MONTE GRAPPA, ARRIVA L’EPICA TRAVERSATA DELLE ALPI. PEDEROBBA INVASA DAI 600 CICLISTI (DI 21 NAZIONI)

Il prossimo 20 giugno tappa sui luoghi Mab Unesco della gara leggendaria che solca le vette alpine e prealpine tra Austria e Italia. Una sfida che genera un enorme indotto turistico, attesi moltissimi appassionati. L’assessore allo sport di Pederobba, Fabio Maggio: “Orgogliosi di ospitare una manifestazione così spettacolare”.  L’evento è supportato dal Consorzio Vivere il Grappa

 

È una delle sfide più epiche, di quelle che ogni amatore della pedivella vorrebbe vivere. Per alcuni è un viaggio nell’ignoto, per altri è l’occasione di una settimana di vacanza da passare con amici e famigliari al seguito. È la Tour Transalp, su strada è la “sorella” della mitica Bike Transalp creata per gli appassionati della mountainbike. È una gara ciclistica su strada divisa in sette tappe e giunta alla sua alla 18esima edizione: quest’anno il Monte Grappa sarà protagonista della tappa del 20 giugno grazie al consorzio Vivere Il Grappa, che in collaborazione al Comune gestirà l’arrivo a Pederobba dopo la scalata alla Cima del Monte Grappa, massiccio che recentemente ha ottenuto il riconoscimento di riserva della biosfera Mab Unesco.

La Tour Transalp quest’anno ha attirato circa 600 atleti provenienti da 21 nazioni diverse, un raduno internazionale degli amanti della bicicletta che potranno attraversare tutti i più bei passi alpini nell’arco di una settimana, tra il 18 e il 24 giugno, per un totale di 827 chilometri e 18.233 metri di dislivello. La gara parte da Lienz in Tirolo (Austria) e attraversa le località di tappa: Fiera di Primiero, Pederobba, Folgaria, Caldaro, Comano Terme prima di terminare ad Arco (Trento). L’itinerario di quest’anno sfiora i ghiacciai degli Alti Tauri e si addentra nel cuore delle Dolomiti, ma porta anche verso i vigneti del Prosecco in Veneto, verso quelli intorno al Lago di Caldaro, tra i meleti della Val di Non e attraverso gli alpeggi dell’Altopiano di Asiago e Lavarone. 

“Eventi di questo genere sono fondamentali per la promozione del territorio”, dichiara Fabio Maggio, assessore allo sport a Pederobba. “Da una decina di anni il Monte Grappa è protagonista della Tour Transalp e nel corso degli anni abbiamo notato una sempre crescente attenzione del mondo ciclistico per le nostre salite. Attendiamo migliaia di persone assiepate lungo le strade e all’arrivo per salutare l’epica impresa dei ciclisti, che vivranno emozioni indimenticabili. Chi vive la gara per la prima volta, va detto, poi torna, magari con la famiglia a seguito, per ripercorrere gli stessi luoghi. Per inciso, il cicloturista che partecipa ad eventi di questo genere è sempre un profilo high spending, ci sono professionisti, avvocati, commercialisti, dentisti e ingegneri che hanno la passione della pedivella; un pubblico sicuramente con una capacità di spesa maggiore rispetto ad altri sport. Siamo certi che manifestazioni come queste facciano bene alle comunità locali, il ciclismo sul Monte Grappa va sviluppato sempre di più. Ringraziamo per il supporto alla manifestazione gli sponsor locali, ma in particolare Banca delle Terre Venete che sposa le eccellenze del territorio e valorizza il patrimonio Mab Unesco”.

Le tappe che vedranno i ciclisti sudare attorno al Monte Grappa sono due, tra il 20 e il 21 giugno: la terza (partenza da Fiera di Primiero e arrivo a Pederobba dopo 123 chilometri e 3.244 metri di dislivello) e la quarta (partenza da Pederobba e arrivo a Folgaria dopo 142 chilometri e 2.670 metri di dislivello). 

Dopo Croce d’Aune, i ciclisti entreranno nel territorio Feltrino per affrontare la Sacra Cima dopo aver domato un vasto massiccio dai verdi fianchi ricoperti di vegetazione, la cui vetta arriva ai 1.775 metri e che sarà raggiunta dopo uno spettacolare passaggio per il Forcelletto prima di tornare giù, verso il Monte Tomba, fino a Semonzo alle porte di Bassano del Grappa; quindi il percorso passa per Crespano del Grappa, arrivo a Pederobba che si sdraia al sole a 200 metri sul livello del mare sul margine meridionale del massiccio. 

Ad accoglierli, lo staff organizzativo tecnico della gara, costituito da 160 persone, che predispone un’area Expo nella zona della Mostra Mercato dei Maroni del Monfenera  in collaborazione con le associazioni locali. Gli atleti alloggeranno in circa una quarantina di strutture ricettive da Borso del Grappa a Pederobba, fino ad Asolo e Caerano, per loro è organizzato il trasporto bagagli ed il trasferimento in shuttle bus.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – IL CONSORZIO TURISTICO VIVERE IL GRAPPA

Il Consorzio Turistico Vivere il Grappa è un’associazione composta oggi da una cinquantina di operatori della Pedemontana del Grappa che si occupa di promuovere e sviluppare il turismo nel territorio. Grazie ad una rete di partner offre ospitalità e servizi ai tanti visitatori della zona. Gestisce le aree di decollo ed atterraggio del Sito di Volo Monte Grappa, organizza manifestazioni ed eventi sportivi e fornisce informazioni ed accoglienza ai visitatori presso i suoi uffici. Nato nel 1997 con l’intento di creare una rete sinergica di servizi e imprese accomunati dall’obiettivo di valorizzare il territorio della pedemontana del Grappa, identificata come crescente meta turistica per la pratica del volo libero (parapendio e deltaplano senza motore) grazie alle sue favorevoli condizioni atmosferiche. Inizialmente ad aderire al progetto furono strutture ricettive o comunque nel business della ristorazione, nel corso degli anni hanno poi deciso di consorziarsi imprese più diversificate (piccole aziende, negozi, società di trasporti). Il consorzio lavora come braccio operativo di Ipa Terre di Asolo e Montegrappa e proprio per questo si sta occupando della promozione del territorio a 360 gradi, non solo volo libero ma anche altri sport ed enogastronomia. A testimonianza il fatto che dal 2012 si occupa dell’organizzazione delle tappe di arrivo della Transalp. Come da statuto, il Consorzio è un’ associazione senza scopo di lucro, composta da un Consiglio direttivo, il presidente oggi è Emanuele Reginato. Informazioni: www.vivereilgrappa.it.

 

 

“Peregrinatio corporis” di S. Pio X Dal 6 al 15 ottobre 2023 papa Sarto “torna” a Treviso e a Riese

Il programma presentato questa mattina in Vescovado durante la conferenza stampa alla quale sono intervenuti il vescovo Michele Tomasi, il vicario generale mons. Mauro Motterlini e il sindaco di Riese Pio X e presidente della Fondazione Sarto, Matteo Guidolin. Letto un messaggio del presidente del Veneto Zaia

Un evento atteso, un evento storico, reso possibile dalla sinergia tra Diocesi, Fondazione Giuseppe Sarto e Comune di Riese Pio X. La Peregrinatio delle spoglie mortali di S. Pio X in terra trevigiana, in occasione del 120° anniversario della sua elezione al soglio pontificio, si terrà dal 6 al 15 ottobre prossimi. L’urna verrà traslata dalla Basilica di S. Pietro in Vaticano e giungerà nella chiesa cattedrale di Treviso nel pomeriggio del 6 ottobre, dove rimarrà fino al pomeriggio di sabato 7. Successivamente sarà accolta prima nella chiesa arcipretale del paese natale, Riese Pio X, e poi nel santuario della Madonna delle Cendrole, dove rimarrà fino a domenica 15. Molti gli eventi e le iniziative pastorali, grazie ai quali i fedeli potranno venerare e approfondire la figura del santo papa trevigiano.

Numerosi i sacerdoti, i direttori degli uffici diocesani e le autorità civili e militari presenti in Vescovado, tra i quali il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, il consigliere della provincia di Treviso, Roberto Fava, il questore di Treviso, Manuela De Bernardin, il sindaco della città, Mario Conte. Il presidente della Regione, Luca Zaia, che ha concesso il patrocinio alle iniziative, che rientrano nei grandi eventi regionali, ha inviato un messaggio di saluto, nel quale ha ricordato le parole di papa Giovanni XXIII, che mettevano in luce “il carisma, la fede, la capacità di parlare a tutti, e per questo motivo un papa molto amato”. “La Peregrinatio – conclude il presidente Zaia nel suo messaggio – rappresenterà il fulcro di un percorso di devozione e culturale che sono certo condurrà i nostri cittadini, e non solo, a riscoprire questo straordinario Santo”.

Anche il vescovo Tomasi ha citato Papa Giovanni XXIII, che nell’esortazione apostolica in occasione dei 45 anni dalla nascita di Pio X, e della peregrinazione del corpo a Venezia, nel 1959, parlava dei grandi lasciti di papa Pio X alla storia e alla vita della Chiesa, un “Maestro e Pastore universale” la cui “opera riformatrice a molti livelli testimonia di una Chiesa che, per essere fedele al suo mandato di sempre di annunciare il Vangelo a tutte le genti deve continuamente rinnovare i modi e le espressioni della sua testimonianza, affinché possa essere all’altezza dei tempi e delle loro sfide”. Proprio in quel suo essere stato “un povero parroco delle terre venete”, ha detto il Vescovo, “sta una delle radici forti e buone che hanno sostenuto il suo impegno di guida della Chiesa universale”.

E ricordando l’incontro di papa Francesco, pochi giorni fa, con i pellegrini da Sotto il Monte e da Concesio, paesi di nascita di papa Giovanni XXIII e di Paolo VI, il Vescovo ha ricordato le sue parole: “Dio non fa santi in laboratorio, li costruisce in grandi cantieri, in cui il lavoro di tutti, sotto la guida dello Spirito Santo, contribuisce a scavare profondo, a porre solide fondamenta e a realizzare la costruzione, ponendo ogni cura perché cresca ordinata e perfetta, con Cristo come pietra angolare”.

Quindi l’augurio, di poter tornare, assieme alle spoglie del santo Papa, a quelle radici buone, per prendere ispirazione dall’opera pastorale ed apostolica, dal suo spirito di amore per Cristo e per la Chiesa, dal suo grande impegno di evangelizzazione, per poter avere aiuto e nuova forza nel nostro cammino di Chiesa, diocesana ed universale, nei nostri cantieri sinodali che vorremmo davvero partecipati da tutti secondo le proprie necessità ed i propri sogni”. Mons. Tomasi, infine, ha affidato all’intercessione di san Pio X anche le sorti della pace, contro ogni guerra, nella nostra Europa, ricordando le parole di papa Sarto allo scoppio della prima guerra mondiale, e sottolineando il dolore di papa Francesco per la guerra in Ucraina e la missione di pace del cardinale Matteo Zuppi: “Non smettiamo di pregare affinché si possano costruire le fondamenta per una pace giusta, e per una giustizia che diventi davvero il faro per tutte le genti”. Infine, il grazie per questo dono a papa Francesco e all’arciprete della Basilica Vaticana, cardinale Mauro Gambetti.

Il vicario generale, mons. Motterlini, ha presentato il programma degli eventi, ricordando in modo particolare i pellegrinaggi dei fedeli e il centenario dell’ufficio catechistico diocesano, che sarà celebrato in modo solenne il 7 ottobre, con la celebrazione del mandato a tutti i catechisti diocesani, “di fronte” a san Pio X, il “Papa del catechismo”.

“La cittadinanza sta attendendo da tempo con trepidazione questo evento – ha sottolineato Matteo Guidolin, presidente della Fondazione Giuseppe Sarto, nonché sindaco di Riese Pio X -. Accogliere il nostro santo nel paese che gli diede i natali è una grande emozione per tutti. Pio X è non solo il santo che dà il nome al nostro Comune, ma un punto di riferimento spirituale molto forte, per noi e per tanti fedeli e città in tutto il mondo. Siamo felici del lavoro che stiamo facendo grazie alla sinergia tra Fondazione, Comune e Diocesi, e siamo pronti ad accogliere i pellegrini che vorranno venerare san Pio X. Sono molte le iniziative in calendario, anche prima di ottobre. In quei giorni, poi, il paese sarà vestito a festa e con il centro chiuso al traffico. Aperti a tutti il museo rinnovato, la Casa natale, la Casa di accoglienza Margherita, e Casa Riese (dove si potrà usufruire di un pasto). Tutti potranno fare il loro pellegrinaggio al santuario delle Cendrole – ha concluso -, anche le persone con esigenze particolari o con difficoltà motorie, che potranno godere di trasporti dedicati”.

A illustrare alcuni aspetti della comunicazione dell’evento, che comprendono un rinnovato e arricchito sito internet, con immagini, tappe della vita di Giuseppe Sarto e molte informazioni utili, Alessandro Fraccaro, dello Studio Otium. Il cronogramma della Peregrinatio e tutte le informazioni logistiche relative potranno, infatti, essere reperiti nel sito www.papapiox.it, dove sarà possibile prenotare la visita, in particolare per le parrocchie e i gruppi organizzati.

 

Treviso, 7 giugno 2023

Informazioni di contatto per la stampa:

ufficiostampa@diocesitreviso.it

info@fondazionegiuseppesarto.it

INIZIA LA STAGIONE DELLE PISCINE, PADOVALAND APRE IL 10 GIUGNO

Lo storico park acquatico padovano apre la stagione, ci si potrà divertire tutti i giorni dalle 10 alle 18 in un’area da 50 mila metri quadri con oltre una ventina di scivoli e una decina di attrazioni. Confermata e ampliata la dog area. Le novità ecologiche per risparmiare sul consumo di acqua: nessuna goccia andrà sprecata

 

PADOVA. Riapre il 10 giugno Padovaland, lo storico parco acquatico alle porte di Padova. Sarà una nuova stagione ricca di tuffi e divertimento. 

Ma soprattutto sarà una stagione nella quale bisognerà tenere sotto controllo i consumi di acqua, considerato il periodo siccitoso in arrivo. Per questo, nei passati mesi sono state realizzate importanti opere di ristrutturazione finalizzate a ridurre lo spreco dell’acqua. Sono stati infatti installati dei nuovi filtri e attivati dei controlli sui prodotti chimici nel vano tecnico che garantiranno un risparmio del 10% dell’acqua che ogni giorno deve essere immessa nelle piscine. Non solo, sono state revisione e perfezionate anche tutte le giunture e le tubature, già oggetto di ristrutturazione completa due anni fa, per garantire che nessuna goccia si perda nel tragitto. 

Ma non solo green, Padovaland presenterà al pubblico anche delle novità riguardanti gli spogliatoi (sono stati completamente rinnovati), la Pista Blanda è stata riqualificata e non si contano i miglioramenti nei vari bar e chiringuiti che puntellano l’area. Può così iniziare una lunghissima stagione di bagni e scivoli, il parco sarà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 per tutta l’estate. 

Per i padovani, e non solo (sempre maggiori sono le presenze dall’estero), ormai Padovaland è un totem del divertimento estivo. Era il 1989 quando Enrico Pozzi  fondò la struttura, oggi gestita dal figlio. Un’assoluta novità al tempo, tanto che gli scivoli e le attrazioni furono fatte arrivare dalla Spagna (in Italia ancora non venivano realizzate).

Da allora il parco si è ingrandito ed evoluto in un moderno parco acquatico di 50 mila metri quadri totali, con un grande lago al centro e tantissime attrazioni. All’interno di Padovaland vi sono cinque grandi strutture scivolanti per adulti, un toboga (“serpentone” bianco dotato di cinque corsie che partono da varie altezze per accontentare anche i più piccoli) per un totale di oltre venti scivoli a disposizione dei clienti. Tra questi il kamikaze (la cima del parco dalla quale si può scivolare verso l’acqua), la Treccia (la più veloce discesa di tutto il parco, composta da 4 tubi completamente chiusi che scendono attorcigliati tra loro), la “Pista Blanda” (scivolo con 4 corsie affiancate, ideale e amato da chi piace sfidarsi e gareggiare con i propri amici), il “Twin Slide” (2 semplici tubi neri per una veloce scivolata al buio, per i più piccoli).

Ci sono poi le altre attrazioni. I gommoni, ciambelle in gomma dalle quali si può di interagire e giocare con gli amici durante la discesa. Il pallone con corde, una mezza palla gonfiabile ampia diversi metri da scalare con delle corde mentre l’acqua cade dall’alto rendendo scivolosa la superficie di arrampicata. La piscina con onde artificiali più grande d’Italia, uno specchio d’acqua che parte da zero e arriva sino a 190 centimetri di profondità, ideale per tutti i bagnanti. Poi gli idromassaggi, per un momento di relax, e il campo da pallavolo per una partita con gli amici. Per i bimbi più piccoli, ecco la piscina dedicata che parte da zero e arriva sino a 70 centimetri di profondità, attrezzata con un castello con arrampicate e tre scivoletti, un fungo con acqua dall’alto con tre scivoli, la mini pista blanda e il mini toboga. 

Un’altra novità sono gli ombrelloni. Eliminata la copertura in tela, sono stati tutti realizzati con ombrello in paglia, per una sensazione di freschezza e maggior naturalità. Infine spazio anche ai cani con una “dog area” particolarmente curata (utilizzabile su prenotazione): quest’anno è stata valorizzata e leggermente ingrandita. Non un’area cani comune, ma piccole zone private recintate con sdraio ed ombrellone, dove poter lasciare libero il proprio cane in uno spazio protetto.

Si rinnova inoltre la partnership con Aliper, che quest’anno diventa digitale (non ci sono più i coupon cartacei, scelta realizzata a fini ecologici per evitare il consumo di carta). I punti spesa raccolti nei 90 punti vendita del marchio daranno la possibilità ai clienti di ottenere un ingresso agevolato a 6 euro (500 punti) oppure anche un ingresso gratuito (1.000 punti), operazione valida fino al 5 settembre. Altra partnership importante è quella con Radio Padova, con trasmissioni in diretta direttamente dal Padovaland e ingressi omaggio regalati agli ascoltatori.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni: www.parcopadovaland.it

Genitori più anziani, nessun fratello e sempre più evidenti segni di disagio: un giovane su tre chiede supporto psicologico

Indagine della Fondazione Foresta Onlus negli istituti superiori del Padovano su oltre quattromila studenti, è il progetto “Prevenzione andrologica permanente nelle scuole”. I risultati sono allarmanti: “Aumenta l’uso di ansiolitici, chi ha i genitori separati tende alla promiscuità sessuale”. I dati presentati agli Eremitani, a Padova. Tra i relatori del convegno anche Antonella Viola, nota per la sua battaglia contro l’alcol

 

Sono stati pubblicati gli esiti della ricerca condotta dalla Fondazione Foresta Onlus di Padova tramite un questionario distribuito a 4.383 studenti tra i 18 e i 20 anni (1.781 maschi e 2.592 donne, età media 18,4 anni) frequentanti istituti delle scuole superiori del Padovano, all’interno del progetto “Prevenzione andrologica permanente nelle Scuole”. I dati raccolti hanno evidenziato un aumento del disagio tra i giovani che si manifesta con un maggior senso di solitudine, con l’incremento di comportamenti a rischio come fumo e droghe e un’informazione poco approfondita sulla sessualità.

“Da quindici anni portiamo avanti un progetto che si sviluppa nelle scuole, parlando a migliaia di studenti, e abbiamo raccolto molto materiale per mettere a confronto i cambiamenti nei comportamenti e nello stile di vita dei ragazzi”, spiega Carlo Foresta, già professore di Endocrinologia all’Università di Padova e presidente della Fondazione Foresta Onlus. “Già nel 2018 avevamo colto un momento di disagio giovanile molto importante, che emerge da determinati comportamenti come la dispersione scolastica, l’isolamento di tipo sociale, la dipendenza dal cyber sex, i disturbi alimentari. E fin da allora ci eravamo mossi per cercare di capire e soprattutto scoprire come aiutare”.

La ricerca sarà presentata il prossimo il 6 giugno dalle 18:30 presso la Sala del Romanino dei Musei Civici Eremitani nell’ambito dell’incontro “La Cultura e il Disagio Giovanile” organizzato dalla Fondazione Foresta Onlus, in collaborazione con il comune di Padova e l’Università; con un focus sul ruolo del contesto familiare nel determinare il disagio giovanile. All’incontro parteciperanno Antonella Viola, professoressa di patologia generale recentemente al centro della polemica per la sua battaglia contro l’alcol e il vino in particolare, Marco Scarcelli, ricercatore di sociologia e Nicoletta Costa, giornalista.

L’elemento chiave emerso dai questionari è che con l’andare del tempo la costituzione familiare è cambiata. Rispetto al 2005, quando il progetto è partito, i genitori sono più anziani di quattro anni: l’età media della madre quando il ragazzo ha 18 anni è di 50,7 e quella del padre è 54 anni. In pratica, il giovane vive in una famiglia dove c’è stato un salto generazionale. “Questo è un dato importante perché un conto è avere un genitore di 40 anni e un altro è averne uno di 50 o anche più”, sottolinea il professor Foresta. “Come fondamentale è che il 18 per cento di questi ragazzi siano figli unici vista l’importanza della socializzazione all’interno di un nucleo familiare”.

I genitori di questi ragazzi oggi diciottenni hanno vissuto in un contesto sociale e familiare completamente diverso da quello in cui crescono oggi i loro figli: un ragazzo ogni cinque è figlio di persone separate o divorziate, questo vuol dire che fin dalla prima fase dell’adolescenza questi giovani si trovano a vivere una situazione ansiogena, che sfocia nell’uso di ansiolitici e antidepressivi, ma soprattutto nella richiesta di un supporto psicologico, già alta nel campione globale (31%), sale al 40% nei figli di genitori separati o divorziati. In questo contesto monogenitoriale, si osserva un significativo aumento di manifestazioni del disagio giovanile: più insoddisfazione della vita (27%) e più autolesionismo (23%). 

Anche le abitudini sessuali sembrano risentire della diversità del contesto familiare: nei figli di genitori separati o divorziati sono più frequenti i rapporti non protetti e partner multipli (19% e 14% rispettivamente), più malattie sessualmente trasmesse (2,2%) e un più frequente ricorso alla pillola del giorno dopo nelle ragazze (39%), ma anche una più precoce età del primo rapporto sessuale (i maschi a 16,1 anni con famiglie sposate e a 14,8 in quelle divorziate).

“La fotografia che emerge dall’analisi dei questionari che descrivono le sensazioni, le paure, le abitudini dei giovani deve far riflettere sulle realtà che sono alla base di queste reazioni”, conclude il professor Foresta. “Meglio ancora: sono gli adulti a dover riflettere sulle conseguenze che possono svilupparsi nei giovani da quelle che sono state le scelte di vita che la nostra generazione ha imposto ai figli negli ultimi anni. I risultati della ricerca mostrano, una volta ancora, quanto sia importante aprire un dialogo con i ragazzi su temi che il mondo degli adulti continua a trattare come tabù”. 

Invecchiamento della forza lavoro. Fòrema lancia un progetto per prevenire gli infortuni e aumentare il benessere psicofisico

Sicurezza sul lavoro, salute e benessere dei lavoratori al “Festival per la Sicurezza” organizzato da Fòrema il 26 maggio. Presentato il progetto “Work Ability and Ageing”, finanziato dalla Regione Veneto: saranno coinvolti datori di lavoro e responsabili sicurezza. Il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia: “Il nostro obiettivo è promuovere la salute e il benessere dei lavoratori”

 

Il progressivo innalzamento dell’età pensionabile sta generando un invecchiamento della popolazione attiva al lavoro. I disturbi muscoloscheletrici coinvolgono tre lavoratori su cinque e sono tra le tecnopatie più diffuse e comuni in Europa. Stando ai più recenti aggiornamenti sui dati Inail, quasi la metà dei casi di infortunio in Veneto nel corso del 2022 è confluita nella classe d’età tra i 40 e i 59 anni. In Europa, stando all’indagine Share (Survey of Heath Aging and Retirement in Europe), più del 30% dei lavoratori tra i 50 e i 64 anni hanno almeno una limitazione nella mobilità, nella funzione degli arti superiori o nell’esecuzione dei movimenti fini.

“Per questo motivo abbiamo pensato al progetto Work Ability and Ageing, tenendo conto che queste patologie insidiano anche attività non tradizionali come le modalità di prestazione in smart working, in cui sono impegnati attualmente ancora molti lavoratori”, dichiara il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia. “In una logica di tutela globale e integrata della salute degli individui e considerando che i lavoratori trascorrono nei luoghi di lavoro parte consistente della loro vita, i datori di lavoro possono promuovere azioni finalizzate a migliorare gli stili di vita dei loro dipendenti, anche facilitando la pratica dell’attività fisica”.

Da queste esigenze è nato il “Festival della Sicurezza” in programma il prossimo 26 maggio a Padova. Un evento che nasce in collaborazione con Spisal e Anmil e che sarà anche l’occasione per presentare il progetto “Work Ability and Ageing” promosso da Fòrema e Confindustria Veneto Est e finanziato dall’Ulss 6 Euganea e Regione Veneto. L’iniziativa entro fine anno coinvolgerà Datori di Lavoro, RSPP (responsabili del servizio di prevenzione e protezione, ndr), RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, ndr) e lavoratori padovani. Saranno organizzati eventi per affrontare i temi dell’ergonomia, dell’organizzazione del lavoro, della salute del lavoratore e della valutazione dei rischi correlati all’età dei lavoratori con un focus sugli over 55.

Il progetto sarà presentato ufficialmente il prossimo 26 maggio. Il programma della giornata prevede al mattino, presso la sede di Confindustria Veneto Est, un incontro con le istituzioni. Dopo l’introduzione di Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema, la dottoressa Anna Lombardo dello Spisal dell’Ulss 6 Euganea illustrerà la struttura e le funzioni del Comitato provinciale di coordinamento e presenterà due progetti relativi ad edilizia e agricoltura. Seguiranno le testimonianze Anmil (l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, ndr), con il presidente Bruno Giraldo che racconterà le vicende occorse a due vittime del lavoro. A seguire, in un secondo evento, Paolo Zuccarelli illustrerà il nuovo “Regolamento Macchine”.

Nel pomeriggio, presso la sede di Fòrema in via Masini saranno invece proposte da Milena Perini, Stefano Bellemo e Adele Cerino delle attività concrete di primo soccorso. Contemporaneamente agli scenari realistici di intervento in situazioni di emergenza si parlerà anche di prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici e delle malattie croniche non trasmissibili nel lavoratore attraverso uno stile di vita attivo (secondo le linee guida dell’OMS) con Chiara Rasotto e Gerarda Soren, specialiste dell’esercizio fisico. Infine, il “Safety leader-Safety coach”: attività esperienziale per allenare il ruolo di manager della sicurezza condotta da Gianluca Celeste.

“Creare ambienti di lavoro sani e sicuri per tutti e per tutte le età è un obiettivo che ci vede coinvolti in prima persona”, conclude Sinigaglia. “Promuovere un invecchiamento attivo dei lavoratori e, dunque, una migliore qualità della vita nella sua interezza, permettono di ottenere risultati positivi per l’intero contesto lavorativo. Per questo motivo l’aspetto dell’invecchiamento va affrontato prima che subentrino modificazioni o limitazioni delle capacità lavorative del personale, andando a porre l’attenzione e cercando di valorizzare, in un’ottica di crescita, ascolto e riconoscimento professionale e personale”. 

Per iscrizioni o altre informazioni: www.forema.it.

 

IL VADEMECUM – “OVER 55”, CINQUE REGOLE PER LA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO

L’invecchiamento della popolazione lavorativa rende sempre più necessario fornire alle imprese strumenti e best practice per promuovere la salute e il benessere di tutti i lavoratori. Fòrema propone le seguenti buone prassi per migliorare la qualità di vita e ridurre gli infortuni sul lavoro degli over 55: 

 

  • Valorizzare l’esperienza di ciascun  lavoratore
  • Promuovere, anche attraverso corsi di formazione e di aggiornamento, stili di vita sani e sicuri (maggiore attività fisica, migliore alimentazione, sonno, altro), che tengano conto delle diverse esigenze legate all’età dei destinatari
  • Incentivare buone politiche di invecchiamento attivo
  • Fare squadra in azienda, formando relazioni efficaci
  • Effettuare una valutazione dei rischi per la salute e sicurezza sul lavoro che tenga conto anche dell’aspetto dell’età

 

 

FÒREMA – Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si chiude con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno scorso (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, nel 2022 ha fatturato 7,7 milioni di euro (+10% sul 2021); occupa 45 persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio di amministrazione è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Giada Marafon, responsabile progetti a mercato, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

Venezia 1973 – 2023 mezzo secolo di legge speciale va ripensata alla luce delle recenti alluvioni in Emilia Romagna?

Evento dell’Università di Padova il 24 maggio 2023 al Cinema PioX tra esperti di diritto dell’ambiente e urbanisti

Una legge del 1973 stabiliva Venezia come problema di preminente interesse nazionale, dopo la storica alluvione del 1966. Un problema di sopravvivenza fisica. Il problema di salvare Venezia e la sua laguna diventava “nazionale” e improrogabile. Un evento per discutere del tema si terrà presso l’Università di Padova al Cinema Pio X nell’ambito degli incontri del festival dello sviluppo sostenibile.

La legge doveva risolvere tutte le contraddizioni della città storica. In questi anni 50 anni sono stati costituiti una ventina di comitati presieduti dal Presidente del Consiglio. I soggetti attuatori dovrebbero essere oltre allo Stato, la Regione, i Comuni e i consorzi di bonifica. Solo nel 2000 viene approvato dalla Regione Veneto il Piano Direttore per La pianificazione relativa agli interventi per il disinquinamento della Laguna di Venezia, che doveva modernizzare le strutture antiche del sistema fognario medievale, e rivedere le tubatura in ghisa dell’acquedotto del 1884. Al momento resta a carico dei cittadini ed è di qualche mese fa lo scoppio di una arteria principale dello storico acquedotto che ha provocato una voragine e l’allagamento della città, però di acqua dolce. Durante l’incontro di parlerà del Mose, che se da un lato ha permesso la sopravvivenza fisica, ha drenato tutti i finanziamenti previsti dalla legge speciale. Oggi questa mega struttura, ancora in fase sperimentale, un opera “sopravvissuta” ai governi di ogni colore politico, tra ricorsi al Tar, difficoltà di finanziamento (è arrivata a costare circa sei miliardi di euro), scandali, arresti e la fine politica di un Presidente della Regione Veneto e di un sindaco di Venezia. Un’opera entrata in funzione una ventina di volte che ha evitato il pericolo acque alta ma alcuni esperti parlano da tempo di opera non più al passo con i tempi. Difatti nel 2019 un’alluvione violenta e un vento forte hanno increspato la Laguna fino a sommergere le calli per 187 centimetri, la seconda per altezza dopo del 1966. Venezia è anche altro oltre al Mose ed ha un costo come la pulizia delle fondamenta, delle rive dei canali, dei fanghi e del capitale umano. Nel ’73  Venezia circa 100.000 abitanti residenti oggi ne ha la metà e il numero dei B&B li supera, un città che punta tutto sul turismo, diventa una città morta dove il privato si appropria di spazi pubblici e dove lo spazio pubblico non viene più vissuto.

Mezzo secolo di legge speciale, va ripensata?  Ci interrogheremo sul futuro della legge e di Venezia mercoledì 24 maggio presso il cinema Pio X di Padova dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

SCHEDA DEL CONVEGNO

Maurizio Malo. Prof diritto costituzionale e diritto dell’ambiente, Università di Padova

Patrizia Marzaro, Prof.ssa diritto amministrativo Università di Padova

Maria Rosa Vittadini – Prof.ssa Urbanistica, Università IUAV di Venezia

Giacomo Menegus, Prof. Diritto costituzionale Università di Macerata

Marco Zanetti – Presidente dell’Associazione Venezia Cambia

Gianluca Romagnoli – Prof.di diritto privato e critica del diritto Università di Padova

 

Per approfondimenti Maurizio Malo maurizio.malo@unipd.it

CHAT GPT SVELATA AGLI IMPRENDITORI, PARTNERSHIP TRA FÒREMA E MIB

Il 25 maggio l’appuntamento a Le Village di Padova per studiare le applicazioni reali dell’intelligenza artificiale al business. Partner del progetto il MIB Trieste School of Management. Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema: “Serve ridefinire il futuro del business attraverso gli strumenti dell’intelligenza artificiale”

 

Secondo uno studio di PwC, l’IA potrebbe aggiungere fino a 15,7 trilioni di dollari all’economia globale entro il 2030. E, come riportato da Gartner, il 75% delle imprese utilizzerà l’IA operativa entro il 2024. Non sorprende quindi che l’IA e gli strumenti legati a Chat GPT stiano trasformando radicalmente il panorama del business, ridefinendo non solo come le imprese operano, ma anche come affrontano la trasformazione digitale. Per sfruttare al meglio questa rivoluzione e aumentare il vantaggio competitivo, gli imprenditori devono adottare il giusto mindset e imparare a dominare questi strumenti. 

“La sfida per i manager adesso è scoprire come utilizzare l’AI e Chat GPT per migliorare le performance aziendali senza farsi travolgere da queste tecnologie”, sintetizza Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema, ente di formazione del sistema confindustriale. 

Per questo, Forema e MIB Trieste School of Management hanno deciso di organizzare il prossimo 25 maggio un corso laboratoriale sull’intelligenza artificiale e Chat GPT (costi e modalità di partecipazione su www.forema.it) presso l’acceleratore d’impresa Le Village di Padova. Forema è la società di formazione e consulenza di Confindustria Veneto Est specializzata nella formazione professionale e nella consulenza aziendale. Il corso proporrà un approccio incentrato sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e Chat GPT. Il corso che durerà quattro ore, è rivolto a manager, imprenditori e liberi professionisti che desiderino approfondire il mondo dell’AI e provare i principali strumenti operativi con un approccio pratico.

“La collaborazione tra Fòrema e MIB Trieste School of Management riflette la missione condivisa di promuovere la crescita professionale e personale dei professionisti attraverso l’offerta di strumenti e metodologie all’avanguardia e il supporto di un team di docenti ed esperti altamente qualificati”, dice il dottor Diego Vendramini, direttore operativo del master executive. “Per noi sarà l’occasione di mettere in mostra le competenze internazionali. Infatti, il MIB Trieste School of Management è una tra le principali e più prestigiose Business School italiane, specializzata nella proposta di master in business administration (MBA) e corsi executive, certificati a livello nazionale ed internazionale che coprono una vasta gamma di aree tematiche, come il marketing, la finanza, la strategia aziendale e l’innovazione”.

“La metodologia didattica prevede un approccio di tipo laboratoriale che permette ai partecipanti di vivere esperienze dirette e toccare con mano le potenzialità dell’AI e di Chat GPT”, spiega Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Il corso offrirà una visione introduttiva delle implicazioni e delle potenzialità dell’AI e di Chat GPT, concentrandosi su come queste tecnologie possono essere applicate in vari settori, tra cui l’analisi aziendale, la pubblicità, il marketing e la produzione di contenuti. Oltre al quadro introduttivo sulla natura dell’AI e le sue implicazioni, attraverso le esercitazioni pratiche, saranno presentati i principali tool con i quali operare in settori quali l’analisi aziendale, la pubblicità, il marketing e la produzione di contenuti”.

Il corso sarà tenuto dal professor Pietro Orciuolo, docente di innovazione digitale del MIB Trieste School Of Management e di User Experience e posizionamento online dell’Università di Trieste. “In un mondo in cui l’innovazione tecnologica è alla base del successo aziendale, questo evento è un appello all’azione per tutti gli imprenditori e i professionisti”, dichiara Orciuolo. “L’opportunità di sfruttare l’IA e Chat GPT per rafforzare la competitività e il rendimento aziendale è qui e ora: il futuro del business è alle porte e sta già bussando”.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – CONTENUTI DEL CORSO

LINK PER ISCRIZIONE: https://forema.it/it/corsi/chat-gpt-al-potere-come-sfruttare-lai-per-aumentare-il-vantaggio-competitivo-della-tua-azienda-e-non-farsi-trovare-impreparati-25-05-2023/

 

  1.       Introduzione all’intelligenza artificiale e Chat GPT
  • Breve storia dell’intelligenza artificiale
  • Panoramica di Chat GPT e delle sue applicazioni

 

  1.       Chat GPT e vantaggio competitivo
  • Identificare le opportunità offerte da Chat GPT
  • Integrazione di Chat GPT nella strategia aziendale
  • Abbracciare il cambiamento e l’innovazione
  • Approccio al problem solving con l’AI
  • Superare la resistenza al cambiamento

 

  1.       Applicazioni pratiche dei Chat GPT nell’impresa:

AI per la business analysis 

  • Come l’AI può migliorare l’analisi dei dati
  • Previsioni e ottimizzazione delle decisioni aziendali

AI per l’advertisement

  • Targeting e personalizzazione
  • Ottimizzazione delle campagne pubblicitarie
  • Analisi delle performance

AI per il marketing

  • Gestione dei contenuti e interazioni
  • Analisi delle tendenze e delle metriche
  • Strategie basate sull’AI per aumentare l’engagement

AI per la produzione di contenuti

  • Generazione automatica di testi e immagini
  • Content curation e ottimizzazione SEO
  • Assistenza clienti e chatbot
  • Generazione di contenuti e copywriting
  • Automazione di processi e analisi dei dati
  • Personalizzazione del marketing e targeting

 

  1.       Aspetti etici ed economici dell’utilizzo dei Chat GPT
  • Impatto sul mercato del lavoro e le competenze richieste
  • Considerazioni etiche sull’utilizzo dell’AI
  • Responsabilità legale e privacy

 

FÒREMA – Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si chiude con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno scorso (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, nel 2022 ha fatturato 7,7 milioni di euro (+10% sul 2021); occupa 45 persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio di amministrazione è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Giada Marafon, responsabile progetti a mercato, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

MIB TRIESTE SCHOOL OF MANAGEMENT MIB Trieste School of Management è un’istituzione di eccellenza internazionale (3° al mondo per Risk Management e fa parte dell’Association of MBA  che racchiude le migliori scuole MBA del mondo) nel campo dell’istruzione e della formazione manageriale. Situata a Trieste, in Italia, la scuola offre una vasta gamma di programmi MBA e di specializzazione, così come corsi di formazione executive e programmi personalizzati per le aziende. La scuola è conosciuta per il suo approccio pratico all’insegnamento e per l’attenzione rivolta all’innovazione, alla tecnologia e all’imprenditorialità. Il suo obiettivo è sviluppare leader responsabili, innovativi e pronti ad affrontare le sfide del futuro.

FOTOVOLTAICO PER IL TURISMO, LEMON SISTEMI SPA RADDOPPIA IL FATTURATO

Solare termico, impianti termici rinnovabili, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica di auto elettriche: più di mille case hanno già i loro impianti sul tetto, producono energia per un paese di cinquemila persone. L’azienda di Balestrate (nel Palermitano) che porta l’energia rinnovabile nei grandi luoghi del turismo siciliano chiude il 2022 a 12,8 milioni di fatturato (+264% sul 2021). I soci fondatori, due ingegneri marito e moglie: “Ora la nuova sede ecosostenibile di fronte al mare. Obiettivo 2023 a 18 milioni di fatturato”. L’impegno per le scuole

 

Dal sogno di una coppia ad un’azienda che diventa Spa ed è capace di raddoppiare il fatturato in un anno. Siamo a Balestrate, un paese sul mare in provincia di Palermo, ed è qui dove  Vincenzo Palazzolo e Maria Laura Spagnolo, sposati nella vita (sono marito e moglie) e colleghi sul lavoro (entrambi ingegneri), decidono di fondare una delle prime aziende siciliane specializzate nell’installazione di impianti fotovoltaici. Era il 2009 e le loro scelte furono pionieristiche: occuparsi di energie rinnovabili in quel tempo era da coraggiosi, la svolta degli anni successivi era solo un’ipotesi.

“Da allora, le soluzioni per il risparmio energetico sono diventate normalità”, raccontano oggi i cinque soci operativi in azienda Salvatore Bommarito, Maria Laura Spagnolo, Giorgio Mirabella, Enrico Rizzo e Vincenzo Palazzolo. “Impianti fotovoltaici commerciali per grandi aziende o impianti a terra, per parchi fotovoltaici; ma anche piccoli impianti residenziali. Con oltre 1.100 impianti installati oggi siamo tra i primi installatori in Sicilia anche sul mercato del solare a circolazione naturale e a circolazione forzata. Annoveriamo tra i nostri clienti alcune delle più grosse aziende siciliane, come i gruppi imprenditoriali Diesse e Gruppo Mangia’s”. 

Il segmento nel quale l’azienda eccelle è appunto quello dedicato all’accoglienza: molti tra i più rinomati villaggi turistici siciliani hanno gli impianti di Lemon Sistemi, impianti capaci di immergersi nel paesaggio con gradevolezza. Più che pannelli, le strutture infatti sono elementi di decoro. Per tradurre in numeri il lavoro svolto negli ultimi cinque anni e l’importanza del loro operato per l’ambiente, va precisato che il totale installato è di circa 5 MW per una produzione di energia pari a circa 7 milioni di kWh all’anno, equivalente al fabbisogno di un paese di circa cinquemila abitanti. Lemon Sistemi evita quindi l’emissione in atmosfera di oltre 4.500 tonnellate di anidride carbonica. 

Oggi i dipendenti sono circa ottanta e sono in corso nuove assunzioni (lo scorso anno i lavoratori erano poco meno di sessanta). Da notare che il personale è molto giovane, l’età media attorno ai 30 anni e nei ruoli apicali del management (dall’amministrazione ai ruoli di responsabile tecnico) la maggioranza è donna. Palazzolo è il presidente onorario del Cda e Spagnolo il Ceo e il presidente del Cda in una azienda che è stata trasformata in una Spa lo scorso anno dopo una crescita verticale nell’ultimo triennio, nel quale si è passati da una realtà da una decina di dipendenti e poco più di un milione di euro di fatturato ad una delle aziende più importanti della Sicilia nel settore delle energie rinnovabili. 

I dati parlano chiaro: nel 2021 il fatturato era di 4,8  milioni di euro, più che raddoppiato nell’anno successivo anche sulla spinta del super bonus 110%: il 2022 si è chiuso a 12,8 milioni di euro, con una crescita del 264% sull’anno precedente. L’espansione aziendale culminerà con la nuova sede, in procinto di essere inaugurata a settembre: mille metri quadri di magazzino, uno spazio totalmente green ed ad impatto zero sull’ambiente che sorgerà di fronte al mare. L’obiettivo è portarla a termine nel corso del 2023, anno nel quale ci si attende un fatturato di 18 milioni di euro. A sostenere la crescita l’autorevolezza di Lemon Sistemi che è premium partner di SunPower MAXEON  dal 2009, azienda leader nel mercato fotovoltaico. Tra i partner da segnalare anche Tesla, Solaredge, Huawei, Ariston, Clivet e SMA. 

“Lemon Sistemi SpA ha un team di esperienza in un mercato relativamente nuovo, che sta crescendo per le esigenze di sostenibilità mondiale, non più rimandabili”, dichiara Spagnolo. “Per tale motivo, Lemon Sistemi è stata in grado di raccogliere le opportunità e trasformarle in valore, sia per se stessa sia per l’utenza cui si rivolge. I nostri progetti futuri vedono ancora protagoniste le fonti rinnovabili, con una particolare attenzione alle esigenze di stoccaggio dell’energia pulita su cui Lemon Sistemi sta sviluppando progetti e concludendo accordi con importanti stakeholder. Continueremo ad occuparci anche di efficientamento energetico degli involucri degli edifici con l’utilizzo di tecniche innovative, ciò che l’Europa richiede a gran voce”.

Da evidenziare, infine, anche l’impegno nei confronti delle scuole. Nel 2022 Lemon Sistemi ha portato a termine un accordo con l’istituto Corbino di Partinico (in provincia di Palermo) sui percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. La partecipazione ai percorsi consente agli studenti, iscritti all’indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica, di mettere in pratica le competenze professionali, acquisite in classe, mediante lo studio e la ricerca di soluzioni in contesti reali, nei quali serve davvero posizionare un impianto solare. Determinante a tal fine è la guida dei tutor aziendali grazie ai quali gli alunni imparano a lavorare in gruppo e ad essere parte integrante del gruppo lavoro.

 

APPROFONDIMENTO: LEMON SISTEMI Lemon Sistemi gestisce tutte le fasi del progetto necessarie per produrre e accumulare energia solare, dalla consulenza all’installazione. Il tutto grazie ad una profonda conoscenza dei prodotti e dei più recenti componenti tecnologici del mercato fotovoltaico (compresi i più avanzati sistemi di accumulo, sistemi fotovoltaici all-in-one, sistemi di monitoraggio). Inoltre si occupa della progettazione e realizzazione di impianti termici ad energia solare, pensati non solo per ottenere un notevole risparmio energetico ma anche per produrre energia rinnovabile ed ecosostenibile nel pieno rispetto dell’ambiente. La Lemon Sistemi progetta e mette in esercizio gli impianti a fonti rinnovabili e assiste il cliente in ogni fase del ciclo di vita dell’investimento: progetto di massima, valutazioni economiche-finanziarie, scelta dei materiali, installazione, pratiche edilizie e di sicurezza in cantiere, ottenimento convenzioni e/o incentivi GSE, assistenza tecnica post installazione. Il core business è rappresentato dagli impianti fotovoltaici e dagli impianti solari termici, ad oggi i maggiori driver per il risparmio energetico di civili abitazioni ed aziende, ma la Lemon Sistemi è anche progettazione elettrica ed energetica, certificazioni energetiche (APE, contenimento energetico relazione ex legge 10), partner nei bandi pubblici per il settore delle rinnovabili, impianti di riscaldamento a pompa di calore e ibridi, partner tecnico per imprese edili, distributori termoidraulici, ESCO, energy management e diagnosi.

 

DENTISTI ANDI IN PIAZZA PER PREVENIRE IL TUMORE ALLA BOCCA

Sabato 20 maggio in Piazza dei Signori a Treviso e in Piazza Giorgione a Castelfranco Veneto ci sarà l’ “Oral Cancer Day 2023”. I dentisti ANDI forniranno materiale informativo per la prevenzione del cancro alla bocca ed effettueranno screening del cavo orale dei cittadini, nei punti medici allestiti nelle 2 piazze.

 

TREVISO/CASTELFRANCO VENETO. Sabato 20 maggio 2023 i dentisti trevigiani ANDI saranno in piazza per l’ “Oral Cancer Day 2023”, l’iniziativa della Fondazione ANDI Onlus per la prevenzione del tumore del cavo orale giunta alla diciassettesima edizione. Una campagna di informazione e sensibilizzazione, promossa a livello nazionale, su una patologia spesso trascurata, che trova un particolare tasso di incidenza proprio nel nord-est del nostro paese. I Dentisti associati ANDI Treviso saranno presenti in 2 piazze della Marca Trevigiana.

Sabato 20 maggio 2023 saranno in Piazza Dei Signori a Treviso e nel gazebo di Piazza Giorgione a Castelfranco Veneto, dalle 10 alle 16.30. Forniranno materiale informativo e indicazioni ai cittadini su come riconoscere e prevenire la patologia. Nelle 2 piazze saranno presenti due punti medici, dove i cittadini avranno la possibilità di sottoporsi ad un controllo preventivo del cavo orale, senza alcun onere economico. Uno screening finalizzato ad individuare eventuali segnali dell’insorgenza di una patologia alla bocca. Si tratta di un servizio effettuato dai dentisti ANDI a titolo completamente volontario, con lo scopo di dare un contributo concreto alla prevenzione di una patologia purtroppo diffusa. Fino al 16 giugno 2023, inoltre, sarà possibile effettuare liberamente lo screening della bocca presso gli studi odontoiatrici associati ANDI aderenti all’iniziativa. I cittadini possono consultare il sito www.oralcancerday.it ed individuare lo studio più vicino dove effettuare il controllo, oppure telefonare al numero verde 800 058 444.

L’iniziativa trevigiana si svolge in partnership con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) di Treviso e Castelfranco Veneto e con l’equipe del reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale Cà Foncello di Treviso, dove vengono indirizzati per approfondimenti i pazienti con situazioni che necessitano di essere opportunamente valutate. In Veneto sono stati 719 i casi registrati di tumore del cavo orale nel 2019 (fonte: Registro Tumori Veneto, ultimo aggiornamento disponibile). In Italia ogni anno si registrano complessivamente 9 mila nuovi casi.

“Quest’anno torniamo in piazza non solo per la campagna informativa, ma anche per fare dei controlli preventivi della salute della bocca ai cittadini che vorranno farlo, il tutto a titolo volontario e senza alcun onere economico per chi si sottopone al controllo – spiega Dario Danella, presidente ANDI Treviso – lo potremo fare grazie alla collaborazione di Lilt di Treviso e Castelfranco, nostro partner consolidato ormai da diversi anni. Nei punti medici allestiti nelle due piazze i dentisti ANDI potranno fare lo screening dello stato del cavo orale dei cittadini. Ai gazebo non verranno raccolte né firme né donazioni. Verrà solamente fornito materiale informativo e ludico per i più piccoli. Coloro che desiderano farlo potranno compilare un breve questionario del tutto anonimo con fini statistici per comprendere il grado di conoscenza di questa patologia e dei rischi correlati nella popolazione trevigiana”.

“L’Odontoiatra ha la possibilità di un controllo prolungato e periodico del cavo orale – aggiunge Alessandro Gava, presidente provinciale LILT Treviso – è quindi il professionista più idoneo per educare ogni persona sui fattori di rischio oncologico e diagnosticare eventuali lesioni precancerose presenti all’interno della bocca. Proprio per questo LILT ritiene fondamentale questa pluriennale collaborazione con ANDI che anche nel 2023 si concretizzerà nell’Oral Cancer Day a Treviso”.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

ANDI Treviso – È la sezione provinciale di ANDI, acronimo di Associazione Nazionale Dentisti Italiani, un sindacato di categoria che accoglie a livello nazionale oltre 27.000 dentisti associati, svolgendo non solo attività prettamente sindacali, ma anche culturali, scientifiche e sociali. Fondata nel 1946 con l’intento di rappresentare i dentisti italiani nel dialogo con organismi nazionali ed internazionali, ANDI è cresciuta sino a diventare l’associazione di categoria più rappresentativa d’Italia. Oggi ANDI si pone quale punto di riferimento ed interlocutore principale per quanti operano, sia direttamente che indirettamente, nell’universo dentale, concretizzando relazioni e vie di comunicazione privilegiate con istituzioni, produttori e utilizzatori, media e opinione pubblica. Le attività svolte da ANDI muovono da una solida base valoriale fondata sul benessere e sull’importanza della salute della persona. In provincia di Treviso sono 530 i dentisti associati ANDI (su di un totale di 800 dentisti operanti). Si occupano non solo del sorriso dei propri pazienti, ma lavorano anche per tutta la loro vita professionale, per diventare un punto di riferimento costante nel tempo per i loro pazienti. Lo scopo è quello di soddisfare i bisogni di tutte le persone che ogni giorno si rivolgono loro, dando risposte efficaci all’esigenza di benessere della comunità. Costante inoltre è l’impegno degli associati nel territorio al fine di sviluppare un rapporto umano e fiduciario tra il medico e il paziente con un servizio di cure al cittadino che sia completo, aggiornato e sicuro, perché basato sulla presa in carico complessiva della persona e il mantenimento della salute del cavo orale nel tempo. La sezione trevigiana ha una sede fisica in via Bressa a Treviso ed un sito internet www.andi-treviso.it

ORAL CANCER DAY – L’Oral Cancer Day nasce nel 2007 su iniziativa di ANDI come campagna di sensibilizzazione rivolta al cittadino, con l’obiettivo di promuovere la salute orale attraverso la figura del dentista. Fin dalla sua nascita l’Oral Cancer Day vuole essere un’occasione unica per diffondere conoscenza, consapevolezza e l’utilizzo di strumenti pratici (un esempio su tutti: l’autoesame della propria bocca). Intento e mission identitari sono la volontà di fornire ai cittadini gli strumenti per contrastare il tumore del cavo orale, una tra le forme tumorali più diffuse al mondo, altamente invasivo e invalidante. Per maggiori informazioni: www.oralcancerday.it

TUMORE DEL CAVO ORALE E PREVENZIONE – Si tratta di una patologia che colpisce ogni anno in Italia 9.000 persone, mentre i decessi sono oltre 3.000. Il tasso di mortalità negli ultimi anni è in lento ma costante aumento per tutte le età: la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è complessivamente pari a circa il 45%. Un’adeguata prevenzione e soprattutto una diagnosi precoce possono fare una grande differenza: quando il carcinoma è rilevato e curato nella sua fase iniziale, si ottiene infatti una guarigione completa. Diagnosi e prevenzione garantiscono infatti uno standard di sopravvivenza pari all’80% e consentono interventi terapeutici mediamente poco invasivi. Grazie al prezioso contributo dei dentisti ANDI, l’Oral Cancer Day permette ogni anno a tutti i cittadini di effettuare un controllo presso uno degli studi ANDI aderenti. Durante il mese di maggio, nell’arco di un’intera giornata, vengono inoltre organizzati punti di ritrovo nelle principali piazze italiane, dove i dentisti ANDI incontrano direttamente i cittadini per prevenire sul campo.

LILT TREVISO – La LILT Associazione provinciale di Treviso ODV, è una associazione di volontariato che opera nel territorio provinciale dal 1978 con 6 Delegazioni a Treviso, Castelfranco, Conegliano, Montebelluna, Vittorio Veneto e Oderzo e 780 volontari. L’impegno della LILT nella lotta contro i tumori si dispiega principalmente su tre fronti: la prevenzione primaria promuovendo stili e abitudini di vita salutari, la prevenzione secondaria diffondendo la cultura della diagnosi precoce, l’attenzione verso il malato, la sua famiglia, il suo percorso di cura e di riabilitazione. Per informazioni www.legatumoritreviso.it

Tutelati dal diritto? Realtà e percezione sociale rispetto all’inquinamento da PFAS

Dalle 17 alle 19.30  | Sala Petrarca, Multisala Pio X, Padova

L’inquinamento, in particolare delle acque, prodotto dalle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) che sono assai utilizzate dall’industria, è noto. In particolare nel Veneto il danno ambientale da PFAS appare molto esteso. Le regole giuridiche e il sistema pubblico per la tutela dell’ambiente e della salute vanno riformati? L’allarme sociale è forte e fondato (come ben testimonia il libro di Adriano Zamperini e Marialuisa Menegatto, Cattive acque. Contaminazione ambientale e comunità violate, 2021). L’ampio rischio per la salute di ciascuno si intreccia con lo psicodramma della comunità. Le scienze psicologiche e le scienze giuridiche si uniscono per compiere un percorso di ricerca volto alla formulazione di una nuova disciplina, più solida nella sua funzione di tutela dell’ambiente e della salute.
Intervengono: Matteo Ceruti, Claudia Marcolungo, Marialuisa Menegatto, Adriano Zamperini. Coordina: Maurizio Malo.
Durante l’incontro è previsto un intervento musicale del liutista Mario Papini e il contributo fotografico di Federico Bevilacqua.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.