FÒREMA LANCIA LA COLLANA “STRATEGIE”: IL PRIMO LIBRO È SUI SENTIERI DI ESCURSIONISMO AMBIENTALE

Il prossimo 21 ottobre l’ente di formazione di Assindustria Venetocentro presenta la prima opera, dedicata ai temi del green in azienda. L’occasione è l’incontro organizzato dalla Libreria ItalyPost di Padova nell’ambito dei “Venerdì della Formazione”. L’amministratore delegato, Luca Passadore: “Racconteremo l’impegno delle aziende in ambito di sostenibilità, del mondo hr e dei processi industriali”

 

Il 21 ottobre salgono in cattedra a Padova i “Sentieri di escursionismo ambientale” con Luca Passadore, amministratore delegato Fòrema, in dialogo con i curatori Gloria Milan, fondatrice di ICDLAB e Stefano Martello, giornalista e mentor del Laboratorio di comunicazione Comm to Action di Bologna. Nell’occasione, si riproporranno i temi di un percorso formativo che ha indagato, per la prima volta, la comunicazione ambientale con un approccio metodologico complesso. I temi della comunicazione ambientale sono infatti diversi a seconda che raccontino infrastrutture, grandi aziende, che si parli di utilità pubblica o della cultura pubblica della sostenibilità. 

L’evento è inserito nell’ambito della due mesi di appuntamenti della Libreria ItalyPost di Padova. Un calendario che si sviluppa nella sala incontri della libreria di Viale Codalunga, con Fòrema, il centro di formazione di Assindustria Venetocentro, impegnata a realizzare otto appuntamenti dei “Venerdì della formazione” che si svilupperanno tra ottobre e novembre. Tutti gli incontri iniziano alle ore 18.30, durano un’ora e uniranno un autore con un imprenditore, chiamati a dialogare sui temi della formazione e del management, a questo link (https://librerieitalypost.it/venerdi-della-scienza/) tutti gli appuntamenti.

Nell’occasione dell’evento del 21 ottobre, peraltro, sarà presentato il primo libro della collana “Strategie”, la nuova iniziativa di Fòrema dedicata al mondo dell’imprenditoria, questo il titolo: “Sentieri di escursionismo ambientale. Testimonianze aziendali al tempo della sostenibilità”, a firma di Stefano Martello e Gloria Milan (128 pagine, Post Editori, prezzo 14,9 euro). Il progetto è quello di pubblicare un paio di volte all’anno un vademecum destinato ad imprenditori, manager, responsabili risorse umane e stakeholder. Strategie vuole mettere a terra e condividere visioni, risultati e best practice in quaderni dal sapore operativo, concreti e fruibili, dedicati a chi si trova ad affrontare ogni giorno la complessità di un sistema in continua evoluzione.

“L’iniziativa nasce dalla volontà di Fòrema di svolgere un ruolo ibrido tra l’advocacy di una nuova cultura d’impresa, rinnovata negli approcci strategici, nelle competenze professionali e manageriali e nella dimensione tecnologica, e la concretezza dell’agire quotidiano”, spiega l’amministratore delegato di Fòrema, Passadore. “Approccio multidisciplinare e know how di alto profilo dei propri team di lavoro sono i pilastri dei progetti che Fòrema vuole mettere a disposizione delle aziende per ridisegnarne la tassonomia dei valori e incrementarne le performance nel mercato in ottica di miglioramento continuo. Sostenibilità, people management, cultura organizzativa, ristrutturazione dei processi produttivi, digitalizzazione, sono alcuni degli argomenti che tratteremo”.

Il primo libro “Sentieri di escursionismo ambientale” è nato in collaborazione con Milan e Martello, che avevano già collaborato con Fòrema nel realizzare percorsi dedicati alla comunicazione ambientale. Vi sono raccolte sette testimonianze concrete, di aziende protagoniste di un forte impegno green. Nicoletta Antonias (già in Italferr) parla delle infrastrutture sostenibili tra progettazione generativa e opportunità di crescita per territori e comunità. Susanna Caprotti (già in Radici Group) della sostenibilità che guida l’innovazione verso le sfide future: processi a basso impatto, materiali performanti e biotecnologie. Mikaela Decio (Mapei) ragiona attorno ai temi del misurare, verificare e certificare, ossia i tre punti cardinali della sostenibilità. Francesca Mattioli (Fcp Lab) parla invece della forza dei numeri a supporto della comunicazione ambientale in azienda; Alessia Mora (Celenit) della sostenibilità in edilizia, la sfida è quella di trovare un linguaggio chiaro, trasparente e verificabile. Marco Omboni (Isap Packaging) ragiona attorno alla plastica monouso e indica la strada per misurare il senso e la complessità della sostenibilità. Infine, Katia Pianezze (Suanfarma Italia) parlerà della sostenibilità in una realtà biotecnologica e della relativa valorizzazione della complessità.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 “Sentieri di escursionismo ambientale. Testimonianze aziendali al tempo della sostenibilità” 

 

GLI AUTORI Stefano Martello è giornalista e comunicatore. Mentor del Laboratorio di comunicazione Comm to Action di Bologna e coordinatore di Eco Media Academy, ha co-ideato per Fòrema i Sentieri di escursionismo ambientale. Gloria Milan è comunicatrice professionista. Fondatrice di ICDLAB sostenibilità e comunicazione, specialist di sostenibilità per Fòrema e socia Ferpi. Si occupa di progetti di consulenza per aziende e organizzazioni, ha co-ideato per Fòrema i Sentieri di escursionismo ambientale.

 

SINOSSI Questo testo promana direttamente dai Sentieri di escursionismo ambientale, un progetto web di advocacy sui temi della sostenibilità e della comunicazione ambientale sostenuto da Fòrema e Assindustria Venetocentro nella seconda metà del 2021. Il volume parte dalla valutazione della complessità insita nella sostenibilità che si dipana sia a livello di istituzioni, cittadinanza e territorio che di imprese, ma che al contempo è capace di produrre valori positivi nel medio-lungo periodo per l’economia, la società e l’ambiente. Originando da queste argomentazioni, la scelta degli autori è stata chiara e definita: raccontare l’operato aziendale rispetto al tema generale della sostenibilità, percorso che ogni organizzazione costruisce secondo la propria storia, i propri valori e le necessità di mercato. Sette aziende diverse per tipologia, dimensioni e settore ci raccontano come investire in sostenibilità si traduca in un vantaggio competitivo e distintivo per un’impresa, i cui benefici ricadono virtuosamente sul territorio, lungo la catena del valore e nei mercati di riferimento. Le imprese sono chiamate ad utilizzare la loro creatività e la loro capacità di innovazione per rispondere alla sfida dello sviluppo sostenibile, governando la complessità, misurando i loro impatti, fissando obiettivi ambiziosi di miglioramento, e, non ultimo, comunicando il loro percorso in maniera coerente e trasparente.

POSTALMARKET TORNA IN EDICOLA E LO FA CON L’IRONIA DEI THE JACKAL

In copertina i THE JACKAL a sancire la nuova identità di Postalmarket.

Una vetrina tutta italiana di brand e prodotti raccontati con amore, ironia e semplicità. L’amministratore delegato, Alessio Badia: “Crediamo nell’inclusività, a tutti i livelli. Con Postalmarket vogliamo riportare l’attenzione dei nostri clienti sulle nostre aziende, tutte italiane, che ogni giorno si impegnano a tutela dell’ambiente e di ogni forma di diversità”.

 

 

“La sostenibile leggerezza dei The Jackal”. È questa la cover story del prossimo numero di Postalmarket, in edicola ad ottobre. Lo storico catalogo italiano, ora diventato un magazine di trend e d’ispirazione per lo shopping Made in Italy su www.postalmarket.it, ritorna puntuale in edicola a un anno dal lancio ufficiale. Un anno in cui oltre 400 marchi hanno deciso di aprire il proprio mini e commerce su Postalmarket per portare i propri prodotti nelle case di milioni di italiani.

Una scelta storica, quella portata a termine dalla direzione editoriale del magazine, che di fatto scardina una storia decennale. Postalmarket ha infatti sempre scelto per le sue cover story volti di donne celebri: un tempo erano attrici o modelle, poi sono diventate le influencer. Scelte ovviamente dettate dalle esigenze di mercato, considerato che il target femminile negli acquisti moda era determinante.

Ma la nuova Postalmarket ha una forte identità volta a promuovere l’eccellenza italiana, a far conoscere le imprese più belle, a dar voce a chi si impegna per abbattere ogni pregiudizio, liberi da stereotipi. Ecco quindi in copertina quattro persone, vere e tremendamente schiette, capaci di raccontare coi loro volti e le loro storie la sostenibilità: i The Jackal. Simpatici, geniali, italiani e soprattutto inclusivi. Rispecchiano appieno la vocazione di Postalmarket al rispetto. Così, la redazione di Postalmarket ha passato una giornata assieme a Fru, Aurora, Ciro e Fabio. Tra battute, provini di abiti e una frittura al ristorante per scoprire il loro mondo costruito sulla bellezza dell’ironia social e su scelte etiche e di consumo sostenibili, ci hanno anche raccontato di quando comperavano Postalmarket, il tutto all’insegna di una leggerezza sempre sostenibile.

Accanto a loro, importanti approfondimenti legati a tutti i mondi che si ritrovano sempre aggiornati sul marketplace: non solo moda ma anche enogastronomia, arredamento per la casa, tempo libero ed experience da vivere anche con gli amici a 4 zampe. Tra le altre personalità presenti, citiamo l’artista dei fumetti Milo Manara, ma anche una intervista a Joe Bastianich sull’enogastronomia e un ritratto di Candela Pellizza all’insegna del Reduce-Reuse-Recycle, le tre regole imprescindibili dell’agire sostenibile. Confermata la partnership artistica con exibart e Supermartek che fanno di Postalmarket anche una galleria d’arte digitale.

Il magazine sarà in edicola dal 22 ottobre, un numero unico e da collezione, in cui tutti gli articoli e i prodotti scelti seguono la logica delle scelte sostenibili. La rivista oggi è ovviamente solo la punta dell’iceberg dell’ecosistema Postalmarket e dialoga in tempo reale con l’App che permette di visualizzare i contenuti extra associati alle pagine del magazine, con il marketplace in cui ogni giorno vengono caricati nuovi prodotti e contenuti redazionali per fare acquisti di tendenza e consapevoli e con progetti di comunicazione che danno voce e vita a iniziative sociali che nascono nelle aziende italiane; senza dimenticare l’apparato di comunicazione social e web per scovare i trend e progetti.

“Postalmarket ha deciso di recitare la sua parte nella ricerca della sostenibilità a tutti i livelli, sia ambientale che etico e sociale”, spiega l’amministratore delegato Alessio Badia. “Oggi lavoriamo con 400 marchi e abbiamo oltre cinquantamila prodotti sul sito. Chiediamo ai nostri partner di sposare la nostra filosofia. Ogni giorno arrivano tantissime richieste di aziende che vogliono raccontarsi sui nostri canali, che vogliono mantenere la loro identità senza cedere sempre alle logiche di prezzi al ribasso di altri marketplace. E il nostro lavoro consiste nel selezionare per i nostri clienti quelle aziende che operano nel Made in Italy, che hanno le loro radici ben piantate nella nostra terra e nella nostra identità, fatta di bellezza, enogastronomia, saper fare, innovazione e passione. E creiamo sempre nuovo spazio per brand emergenti, stilisti, designer e imprenditori che in questo particolare momento storico hanno comunque deciso di rimanere in Italia e portare nuovi prodotti e nuove idee nel mercato”.

Concretamente, l’azienda porta avanti scelte sostenibili creando delle partnership con chi ha fatto della sostenibilità il proprio progetto d’impresa: da ALTROMERCATO a SEA SHEPHERD, in difesa del nostro ambiente, alla collaborazione con A.N.G.E.L.O. Vintage per la creazione di un progetto di moda circolare.

“Il nostro obiettivo è quello di porsi come espressione del miglior made in Italy”, conclude Badia. “Siamo un’azienda storica italiana, che ha avuto il coraggio di diventare tech company pur mantenendo vivo il cuore editoriale. Radici piantate nel passato, mente proiettata al futuro dell’e commerce e della logistica integrata per soddisfare repentinamente il cliente. Questo è Postalmarket”.

SBARCA SUL MERCATO “KATERY”, SISTEMA INNOVATIVO PER TRACCIARE LE LINEE DI UN CAMPO DA CALCIO IN 20 MINUTI

Un sistema innovativo e performante per segnare le linee di un campo da calcio. A partorirlo la vulcanica mente di Angiolino Marangoni, noto imprenditore veronese, già padre di diverse invenzioni per il mondo del calcio e nel settore della sicurezza stradale. L’idea è del 2018, anno in cui è stata formalmente brevettata per essere poi perfezionata ed ora finalmente applicata.

Si chiama “Katery Magico Girasole”, dal nome della nipotina di Marangoni, Caterina, 5 anni, che a dire dello stesso imprenditore è la vera inventrice di questo innovativo sistema. I magici girasoli non sono altro che dei perni in plastica a forma di girasole. La punta va conficcata nel terreno e piantata a fondo, mentre la testa del girasole, un disco in erba sintetica, sostituisce il manto erboso nel punto in cui viene piantato. Il Katary si pianta infatti nel terreno fino a che l’erba sintetica non arrivi al livello del terreno stesso. Il girasole dunque va a marcare i punti importanti del perimetro e delle zone interne del campo da calco: gli angoli del campo, dell’area, il dischetto del rigore e tutti i punti nodali del campo.

I girasoli una volta piantati rimangono sul posto ed essendo perfettamente a livello del terreno sono perfettamente integrati nel manto erboso del campo. Al momento di segnare le linee del campo, basterà sollevare i girasoli ed usarli come picchetti segnaposto dove legare l’apposita corda. Legando la spruzzatrice con delle corde ai girasoli, sarà possibile segnare tutte le linee senza dover far ulteriori misurazioni o posizionando ulteriori picchetti. Il tutto con estrema rapidità e assoluta perfezione nelle misure.

“Grazie a questo sistema è possibile segnare le linee di un intero campo di calcio in 20 minuti – spiega Marangoni – con i vecchi sistemi invece ci vogliono 2-3 ore anche. Il sistema è talmente semplice perché l’idea è venuta alla mia nipotina Caterina di 5 anni. Nei video dimostrativi è lei che pianta nel terreno i girasoli sul campo di calcio. Katery è un elemento pratico, sicuro ed efficace per delimitare con precisione tutte le linee su erba naturale presso impianti sportivi, sempre visibile anche dopo il taglio, con il vantaggio di non dover più utilizzare chiodi, ferri, cacciaviti e quant’altro. Il suo fiore, una volta sollevato, permette di ancorare il filo che indirizza la macchina spruzza linee ad una tracciatura perfettamente retta”

Il sistema Katery prevede l’utilizzo di 10 Girasoli gialli piccoli (punti di riferimento di poco esterni al terreno di gioco), 12 bianchi piccoli (per il centrocampo, gli angoli delle aree interne al campo da gioco), 4 girasoli grandi gialli (per i calci d’angolo), 2 girasoli bianchi grandi (dischetti del rigore) e un girasole speciale bianco per il centrocampo, un utensile per piantare i girasoli e la spruzza linee “Angelica 2000” per segnare le linee. Inoltre sono già stati predisposti i kit per “tracciare” campi da football, rugby e cricket. Il sistema può inoltre essere utilizzato anche in giardini privati, per segnalare ogni tipo di oggetto interrato come serbatoi, cavi elettrici, tubature.

Il sistema è già utilizzato in diversi campi sportivi nell’area veronese, in particolare in quello di Villafranca vicino Verona e sta per essere proposto in diversi stadi di serie A di calcio.

Per maggiori informazioni visitare il sito: www.katery.it

 

L’INVENTORE Angiolino Marangoni, classe 1950, è il classico esempio italiano di self-made man, il successo della sua vita è il frutto di una mente particolarmente feconda, tipica degli inventori. A vent’anni lavora presso un’industria calzaturiera ed in breve tempo lascia un’impronta indelebile nel settore con delle invenzioni ed innovazioni nella lavorazione del sughero. Il successo della sua azienda omonima inizia dal mondo del calcio, dove vanta numerosi brevetti per le attrezzature ed i prodotti dedicati, come il primo macchinario per la demarcazione dei campi che utilizza un colore ecologico e atossico (molto nota la sua idea di trasformare da bianche a tricolore le linee in occasione dei mondiali di Italia 90), il carrello per trasportare le porte da calcio in sicurezza, le porte da calcio antinfortunistiche antiribaltamento  e i ganci  per attaccare le reti ai pali delle porte e universalmente compatibili, già in uso dalla società calcistica Hellas Verona ACD Golfo Paradiso e Chievo Verona Bottagisio. Poi arriva Elvia98, il kit salvapedoni e salvaautomobilisti che abbraccia quattro rami d’applicazione: Elvia cars, transport, device ed educational. Segue il nuovissimo brevetto per invenzione industriale dell’apparecchiatura per la stabilizzazione e la movimentazione delle porte da calcio e ora “Amarinos1950”, la mascherina anti-covid universale, ecologica, trasparente e autopulente, un’intuizione a favore dell’ambiente, della sicurezza e del benessere delle persone che sta riscuotendo successo: http://www.amarinos1950.it/

VENERDÌ DELLA FORMAZIONE, OTTO INCONTRI CON FÒREMA A PADOVA

Il ciclo di meeting-evento organizzato dalla Libreria ItalyPost di Padova vede come protagonista l’ente di Formazione di Assoindustria Veneto Centro. Otto autori dialogheranno con otto imprenditori, coordinati da un referente di Fòrema. Giada Marafon, learning developer: “Dalla leadership al ricambio generazionale, racconteremo il futuro del mondo del lavoro” 

 

Cinquanta appuntamenti, due mesi dedicati alla presentazione di libri suddivisi per temi. È entrata nel vivo la programmazione della Libreria ItalyPost di Padova. Un calendario ricchissimo che si svilupperà nella sala incontri della libreria di Viale Codalunga. Basta scorrere il programma (sul sito www.librerieitalypost.it) per trovare l’offerta di incontri. I lunedì saranno dedicati all’economia; i martedì avranno come focus la Food Economy; i mercoledì saranno invece tutti dedicati all’innovazione. La Green Economy sarà invece al centro degli incontri del giovedì; infine iI sabato mattina si ragionerà sui temi storici.

Con Fòrema, il centro di formazione di Assindustria Veneto Centro, verranno invece realizzati gli otto appuntamenti dei venerdì della formazione che si svilupperanno tra ottobre e novembre. Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 18.30, dureranno un’ora e uniranno un autore con un imprenditore, chiamati a dialogare sui temi della formazione e del management. 

Il progetto è curato da Giada Marafon, Learning Developer Fòrema. “L’idea di fondo è quella di trasmettere l’importanza della formazione e delle buone prassi per i leader”, spiega Marafon. “Lo faremo portando l’esperienza di Fòrema, che sarà presente ad ogni incontro con un manager, in dialogo con aziende e autori di libro. Dalla leadership al ricambio generazionale, racconteremo il futuro del mondo del lavoro”.

Entrando nel dettaglio degli appuntamenti, il 7 ottobre si parlerà del libro “Dante per i manager” di Enrico Cerni. Al dibattito parteciperà anche Filippo Rango, direttore generale di George Fischer. Il libro di Cerni si ispira al poeta fiorentino: dietro ogni terzina di versi trova uno spunto manageriale. Qualche esempio? Il traghettatore Caronte si rivela metafora del leader dallo stile direttivo e autoritario, Minosse è un arcigno recruiting manager mentre Virgilio e Beatrice vestono i panni dei mentor capaci. Il Purgatorio è il regno degli interinali dove le anime “a tempo” scontano le loro pene: la superbia diventa autoesaltazione, l’accidia si trasforma in demotivazione e la gola è fame di incarichi. Meta finale resta il Paradiso, il regno delle virtù aziendali: lì i beati sono modelli di comportamento, medievale e contemporaneo.

La settimana successiva, il 14 ottobre, Giambattista Rosa racconterà il suo “Active ageing” in azienda. Lo scopo dell’incontro è aiutare le aziende a gestire i dipendenti senior come vere risorse, e farne dei pilastri della performance aziendale, anziché sopportarli in attesa di scivoli forzati verso il prepensionamento. L’active ageing è una sfida considerato che l’Italia ha conquistato il record della forza lavoro più anziana del mondo: la maggior parte dei dipendenti italiani è concentrata tra i 45 ed i 55 anni di età. Modelli teorici, esperienze internazionali e casi aziendali indicano come le possibili minacce legate all’invecchiamento possono essere viste invece come opportunità.

Il 21 ottobre salgono in cattedra i “Sentieri di escursionismo ambientale” con Luca Passadore, Amministratore Delegato Fòrema, in dialogo con Gloria Milan, fondatrice di ICDLAB. Nell’occasione, si riproporranno i temi di un percorso formativo che ha indagato, per la prima volta, la comunicazione ambientale con un approccio metodologico complesso. I temi della comunicazione ambientale sono infatti diversi a seconda che raccontino infrastrutture, grandi aziende, che si parli di utilità pubblica o della cultura pubblica della sostenibilità. 

La settimana successiva, il  28 ottobre Stefano Besana presenterà il suo “Future of Work: le persone al centro”, edito da Hoepli, in dialogo con Anna Cracco, responsabile commerciale Fòrema. Il tema di fondo è quello degli scenari sul futuro del lavoro: nuove forme organizzative, approcci di maggiore successo, barriere che impediscono una trasformazione delle organizzazioni. Si ragionerà attorno ad un nuovo umanesimo organizzativo: un approccio caratterizzato da trasparenza, partecipazione ed equilibrio, nella convinzione che il prossimo futuro sarà dominato dalle imprese che saranno capaci di valorizzare il potenziale nascosto nell’energia, nella passione e nella motivazione delle persone e di costruire allo stesso tempo valore per l’intera società. 

A novembre si inizia invece il 4 con Andrea Lipparini e le sue “Strategie e leadership nella storia”, edito da Mulino. Intervengono Andrea Lipparini, Ordinario di Gestione dell’Innovazione all’Università di Bologna, Associate Dean e Direttore dell’Executive MBA presso la Bologna Business School e Gianfranco Di Pietro, co-fondatore e partner di un network di consulenti e formatori e co-autore del libro in dialogo con Marco Dalla Bernardina, presidente gruppo giovani imprenditori Veneto. Conduce Matteo Sinigaglia, direttore generale Forema. Il tema sarà  il modello di formazione alla leadership integrato dalla narrazione storica. Alcuni esempi? Nelle vicende del cartaginese Annibale si svelano lo studio dei concorrenti e la valorizzazione delle competenze dei soldati, ma anche lo scarso interesse per l’appoggio politico in patria e la sottovalutazione della tenacia dell’avversario. L’esperienza di Giulio Cesare, campione nel problem solving, mostra l’importanza del training e della motivazione, nonché della necessità di preservare alleanze e consenso. L’ascesa e la caduta di Napoleone rivelano la maestria nell’organizzazione e nella tattica, ma anche i risvolti negativi della mancata crescita dei collaboratori e dell’eccesso di fiducia nelle proprie capacità.

Secondo appuntamento di novembre, l’11, sarà dedicato a “La Staffetta. Il ricambio generazionale nelle imprese”. Intervengono Mario Benedetto, titolare di insegnamento in Teorie e Tecniche della Comunicazione integrata e dell’audiovisivo e Giordano Riello, fondatore di NPLUS S.r.l e responsabile commerciale infragruppo in Aermec S.p.A; conduce Matteo Sinigaglia, direttore generale Fòrema. Il tema è quello del ricambio generazionale in azienda, anche attraverso forme legislative che permettono agli “anziani” di lavorare meno per permettere ai giovani assunzioni a tempo indeterminato.

Il 18 novembre si parla invece di “Elefante invisibile, come affrontare l’inattesa ed evitare di esserne travolti”. Interviene Luciano Canova, economista e divulgatore economico, collaboratore di GliStatiGenerali, InfoData, Sole24Ore, Rame e autore del libro “L’elefante invisibile” edito da Saggiatore; conduce Francesca Rossetto, Smart Factory Specialist Forema. Il dialogo parte dalla metafora dell’elefante. Se ci troviamo di fronte a un elefante, siamo davvero sicuri di saperlo riconoscere? Il manuale svela i meccanismi mentali che impediscono di affrontare l’inatteso e le soluzioni per tornare ad avere fiducia nel futuro.

Chiude il ciclo di incontri il 25 novembre Valentina Vellucci, responsabile della comunicazione strategica della Web Agency Magilla e autrice del libro che ruota attorno ai temi del “Fare marketing strategico usando il relationship marketing”. Dialogherà con Luisa Biasiolo, marketing manager IVG S.p.a, conduce Anna Cracco, responsabile commerciale Forema.

Tutti gli incontri, che si apriranno con un caffè offerto da Julius Meinl e si concluderanno con le bollicine di Astoria e i dolci di Loison, sono a ingresso gratuito ma è fortemente consigliata la prenotazione sul sito www.librerieitalypost.it

BORDIGNON GROUP FESTEGGIA IL MEZZO SECOLO DI VITA

Il gruppo specializzato nella zincatura il 23 settembre spegne cinquanta candeline. Sarà l’occasione per rivivere una storia aziendale veneta, dalla scelta di installare la vasca di zincatura più grande d’Europa alle acquisizioni per estendere il perimetro aziendale. Fatturato 2022 in crescita verso i 50 milioni

 

Per raccontare il primo mezzo secolo di storia del Gruppo Bordignon serve scrivere l’evoluzione del territorio, del Veneto. Una storia che inizia con una tipica impresa familiare, gestita con lungimiranza e spirito proteso all’innovazione da parte del fondatore Giuseppe “Beppe” Bordignon, fino alle svolte proposte dalla seconda generazione, capace di elevare gli standard aziendali e di rendere internazionale il business, anche tramite scelte strategiche in termini di acquisizioni.

L’azienda in questo 2022 festeggia il mezzo secolo di storia. Per farlo è stata organizzata una serie di eventi aziendali (nell’headquarter di Rosà lo scorso 11 settembre, il 25 settembre ad Ala, in Trentino Alto Adige, il 9 ottobre alla Zincheria B&B e il 23 ottobre in Romania) a cui hanno partecipato centinaia di persone, tutti i dipendenti e i loro famigliari. Ma non solo, è stato anche realizzato un video-racconto della storia sul filo conduttore di “stronger together”. “Come acciaio e zinco son più forti se uniti, così noi siamo più forti se lavoriamo assieme per un comune obiettivo”, spiegano dall’azienda. 

Un racconto in cui sono protagonisti i membri della famiglia Bordignon e i loro più stretti collaboratori. Dentro c’è tutta la storia coraggiosa di un gruppo che non hai mai smesso di crescere. Dall’investimento di quaranta milioni di lire per riempire la prima vasca, che pesava talmente tanto da far collassare il camion che era andata a caricarla a Genova. Poi i primi affari, gli ampliamenti, le scelte umane e relazionali, l’ammodernamento dell’impianto, l’integrazione col settore logistico. Dai trenta dipendenti degli anni Ottanta ai quasi trecento di oggi, e ancora il desiderio di crescere. 

L’amministratore delegato, Walter Bordignon: “Come ogni traguardo, anche questo per noi sarà un punto di partenza”, dice. “Siamo orgogliosi della strada che abbiamo percorso, adesso il nostro desiderio è quello di salire di livello. Siamo stati fino ad oggi una azienda di piccole e medie dimensioni, ora vogliamo proiettarci nel futuro, vogliamo continuare a crescere. Le sfide sono chiare: zincare megastrutture, dai ponti autostradali ai palazzi che cambiano lo skyline delle grandi città”. 

I dati economici confermano la vision di Bordignon. Nel 2021 infatti il fatturato era arrivato a quota 44 milioni, con un incremento dell’12,8% rispetto al 2020 (39 milioni). Il risultato è stato raggiunto grazie alla sinergia tra i quattro stabilimenti del gruppo: Zincheria Valbrenta, Zincheria Seca, Zincheria B&B e Zincheria SA. Ogni mese negli impianti situati in Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, in Romania, grazie agli oltre 270 collaboratori, vengono sottoposte a trattamento di zincatura a caldo diecimila tonnellate di acciaio. Il gruppo con headquarter nel Vicentino, nonostante un leggero calo nei volumi registrato nei primi sei mesi dell’anno, prevede di superare i 50 milioni di fatturato nel 2022. 

 

SCHEDA BORDIGNON GROUP

La storia di Bordignon Group inizia nel 1972 a Rosà, nel Vicentino. Allora venne fondata la Zincheria Valbrenta, che oggi è una delle cinque sorelle del Bordignon Group, e si estende su un’area di 50 mila metri quadri, con una superficie coperta di 12.000. Nel 1993 il gruppo acquisisce la Zincheria SECA di Ala in provincia di Trento (azienda attiva dal 1980). Nel 2005 viene fondata DMW Logistic Srl, società di trasporti funzionale alle attività aziendali che oggi si basa sulla logistica. Nel 2012 è il turno della Zincheria SA a Bucarest, in Romania: il nuovo stabilimento occupa un’area di 25 mila metri quadrati, di cui 5.200 dedicati alla linea di produzione. Infine, nel 2020 è stata acquisita la Zincheria B&B, un’azienda nata nel 1983 a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, che si sviluppa in un’area di 150.000 metri quadri, di cui 7.000 completamenti coperti.  Grazie all’ultima acquisizione, Bordignon Group ha una capacità produttiva, nei quattro impianti, di 20 mila tonnellate al mese di acciaio zincato a caldo. Oggi il gruppo vanta una rete commerciale che copre tutta l’Europa centro-orientale. Ma è noto soprattutto per avere a disposizione l’impianto di zincatura più grande d’Europa, l’unico che si possa usare per le maxi opere per le quali si utilizzano singoli elementi giganteschi e con una portata di 30 tonnellate di peso. La vasca dei record, che si trova a Rosà, nel Vicentino, è mantenuta 365 giorni all’anno a 450 gradi di temperatura grazie ad un forno tecnologicamente avanzato: misura 16,5 metri in lunghezza, 2,8 in larghezza e 3,4 in profondità e può contenere fino a 1.119 tonnellate di zinco fuso. Per intenderci, il peso di quattro Boeing 747.

 

PFAS E CALDO TORRIDO, L’INQUINAMENTO RIDUCE LA FERTILITÀ DEGLI UOMINI

“L’inquinamento ambientale: una scomoda verità” è questo il tema dell’incontro che si terrà martedì 4 ottobre alle ore 17 a Padova  con la partecipazione di Carlo Foresta, Telmo Pievani e Roberto Papetti. Il professor Foresta: “Se non cambieremo l’ambiente che ci circonda, i maschi saranno sempre meno in grado di procreare”

 

Il 4 ottobre alle ore 17:00 presso l’Archivio Antico nell’ambito della manifestazione “La Fiera delle Parole” promossa dal Comune di Padova si terrà il dibattito “L’inquinamento ambientale: una scomoda verità”, con la partecipazione di Carlo Foresta, Telmo Pievani e Roberto Papetti. 

Il tema del delicato rapporto fra specie umana e ambiente, la loro coevoluzione e le conseguenze che stiamo affrontando nell’adattarsi a contesti ecologici da noi profondamente e rapidamente mutati sarà analizzato dal prof.  Telmo Pievani. 

In particolare durante il dibattito verrà affrontato il ruolo dell’ambiente nell’influenzare quella che possiamo definire a tutti gli effetti come una pandemia da infertilità maschile. Dietro al noto crollo delle nascite dell’ultimo decennio, oltre ai noti fattori socio-economici, si cela anche il costante decremento della fertilità al maschile. Basti pensare che negli ultimi 40 anni il numero degli spermatozoi dei maschi occidentali si è quasi dimezzato. 

“Fondamentale in questo senso è il ruolo dell’ambiente – spiega il prof. Foresta – se non cambieremo l’ambiente che ci circonda, i maschi saranno sempre meno in grado di procreare: inquinamento, stili di vita e ora anche il cambiamento climatico sono tra i principali fattori di rischio per la fertilità maschile”. 

Dopo una delle estati più calde di sempre, torna dunque alla ribalta il tema scottante del riscaldamento globale: l’aumento della temperatura, infatti, danneggia l’apparato riproduttivo maschile molto più di quello femminile – i testicoli sono collocati nello scroto proprio per favorire un abbassamento di due gradi centigradi rispetto alla temperatura corporea. 

Ma a preoccupare i ricercatori sono soprattutto gli interferenti endocrini: agenti chimici presenti in molti oggetti di uso quotidiano che hanno la capacità di interferire con gli ormoni sessuali come il testosterone. Tra questi sono certamente note le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), noti inquinanti ambientali con riconosciuta attività anti-ormonale, che dagli studi del prof. Foresta sono stati ritrovati persino adesi agli spermatozoi di giovani uomini. Il legame di queste sostanze proprio su quella che è la cellula fondamentale per la fecondazione ha numerose implicazioni sulla capacità fertilizzante degli spermatozoi, andandone ad alterare la membrana con conseguente riduzione della motilità e quindi del potenziale di fecondità. 

“Diventa quindi fondamentale la discussione tra esperti sulle nuove possibilità sperimentali tracciate dai recenti risultati emersi in laboratorio circa la possibilità di eliminazione di queste sostanze non solo dalle acque inquinate, ma anche dal sangue di soggetti esposti”, conclude Foresta.

LOGISTICA GREEN, BRACCHI INAUGURA IL NUOVO HUB NEL BRESCIANO

Ventimila metri quadri che ospiteranno prodotti industriali e del design in uno spazio certificato Leed Gold. Il colosso della logistica di Bergamo amplia il proprio perimetro d’azione. L’amministratore delegato, Umberto Ferretti: “La crescita di Bracchi prosegue in chiave sostenibile”

 

Bracchi aumenta il proprio perimetro di azione con l’inaugurazione di un nuovo hub logistico a Castrezzato, nel Bresciano. Il nuovo spazio si svilupperà su 20.000 metri quadri di superficie coperta (in Via Valenca, Polo EST. 35, a meno di un chilometro dallo svincolo di Castrezzato dell’A35), ed è stato progettato secondo elevati standard tecnologici e ambientali. 

L’allestimento del magazzino ha comportato un investimento superiore al milione di euro per Bracchi, per uno spazio che in questa prima fase darà lavoro a circa trenta persone. Il polo offre spazi uffici, ampie aree verdi, numerosi parcheggi e baie di carico e sarà dedicato ad incontrare la crescente domanda dei settori industriale, del design e del lifestyle. Lo spazio logistico è circondato da un’area verde di quasi sessantamila metri quadrati. 

È interessante in particolare la vocazione green ed ecosostenibile del progetto. La struttura, che Bracchi occuperà circa per metà degli spazi, ha infatti ottenuto la certificazione “Leed Gold”, un programma di certificazione volontario che premia un approccio orientato alla sostenibilità, riconoscendo le prestazioni degli edifici in settori quali il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito. Il sistema di certificazione “Leed Gold” è stato sviluppato dalla U.S. Green Building Council (USGBC), di fatto è il nuovo standard mondiale per le costruzioni eco-compatibili (viene oggi applicato in 40 paesi diversi) e consente di esaltare le caratteristiche green degli immobili.

L’amministratore delegato di Bracchi, Umberto Ferretti, commenta così l’inaugurazione. “Questo nuovo polo logistico di avanguardia ha l’obiettivo di consolidare la nostra posizione di partner strategici al fianco di aziende nostre clienti che sono leader dei propri settori di riferimento”, dichiara. “Una grande area logistica, immersa nel verde, con accesso velocissimo all’autostrada. Un magazzino innovativo anche per le soluzioni tecnologiche e di risparmio energetico che testimonia il grande impegno di Bracchi sui temi dello sviluppo sostenibile. Quest’area sarà strategica per lo sviluppo di Bracchi”.

All’evento inaugurale hanno presenziato le autorità istituzionali, i top client di Bracchi, il presidente del fondo IGI Private Equity Matteo Cirla, tutto il Cda e il management di Bracchi guidato dall’ad Umberto Ferretti.

L’operazione segna un nuovo traguardo nel percorso di crescita di Bracchi, che nel 2021 ha registrato un fatturato di 158 milioni di euro (nel 2020 il fatturato è stato di 142 milioni). Un nuovo importante snodo logistico nella mappa di Bracchi, che conta sedi in Italia, Germania, Polonia e Slovacchia. Un hub strategicamente locato lungo l’autostrada A35 BreBeMi, una delle principali arterie stradali del Nord Italia e in particolare dell’area “Greater Milan”. 

 

SCHEDA AZIENDALE – BRACCHI

Bracchi viene fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale. Negli anni ha ampliato la sua presenza affermandosi come realtà di rilievo prima a livello nazionale e poi, con l’ampliamento del proprio network logistico e i primi investimenti nel trasporto marittimo e aereo, in Europa e nel mondo. L’espansione della propria flotta mezzi ed i progetti di logistica integrata e in outsourcing hanno permesso all’azienda di imporsi in settori di nicchia altamente strategici, in cui è leader europeo da oltre 40 anni. All’headquarter di Fara Gera d’Adda (in provincia di Bergamo), dove vengono coordinate tutte le operazioni a livello nazionale ed europeo, si sono presto aggiunte le filiali estere di Bracchi con sede a Lublin in Polonia, Levice e Kostolné Kračany in Slovacchia, dedicati alla logistica e alla distribuzione di ascensori e consumer goods nell’Est Europa, e di Ettenheim in Germania: un polo logistico di 44.000 metri quadri di superficie coperta, dotato delle tecnologie più avanzate e in una posizione strategica per la gestione del traffico europeo. Il 2018 segna un nuovo importante traguardo: l’acquisizione di Bas Group, realtà storica di Bassano del Grappa, nel Vicentino, formata da quattro aziende di trasporti e logistica specializzate nei più vari settori, dal food al beverage, dal fashion all’e-commerce. Nel 2020 è la volta di Peterlini, azienda con sede in provincia di Parma specializzata nel trasporto tecnico eccezionale fino a 100 tonnellate. Grazie a queste acquisizioni Bracchi consolida la sua leadership ampliando la propria offerta a nuovi business strategici e aree geografiche, operando nei settori industriale, agricolo, ascensoristico, chimico e della cosmesi, fashion, food & beverage, e-commerce, retail & Gdo. Oggi Bracchi lavora su undici poli logistici e sette filiali regionali per un totale di 300.000 metri quadri di magazzini complessivi, gli occupati sono circa 650 presenti nei diversi stabilimenti. Nel 2021 il gruppo ha chiuso con vendite sopra i 158 milioni di euro, in crescita sui 142 milioni del 2020. Per ulteriori informazioni: www.bracchi.it.

AL VIA IL MESE DELLA PREVENZIONE ANDI: 200 DENTISTI TREVIGIANI EFFETTUANO VISITE PREVENTIVE NEL MESE DI OTTOBRE

Si tratta della 42esima edizione del “Mese della Prevenzione Dentale”. Sarà possibile prenotare una visita preventiva e valutare il proprio stato di salute orale presso 200 dentisti aderenti, distribuiti su tutto il territorio provinciale. Dario Danella, Presidente ANDI Treviso: “La prevenzione è al centro dell’operato del proprio dentista di fiducia”.

 

TREVISO. Torna ad ottobre il “Mese della Prevenzione Dentale” promosso dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) in partnership con MENTADENT. Si tratta dell’unico progetto di prevenzione odontoiatrica attivo su tutto il territorio nazionale fin dal 1980. Denominatore comune indiscusso di questa 42° edizione la relazione tra il Dentista di famiglia e il paziente, che parte proprio da un’attenta attività di prevenzione.

In provincia di Treviso sono oltre 200 i dentisti associati ANDI Treviso aderenti all’iniziativa. Presso questi dentisti, i pazienti potranno prenotare una visita preventiva e valutare il proprio stato di salute orale. A seguito del controllo, riceveranno anche un kit per la salute dentale, contenente uno spazzolino, del dentifricio, filo interdentale, il tutto in una box messa a disposizione da MENTADENT.

Lo scopo dell’iniziativa è sottolineare ancora una volta l’importanza della prevenzione. Fare almeno una volta l’anno un controllo generale dal proprio dentista di fiducia è davvero importante – spiega Dario Danella, presidente ANDI Treviso – al fine di mantenere la propria bocca in un buono stato di salute. Non solo per individuare ed eventualmente curare tempestivamente patologie quali carie, parodontiti o altre problematiche del cavo orale. Ma anche per verificare le condizioni di lavori fatti in precedenza quali otturazioni, protesi ed impianti la cui trascuratezza è spesso la causa di gravi problemi. Oltre 200 dentisti associati ANDI Treviso si sono messi quindi a disposizione a titolo volontario per effettuare un controllo a chi lo volesse. Invitiamo dunque i cittadini a non perdere questa importante occasione e fissare un appuntamento per un controllo nel mese di ottobre”.

L’iniziativa coinvolge a livello nazionale e a titolo volontario oltre 10.000 dentisti ANDI. Al termine della visita, ogni singolo individuo riceverà oltre al kit anche utili consigli personalizzati, relativi alla sua salute orale.

Per trovare il dentista aderente più vicino è possibile contattare il numero verde Mentadent 800.800.121 o cercare nei siti di ANDI (www.andi.it) o di MENTADENT (www.mentadent.it) un Dentista ANDI aderente all’iniziativa.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

ANDI Treviso È la sezione provinciale di ANDI, acronimo di Associazione Nazionale Dentisti Italiani, un sindacato di categoria che accoglie a livello nazionale oltre 26.000 dentisti associati, svolgendo non solo attività prettamente sindacali, ma anche culturali, scientifiche e sociali. Fondata nel 1946 con l’intento di rappresentare i dentisti italiani nel dialogo con organismi nazionali ed internazionali, ANDI è cresciuta sino a diventare l’associazione di categoria più rappresentativa d’Italia. Oggi ANDI si pone quale punto di riferimento ed interlocutore principale per quanti operano, sia direttamente che indirettamente, nell’universo dentale, concretizzando relazioni e vie di comunicazione privilegiate con istituzioni, produttori e utilizzatori, media e opinione pubblica. Le attività svolte da ANDI muovono da una solida base valoriale fondata sul benessere e sull’importanza della salute della persona. In provincia di Treviso sono 508 i dentisti associati ANDI, che si occupano non solo del sorriso dei propri pazienti, ma lavorano anche per tutta la loro vita professionale, per diventare un punto di riferimento costante nel tempo per i loro paziente. Con lo scopo di soddisfare i bisogni di tutte le persone che ogni giorno si rivolgono loro, dando risposte efficaci all’esigenza di benessere della comunità. Costante inoltre è l’impegno degli associati nel territorio al fine di sviluppare un rapporto umano e fiduciario tra il medico e il paziente con un servizio di cure al cittadino che sia completo, aggiornato e sicuro, perché basato sulla presa in carico complessiva della persona e il mantenimento della salute del cavo orale nel tempo. La sezione trevigiana ha una sede fisica in via Bressa a Treviso ed un sito internet www.andi-treviso.it

AL VIA LA QUARTA EDIZIONE DEL SALONE DEL 3D

3DZ ospita l’evento di riferimento nazionale della stampa 3D nel nuovissimo showroom 4.0 di Castelfranco Veneto (TV). Presenti i più importanti brand mondiali del settore stampa 3D. Gianfranco Caufin: “Vogliamo far conoscere alle imprese i vantaggi di questa tecnologia”.

 

Castelfranco Veneto capitale italiana della stampa 3D. Giovedì 29 settembre la città murata ospita la quarta edizione del “Salone del 3D”. L’evento annuale dedicato alle ultime novità del mondo stampa 3D. Si svolgerà nel nuovo Showroom 3DZ situato a Castelfranco Veneto (TV) in via dei Pini, 32. 

Si tratta di un appuntamento di riferimento ormai nel panorama italiano ed internazionale della stampa 3D. L’opportunità per gli operatori del settore e per le imprese interessate di vedere esempi concreti di prototipazione, attrezzaggio rapido, produzione di parti finali e scansioni. Saranno presenti i prodotti dei più grandi brand mondiali di scanner e stampanti 3D tra cui 3D Systems, Markforged, Formlabs, Nexa 3D & Artec 3D. Grandissima novità di questa edizione la presenza della FUSE 1+ 30W di Formlabs, uno degli strumenti più innovativi e veloci attualmente disponibili sul mercato. 

Durante la giornata sono previsti una decina di speech di esperti dedicati a tematiche di settore. Ad esempio su incentivi fiscali e industria 4.0 in riferimento al mondo della stampa 3D, oltre a diverse testimonianze di aziende del territorio che racconteranno come hanno introdotto la stampa 3D e i vantaggi connessi a questa nuova modalità realizzativa. Durante il pomeriggio sarà aperto al pubblico il nuovo showroom, centro di eccellenza sulla stampa 3D. L’evento è gratuito, ma riservato ad aziende. E’ obbligatoria la prenotazione sul sito 3DZ.it

3DZ spa è un’azienda italiana tra i principali distributori europei di stampanti 3D con sede centrale a Castelfranco Veneto (TV) ed altre sedi italiane ad Alessandria, Brescia, Arezzo, Roma. Il 2021 ha visto la riorganizzazione dell’assetto aziendale, con la fusione di tutte le succursali italiane in un’unica spa. Nell’headquarter di Castelfranco Veneto è stato inoltre realizzato un nuovo laboratorio digitale e lo showroom 4.0, dove è possibile toccare con mano le migliori tecnologie di stampa e scansione 3D con oltre 25 stampanti presenti.

“Con questa iniziativa vogliamo dare la possibilità alle aziende di scoprire da vicino i vantaggi della stampa 3D – spiega Gianfranco Caufin, Area Manager di 3DZ – e di ascoltare le testimonianze di chi ha già adottato la manifattura additiva per innovare la propria realtà produttiva”. 

L’evento è inoltre tappa dell’ADDITIVE TOUR 2022 di 3DZ. Un roadshow a tappe in giro per l’Italia finalizzato ad avvicinare le aziende ai macchinari più evoluti e alla miglior tecnologia 3D. Altre tappe saranno Roma 26 ottobre, Firenze 10 novembre, Brescia 24 novembre, località vicine alle sedi locali di 3DZ. Vi saranno inoltre altri eventi mirati dedicati ai clienti 3DZ con lo scopo di aiutarli a sfruttare meglio tutto il potenziale della stampante 3D in loro possesso o del loro scanner 3D, per un totale tra metà settembre e novembre di 15 eventi.

Per maggiori informazioni visitare il sito 3dz.it

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – 3DZ 

3DZ spa ha sede centrale a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, ed altre sedi staccate ad Alessandria, Brescia, Arezzo, Roma. Fondata nel 2011, l’azienda è specializzata nella consulenza sull’adozione della stampa 3D nelle imprese e nella vendita dei più prestigiosi brand mondiali di stampanti e scanner 3D. Una realtà che ha raggiunto una dimensione globale con l’apertura di 13 filiali tra Italia, Europa e Middle East, capace di servire 2.700 clienti con oltre 2.000 stampanti 3D installate, oltre a scanner e software 3D. Si tratta di prodotti molto tecnici, per questo il gruppo, che oggi si basa su un centinaio di dipendenti, ha come fiore all’occhiello la professionalità dei suoi 33 tecnici specializzati nella gestione di stampanti 3D che operano nel territorio e nei più svariati settori: industriale, meccanico, aerospaziale, automotive, beni culturali, formazione, dentale, medicale e gioielleria. L’headquarter si sviluppa su due piani dove le ultime tecnologie in ambito di stampanti 3D sono ospitate su 2.500 metri quadri, una sorta di enorme laboratorio digitale e showroom, dove si possono vedere all’opera le ultime stampanti 3D prodotte nel mondo, da quelle di dimensioni desktop a quelle che hanno quasi le misure di un’automobile; e poi spazi espositivi di pezzi realizzati che rendono lo showroom una sorta di expo delle novità su tutti i miracoli della fabbricazione additiva. Le stampanti 3DZ sono certificate 4.0; 3DZ offre un percorso di digitalizzazione 4.0 aiutando le aziende ad introdurre la stampa 3D all’interno del proprio processo produttivo e di ricerca e sviluppo.

 

SCHEDA TECNICA – FUSE 1+ 30W di Formlabs

La stampante 3D a polvere con il miglior rapporto tra qualità, prezzo e velocità. Progettata per massimizzare il rendimento e ridurre al minimo gli sprechi, la nuova Fuse 1+ 30W è la stampante 3D a tecnologia SLS compatta e con potenza industriale. Con una velocità senza precedenti e una gamma completa di materiali per la prototipazione rapida e la produzione in-house. Oltre a un sistema efficace per il contenimento della polvere e all’impostazione semplificata, la Fuse 1+ 30W è dotata di un potente laser da 30 W che permette di realizzare prototipi e parti finali in una sola giornata di lavoro, e consente agli utenti di creare nuove applicazioni con materiali ad alte prestazioni come il Nylon 11 CF Powder, il primo materiale rinforzato in fibra di carbonio lanciato da Formlabs. Uno strumento in grado di produrre prototipi funzionali in giornata o centinaia di parti per uso finale a settimana. La nuova Fuse 1+ 30W permette di ottenere un workflow più uniforme, con una riduzione dei tempi di realizzazione e un aumento dell’efficienza.

GLI INGEGNERI FORENSI IN SOCCORSO DEI TRIBUNALI, LA PROPOSTA LANCIATA A TREVISO

Quarta edizione di Treviso Forensic, protagonisti tecnici e Ctu dei tribunali: centinaia i professionisti collegati da tutta Italia. Al centro dell’attenzione una nuova professione, quella dell’ingegnere forense. La presidente dell’Ordine trevigiano, Eva Gatto. “Fondamentale un approccio multidisciplinare ai temi della giustizia”. Il premio “TVF 2022 Award” assegnato a Massimiliano Lega dell’università Parthenope di Napoli

 

L’ingegnere forense è quel professionista che applica i metodi scientifici ai problemi tecnici che si vivono nei tribunali. Tecnica e diritto si fondono e permettono di chiarire eventuali responsabilità civili o penali con chiarezza. Ebbene, questa è una professione del tutto nuova, che proviene dai paesi anglosassoni e che è arrivata in Italia da qualche anno, ma si sta diffondendo solo adesso, al contrario di quella “medica” che si è ben imposta negli anni passati. 

L’ingegnere forense indaga sulle cause e sulle responsabilità operando come consulente tecnico o perito (può essere nominato dalle parti o dal giudice), in un procedimento giudiziario. Le sue competenze sono collegate alle analisi delle motivazioni per cui ci sono un difetto, un danno o un guasto verificatosi per qualunque tipo di costruzione o di prodotto. Si passa dal settore civile (rivolto ai dissesti, ai crolli, all’estimo, all’edilizia), a quello ambientale e industriale in ambito meccanico, chimico ed elettrico. 

Il capoluogo della Marca Trevigiana è salito recentemente all’attenzione degli addetti ai lavori a livello nazionale per la quarta edizione di Treviso Forensic, seminario tecnico di Ingegneria Forense rivolto a tecnici, avvocati, magistrati che operano nel ramo delle scienze tecniche applicate al contesto forense. Durante l’evento è stato assegnato anche il premio Forensic a Massimiliano Lega, dell’università Parthenope di Napoli.

“La figura del tecnico forense non è ancora molto nota. Facendo sintesi si può dire che è un professionista che fornisce risposte scientifiche a problemi di carattere legale e il nostro progetto è quello di creare eventi formativi e occasioni d’incontro tra quanti operano in ambito giudiziario: tecnici, avvocati, magistrati. La materia infatti è molto complessa e serve per questo in approccio multidisciplinare e interdisciplinare”, spiega Eva Gatto, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Treviso. “E’ fondamentale promuove la condivisione dei  metodi scientifici dell’ingegneria per l’analisi di problematiche tecniche all’interno di procedimenti penali, civili ed amministrativi, auspicando con questo di poter contribuire a una migliore amministrazione della giustizia e ad una più diffusa legalità”.

 “Tra presenze e collegamenti in remoto, centinaia di professionisti si sono confrontati per cercare di aiutare i tribunali nelle vertenze più complesse”, aggiunge Gatto. “Abbiamo approfondito temi connessi al settore civile e strutturale, ambiente, acustica, estimo, sicurezza e antincendio, edilizia e urbanistica, impiantistica e informatica. Siamo i primi in Italia ad aver approfondito a questo livello il tema”.

“Molti sono stati gli argomenti di discussione, ma ho riscontrato – spiega Pivato Alberto, segretario scientifico dell’evento – un filo conduttore che li ha uniti ovvero la relazione tra scienza e diritto, tra regola tecnica e regola giuridica. Una relazione complessa e difficile, ma parafrasando all’inverso il Manzoni “questo matrimonio s’ha da fare” perché il fine comune è garantire una migliore giustizia. Mi piace, pertanto, pensare che Treviso Forensic possa essere considerato quale un consulente matrimoniale che cerca di far dialogare i due partner, la scienza e il diritto,  che spesso parlano con linguaggi differenti”.

Entrando nel dettaglio dei temi trattati, Maria Cristina Lavagnolo (Dipartimento ICEA – Università di Padova) ha parlato di economia circolare e dello sviluppo del diritto affrontando i nodi e le fattispecie di controversie legati soprattutto al ciclo dei rifiuti con un occhio di riguardo verso il preoccupante fenomeno delle ecomafie e dei reati ad esso ascrivibili. Focus anche sulla cosiddetta “Giustizia climatica” grazie all’intervento del professor Alberto Pivato (Dipartimento ICEA – Università di Padova). Di “Gestione delle acque e relativi contenziosi” ha parlato invece Andrea Marion (Dipartimento di ingegneria industriale – Università di Padova) analizzando l’interpretazione dei fenomeni naturali e dei loro effetti sulle strutture.

Altro filone è stato quello dell’aggiornamento delle linee guida del CSM in materia di buone prassi nel settore delle esecuzioni immobiliari, ma anche di ingegneria forense applicata all’antincendio con esempi di simulazioni modellistiche per prevenire le cause di esplosioni e incendi, appunto, con gli interventi di esperti, tra i quali Loris Munaro (Direttore interregionale VVF, Veneto e Trentino Alto Adige), Michele Mazzaro, Pierpaolo Gentile e Armando De Rosa della Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica del Corpo Nazionale VVF (Roma), e il Comandante dei Vigili del Fuoco di Treviso, Giuseppe Costa. 

Interessante anche il segmento dedicato alla digital forensic insieme a Paolo Reale, che ha spiegato come avviene la “captazione tramite trojan” (il “captatore informatico” è un malware che viene inoculato nello smartphone o nel pc della persona sottoposta alle indagini garantendo alle autorità il controllo da remoto del dispositivo. Intervento anche del prof. Bruno Barel che ha trattato del rapporto tra regola giuridica e regola tecnica; ma sono state analizzate anche i temi dell’edilizia e, nello specifico, delle dispute concernenti i bonus edilizi, una delle tematiche di punta del seminario per l’importanza economica dell’argomento e in prospettiva per le potenziali dispute future. Ma si è discusso anche della sicurezza in ambiente di lavoro con il prof. Giuseppe Maschio e di sicurezza stradale con l’ing. Fabrizio Mario Vinardi. 

L’evento è stato organizzato da Associazione e Ordine degli Ingegneri della Provincia di Treviso, con il patrocinio scientifico dell’Università degli Studi di Padova, dell’Università di Genova e dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope. Tra i promotori, oltre al Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), al Consiglio Nazionale Forense (CNF), alla Federazione Ordine Ingegneri del Veneto (FOIV), anche, Assindustria Veneto Centro, la Consulta e Ordini e Collegi della provincia di Treviso, l’Associazione Nazionale Giuristi Informatici e Forensi (ANGIF), Assoamianto, il Centro di Studi per l’Economia Circolare (CEWMS) e l’Associazione Alumni dell’Università degli Studi di Padova. Con il patrocinio della Città di Treviso e della Provincia di Treviso.