INIZIA LA STAGIONE DELLE PISCINE, PADOVALAND APRE IL 10 GIUGNO

Lo storico park acquatico padovano apre la stagione, ci si potrà divertire tutti i giorni dalle 10 alle 18 in un’area da 50 mila metri quadri con oltre una ventina di scivoli e una decina di attrazioni. Confermata e ampliata la dog area. Le novità ecologiche per risparmiare sul consumo di acqua: nessuna goccia andrà sprecata

 

PADOVA. Riapre il 10 giugno Padovaland, lo storico parco acquatico alle porte di Padova. Sarà una nuova stagione ricca di tuffi e divertimento. 

Ma soprattutto sarà una stagione nella quale bisognerà tenere sotto controllo i consumi di acqua, considerato il periodo siccitoso in arrivo. Per questo, nei passati mesi sono state realizzate importanti opere di ristrutturazione finalizzate a ridurre lo spreco dell’acqua. Sono stati infatti installati dei nuovi filtri e attivati dei controlli sui prodotti chimici nel vano tecnico che garantiranno un risparmio del 10% dell’acqua che ogni giorno deve essere immessa nelle piscine. Non solo, sono state revisione e perfezionate anche tutte le giunture e le tubature, già oggetto di ristrutturazione completa due anni fa, per garantire che nessuna goccia si perda nel tragitto. 

Ma non solo green, Padovaland presenterà al pubblico anche delle novità riguardanti gli spogliatoi (sono stati completamente rinnovati), la Pista Blanda è stata riqualificata e non si contano i miglioramenti nei vari bar e chiringuiti che puntellano l’area. Può così iniziare una lunghissima stagione di bagni e scivoli, il parco sarà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 per tutta l’estate. 

Per i padovani, e non solo (sempre maggiori sono le presenze dall’estero), ormai Padovaland è un totem del divertimento estivo. Era il 1989 quando Enrico Pozzi  fondò la struttura, oggi gestita dal figlio. Un’assoluta novità al tempo, tanto che gli scivoli e le attrazioni furono fatte arrivare dalla Spagna (in Italia ancora non venivano realizzate).

Da allora il parco si è ingrandito ed evoluto in un moderno parco acquatico di 50 mila metri quadri totali, con un grande lago al centro e tantissime attrazioni. All’interno di Padovaland vi sono cinque grandi strutture scivolanti per adulti, un toboga (“serpentone” bianco dotato di cinque corsie che partono da varie altezze per accontentare anche i più piccoli) per un totale di oltre venti scivoli a disposizione dei clienti. Tra questi il kamikaze (la cima del parco dalla quale si può scivolare verso l’acqua), la Treccia (la più veloce discesa di tutto il parco, composta da 4 tubi completamente chiusi che scendono attorcigliati tra loro), la “Pista Blanda” (scivolo con 4 corsie affiancate, ideale e amato da chi piace sfidarsi e gareggiare con i propri amici), il “Twin Slide” (2 semplici tubi neri per una veloce scivolata al buio, per i più piccoli).

Ci sono poi le altre attrazioni. I gommoni, ciambelle in gomma dalle quali si può di interagire e giocare con gli amici durante la discesa. Il pallone con corde, una mezza palla gonfiabile ampia diversi metri da scalare con delle corde mentre l’acqua cade dall’alto rendendo scivolosa la superficie di arrampicata. La piscina con onde artificiali più grande d’Italia, uno specchio d’acqua che parte da zero e arriva sino a 190 centimetri di profondità, ideale per tutti i bagnanti. Poi gli idromassaggi, per un momento di relax, e il campo da pallavolo per una partita con gli amici. Per i bimbi più piccoli, ecco la piscina dedicata che parte da zero e arriva sino a 70 centimetri di profondità, attrezzata con un castello con arrampicate e tre scivoletti, un fungo con acqua dall’alto con tre scivoli, la mini pista blanda e il mini toboga. 

Un’altra novità sono gli ombrelloni. Eliminata la copertura in tela, sono stati tutti realizzati con ombrello in paglia, per una sensazione di freschezza e maggior naturalità. Infine spazio anche ai cani con una “dog area” particolarmente curata (utilizzabile su prenotazione): quest’anno è stata valorizzata e leggermente ingrandita. Non un’area cani comune, ma piccole zone private recintate con sdraio ed ombrellone, dove poter lasciare libero il proprio cane in uno spazio protetto.

Si rinnova inoltre la partnership con Aliper, che quest’anno diventa digitale (non ci sono più i coupon cartacei, scelta realizzata a fini ecologici per evitare il consumo di carta). I punti spesa raccolti nei 90 punti vendita del marchio daranno la possibilità ai clienti di ottenere un ingresso agevolato a 6 euro (500 punti) oppure anche un ingresso gratuito (1.000 punti), operazione valida fino al 5 settembre. Altra partnership importante è quella con Radio Padova, con trasmissioni in diretta direttamente dal Padovaland e ingressi omaggio regalati agli ascoltatori.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni: www.parcopadovaland.it

Genitori più anziani, nessun fratello e sempre più evidenti segni di disagio: un giovane su tre chiede supporto psicologico

Indagine della Fondazione Foresta Onlus negli istituti superiori del Padovano su oltre quattromila studenti, è il progetto “Prevenzione andrologica permanente nelle scuole”. I risultati sono allarmanti: “Aumenta l’uso di ansiolitici, chi ha i genitori separati tende alla promiscuità sessuale”. I dati presentati agli Eremitani, a Padova. Tra i relatori del convegno anche Antonella Viola, nota per la sua battaglia contro l’alcol

 

Sono stati pubblicati gli esiti della ricerca condotta dalla Fondazione Foresta Onlus di Padova tramite un questionario distribuito a 4.383 studenti tra i 18 e i 20 anni (1.781 maschi e 2.592 donne, età media 18,4 anni) frequentanti istituti delle scuole superiori del Padovano, all’interno del progetto “Prevenzione andrologica permanente nelle Scuole”. I dati raccolti hanno evidenziato un aumento del disagio tra i giovani che si manifesta con un maggior senso di solitudine, con l’incremento di comportamenti a rischio come fumo e droghe e un’informazione poco approfondita sulla sessualità.

“Da quindici anni portiamo avanti un progetto che si sviluppa nelle scuole, parlando a migliaia di studenti, e abbiamo raccolto molto materiale per mettere a confronto i cambiamenti nei comportamenti e nello stile di vita dei ragazzi”, spiega Carlo Foresta, già professore di Endocrinologia all’Università di Padova e presidente della Fondazione Foresta Onlus. “Già nel 2018 avevamo colto un momento di disagio giovanile molto importante, che emerge da determinati comportamenti come la dispersione scolastica, l’isolamento di tipo sociale, la dipendenza dal cyber sex, i disturbi alimentari. E fin da allora ci eravamo mossi per cercare di capire e soprattutto scoprire come aiutare”.

La ricerca sarà presentata il prossimo il 6 giugno dalle 18:30 presso la Sala del Romanino dei Musei Civici Eremitani nell’ambito dell’incontro “La Cultura e il Disagio Giovanile” organizzato dalla Fondazione Foresta Onlus, in collaborazione con il comune di Padova e l’Università; con un focus sul ruolo del contesto familiare nel determinare il disagio giovanile. All’incontro parteciperanno Antonella Viola, professoressa di patologia generale recentemente al centro della polemica per la sua battaglia contro l’alcol e il vino in particolare, Marco Scarcelli, ricercatore di sociologia e Nicoletta Costa, giornalista.

L’elemento chiave emerso dai questionari è che con l’andare del tempo la costituzione familiare è cambiata. Rispetto al 2005, quando il progetto è partito, i genitori sono più anziani di quattro anni: l’età media della madre quando il ragazzo ha 18 anni è di 50,7 e quella del padre è 54 anni. In pratica, il giovane vive in una famiglia dove c’è stato un salto generazionale. “Questo è un dato importante perché un conto è avere un genitore di 40 anni e un altro è averne uno di 50 o anche più”, sottolinea il professor Foresta. “Come fondamentale è che il 18 per cento di questi ragazzi siano figli unici vista l’importanza della socializzazione all’interno di un nucleo familiare”.

I genitori di questi ragazzi oggi diciottenni hanno vissuto in un contesto sociale e familiare completamente diverso da quello in cui crescono oggi i loro figli: un ragazzo ogni cinque è figlio di persone separate o divorziate, questo vuol dire che fin dalla prima fase dell’adolescenza questi giovani si trovano a vivere una situazione ansiogena, che sfocia nell’uso di ansiolitici e antidepressivi, ma soprattutto nella richiesta di un supporto psicologico, già alta nel campione globale (31%), sale al 40% nei figli di genitori separati o divorziati. In questo contesto monogenitoriale, si osserva un significativo aumento di manifestazioni del disagio giovanile: più insoddisfazione della vita (27%) e più autolesionismo (23%). 

Anche le abitudini sessuali sembrano risentire della diversità del contesto familiare: nei figli di genitori separati o divorziati sono più frequenti i rapporti non protetti e partner multipli (19% e 14% rispettivamente), più malattie sessualmente trasmesse (2,2%) e un più frequente ricorso alla pillola del giorno dopo nelle ragazze (39%), ma anche una più precoce età del primo rapporto sessuale (i maschi a 16,1 anni con famiglie sposate e a 14,8 in quelle divorziate).

“La fotografia che emerge dall’analisi dei questionari che descrivono le sensazioni, le paure, le abitudini dei giovani deve far riflettere sulle realtà che sono alla base di queste reazioni”, conclude il professor Foresta. “Meglio ancora: sono gli adulti a dover riflettere sulle conseguenze che possono svilupparsi nei giovani da quelle che sono state le scelte di vita che la nostra generazione ha imposto ai figli negli ultimi anni. I risultati della ricerca mostrano, una volta ancora, quanto sia importante aprire un dialogo con i ragazzi su temi che il mondo degli adulti continua a trattare come tabù”. 

Invecchiamento della forza lavoro. Fòrema lancia un progetto per prevenire gli infortuni e aumentare il benessere psicofisico

Sicurezza sul lavoro, salute e benessere dei lavoratori al “Festival per la Sicurezza” organizzato da Fòrema il 26 maggio. Presentato il progetto “Work Ability and Ageing”, finanziato dalla Regione Veneto: saranno coinvolti datori di lavoro e responsabili sicurezza. Il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia: “Il nostro obiettivo è promuovere la salute e il benessere dei lavoratori”

 

Il progressivo innalzamento dell’età pensionabile sta generando un invecchiamento della popolazione attiva al lavoro. I disturbi muscoloscheletrici coinvolgono tre lavoratori su cinque e sono tra le tecnopatie più diffuse e comuni in Europa. Stando ai più recenti aggiornamenti sui dati Inail, quasi la metà dei casi di infortunio in Veneto nel corso del 2022 è confluita nella classe d’età tra i 40 e i 59 anni. In Europa, stando all’indagine Share (Survey of Heath Aging and Retirement in Europe), più del 30% dei lavoratori tra i 50 e i 64 anni hanno almeno una limitazione nella mobilità, nella funzione degli arti superiori o nell’esecuzione dei movimenti fini.

“Per questo motivo abbiamo pensato al progetto Work Ability and Ageing, tenendo conto che queste patologie insidiano anche attività non tradizionali come le modalità di prestazione in smart working, in cui sono impegnati attualmente ancora molti lavoratori”, dichiara il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia. “In una logica di tutela globale e integrata della salute degli individui e considerando che i lavoratori trascorrono nei luoghi di lavoro parte consistente della loro vita, i datori di lavoro possono promuovere azioni finalizzate a migliorare gli stili di vita dei loro dipendenti, anche facilitando la pratica dell’attività fisica”.

Da queste esigenze è nato il “Festival della Sicurezza” in programma il prossimo 26 maggio a Padova. Un evento che nasce in collaborazione con Spisal e Anmil e che sarà anche l’occasione per presentare il progetto “Work Ability and Ageing” promosso da Fòrema e Confindustria Veneto Est e finanziato dall’Ulss 6 Euganea e Regione Veneto. L’iniziativa entro fine anno coinvolgerà Datori di Lavoro, RSPP (responsabili del servizio di prevenzione e protezione, ndr), RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, ndr) e lavoratori padovani. Saranno organizzati eventi per affrontare i temi dell’ergonomia, dell’organizzazione del lavoro, della salute del lavoratore e della valutazione dei rischi correlati all’età dei lavoratori con un focus sugli over 55.

Il progetto sarà presentato ufficialmente il prossimo 26 maggio. Il programma della giornata prevede al mattino, presso la sede di Confindustria Veneto Est, un incontro con le istituzioni. Dopo l’introduzione di Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema, la dottoressa Anna Lombardo dello Spisal dell’Ulss 6 Euganea illustrerà la struttura e le funzioni del Comitato provinciale di coordinamento e presenterà due progetti relativi ad edilizia e agricoltura. Seguiranno le testimonianze Anmil (l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, ndr), con il presidente Bruno Giraldo che racconterà le vicende occorse a due vittime del lavoro. A seguire, in un secondo evento, Paolo Zuccarelli illustrerà il nuovo “Regolamento Macchine”.

Nel pomeriggio, presso la sede di Fòrema in via Masini saranno invece proposte da Milena Perini, Stefano Bellemo e Adele Cerino delle attività concrete di primo soccorso. Contemporaneamente agli scenari realistici di intervento in situazioni di emergenza si parlerà anche di prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici e delle malattie croniche non trasmissibili nel lavoratore attraverso uno stile di vita attivo (secondo le linee guida dell’OMS) con Chiara Rasotto e Gerarda Soren, specialiste dell’esercizio fisico. Infine, il “Safety leader-Safety coach”: attività esperienziale per allenare il ruolo di manager della sicurezza condotta da Gianluca Celeste.

“Creare ambienti di lavoro sani e sicuri per tutti e per tutte le età è un obiettivo che ci vede coinvolti in prima persona”, conclude Sinigaglia. “Promuovere un invecchiamento attivo dei lavoratori e, dunque, una migliore qualità della vita nella sua interezza, permettono di ottenere risultati positivi per l’intero contesto lavorativo. Per questo motivo l’aspetto dell’invecchiamento va affrontato prima che subentrino modificazioni o limitazioni delle capacità lavorative del personale, andando a porre l’attenzione e cercando di valorizzare, in un’ottica di crescita, ascolto e riconoscimento professionale e personale”. 

Per iscrizioni o altre informazioni: www.forema.it.

 

IL VADEMECUM – “OVER 55”, CINQUE REGOLE PER LA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO

L’invecchiamento della popolazione lavorativa rende sempre più necessario fornire alle imprese strumenti e best practice per promuovere la salute e il benessere di tutti i lavoratori. Fòrema propone le seguenti buone prassi per migliorare la qualità di vita e ridurre gli infortuni sul lavoro degli over 55: 

 

  • Valorizzare l’esperienza di ciascun  lavoratore
  • Promuovere, anche attraverso corsi di formazione e di aggiornamento, stili di vita sani e sicuri (maggiore attività fisica, migliore alimentazione, sonno, altro), che tengano conto delle diverse esigenze legate all’età dei destinatari
  • Incentivare buone politiche di invecchiamento attivo
  • Fare squadra in azienda, formando relazioni efficaci
  • Effettuare una valutazione dei rischi per la salute e sicurezza sul lavoro che tenga conto anche dell’aspetto dell’età

 

 

FÒREMA – Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si chiude con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno scorso (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, nel 2022 ha fatturato 7,7 milioni di euro (+10% sul 2021); occupa 45 persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio di amministrazione è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Giada Marafon, responsabile progetti a mercato, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

Venezia 1973 – 2023 mezzo secolo di legge speciale va ripensata alla luce delle recenti alluvioni in Emilia Romagna?

Evento dell’Università di Padova il 24 maggio 2023 al Cinema PioX tra esperti di diritto dell’ambiente e urbanisti

Una legge del 1973 stabiliva Venezia come problema di preminente interesse nazionale, dopo la storica alluvione del 1966. Un problema di sopravvivenza fisica. Il problema di salvare Venezia e la sua laguna diventava “nazionale” e improrogabile. Un evento per discutere del tema si terrà presso l’Università di Padova al Cinema Pio X nell’ambito degli incontri del festival dello sviluppo sostenibile.

La legge doveva risolvere tutte le contraddizioni della città storica. In questi anni 50 anni sono stati costituiti una ventina di comitati presieduti dal Presidente del Consiglio. I soggetti attuatori dovrebbero essere oltre allo Stato, la Regione, i Comuni e i consorzi di bonifica. Solo nel 2000 viene approvato dalla Regione Veneto il Piano Direttore per La pianificazione relativa agli interventi per il disinquinamento della Laguna di Venezia, che doveva modernizzare le strutture antiche del sistema fognario medievale, e rivedere le tubatura in ghisa dell’acquedotto del 1884. Al momento resta a carico dei cittadini ed è di qualche mese fa lo scoppio di una arteria principale dello storico acquedotto che ha provocato una voragine e l’allagamento della città, però di acqua dolce. Durante l’incontro di parlerà del Mose, che se da un lato ha permesso la sopravvivenza fisica, ha drenato tutti i finanziamenti previsti dalla legge speciale. Oggi questa mega struttura, ancora in fase sperimentale, un opera “sopravvissuta” ai governi di ogni colore politico, tra ricorsi al Tar, difficoltà di finanziamento (è arrivata a costare circa sei miliardi di euro), scandali, arresti e la fine politica di un Presidente della Regione Veneto e di un sindaco di Venezia. Un’opera entrata in funzione una ventina di volte che ha evitato il pericolo acque alta ma alcuni esperti parlano da tempo di opera non più al passo con i tempi. Difatti nel 2019 un’alluvione violenta e un vento forte hanno increspato la Laguna fino a sommergere le calli per 187 centimetri, la seconda per altezza dopo del 1966. Venezia è anche altro oltre al Mose ed ha un costo come la pulizia delle fondamenta, delle rive dei canali, dei fanghi e del capitale umano. Nel ’73  Venezia circa 100.000 abitanti residenti oggi ne ha la metà e il numero dei B&B li supera, un città che punta tutto sul turismo, diventa una città morta dove il privato si appropria di spazi pubblici e dove lo spazio pubblico non viene più vissuto.

Mezzo secolo di legge speciale, va ripensata?  Ci interrogheremo sul futuro della legge e di Venezia mercoledì 24 maggio presso il cinema Pio X di Padova dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

SCHEDA DEL CONVEGNO

Maurizio Malo. Prof diritto costituzionale e diritto dell’ambiente, Università di Padova

Patrizia Marzaro, Prof.ssa diritto amministrativo Università di Padova

Maria Rosa Vittadini – Prof.ssa Urbanistica, Università IUAV di Venezia

Giacomo Menegus, Prof. Diritto costituzionale Università di Macerata

Marco Zanetti – Presidente dell’Associazione Venezia Cambia

Gianluca Romagnoli – Prof.di diritto privato e critica del diritto Università di Padova

 

Per approfondimenti Maurizio Malo maurizio.malo@unipd.it

CHAT GPT SVELATA AGLI IMPRENDITORI, PARTNERSHIP TRA FÒREMA E MIB

Il 25 maggio l’appuntamento a Le Village di Padova per studiare le applicazioni reali dell’intelligenza artificiale al business. Partner del progetto il MIB Trieste School of Management. Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema: “Serve ridefinire il futuro del business attraverso gli strumenti dell’intelligenza artificiale”

 

Secondo uno studio di PwC, l’IA potrebbe aggiungere fino a 15,7 trilioni di dollari all’economia globale entro il 2030. E, come riportato da Gartner, il 75% delle imprese utilizzerà l’IA operativa entro il 2024. Non sorprende quindi che l’IA e gli strumenti legati a Chat GPT stiano trasformando radicalmente il panorama del business, ridefinendo non solo come le imprese operano, ma anche come affrontano la trasformazione digitale. Per sfruttare al meglio questa rivoluzione e aumentare il vantaggio competitivo, gli imprenditori devono adottare il giusto mindset e imparare a dominare questi strumenti. 

“La sfida per i manager adesso è scoprire come utilizzare l’AI e Chat GPT per migliorare le performance aziendali senza farsi travolgere da queste tecnologie”, sintetizza Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema, ente di formazione del sistema confindustriale. 

Per questo, Forema e MIB Trieste School of Management hanno deciso di organizzare il prossimo 25 maggio un corso laboratoriale sull’intelligenza artificiale e Chat GPT (costi e modalità di partecipazione su www.forema.it) presso l’acceleratore d’impresa Le Village di Padova. Forema è la società di formazione e consulenza di Confindustria Veneto Est specializzata nella formazione professionale e nella consulenza aziendale. Il corso proporrà un approccio incentrato sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e Chat GPT. Il corso che durerà quattro ore, è rivolto a manager, imprenditori e liberi professionisti che desiderino approfondire il mondo dell’AI e provare i principali strumenti operativi con un approccio pratico.

“La collaborazione tra Fòrema e MIB Trieste School of Management riflette la missione condivisa di promuovere la crescita professionale e personale dei professionisti attraverso l’offerta di strumenti e metodologie all’avanguardia e il supporto di un team di docenti ed esperti altamente qualificati”, dice il dottor Diego Vendramini, direttore operativo del master executive. “Per noi sarà l’occasione di mettere in mostra le competenze internazionali. Infatti, il MIB Trieste School of Management è una tra le principali e più prestigiose Business School italiane, specializzata nella proposta di master in business administration (MBA) e corsi executive, certificati a livello nazionale ed internazionale che coprono una vasta gamma di aree tematiche, come il marketing, la finanza, la strategia aziendale e l’innovazione”.

“La metodologia didattica prevede un approccio di tipo laboratoriale che permette ai partecipanti di vivere esperienze dirette e toccare con mano le potenzialità dell’AI e di Chat GPT”, spiega Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Il corso offrirà una visione introduttiva delle implicazioni e delle potenzialità dell’AI e di Chat GPT, concentrandosi su come queste tecnologie possono essere applicate in vari settori, tra cui l’analisi aziendale, la pubblicità, il marketing e la produzione di contenuti. Oltre al quadro introduttivo sulla natura dell’AI e le sue implicazioni, attraverso le esercitazioni pratiche, saranno presentati i principali tool con i quali operare in settori quali l’analisi aziendale, la pubblicità, il marketing e la produzione di contenuti”.

Il corso sarà tenuto dal professor Pietro Orciuolo, docente di innovazione digitale del MIB Trieste School Of Management e di User Experience e posizionamento online dell’Università di Trieste. “In un mondo in cui l’innovazione tecnologica è alla base del successo aziendale, questo evento è un appello all’azione per tutti gli imprenditori e i professionisti”, dichiara Orciuolo. “L’opportunità di sfruttare l’IA e Chat GPT per rafforzare la competitività e il rendimento aziendale è qui e ora: il futuro del business è alle porte e sta già bussando”.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – CONTENUTI DEL CORSO

LINK PER ISCRIZIONE: https://forema.it/it/corsi/chat-gpt-al-potere-come-sfruttare-lai-per-aumentare-il-vantaggio-competitivo-della-tua-azienda-e-non-farsi-trovare-impreparati-25-05-2023/

 

  1.       Introduzione all’intelligenza artificiale e Chat GPT
  • Breve storia dell’intelligenza artificiale
  • Panoramica di Chat GPT e delle sue applicazioni

 

  1.       Chat GPT e vantaggio competitivo
  • Identificare le opportunità offerte da Chat GPT
  • Integrazione di Chat GPT nella strategia aziendale
  • Abbracciare il cambiamento e l’innovazione
  • Approccio al problem solving con l’AI
  • Superare la resistenza al cambiamento

 

  1.       Applicazioni pratiche dei Chat GPT nell’impresa:

AI per la business analysis 

  • Come l’AI può migliorare l’analisi dei dati
  • Previsioni e ottimizzazione delle decisioni aziendali

AI per l’advertisement

  • Targeting e personalizzazione
  • Ottimizzazione delle campagne pubblicitarie
  • Analisi delle performance

AI per il marketing

  • Gestione dei contenuti e interazioni
  • Analisi delle tendenze e delle metriche
  • Strategie basate sull’AI per aumentare l’engagement

AI per la produzione di contenuti

  • Generazione automatica di testi e immagini
  • Content curation e ottimizzazione SEO
  • Assistenza clienti e chatbot
  • Generazione di contenuti e copywriting
  • Automazione di processi e analisi dei dati
  • Personalizzazione del marketing e targeting

 

  1.       Aspetti etici ed economici dell’utilizzo dei Chat GPT
  • Impatto sul mercato del lavoro e le competenze richieste
  • Considerazioni etiche sull’utilizzo dell’AI
  • Responsabilità legale e privacy

 

FÒREMA – Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si chiude con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno scorso (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, nel 2022 ha fatturato 7,7 milioni di euro (+10% sul 2021); occupa 45 persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio di amministrazione è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Giada Marafon, responsabile progetti a mercato, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

MIB TRIESTE SCHOOL OF MANAGEMENT MIB Trieste School of Management è un’istituzione di eccellenza internazionale (3° al mondo per Risk Management e fa parte dell’Association of MBA  che racchiude le migliori scuole MBA del mondo) nel campo dell’istruzione e della formazione manageriale. Situata a Trieste, in Italia, la scuola offre una vasta gamma di programmi MBA e di specializzazione, così come corsi di formazione executive e programmi personalizzati per le aziende. La scuola è conosciuta per il suo approccio pratico all’insegnamento e per l’attenzione rivolta all’innovazione, alla tecnologia e all’imprenditorialità. Il suo obiettivo è sviluppare leader responsabili, innovativi e pronti ad affrontare le sfide del futuro.

FOTOVOLTAICO PER IL TURISMO, LEMON SISTEMI SPA RADDOPPIA IL FATTURATO

Solare termico, impianti termici rinnovabili, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica di auto elettriche: più di mille case hanno già i loro impianti sul tetto, producono energia per un paese di cinquemila persone. L’azienda di Balestrate (nel Palermitano) che porta l’energia rinnovabile nei grandi luoghi del turismo siciliano chiude il 2022 a 12,8 milioni di fatturato (+264% sul 2021). I soci fondatori, due ingegneri marito e moglie: “Ora la nuova sede ecosostenibile di fronte al mare. Obiettivo 2023 a 18 milioni di fatturato”. L’impegno per le scuole

 

Dal sogno di una coppia ad un’azienda che diventa Spa ed è capace di raddoppiare il fatturato in un anno. Siamo a Balestrate, un paese sul mare in provincia di Palermo, ed è qui dove  Vincenzo Palazzolo e Maria Laura Spagnolo, sposati nella vita (sono marito e moglie) e colleghi sul lavoro (entrambi ingegneri), decidono di fondare una delle prime aziende siciliane specializzate nell’installazione di impianti fotovoltaici. Era il 2009 e le loro scelte furono pionieristiche: occuparsi di energie rinnovabili in quel tempo era da coraggiosi, la svolta degli anni successivi era solo un’ipotesi.

“Da allora, le soluzioni per il risparmio energetico sono diventate normalità”, raccontano oggi i cinque soci operativi in azienda Salvatore Bommarito, Maria Laura Spagnolo, Giorgio Mirabella, Enrico Rizzo e Vincenzo Palazzolo. “Impianti fotovoltaici commerciali per grandi aziende o impianti a terra, per parchi fotovoltaici; ma anche piccoli impianti residenziali. Con oltre 1.100 impianti installati oggi siamo tra i primi installatori in Sicilia anche sul mercato del solare a circolazione naturale e a circolazione forzata. Annoveriamo tra i nostri clienti alcune delle più grosse aziende siciliane, come i gruppi imprenditoriali Diesse e Gruppo Mangia’s”. 

Il segmento nel quale l’azienda eccelle è appunto quello dedicato all’accoglienza: molti tra i più rinomati villaggi turistici siciliani hanno gli impianti di Lemon Sistemi, impianti capaci di immergersi nel paesaggio con gradevolezza. Più che pannelli, le strutture infatti sono elementi di decoro. Per tradurre in numeri il lavoro svolto negli ultimi cinque anni e l’importanza del loro operato per l’ambiente, va precisato che il totale installato è di circa 5 MW per una produzione di energia pari a circa 7 milioni di kWh all’anno, equivalente al fabbisogno di un paese di circa cinquemila abitanti. Lemon Sistemi evita quindi l’emissione in atmosfera di oltre 4.500 tonnellate di anidride carbonica. 

Oggi i dipendenti sono circa ottanta e sono in corso nuove assunzioni (lo scorso anno i lavoratori erano poco meno di sessanta). Da notare che il personale è molto giovane, l’età media attorno ai 30 anni e nei ruoli apicali del management (dall’amministrazione ai ruoli di responsabile tecnico) la maggioranza è donna. Palazzolo è il presidente onorario del Cda e Spagnolo il Ceo e il presidente del Cda in una azienda che è stata trasformata in una Spa lo scorso anno dopo una crescita verticale nell’ultimo triennio, nel quale si è passati da una realtà da una decina di dipendenti e poco più di un milione di euro di fatturato ad una delle aziende più importanti della Sicilia nel settore delle energie rinnovabili. 

I dati parlano chiaro: nel 2021 il fatturato era di 4,8  milioni di euro, più che raddoppiato nell’anno successivo anche sulla spinta del super bonus 110%: il 2022 si è chiuso a 12,8 milioni di euro, con una crescita del 264% sull’anno precedente. L’espansione aziendale culminerà con la nuova sede, in procinto di essere inaugurata a settembre: mille metri quadri di magazzino, uno spazio totalmente green ed ad impatto zero sull’ambiente che sorgerà di fronte al mare. L’obiettivo è portarla a termine nel corso del 2023, anno nel quale ci si attende un fatturato di 18 milioni di euro. A sostenere la crescita l’autorevolezza di Lemon Sistemi che è premium partner di SunPower MAXEON  dal 2009, azienda leader nel mercato fotovoltaico. Tra i partner da segnalare anche Tesla, Solaredge, Huawei, Ariston, Clivet e SMA. 

“Lemon Sistemi SpA ha un team di esperienza in un mercato relativamente nuovo, che sta crescendo per le esigenze di sostenibilità mondiale, non più rimandabili”, dichiara Spagnolo. “Per tale motivo, Lemon Sistemi è stata in grado di raccogliere le opportunità e trasformarle in valore, sia per se stessa sia per l’utenza cui si rivolge. I nostri progetti futuri vedono ancora protagoniste le fonti rinnovabili, con una particolare attenzione alle esigenze di stoccaggio dell’energia pulita su cui Lemon Sistemi sta sviluppando progetti e concludendo accordi con importanti stakeholder. Continueremo ad occuparci anche di efficientamento energetico degli involucri degli edifici con l’utilizzo di tecniche innovative, ciò che l’Europa richiede a gran voce”.

Da evidenziare, infine, anche l’impegno nei confronti delle scuole. Nel 2022 Lemon Sistemi ha portato a termine un accordo con l’istituto Corbino di Partinico (in provincia di Palermo) sui percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. La partecipazione ai percorsi consente agli studenti, iscritti all’indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica, di mettere in pratica le competenze professionali, acquisite in classe, mediante lo studio e la ricerca di soluzioni in contesti reali, nei quali serve davvero posizionare un impianto solare. Determinante a tal fine è la guida dei tutor aziendali grazie ai quali gli alunni imparano a lavorare in gruppo e ad essere parte integrante del gruppo lavoro.

 

APPROFONDIMENTO: LEMON SISTEMI Lemon Sistemi gestisce tutte le fasi del progetto necessarie per produrre e accumulare energia solare, dalla consulenza all’installazione. Il tutto grazie ad una profonda conoscenza dei prodotti e dei più recenti componenti tecnologici del mercato fotovoltaico (compresi i più avanzati sistemi di accumulo, sistemi fotovoltaici all-in-one, sistemi di monitoraggio). Inoltre si occupa della progettazione e realizzazione di impianti termici ad energia solare, pensati non solo per ottenere un notevole risparmio energetico ma anche per produrre energia rinnovabile ed ecosostenibile nel pieno rispetto dell’ambiente. La Lemon Sistemi progetta e mette in esercizio gli impianti a fonti rinnovabili e assiste il cliente in ogni fase del ciclo di vita dell’investimento: progetto di massima, valutazioni economiche-finanziarie, scelta dei materiali, installazione, pratiche edilizie e di sicurezza in cantiere, ottenimento convenzioni e/o incentivi GSE, assistenza tecnica post installazione. Il core business è rappresentato dagli impianti fotovoltaici e dagli impianti solari termici, ad oggi i maggiori driver per il risparmio energetico di civili abitazioni ed aziende, ma la Lemon Sistemi è anche progettazione elettrica ed energetica, certificazioni energetiche (APE, contenimento energetico relazione ex legge 10), partner nei bandi pubblici per il settore delle rinnovabili, impianti di riscaldamento a pompa di calore e ibridi, partner tecnico per imprese edili, distributori termoidraulici, ESCO, energy management e diagnosi.

 

DENTISTI ANDI IN PIAZZA PER PREVENIRE IL TUMORE ALLA BOCCA

Sabato 20 maggio in Piazza dei Signori a Treviso e in Piazza Giorgione a Castelfranco Veneto ci sarà l’ “Oral Cancer Day 2023”. I dentisti ANDI forniranno materiale informativo per la prevenzione del cancro alla bocca ed effettueranno screening del cavo orale dei cittadini, nei punti medici allestiti nelle 2 piazze.

 

TREVISO/CASTELFRANCO VENETO. Sabato 20 maggio 2023 i dentisti trevigiani ANDI saranno in piazza per l’ “Oral Cancer Day 2023”, l’iniziativa della Fondazione ANDI Onlus per la prevenzione del tumore del cavo orale giunta alla diciassettesima edizione. Una campagna di informazione e sensibilizzazione, promossa a livello nazionale, su una patologia spesso trascurata, che trova un particolare tasso di incidenza proprio nel nord-est del nostro paese. I Dentisti associati ANDI Treviso saranno presenti in 2 piazze della Marca Trevigiana.

Sabato 20 maggio 2023 saranno in Piazza Dei Signori a Treviso e nel gazebo di Piazza Giorgione a Castelfranco Veneto, dalle 10 alle 16.30. Forniranno materiale informativo e indicazioni ai cittadini su come riconoscere e prevenire la patologia. Nelle 2 piazze saranno presenti due punti medici, dove i cittadini avranno la possibilità di sottoporsi ad un controllo preventivo del cavo orale, senza alcun onere economico. Uno screening finalizzato ad individuare eventuali segnali dell’insorgenza di una patologia alla bocca. Si tratta di un servizio effettuato dai dentisti ANDI a titolo completamente volontario, con lo scopo di dare un contributo concreto alla prevenzione di una patologia purtroppo diffusa. Fino al 16 giugno 2023, inoltre, sarà possibile effettuare liberamente lo screening della bocca presso gli studi odontoiatrici associati ANDI aderenti all’iniziativa. I cittadini possono consultare il sito www.oralcancerday.it ed individuare lo studio più vicino dove effettuare il controllo, oppure telefonare al numero verde 800 058 444.

L’iniziativa trevigiana si svolge in partnership con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) di Treviso e Castelfranco Veneto e con l’equipe del reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale Cà Foncello di Treviso, dove vengono indirizzati per approfondimenti i pazienti con situazioni che necessitano di essere opportunamente valutate. In Veneto sono stati 719 i casi registrati di tumore del cavo orale nel 2019 (fonte: Registro Tumori Veneto, ultimo aggiornamento disponibile). In Italia ogni anno si registrano complessivamente 9 mila nuovi casi.

“Quest’anno torniamo in piazza non solo per la campagna informativa, ma anche per fare dei controlli preventivi della salute della bocca ai cittadini che vorranno farlo, il tutto a titolo volontario e senza alcun onere economico per chi si sottopone al controllo – spiega Dario Danella, presidente ANDI Treviso – lo potremo fare grazie alla collaborazione di Lilt di Treviso e Castelfranco, nostro partner consolidato ormai da diversi anni. Nei punti medici allestiti nelle due piazze i dentisti ANDI potranno fare lo screening dello stato del cavo orale dei cittadini. Ai gazebo non verranno raccolte né firme né donazioni. Verrà solamente fornito materiale informativo e ludico per i più piccoli. Coloro che desiderano farlo potranno compilare un breve questionario del tutto anonimo con fini statistici per comprendere il grado di conoscenza di questa patologia e dei rischi correlati nella popolazione trevigiana”.

“L’Odontoiatra ha la possibilità di un controllo prolungato e periodico del cavo orale – aggiunge Alessandro Gava, presidente provinciale LILT Treviso – è quindi il professionista più idoneo per educare ogni persona sui fattori di rischio oncologico e diagnosticare eventuali lesioni precancerose presenti all’interno della bocca. Proprio per questo LILT ritiene fondamentale questa pluriennale collaborazione con ANDI che anche nel 2023 si concretizzerà nell’Oral Cancer Day a Treviso”.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

ANDI Treviso – È la sezione provinciale di ANDI, acronimo di Associazione Nazionale Dentisti Italiani, un sindacato di categoria che accoglie a livello nazionale oltre 27.000 dentisti associati, svolgendo non solo attività prettamente sindacali, ma anche culturali, scientifiche e sociali. Fondata nel 1946 con l’intento di rappresentare i dentisti italiani nel dialogo con organismi nazionali ed internazionali, ANDI è cresciuta sino a diventare l’associazione di categoria più rappresentativa d’Italia. Oggi ANDI si pone quale punto di riferimento ed interlocutore principale per quanti operano, sia direttamente che indirettamente, nell’universo dentale, concretizzando relazioni e vie di comunicazione privilegiate con istituzioni, produttori e utilizzatori, media e opinione pubblica. Le attività svolte da ANDI muovono da una solida base valoriale fondata sul benessere e sull’importanza della salute della persona. In provincia di Treviso sono 530 i dentisti associati ANDI (su di un totale di 800 dentisti operanti). Si occupano non solo del sorriso dei propri pazienti, ma lavorano anche per tutta la loro vita professionale, per diventare un punto di riferimento costante nel tempo per i loro pazienti. Lo scopo è quello di soddisfare i bisogni di tutte le persone che ogni giorno si rivolgono loro, dando risposte efficaci all’esigenza di benessere della comunità. Costante inoltre è l’impegno degli associati nel territorio al fine di sviluppare un rapporto umano e fiduciario tra il medico e il paziente con un servizio di cure al cittadino che sia completo, aggiornato e sicuro, perché basato sulla presa in carico complessiva della persona e il mantenimento della salute del cavo orale nel tempo. La sezione trevigiana ha una sede fisica in via Bressa a Treviso ed un sito internet www.andi-treviso.it

ORAL CANCER DAY – L’Oral Cancer Day nasce nel 2007 su iniziativa di ANDI come campagna di sensibilizzazione rivolta al cittadino, con l’obiettivo di promuovere la salute orale attraverso la figura del dentista. Fin dalla sua nascita l’Oral Cancer Day vuole essere un’occasione unica per diffondere conoscenza, consapevolezza e l’utilizzo di strumenti pratici (un esempio su tutti: l’autoesame della propria bocca). Intento e mission identitari sono la volontà di fornire ai cittadini gli strumenti per contrastare il tumore del cavo orale, una tra le forme tumorali più diffuse al mondo, altamente invasivo e invalidante. Per maggiori informazioni: www.oralcancerday.it

TUMORE DEL CAVO ORALE E PREVENZIONE – Si tratta di una patologia che colpisce ogni anno in Italia 9.000 persone, mentre i decessi sono oltre 3.000. Il tasso di mortalità negli ultimi anni è in lento ma costante aumento per tutte le età: la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è complessivamente pari a circa il 45%. Un’adeguata prevenzione e soprattutto una diagnosi precoce possono fare una grande differenza: quando il carcinoma è rilevato e curato nella sua fase iniziale, si ottiene infatti una guarigione completa. Diagnosi e prevenzione garantiscono infatti uno standard di sopravvivenza pari all’80% e consentono interventi terapeutici mediamente poco invasivi. Grazie al prezioso contributo dei dentisti ANDI, l’Oral Cancer Day permette ogni anno a tutti i cittadini di effettuare un controllo presso uno degli studi ANDI aderenti. Durante il mese di maggio, nell’arco di un’intera giornata, vengono inoltre organizzati punti di ritrovo nelle principali piazze italiane, dove i dentisti ANDI incontrano direttamente i cittadini per prevenire sul campo.

LILT TREVISO – La LILT Associazione provinciale di Treviso ODV, è una associazione di volontariato che opera nel territorio provinciale dal 1978 con 6 Delegazioni a Treviso, Castelfranco, Conegliano, Montebelluna, Vittorio Veneto e Oderzo e 780 volontari. L’impegno della LILT nella lotta contro i tumori si dispiega principalmente su tre fronti: la prevenzione primaria promuovendo stili e abitudini di vita salutari, la prevenzione secondaria diffondendo la cultura della diagnosi precoce, l’attenzione verso il malato, la sua famiglia, il suo percorso di cura e di riabilitazione. Per informazioni www.legatumoritreviso.it

Tutelati dal diritto? Realtà e percezione sociale rispetto all’inquinamento da PFAS

Dalle 17 alle 19.30  | Sala Petrarca, Multisala Pio X, Padova

L’inquinamento, in particolare delle acque, prodotto dalle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) che sono assai utilizzate dall’industria, è noto. In particolare nel Veneto il danno ambientale da PFAS appare molto esteso. Le regole giuridiche e il sistema pubblico per la tutela dell’ambiente e della salute vanno riformati? L’allarme sociale è forte e fondato (come ben testimonia il libro di Adriano Zamperini e Marialuisa Menegatto, Cattive acque. Contaminazione ambientale e comunità violate, 2021). L’ampio rischio per la salute di ciascuno si intreccia con lo psicodramma della comunità. Le scienze psicologiche e le scienze giuridiche si uniscono per compiere un percorso di ricerca volto alla formulazione di una nuova disciplina, più solida nella sua funzione di tutela dell’ambiente e della salute.
Intervengono: Matteo Ceruti, Claudia Marcolungo, Marialuisa Menegatto, Adriano Zamperini. Coordina: Maurizio Malo.
Durante l’incontro è previsto un intervento musicale del liutista Mario Papini e il contributo fotografico di Federico Bevilacqua.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

APERYSHOW, PIÙ DI CENTOMILA PRESENZE PER IL CHARITY EVENT

L’edizione “Power of Love” ad Arsego, nel Padovano, è stata la più partecipata di sempre con 107.500 presenze nei cinque giorni. Annunciate le date della prossima manifestazione: 24-28 aprile 2024. I fondi raccolti saranno dati in beneficenza ad associazioni padovane e veneziane, i ringraziamenti ai 500 volontari

 

Si è appena conclusa la maratona di solidarietà più famosa d’Italia, l’“Aperyshow Charity Event”, che si è svolta  ad Arsego, nel Padovano, dal 21 al 25 aprile con il record di presenze di sempre: oltre 107.500 partecipanti. Un successo senza precedenti, dunque, per quello che ormai sta diventando il “Live Aid” italiano.

Cinque giorni di musica e divertimento che hanno visto alternarsi sui palchi oltre 250 artisti nazionali ed internazionali, 15 live band, 15 food truck e una luna park per grandi e piccini. Tutti i giorni dell’evento sono stati molto partecipati, il bel tempo ha agevolato l’afflusso delle persone sugli oltre trentamila metri quadri dell’area. I sensori posti all’ingresso della piazza di Arsego hanno registrato questi dati di accesso: venerdì 14.000 presenze, sabato 24.000, domenica 25.000,  lunedì 14.500 e martedì 30.000. 

Musica, food e intrattenimento, ma soprattutto solidarietà. Tolte le spese di organizzazione, i fondi raccolti saranno dati in beneficenza alle associazioni del territorio che operano nell’ambito della disabilità, della ricerca oncologica e dell’inclusione sociale: Cooperativa Sociale Il Graticolato con sede a San Giorgio delle Pertiche, Associazione Agape con sede a Venezia, Fondazione Solo Per Te con sede a Jesolo, Associazione Fiori Di Cactus con sede a Camposampiero e alla Fondazione Giovani Leoni di Mirano; oltre a queste anche altre associazioni locali saranno coinvolte con delle donazioni.

Il sindaco di San Giorgio delle Pertiche, Daniele Canella, commenta così l’iniziativa. “La macchina organizzativa è stata impeccabile, soprattutto per la sicurezza, ci ha permesso di prendere le misure alla nuova manifestazione che abbiamo accolto molto volentieri negli spazi secolari della fiera”, dice. “Sono orgoglioso che i giovani siano stati responsabili. I numeri dell’evento sono enormi, si sono registrati davvero pochissimi episodi negativi tenendo conto della mole delle persone presenti e a testimonianza che l’evento ha avuto una gestione eccezionale pur essendo alla prima edizione nella nostra location. Forse ci sarà da migliorare la situazione dei parcheggi: siamo stati presi d’assalto, gli spazi non bastavano e anche la viabilità correlata ne ha sofferto. Se l’evento si terrà ancora da noi realizzeremo un abito sartoriale ancora migliore per gestirlo. Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato, le forze pubbliche e polizia locale e protezione civile per la pianificazione e gestione. Ora manca solo l’ultimo passaggio, quello delle donazioni alle associazioni che abbiamo supportato. Il ricavato di questo evento sarà destinato interamente in beneficenza”.

“Un ringraziamento alle forze dell’ordine in particolare modo alla prefettura e alla questura di Padova per aver istituito magistralmente una regia tecnica di pubblica sicurezza assieme al comando dei carabinieri e alla polizia locale del comando della federazione dei comuni per aver condotto l’evento nel migliore dei modi possibili”, commenta l’event manager Riccardo Checchin. “Ma un sentito ringraziamento va anche ai 500 volontari che ci hanno aiutato per portare a termine la manifestazione. Nei prossimi giorni sarà comunicato l’importo donato ad ogni singola associazione, la consegna del denaro avverrà in un momento istituzionale alla presenza delle amministrazioni comunali coinvolte nell’iniziativa. E dopo questo grande successo, quasi inaspettato, abbiamo deciso di annunciare le date della prossima edizione: 24-28 aprile 2024; si pensa di confermare, visto il grande successo e la collaborazione fruttuosa con l’amministrazione di San Giorgio delle Pertiche, anche per il prossimo anno la zona della fiera di Arsego come location per l’evento”.

 

L’Aperyshow Charity Event si conferma dunque l’evento più importante della solidarietà veneta, un “Live Aid” italiano che è stato istituito nel 2010 da Riccardo e Luigi Checchin, Thomas e Alex Visentin, con l’obiettivo di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza, soprattutto in aree sensibili come la ricerca sul cancro, la disabilità e l’inclusione sociale. Nel corso degli anni, l’evento ha organizzato diversi festival e spettacoli con cantanti e band di fama internazionale. 

Nel 2018, nonostante la pioggia, l’evento di Piazzola del Brenta a Padova ha visto oltre sessantamila presenze, ed ha conquistato inoltre il prestigioso “premio Dance Music Awards” come Miglior Festival, mentre l’anno precedente ha visto 90.000 mila spettatori, 250 artisti italiani e stranieri che hanno contribuito con i loro spettacoli alla causa, oltre mille volontari e un totale di 135 mila euro raccolti e devoluti in beneficenza. Successivamente tre anni di stop forzato a causa della pandemia, ma nonostante ciò, nel 2020 Aperyshow ha promosso una raccolta fondi online riuscendo a devolvere grazie al sostegno del proprio pubblico ben 36.000 euro che sono stati donati all’ULSS 2 di Treviso.

 

Impresa e finanza green, Partnership tra Fòrema e IASE Italy per le certificazioni ESG in Italia

La sostenibilità è sempre più una priorità per le aziende. La prima certificazione on line in Italia su questi temi, fondata su protocolli internazionali già sperimentati a Londra e Madrid, è a disposizione delle imprese italiane. L’accordo grazie alla collaborazione tra Fòrema, ente di formazione del sistema confindustriale veneto e Iase Italy, la filiale italiana dell’International Association for Sustainable Economy

Cresce tra le imprese italiane l’approccio verso i temi legati alla sostenibilità: il 59% di esse ha istituito un comitato Esg, in linea con il 61% delle realtà globali. Gli investimenti complessivi sono destinati prevalentemente a cultura e sport (67% delle imprese), assistenza sociale (53%), ricerca e sanità (52%), istruzione (48%), coesione sociale 45%). Emerge dalla recente ricerca “Corporate Social Investment e Esg – Global Impact at scale” di Dynamo Academy e Sda Bocconi Sustainability Lab che conclude affermando, per il futuro, i trend da seguire in Italia riguarderanno l’investimento verso gli stakeholder interni, la ricerca di metriche comuni per il reporting della “S” (sustainability) e la ricerca di concretezza per le azioni di diversità, equità e inclusione.

In questo contesto le grandi aziende sono spinte a dotare i loro consigli di amministrazione di professionisti esperti in ambito ESG oltre che individuare i dirigenti di riferimento all’interno delle strutture produttive. Ancora più presente risulta questa esigenza per quanto riguarda le PMI le quali esprimono un numero finora molto limitato di aziende già pronte a competere nella sfida globale della sostenibilità ESG. Su queste basi nasce l’esigenza di formare il personale di tutte le aziende con un protocollo di “Exponiental training”, per diffondere le buone pratiche il più possibile.

Per la realizzazione del piano di formazione, è stato siglato un accordo tra Fòrema, ente di formazione di Confindustria Veneto Est, associazione di impresa che rappresenta 5.500 aziende e per importanza a livello nazionale è seconda solo ad Assolombarda, e IASE Italy, filiale italiana della “International Association for Sustainable Economy”. Si tratta di un pacchetto formativo che le aziende potranno acquistare e quindi fornire ai dipendenti, che a seguito del compimento del programma di studio, dovranno sostenere un esame per ottenere la certificazione internazionale.

Entrando nel dettaglio, Fòrema proporrà i corsi di ISB® – International Sustainable Business, certificazione specifica per il settore produttivo, disponibile attualmente con un primo livello di base adatto a qualsiasi soggetto nel mondo e un secondo livello ISB® specialist Level; ISF® – International Sustainable Finance, certificazione specifica per il settore finanziario, disponibile attualmente con un primo livello di base e un secondo livello ISF® specialist Level. Per entrambe le certificazioni, il primo livello è comune a tutti i Paesi e tutte le culture nel mondo, il secondo livello è molto più adatto agli Stati occidentali come l’Italia ed è già disponibile, mentre un terzo livello per gli specialisti del settore ESG sarà disponibile alla fine del 2023.

Mario Ambrosi, Presidente di IASE Italy, commenta così l’accordo: “IASE Italy ha fortemente voluto la collaborazione con Fòrema e Confindustria Veneto Est, avendo individuato nelle imprese italiane il campo principale entro il quale si svolge la partita della sostenibilità. In questo contesto infatti, i principi ESG da un lato e le ricerche internazionali dall’altro spingono le aziende a dotare i loro consigli di amministrazione di persone esperte in ambito ESG oltre che individuare i dirigenti di riferimento all’interno delle strutture – e qui la sfida per le PMI si fa tosta!

Il Presidente di Fòrema e vicepresidente di Confindustria Veneto Est, Enrico Del Sole, aggiunge: “Abbiamo in corso collaborazioni con l’Università di Padova e Ca’ Foscari di Venezia che utilizzeremo per creare i percorsi formativi propedeutici all’ottenimento delle certificazioni di Iase Italy”, spiega. “Abbiamo intrapreso l’iter per diventare ente formativo accreditato anche a livello internazionale da IASE International, perché mai come adesso crediamo sia necessario formare gli imprenditori, in particolare quelli del mondo della finanza, attorno a questi temi e dare risposte concrete alle nostre imprese, al di là delle inutili iniziative di facciata. La modalità scelta è quella di corsi di e-learning che erogheremo direttamente dalla nostra piattaforma on line ispirandoci a protocolli di successo già operativi nelle grandi capitali come Londra e Madrid”.

 

FÒREMA – Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si chiude con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno scorso (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, nel 2022 ha fatturato 7,7 milioni di euro (+10% sul 2021); occupa 45 persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio di amministrazione è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Giada Marafon, responsabile progetti a mercato, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

IASE Italy – Filiale italiana e membro fondatore di IASE – International Association for Sustainable Economy, l’Associazione Internazionale no profit – presente con organizzazioni stabili in oltre 30 Paesi nel mondo – certifica le competenze dei professionisti in ambito ESG dal 2020. IASE, nella sua qualità di ente di certificazione professionale internazionale adotta standard di riferimento unici e comuni a tutte le Nazioni aderenti che, in ambito formativo, includono competenze cognitive, metodologiche e di valutazione negli ambiti ESG (Environmental, Social e Governance) e SRI (Sustainability Responsibility, Impact). Con protocolli rigorosi, il comitato accademico di IASE, seleziona e accredita i percorsi formativi delle università e dei migliori enti di formazione che desiderano entrare nella competizione globale della formazione dei professionisti della sostenibilità. Per garantire la fruibilità massima per tutti gli stakeholder,  IASE predilige i percorsi di formazione online che sfruttano le più innovative tecnologie. IASE Italy nell’ambito delle sue competenze nazionali seleziona e accredita i seminari e gli aggiornamenti professionali aziendali utili per il mantenimento della certificazione negli anni successivi al conseguimento della stessa. I tre livelli di certificazione previsti offrono la possibilità di dimostrare diverse fasce di competenze per rispondere a tutte le richieste di specializzazione provenienti dal mercato di riferimento sia in ambito aziendale sia in ambito finanziario. In questo modo IASE rappresenta un unicum nel mondo che viene già così rappresentato dalle maggiori organizzazioni consulenziali mondiali.