LEGGE SULLA CRISI DI IMPRESA, LEADER WATCH RIESCE AD ANTICIPARLA

Il 16 marzo entra in vigore il decreto sulla crisi e sull’insolvenza in azienda, si è registrata una impennata di richieste per l’orologio dell’imprenditore inventato dalla software house padovana “Modi Nuovi” e premiato alla borsa di Milano. Il titolare trevigiano Roberto Comarin: “Il nostro è il modo più efficace per mettersi a norma, rendiamo noti i dati finanziari in anticipo”

 

Molti imprenditori ancora non lo sanno. Ma il 16 marzo entra in vigore in via definitiva il nuovo decreto sulla crisi d’impresa e dell’insolvenza, che introduce un profondo cambiamento nella gestione fallimentare delle aziende. Il decreto, che è lo strumento attuativo della Legge 155 del 19 ottobre 2017, ha l’obiettivo di intercettare un eventuale stato di crisi di un’azienda al suo insorgere, quando ancora può essere gestibile e risolvibile. A tal fine, rende obbligatoria la nomina di un sindaco o revisore contabile anche per le piccole aziende srl che abbiano per due esercizi, almeno dieci dipendenti o almeno due milioni di euro di ricavi o di attivo dello stato patrimoniale. In ogni caso, per tutte le aziende il decreto rende di fatto obbligatoria l’adozione di un sistema di monitoraggio che possa rilevare, anticipandole, situazioni di squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario.

Una vera rivoluzione insomma, che non coglie però impreparata la software house padovana Modi Nuovi, già salita alla ribalta per l’ideazione di Leader Watch, l’innovativo orologio dell’imprenditore che mette al polso performance e analisi predittive dell’azienda, controllando dipendenti e flussi finanziari. L’azienda in questi giorni è letteralmente subissata di richieste. Il fondatore e direttore generale è il trevigiano Roberto Comarin: “Non mi sorprende che si sia arrivati a normare l’adozione di sistemi di predizione di situazioni di crisi”, dice. “E’ da molti anni che sosteniamo che le aziende, se vogliono crescere e prosperare, non possono più prescindere da un’analisi sistematica dei trend, definendo le strategie con il supporto di strumenti idonei. La tecnologia ci permette ormai di fare cose impensabili anche in questo campo, il nostro è il modo più economico per mettersi a norma”.

Il team  dell’azienda padovana aveva pensato già in fase di programmazione a strumenti “full compliance” con le nuove disposizioni normative, va tuttavia detto che vi sono una serie di indici che sono in via di definizione da parte degli organi competenti. Di certo è che Modi Nuovi sarà la prima a mettere a disposizione gratuitamente l’aggiornamento dei propri software, integrando gli “indicatori di crisi” che saranno definiti. “Probabilmente nasceranno svariati applicativi sulla scia di questa nuova legge –  afferma Comarin – la realtà però è che, come per un figlio si cerca il meglio per il suo benessere, così faranno gli imprenditori per le loro aziende, rivolgendosi a chi è realmente garanzia di qualità e competenza. Con la salute dell’azienda non si può e non si deve scherzare”.

Modi Nuovi si conferma così un’azienda visionaria. E’ stata la prima al mondo a ideare uno strumento completamente automatico di analisi predittive delle performance aziendaliche, lo scorso novembre, le è anche valso un prestigioso riconoscimento a livello nazionale presso la Borsa di Milano come eccellenza dell’anno in Innovazione per i software di gestione aziendale.

 

MODI NUOVI IN PILLOLE – Il team Modi Nuovi, attivo in Italia sul panorama dei software per il controllo direzionale da più di 30 anni, ha acquisito un importante know out specifico nel settore delle Pmi. Punta di diamante è Wondel, il software gestionale per le aziende. Oggi è una moderna struttura che opera su circa 1.200 metri quadri, conta più di mille clienti e ha oltre sessanta rivenditori; si basa sul lavoro di più di cinquanta collaboratori coordinati dal management. Offre molteplici servizi, dall’assistenza telefonica e teleassistenza diretta, all’assistenza hardware e alla fornitura di banche dati con archivi articoli costantemente aggiornati. In Modi Nuovi, inoltre, esiste la divisione consulting dedicata alla consulenza per l’organizzazione e la gestione aziendale e corsi di formazione del personale.

LEADER WATCH – L’orologio dell’imprenditore si basa su un software unico nel suo genere a livello mondiale, progettato direttamente dall’azienda veneta attraverso specifici algoritmi e reso user friendly da una interfaccia grafica innovativa. Di fatto, l’imprenditore non deve fare nulla, deve solo guardare i numeri scorrere. I dettagli delle singole funzioni e di cosa è possibile leggere nell’orologio è disponibile sul sito www.myleader.it. L’invenzione ha ricevuto alla Borsa di Milano  il prestigioso premio internazionale “Eccellenza dell’anno, innovazione e leadership”.

MOLINO COSMA LANCIA L’ACADEMY PER CHI AMA LA FARINA (E SFIDA I NAPOLETANI SULLA PIZZA )

Padova, quattro generazioni dedicate alla farina e ora la svolta. “Corsi per il pubblico, eventi a scuola e porte aperte: vogliamo spiegare al grande pubblico i segreti della farina”. Il 13 marzo incontro sulle focacce

 

La farina è la base della vita stessa. Molino Cosma a San Martino di Lupari, nel Padovano, ne ha fatto una ragione esistenziale. Da quattro generazioni infatti la famiglia Cosma macina farine sia per la grande distribuzione che per panifici e privati. Un impegno che i quattro titolari portano avanti con dedizione: ogni giorno per i loro macchinari passano 180 tonnellate di grano, selezionati tra i migliori granai. Un processo produttivo che è ispirato all’eco-sostenibilità: i pannelli solari installati in azienda riducono i consumi energetici e il grano arriva quasi tutto su rotaia, con riduzioni ingenti dello smog.

La conoscenza è appunto fondamentale per l’azienda, che ha deciso di lanciare una Academy rivolta al pubblico.  Una dimensione, quella del mostrare i segreti delle farine, che si articola in varie iniziative. Il prossimo 13 marzo sarà Mauro Pasini parlare di focacce e pizze ed infine l’8 maggio Eugenio Tebaldi, esperto di marketing e docente del Cuoa, spiegherà come soddisfare i clienti. L’11 maggio ci sarà poi l’apertura al pubblico dell’azienda nell’ambito dell’iniziativa “Molini porte aperte”. Ma in cantiere c’è anche una idea destinata a far parlare di sé. La spiega Piero Cosma, che gestisce l’azienda coi fratelli Paola, Marta e Rosanna. “Vogliamo organizzare una sfida tra pizzaioli campani e veneti, per capire chi realizza la pizza migliore. Regolamento e giuria saranno resi noti a breve, sarà davvero interessante”.

L’azienda peraltro ha un rapporto di lunga durata coi pizzaioli napoletani. Molino Cosma è infatti entrata a far parte dello speciale albo promosso dall’Avpn, l’Associazione verace pizza napoletana. Un ente, questo, nato nel 1984: i vecchi maestri pizzaioli napoletani, visto il dilagare di grandi catene di fast food, decisero di costituire un’associazione, con tanto di disciplinare e regolamento attuativo, per la difesa e la valorizzazione della pizza, prodotta e lavorata secondo le antiche tradizioni ed usanze napoletane.

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento”, spiega Marta Cosma. “L’arte di macinare il grano è un vecchio mestiere ancora tutto impregnato di empirismo. Ecco perché l’adeguamento alle più moderne tecniche di produzione e di controllo qualità deve essere sempre accompagnato dal saper trattare un prodotto vivo come il grano. Crediamo molto nel biologico, siamo sicuri che sarà il futuro anche nel mondo delle farine».

LA STORIA Il bisnonno degli attuali titolari a metà Ottocento sposa una delle figlie del mugnaio di Camposampiero, nel Padovano. Arriva poi nonno Giovanni, che costruisce a San Martino di Lupari il molino, quello di oggi: è il primo completamente elettrico in Veneto. Segue poi l’attività il figlio, Umberto, che dopo aver investito in tecnologia lascia il timone dell’azienda ai quattro figli nel 1990. E’ la svolta: Paola, Piero, Marta e Rosanna installano nuovi silos grano e farina, ingigantiscono l’impianto di macinazione, comprano  l’area adiacente al molino originale per costruire il primo magazzino e i nuovi uffici. Infine, siamo ai nostri giorni: ecco la nascita del secondo magazzino, della torre di miscelazione, delle tre linee di confezionamento e del laboratorio di panificazione. I quattro fratelli adesso hanno dieci figli, la quinta generazione di Molino Cosma.

L’AZIENDA L’offerta spazia dalle farine e semilavorati per l’industria alimentare da forno e surgelata, ai preparati dedicati ai professionisti del pane, della pizza e della pasticceria, alle farine tipiche, tradizionali e biologiche per uso domestico e amatoriale. Gli impianti sono tutti automatizzati e permettono a Molino Cosma di immettere sul mercato sia prodotti a marchio proprio che realizzare etichette personalizzate. In azienda oggi lavorano i quattro titolari: Piero si occupa di approvvigionamento, qualità e impiantistica, Rosanna di logistica e amministrazione, Paola di finanza e Marta di commerciale e direzione. Accanto a loro, una ventina di dipendenti: gli stabilimenti di San Martino di Lupari coprono una superficie di 35 mila metri quadri nei quali si producono oltre sessanta mila tonnellate di prodotti annui. Infine, da segnalare che l’azienda aderisce all’iniziativa “Molini porte aperte” pensata da Italmopa, l’Associazione industriale mugnai d’Italia.

CLASSIFICA FINANCIAL TIMES, TREVIGIANA UNA DELLE AZIENDE A PIU’ ALTA CRESCITA IN EUROPA Close

Dopo il riconoscimento del Sole 24 Ore, nuova “medaglia” per l’azienda di marketing e comunicazione veneta. Il titolare, Bassel Bakdounes: “Con il distretto dell’e-commerce pronti a far decollare le pmi del Nord Italia”

 

Che i dati di crescita fossero ottimi era noto. Ma che Velvet Media fosse addirittura ai vertici europei nello sviluppo del business è stata una sorpresa persino per i manager dell’azienda di comunicazione e web marketing trevigiana. La notizia è giunta direttamente dagli autori di “FT 1000: europe’s fastest-growing companies”, che sarà pubblicato il prossimo 25 marzo dal Financial Times in uno straordinario report, realizzato in collaborazione con Statista, i cui risultati sono on line dal primo marzo su Ft.com, sito del quotidiano economico più autorevole al mondo, letto da oltre due milioni di professionisti e stakeholder. Velvet Media è in 368ma posizione su mille aziende, un ottimo risultato figlio di una crescita del 436% dall’inizio della storia aziendale.

“Abbiamo dedicato mesi alla ricerca di aziende eccezionali tra le milioni di quelle esistenti”, si legge nella missiva inviata a Velvet Media. “Il nostro metodo ha incluso un’intensa ricerca su molteplici database e contatti diretti con decine di migliaia di aziende. Essere parte del FT1000 è un riconoscimento pubblico di straordinaria importanza”. “Oltre alla classifica, il report analizzerà l´importanza delle aziende come motore economico dell´Europa”, hanno spiegato ai manager di Velvet Media Robert Grange, global head of special reports del Financial Times e Thomas Clark, director corporate development di Statista. “Verranno presentati tutti i trend dell’innovazione e quali politiche di governo portano ad una crescita costante e duratura”.

Velvet Media, che ha raggiunto i 150 dipendenti in poco più di tre anni grazie alla gestione della comunicazione aziendale a tutto tondo, dai social network agli e-commerce, si pone con questo premio ai vertici europei del settore. La notizia arriva peraltro in un momento di notorietà in crescita per l’azienda, che è stata raccontata anche in un libro, appena pubblicato, “Marketing Heroes”, un caso editoriale nel quale si spiega che la filosofia dei manga giapponesi e una sana passione per il rock and roll sono i segreti del successo.

Il riconoscimento del Financial Times peraltro giunge a poche settimane da una analoga “medaglia”, che in quel caso portava la firma del Sole 24 Ore. Velvet Media era stata nominata “Leader della crescita 2019”, la lista delle 350 aziende italiane che hanno registrato i record di fatturato tra il 2014 e il 2017, un’indagine realizzata anche in questo caso in collaborazione con Statista. Velvet Media era all’87mo posto, grazie ad un tasso di crescita del 75,01% derivato da un fatturato che nel 2014 era di 328.000 euro e nel 2017 si è assestato a un milione e 759 mila euro. Dati che peraltro continuano a registrare crescite a doppia cifra, nel 2018 sono stati superati i tre milioni di euro.

Il titolare di Velvet Media, Bassel Bakdounes, accoglie con soddisfazione i risultati e rilancia. “La stampa di settore conferma che stiamo facendo un ottimo lavoro”, dice. “Ma la crescita di Velvet non si ferma qui. Stiamo proponendo, in collaborazione a Storeden, un nuovo servizio di e-commerce pensato per le pmi che vogliono entrare nel mercato digitale, siti integrati coi social e di facile gestione che daranno a tutti la possibilità di confrontarsi coi giganti della vendita on line e di trarne profitto. Il futuro è on line e con la capacità di Velvet di fornire un servizio completo e in outsourcing alle aziende che si affacciano al business on line è la chiave del nostro successo”.

 

VELVET MEDIA IN PILLOLE Marketing management, web marketing e new media: sono questi gli ambiti che pongono Velvet Media, agenzia di comunicazione di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, ai vertici nazionali nel settore. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi gestisce il marketing in outsourcing di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 150 persone in continua espansione. In tutto, si stima che l’agenzia abbia generato un indotto di circa cento milioni di euro di investimenti in marketing di vario tipo. Il core business è la gestione della comunicazione aziendale a tutti i livelli: dalla grafica al video maker, dalla fotografia allo sviluppo di siti di e-commerce fino al professionista della lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune società parallele, che hanno sviluppato specializzazioni dal nel mondo dello Sport (Velvet Sport), nell’hotellerie (Velvet Planet) ma anche nella gestione delle reti wi fi e degli influencer sui social (Velvet Touch). Negli ultimi anni in Italia sono state aperte due filiali: a Jesolo, in via Aquileia, e in Trentino Alto Adige a Levico Terme. Con l’apertura delle agenzie sorelle negli Stati Uniti, a Denver, in Thailandia a Bangkok e negli Emirati Arabi a Dubai Velvet agevola il processo di internazionalizzazione delle pmi. La creatività italiana è vincente all’estero come dimostra l’entrata nel network “Worldwide partners global agency”, rete mondiale composta da 64 società di 40 nazioni diverse nella quale Velvet è l’unica rappresentante per l’Italia. La storia di Velvet Media è raccontata nel libro “Marketing Heroes”, il racconto di come ispirandosi ai manga e al rock and roll si possa creare un’azienda di successo. Informazioni: www.velvetmedia.it.

A PADOVA SORGE LA PIU’ GRANDE PALESTRA PER LA GINNASTICA MEDICA DEL VENETO

Vita nuova per il poliambulatorio di Albignasego: cambio di nome (diventa Kinesis-Medical Center) e la struttura aumenta i servizi. Fatturato in crescita del 40 per cento, ventimila prestazioni in un anno e presto anche l’apertura di un punto prelievi. L’amministratore, il dottor Filippo Ercolino: “Siamo gli unici ad integrare fisioterapia, riabilitazione e ginnastica medica in un’unica struttura”

 

Il cambiamento inizia dal nome, questa settimana al via i lavori per le nuove insegne. Non è più “Kinesis-Fisioterapia e Riabilitazione”, ma “Kinesis-Medical Center”. Il motivo è l’estensione dell’attività dalla fisioterapia e riabilitazione all’integrazione dell’area ambulatoriale di sempre maggiori branche specialistiche. Con una particolarità unica per la nostra regione: la più grande palestra per la ginnastica medica del Veneto in fianco agli studi medici.

Siamo ad Albignasego, Padova, dove da otto anni è aperto il più grande centro privato veneto capace di curare patologie muscolari e articolari attraverso un servizio sanitario integrato, ma soprattutto una palestra di oltre seicento metri quadri sotto la guida di personale fisioterapico. Tutto gestito dalla stessa società, guidata dal dottor Filippo Ercolino, che coordina il lavoro di medici e terapisti su una superficie di oltre mille metri quadri, al terzo piano del Centro Diemme: quattro studi medici, otto box fisioterapici, un laboratorio 3D e appunto la palestra.

Kinesis è un unicum nel panorama della sanità privata in Veneto: di solito i servizi sanitari di questo genere sono frammentati tra studi di professionisti sanitari e nessuno ha una palestra di queste dimensioni accanto. Peraltro, tra le dotazioni, c’è anche un macchinario isoinerziale, tecnologia Desmotec, ideale per la riabilitazione in un’ottica di prevenzione: la palestra padovana è tra le pochissime ad averlo a disposizione, è lo stesso usato dai Miami Dolphins, squadra di football della Nfl a Miami. Il tutto grazie al lavoro di un team capace di realizzare lo scorso anno oltre ventimila prestazioni fisioterapiche. Risultati a cui si è giunti dopo un anno, il 2018 che ha portato il centro medico Kinesis ad una crescita del 40% del fatturato rispetto all’anno precedente.

“I quasi venti medici specialisti che hanno scelto Kinesis-Medical Center per esercitare la libera professione, tra i quali cito il dottor Andrea Postorino ed il dottor Davide Bertolini – spiega il dottor Ercolino – rappresentano lo staff medico privato più profilato, quantomeno nella nostra provincia, nella cura delle patologie del piede e del ginocchio. A noi si rivolgono spesso anche sportivi, sia professionisti che amatori. Stiamo ragionando anche per l’apertura di un nuovo centro prelievi, a breve ci saranno novità”.

Un altro punto di forza che concorre a questa crescita esponenziale è l’aggiornamento nella ricerca e nella proposta di servizi innovativi, come il recente focus team di esperti, tra cui il professor dottor Massimo Balsano ed il dottor Andrea Venturin, dedicato allo sviluppo armonico del bambino, in particolare per quanto concerne scoliosi e patologie vertebrali nell’età evolutiva. Non solo. Anche il fattore accessibilità del paziente è un altro importante focus del centro: “Stiamo lavorando a un processo di digitalizzazione nella gestione e cura del paziente che ci garantirà un rapporto ancora più diretto con le persone – conclude il dottor Ercolino – a cui si aggiungerà una maggiore integrazione dei servizi sanitari grazie all’esecuzione di analisi di prima istanza e interventi in regime di ambulatorio chirurgico”.

KINESIS-MEDICAL CENTER Il poliambulatorio padovano si sviluppa in quattro macro aree d’azione: fisioterapica dedicata ai trattamenti manuali e strumentali, ambulatoriale per le visite mediche, riabilitativa per i percorsi di rieducazione funzionale, oltre alla palestra per la ginnastica medica. Vengono, inoltre, effettuate terapie infiltrative innovative, in particolare quella con plasma arricchito di fattori di crescita e valutazioni posturali con utilizzo della tecnologia 3D. Kinesis-Medical Center è a Padova in via Battaglia 71/B al terzo piano del Centro Diemme. Informazioni: www.kinesismed.it .

LA TREVISO CREATIVITY WEEK SBARCA A LONDRA

Dopo il successo oltreoceano al Ces di Las Vegas, il 27 febbraio scatta la seconda tappa della “Road to Treviso Creativity” a Londra, in collaborazione con l’incubatore TechItalia Lab. Il founder Gianpaolo Pezzato, assieme alla delegazione della TCW: “Sveleremo la nuova edizione della competition Creativity Startup”

 

La nuova edizione della Treviso Creativity Week si prennuncia ricca di novità e opportunità, già il debutto oltreoceano, al CES di Las Vegas, è stato un avvenimento che ha portato il progetto trevigiano su un livello internazionale che ha attirato l’attenzione di autorevoli personalità ed esperti del settore. L’ideatore Gianpaolo Pezzato: “La prima tappa della TCW è stata un successo di partecipazione. Abbiamo riscontrato un alto interesse per il progetto, la creatività made in Italy è molto ricercata ed è la nostra forza, ma non basta. E’ necessario promuoverla e creare rete”. E Pezzato, assieme a una delegazione di partner, sostenitori della TCW, ha pianificato un road show che fino a luglio toccherà diverse città italiane ed estere per presentare e promuovere l’edizione 2019 del progetto.

Dopo l’ouverture americana, a breve il team è pronto ad approdare a Londra, seconda tappa di questo intenso “tour”. Il 27 febbraio infatti, TWC sarà presente all’evento organizzato con TechitaliaLab London per presentarsi alla comunità di startupper italiani che lavorano a Londra. “In quell’occasione – spiega Pezzato – sarà svelata la nuova edizione della competition Creativity Startup, aperta a tutte le startup italiane e non, di cui TechitaliaLab sarà uno dei partner”. E dal fronte premi, svelata un’altra importante novità: oltre ai 2.500 euro in denaro riservati dal main partner Marketing&Co, quest’anno i vincitori potranno contare anche sulla possibilità di essere ospitati per una settimana presso lo spazio di coworking eOffice a due passi dal British Museum, con un pitch time finale di fronte ai partner TechItaliaLAb. Il bando completo del Premio Creativity Startup sarà disponibile dal 27 febbraio sul sito trevisocreativityweek.it.

Dopo la tappa londinese, la delegazione di TCW farà tappa a Firenze nel mese di marzo, ad aprile a Ferrara per proseguire poi a Napoli e Rovigo. Ogni tappa sarà l’occasione per svelare un pezzo del programma e la lista degli ospiti. La settimana della creatività si svolgerà dal 20 al 27 ottobre, grazie anche al sostegno di tante realtà del territorio, tra cui Marketing & Co e Ascotrade, e sarà ancora una volta finalizzata ad avvicinare giovani, imprese e istituzioni con workshop e seminari per ragionare insieme sul futuro e su come agire per fare la differenza. Confermati il Premio Creativity Startup e il premio Donna dell’anno, svelate invece due novità: PensoFUTURO, il concorso di idee dedicato agli under 18 e la giornata nazionale della Creatività e della Fantasia (20 ottobre) che vedrà la collaborazione di Gruppo Alcuni, una delle eccellenze italiane nel campo delle creatività.

Info e dettagli su www.trevisocreativityweek.it e sulla pagina FB @TVCreativityWeek.

ASOLO, LA MOSTRA CHE CELEBRA WOODSTOCK E I SUOI MITI TRA ARTE, MUSICA E CINEMA

Dal 23 febbraio fino al 12 maggio ad Asolo si celebra il rock degli anni sessanta nella mostra “Woodstock: freedom” nelle sedi del Museo e della Torre Civica. In esposizione film, fotografie, lettori mp3, testi, multimedialità e dischi in vinile, tra cui Electric Ladyland di Jimi Hendrix con la copertina censurata fino ad arrivare alle opere di Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Indiana e Robert Rauschenberg

 

A cinquant’anni da quel famoso 15 agosto 1969 il mito di Woodstock sarà raccontato al Museo e alla Torre civica di Asolo attraverso la mostra “Woodstock: freedom”, uno straordinario percorso che abbraccia cinema, musica e arte per rivivere un periodo rivoluzionario che cambiò la vita di un’intera generazione di giovani. Organizzata dalla Città di Asolo – Assessorato alla Cultura, dal Museo Civico e dall’agenzia MV Eventi su progetto di Matteo Vanzan, l’esposizione inaugura sabato 23 febbraio alle ore 18 presso la Sala Consiliare asolana e sarà un viaggio emozionale e multimediale che vuole far immergere il visitatore nelle atmosfere degli anni sessanta per comprendere le motivazioni storiche e sociali che portarono 500.000 ragazzi a vivere i tre giorni di peace&music sotto l’inno di Richard P. Havens: Freedom!

“Woodstock” – afferma Matteo Vanzan – “è una mostra poliedrica che ha l’obiettivo di far comprendere le ragioni della nascita di un mito attraverso una parte propedeutica fatta di film, fotografie, lettori mp3, testi, multimedialità e dischi in vinile tra cui Electric Ladyland di Jimi Hendrix con la copertina censurata – stampa Track con scritte blu – e l’edizione italiana di Good times Bad times Communication Breakdown dei Led Zeppelin, fino ad arrivare alle rivoluzioni della pittura degli anni sessanta con opere quali Jackie Kennedy di Andy WarholCompagni Compagni di Mario SchifanoLove di Robert Indiana e Light di Robert Rauschenberg, il vincitore della Biennale di Venezia del 1964”.

Fin da subito Woodstock é stato un affare di soldi. Gli organizzatori dal capitale illimitato Michael Lang, John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld scrissero a chiare lettere sul New York Times di essere in cerca di “interessanti opportunità di investimento e business”. Scelsero quindi i maggiori artisti della loro epoca (invitando anche Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan, The Doors e Led Zeppelin, che rifiutarono) per presentare un cartellone in grado di attirare la folla dei grandi raduni internazionali: Jimi Hendrix, Janis Joplin, Joe Cocker, The Who, Creedence Clearwater Revival, Carlos Santana e molti altri ancora. Woodstock altro non era che un’iniziativa commerciale: la “Woodstock Ventures”. È quindi impossibile capire le ragioni della nascita del mito Woodstock senza rivivere le rivoluzioni che sconvolsero la società degli anni sessanta. A essere messo in crisi fu, in primo luogo, il modello della famiglia borghese diffusosi negli anni cinquanta. Il sistema di valori dei padri venne rifiutato dai figli e il conflitto tra le generazioni esplose. La rivolta giovanile promosse un nuovo stile di vita attraverso non solo l’attivismo politico, ma anche mediante un cambiamento radicale nell’abbigliamento, nei comportamenti sessuali, nel modo di concepire la libertà personale e l’uguaglianza tra le persone. I giovani furono i protagonisti di una trasformazione generazionale che inneggiò all’amore libero, alla pace e alla fratellanza attraverso le note di Bob Dylan, i film con Marlon Brando e la letteratura beat degli anni cinquanta con opere simbolo come “Howl” di Allen Ginsberg e “On the road” di Jack Kerouac. Registi, cantanti, scrittori e pittori ispirarono, e raccontarono, il clima di un’epoca che ebbe come fuoco d’artificio finale la tre giorni di peace&music. A creare il mito furono proprio quei ragazzi stesi sull’erba e nel fango, cullati dalle schitarrate di band che fecero grande la storia del rock. Ci si dimenticò della guerra, delle contestazioni e delle rivolte studentesche chiudendo la porta per immergersi finalmente nell’utopia di una società senza più catene.

“E’ con rinnovato entusiasmo che Asolo, Città dai Cento Orizzonti, – afferma il Sindaco Mauro Migliorini – accoglie negli spazi del proprio Museo un importante evento dedicato al mito di Woodstock e con esso a quei turbinosi anni Sessanta; le due mostre precedenti: la prima dedicata a Andy Warhol e di seguito quella sulla Pop Art italiana, con particolare attenzione alla figura di Mario Schifano, hanno certamente fatto da corollario a quest’ultimo progetto che si dislocherà non solo nelle sale del Museo, ma anche della Torre Civica. Una mostra trasversale, strutturata per coinvolgere il pubblico, sempre più numeroso e partecipe agli eventi del Museo. L’augurio è che anche questa mostra possa creare un momento di riflessione e di dialogo in grado di coinvolgere tutti noi emotivamente. Un ringraziamento particolare va ai privati che hanno creduto e sostenuto il progetto, ai prestatori, ai curatori e a tutti i collaboratori che hanno permesso di raggiungere questo importante obiettivo”.

“Siamo convinti che il ruolo del Museo di Asolo”, sottolinea Gerardo Pessetto, Assessore alla Cultura del Comune di Asolo – sia quello di continuare a progettare e valorizzare il proprio patrimonio e le proprie collezioni ma anche, grazie alla collaborazione con partner esterni, di farsi conoscere come luogo straordinario di cultura sul territorio nazionale. La città è tradizionalmente chiamata ad una vocazione di grande apertura artistica e culturale, vista come cruciale occasione di crescita e di sviluppo; credo che anche questa mostra così coraggiosa, volta a raccontare insieme al mito di Woodstock, le contestazioni studentesche e degli operai nel Sessantotto o la guerra del Vietnam, attraverso musica, cinema e arte, possa essere una bella scoperta sia per chi quegli anni li ha vissuti sia per i giovani che ne hanno colto da subito la forza espressiva.”

“Con la mostra dedicata al mito di Woodstock – sottolinea Cristina Mondin, direttrice del Museo – concludiamo un ciclo di eventi che ben hanno raccontato gli anni Sessanta in Italia e all’estero. Arte e musica animeranno le sale del Museo e della Torre Civica coinvolgendo lo spettatore in una mostra che non sarà solo visiva, ma sensoriale. Il Museo di Asolo ha come compito principale non solo quello di continuare a valorizzare il proprio patrimonio artistico, ma anche di farsi conoscere come promotore di cultura sul territorio nazionale, non temendo di presentare eventi artistici che apparentemente non hanno legami con il luogo e il territorio, ma che hanno l’obiettivo di catturare l’attenzione dei più giovani e promuovere quindi la cultura a 360 gradi”.

La mostra è stata resa possibile grazie al prezioso supporto degli sponsor Settentrionale Trasporti, Rosso Gioielleria, Fabris&Associati, Calzaturificio Scarpa, Allianz Assicurazioni, Studio Bacchin e Associati, del Rotary di Treviso  e da Tenuta Amadio.

Ufficio Stampa: press@pkcommunication.it

Info 

Inaugurazione: sabato 23 febbraio 2019 alle ore 18.00 presso la Sala Consiliare, in piazza D’Annunzio 1, Asolo. L’evento, che sarà accompagnato da un volume, avrà i seguenti orari: venerdì: 15.00 – 19.00; sabato, domenica: 10.00 – 19.00.

23 FEBBRAIO 2018 – 12 MAGGIO 2019

Asolo (tv), museo civico – via Regina Cornaro 74. Ingresso: intero 10 €; ridotto 8 €; ingresso famiglie 25 € (2 adulti e 2 minori). Visite guidate su prenotazione

“RISTORANTI DEL RADICCHIO”, SERATA DI GALA A CASTELFRANCO CON BEPPE AGOSTINI

Il 31 gennaio la rassegna enogastronomica itinerante all’insegna del radicchio igp torna a Castelfranco nella stupenda cornice dell’Hotel Roma. Nel menù anche le frittelle al radicchio

 

La rassegna dei ristoranti del radicchio entra in una settimana chiave, con un doppio appuntamento dedicato agli amanti dell’alta cucina. Dopo l’innovativa cena al Migò di Treviso e l’annuncio della notte di gala da Gerry, il prossimo 31 gennaio la rosa invernale sarà protagonista nella sua patria elettiva, Castelfranco Veneto, per una cena organizzata da Beppe Agostini nella splendida location dell’Hotel Roma. La data da cerchiare in rosso è quella di giovedì 31 gennaio, un evento unico anche grazie alla collaborazione con alcuni tra i migliori ristoranti del Nord Italia: il Vascello d’Oro, l’Osteria del Borgo, il Bue Grasso e il Moderno di Carrù, da Cuneo.

Ognuno degli chef porterà la propria tradizione e la propria cultura culinaria, la serata inizia alle 20. Dopo l’aperitivo di benvenuto sarà servita una tortella di kamut con radicchio tardivo su crema di Morlacco del Grappa. A seguire, risotto con cappone e rose di Castelfranco. Quindi, il gran bollito misto di Carrù con salse piemontesi e venete, purè trevigiano e radicchio al lardo. Si conclude poi coi dolci: la panna cotta con rose di Castelfranco e miele allo zafferano, le frittelle al radicchio di Treviso e il caffè.

Si conferma così l’impegno dei ristoratori del Radicchio nel promuovere la rosa invernale. Una realtà che nasce negli anni Settanta come Gruppo di Ristoratori avente per obiettivo principale quello di promuovere i prodotti del territorio trevigiano, il radicchio su tutti. Da Alfredo el toulà, alle Grazie, Dino Marchi, Righetto, L’incontro, Alla Corte, Le Beccherie, Tamburello, da Marian, Monreal, sono i nomi di chi per un po’ ha percorso un tratto di strada insieme e nel Gruppo condividendone lavoro e successi, poi la svolta: una ventina di anni fa nasce il Consorzio Ristoranti del Radicchio che attualmente è composto dai ristoranti Fior, Pasina, Agostini, Albertini, da Gerry,  San Lorenzo,  San Martino, Antico Podere dei Conti, al Migò, Dolcefreddo Moralberti. Il Consorzio ha attivato da una decina d’anni una collaborazione con la casatella che ha acquisito la denominazione DOP il 2 giugno 2008.

Dopo la tappa castellana, il tour del radicchio non si ferma: fino al 3 febbraio al ristorante da Gerry a Monfumo (la serata di gala è programmata per il primo di febbraio) e dal 4 al 10 febbraio all’Antico Podere dei Conti di Sant’Anna di Susegana.

RISTORANTI DEL RADICCHIO, CHIUSURA COL BOTTO ALL’ANTICO PODERE DEI CONTI

Dal 4 febbraio fino a domenica 10 spetta allo chef Carlo Padoin chiudere in bellezza la rassegna itinerante “A tavola nei ristoranti del radicchio” a Sant’Anna di Susegana, nel Trevigiano. Nel menù uovo fritto con tacchino, radicchio e tartufo, baldo con zucchina tropicale, radicchio, schizzo di curcuma e cialda di riso venere

 

Ultima settimana della rassegna enogastronomica itinerante “A tavola nei ristoranti del radicchio”, che da novembre dello scorso anno a febbraio propone tappe culinarie che esaltano il fiore d’inverno nelle migliori realtà della Marca Trevigiana con tappe anche nel bellunese e nel Veneziano. Dal 4 febbraio fino a domenica 10 lo scettro passa allo chef Carlo Padoin che ha il compito di chiudere in bellezza questo tour dove ogni membro ristoratore ha proposto dei menu degustazione che valorizzano la qualità dei radicchi “timbrati” con il marchio IGP: il rosso di Treviso e il Variegato di Castelfranco.

Dopo la recente cena di gala alla Locanda da Gerry a Monfumo con Miss Eleganza, si raggiunge l’Antico Podere dei Conti a Sant’Anna di Susegana, nel Trevigiano. Immersa nel verde, la location ha una storia antica, essendo la casa appartenuta ai Conti di Collalto e il suo interno elegante e accogliente ne esalta il fascino. Veniamo quindi al ricco menù progettato dal creativo chef Carlo, “come il radicchio Trevisano nasce dal freddo – afferma – anche noi partiamo con l’aperitivo all’esterno del nostro ristorante con spiedo di Trevisano, fantasie di fritto, coppa di testa con spuma di rafano e fior di Treviso, treccia di sfoglia con scamorza e radicchio, radici e “fasoi” e infine polenta concia al Trevisano”. In sala ci attende un colorato pinzimonio di cuor di radicchio con vinaigrette al mandarino, burratina con datteri, senape, carne salada e trevisano e il delizioso uovo fritto “3T” arricchito cioè con tacchino, trevisano e tartufo. Si continua con riso Baldo con zucchina tropicale, radicchio, schizzo di curcuma e cialda di riso venere, girolle della casa con salsina di erbette e Stilton e radicchio nel filetto. Infine, il dessert è un goloso waffle con gelato al fiordilatte, marmellata di Treviso e miele al pino mugo.

E con questa tappa, il tour del Consorzio dei ristoranti del radicchio si conclude, ma di certo altre iniziative ed eventi di questo gruppo attivo non finiscono qui e presto saranno annunciati nuovi appuntamenti. Ricordiamo intanto tutte le tappe targate radicchio della stagione 2018/2019 da novembre a febbraio: l’esordio è stato Alla Pasina di Dosson di Casier con Miss Veneto Diletta Sperotto e all’Albertini di Visnadello di Villorba, tappa poi nel Bellunese alla Locanda San Lorenzo di Puos d’Alpago, a cui è seguita quella al ristorante San Martino di Scorzè, nel Veneziano, mentre dal 21 al 27 gennaio Al Migò di Treviso e dal 28 gennaio al 3 febbraio al ristorante da Gerry a Monfumo con Miss Eleganza; il 31 gennaio cena di gala di Beppe Agostini all’albergo Roma di Castelfranco Veento e infine all’Antico Podere dei Conti di Sant’Anna di Susegana. Del gruppo fa parte anche Dolcefreddo Moralberti di Maserada sul Piave.

 

CONSORZIO RISTORANTI DEL RADICCHIO Nasce negli anni Settanta come Gruppo di Ristoratori avente per obiettivo principale quello di promuovere i prodotti del territorio trevigiano, il radicchio su tutti. Da Alfredo el toulà, alle Grazie, Dino Marchi, Righetto, L’incontro, Alla Corte, Le Beccherie, Tamburello, da Marian, Monreal, sono i nomi di chi per un po’ ha percorso un tratto di strada insieme e nel Gruppo condividendone lavoro e successi, poi la svolta: una ventina di anni fa nasce il Consorzio Ristoranti del Radicchio che attualmente è composto dai ristoranti Fior, Pasina, Agostini, Albertini, da Gerry,  San Lorenzo,  San Martino, Antico Podere dei Conti, al Migò, Dolcefreddo Moralberti. Il Consorzio ha attivato da una decina d’anni una collaborazione con la casatella che ha acquisito la denominazione DOP il 2 giugno 2008.

NASCE IL DISTRETTO VENETO DELL’E-COMMERCE, LE PMI SFIDANO I GIGANTI DELLA VENDITA ON LINE

Partnership nel Trevigiano tra Velvet Media, agenzia di marketing di Castelfranco Veneto, e Storeden, sviluppatori di marketplace di Villorba, per realizzare i più avanzati siti di e-commerce in cloud. Il titolare di Velvet Media, Bassel Bakdounes: “La rivoluzione digitale delle vendite parte dal Veneto”

 

Nel 2018 l’e-commerce in Italia ha superato i 27,4 miliardi di euro (+16% rispetto al 2017). La crescita del mercato in valore assoluto, pari a 3,8 miliardi di euro, è la più alta di sempre. Il mercato legato ai prodotti cresce del 25% e raggiunge il 56% dell’e-commerce totale, raggiungendo i 15 miliardi, grazie principalmente ai risultati di informatica ed elettronica (4,6 miliardi, +18%), abbigliamento (2,9 miliardi, +20%), arredamento (1,4 miliardi, +53%) e cibo (1,1 miliardi +34%). Sono questi i dati recentemente presentati dall’osservatorio eCommerce B2c Netcomm-Politecnico.

In questo clima economico di esponenziale crescita delle vendite on line uno dei problemi chiave che affrontano le piccole e medie imprese è quello che i negozi virtuali sono spesso inaccessibili. Il motivo? Costruirsi il proprio e-shop è complicato e costoso; non solo: necessita di continui perfezionamenti anche nelle versioni per gli smartphone. Si tratta di una spesa iniziale che quasi sempre supera i diecimila euro, cui si sommano i vari aggiornamenti. Il risultato è che le pmi sono vittime del mondo on line: perdono clienti per i giganti del web e non sono competitive in quel mercato.

La soluzione arriva a Treviso, dove due realtà note a livello nazionale hanno deciso di fondere i propri know how per rivoluzionare il mondo dei negozi on line. A guidare l’iniziativa Velvet Media, agenzia di marketing e comunicazione web che come missione ha quella di aumentare le vendite delle pmi tramite un utilizzo professionale dei social network. “Da tempo cercavamo il modo attaccare i giganti delle vendite on line, e finalmente lo abbiamo trovato”, spiega Bassel Bakdounes, titolare dell’azienda. “Forniamo un software semplice con un minimo abbonamento mensile”.

La piattaforma per costruire e-commerce è progettata da Storeden, azienda di Villorba, nel Trevigiano, guidata da Francesco D’Avella. Una realtà operativa sul mercato da tempo, ma che ha avuto un’impennata di vendite negli ultimi mesi: ad oggi vanta tremila clienti e, tramite il software in cloud che viene aggiornato quotidianamente, registra picchi fino ad otto ordini al secondo. “Siamo il Veneto che fa tremare la Silicon Valley – dice D’Avella – Velvet e Storeden si sono unite per rilanciare il paese nel digitale”.

“E’ uno dei casi in cui ci sentiamo davvero degli eroi del marketing”, conclude Bakdounes, che da poco ha pubblicato il libro nel quale racconta la crescita esponenziale della propria agenzia di comunicazione grazie ad uno stile rock and roll e ispirandosi alle lezioni dei manga. “Perché con questo servizio permetteremo a tutti i negozianti di avere il loro shop on line, a prezzi ridotti. Poi la differenza sul mercato la farà il posizionamento dei loro prodotti nei marketplace, ma questa è un’altra storia”.

 

VELVET MEDIA IN PILLOLE Marketing management, web marketing e new media: sono questi gli ambiti che pongono Velvet Media, agenzia di comunicazione di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, ai vertici nazionali nel settore. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi gestisce il marketing in outsourcing di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 150 persone in continua espansione. In tutto, si stima che l’agenzia abbia generato un indotto di circa cento milioni di euro di investimenti in marketing di vario tipo. Il core business è la gestione della comunicazione aziendale a tutti i livelli: dalla grafica al video maker, dalla fotografia allo sviluppo di siti di e-commerce fino al professionista della lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune società parallele, che hanno sviluppato specializzazioni dal nel mondo dello Sport (Velvet Sport), nell’hotellerie (Velvet Planet) ma anche nella gestione delle reti wi fi e degli influencer sui social (Velvet Touch). Negli ultimi anni in Italia sono state aperte due filiali: a Jesolo, in via Aquileia, e in Trentino Alto Adige a Levico Terme. Con l’apertura delle agenzie sorelle negli Stati Uniti, a Denver, in Thailandia a Bangkok e negli Emirati Arabi a Dubai Velvet agevola il processo di internazionalizzazione delle pmi. La creatività italiana è vincente all’estero come dimostra l’entrata nel network “Worldwide partners global agency”, rete mondiale composta da 64 società di 40 nazioni diverse nella quale Velvet è l’unica rappresentante per l’Italia. La storia di Velvet Media è raccontata nel libro “Marketing Heroes”, il racconto di come ispirandosi ai manga e al rock and roll si possa creare un’azienda di successo.

MAGIE CULINARIE AL RADICCHIO DI TREVISO ALLA LOCANDA DA GERRY

Da martedì 29 gennaio a domenica 3 febbraio tutti a tavola da Gerry a Monfumo per la rassegna “A tavola nei ristoranti del radicchio”. Venerdì 1 febbraio la serata di  gala con Miss Eleganza 2018 e un ricco menù frutto del gemellaggio con i ristoranti di Carru’ e del Cervo di Senale (BZ)

Continua con successo la rassegna enogastronomica “A tavola nei ristoranti del radicchio”, ideata dal Consorzio ristoranti del radicchio che riunisce le migliori realtà della Marca Trevigiana, con puntate nel Veneziano e nel Bellunese. Da novembre a febbraio, ogni membro ristoratore propone dei menu degustazione che valorizzano la qualità dei radicchi “premiati” con il marchio IGP: il rosso di Treviso e il Variegato di Castelfranco. Dal 2001 il gruppo, presieduto da Egidio Fior, ha anche una madrina d’eccezione, Miss Italia.

Dopo la scorsa tappa di Treviso Al Migò, si sale sulle colline asolane e si raggiunge Monfumo, sede dello storico ristorante Da Gerry, dove mille sfumature del “rosso radicchio” coloreranno e delizieranno le pedemontana del Grappa. Per tutta la settimana, da martedì 29 gennaio a domenica 3 febbraio, si potrà infatti gustare un menù speciale all’insegna delle tradizioni, interpretato dalla chef Gerry Menegon e il suo staff.

Imperdibile la cena di gala il primo di febbraio con l’ospite d’eccezione Giulia Auer, la diciottenne bolzanina nominata Miss Eleganza 2018. La serata proporrà piacevoli sorprese, come il rinnovato gemellaggio con i ristoranti di Carru’ (Osteria del borgo, Vascello d’oro, Al Bue Grasso e il Moderno) e col ristorante Cervo di Senale di Bolzano, quest’ultimo frutto della collaborazione tra l’associazione turistica Alta Val di Non e l’associazione dei cuochi del Radicchio. Tra le portate del ricco menù, la tartare, il bollito e il capocollo di bue grasso brasato della macelleria Manzo di Rocca de Baldi, radicchio fritto in tempura, scaramella bollita, “muset” con cren, cappelletti ripieni di tarassaco su spuma di patate blu e burro aromatizzato all’abete rosso, pepe alla galanga e Trentingrana, radicchio tardivo vestito di dolce trevisano e fantasia.

E dopo questa tappa, la rassegna dà appuntamento dal 4 al 10 febbraio all’Antico Podere dei Conti di Sant’Anna di Susegana.

CONSORZIO RISTORANTI DEL RADICCHIO Nasce negli anni Settanta come Gruppo di Ristoratori avente per obiettivo principale quello di promuovere i prodotti del territorio trevigiano, il radicchio su tutti. Da Alfredo el toulà, alle Grazie, Dino Marchi, Righetto, L’incontro, Alla Corte, Le Beccherie, Tamburello, da Marian, Monreal, sono i nomi di chi per un po’ ha percorso un tratto di strada insieme e nel Gruppo condividendone lavoro e successi, poi la svolta: una ventina di anni fa nasce il Consorzio Ristoranti del Radicchio che attualmente è composto dai ristoranti Fior, Pasina, Agostini, Albertini, da Gerry,  San Lorenzo,  San Martino, Antico Podere dei Conti, al Migò, Dolcefreddo Moralberti. Il Consorzio ha attivato da una decina d’anni una collaborazione con la casatella che ha acquisito la denominazione DOP il 2 giugno 2008.