgono con quest’ultimo permettono di essere sempre aggiornati circa le esigenze del mondo imprenditoriale Veneto e conoscere in anteprima le figure professionali più richieste.

 

FÒREMA 

Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si chiude con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno scorso (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, nel 2022 ha fatturato 7,7 milioni di euro (+10% sul 2021); occupa 45 persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio di amministrazione è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.